Troppo spam e la giuria lo butta fuori dal concorso Art Loop Open

di Redazione Commenta

Quella che sembrava essere un’ottima iniziativa per promuovere la giovane arte si è tramutata in covo di polemiche, le quali hanno un poco rovinato la festa a tutti. E’ successo tutto a Chicago alla prima edizione di un grande concorso artistico denominato Art Loop Open, ma andiamo per gradi. Alle selezioni hanno partecipato tantissimi artisti ed alla fine la giuria ha selezionato 191 di loro.Successivamente lo scorso venerdì sono stati annunciati i nomi dei 10 finalisti ed è quindi partita la fase del voto aperto al pubblico. Nel giro di poche 0re però uno dei finalisti, l’artista Bernard Williams è stato squalificato per aver infranto le regole del concorso.

All’opera di Williams era stato assegnato un codice di voto e l’artista non ha fatto altro che stampare centinaia di volantini con il codice sopra e distribuirli nelle cassette postali di altrettanti studenti del Columbia College. Il volantinaggio non è però piaciuto alla giuria che una volta appresa la faccenda ha squalificato senza nessun appello l’artista, precludendogli un possibile accesso al premio finale di 50.000 dollari. Insomma lo spam di Williams non è certo un’azione del tutto esagerata se rapportata a quello che succede in Italia. Molti concorsi o premi dedicati all’arte del nostro Stivale infatti concedono al pubblico l’opportunità di votare le opere partecipanti. Nel periodo di votazione solitamente gli artisti invadono le caselle mail dei propri contatti invitandoli a votare la propria opera. Tale metodologia è portata a termine con la spietata audacia del più abile dei presentatori Avon.

“Ciao sono Pinco Pallo e la mia opera partecipa a tale concorso, puoi votarmi a questo link“, alzi la mano chi di voi non ha ricevuto una lettera simile almeno una volta nella vita. Pensate quindi cosa succederebbe se le giurie dei concorsi italiani decidessero di vietare un tale comportamento, alla fine nessuno vincerebbe il premio del pubblico. Alla fin fine il povero Williams non l’ha combinata poi tanto grossa, anzi fosse per noi noi lo inviteremmo a partecipare ad un premio italiano, almeno potrebbe agire in assoluta libertà.

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