Julian Assange nuova icona della street art, Kenny Scharf senza speranza

di Redazione Commenta

Andiamo a vedere cosa succede nel mondo della street art. Julian Assange, celebre e controverso fondatore di Wikileaks è già entrato nel cuore della gente ed il popolo della street art lo ha eletto nuova icona rivoluzionaria del momento. Proprio come Billy the kid, nemico per molti eroe per altri, Assange ha colpito la fantasia di tutti gli artisti sparsi per il globo che gli stanno già dedicando numerose opere. Nella sua residenza di Abode of Chaos vicino Lione, l’Artista e boss di Artprice Thierry Ehrmann ha già portato a termine un bel faccione di Assange da tenere tra le mura di casa. A Melbourne intanto l’artista auto-didatta Regan Tamanui ha composto un doppio stencil in onore di questo nuovo eroe.

Anche Amorfart in Ungheria ha deciso di utilizzare alcuni stencil con il faccione di Assange per decorare alcuni dischi in vinile. Insomma dobbiamo proprio ammettere che Julian Assange è riuscito a spodestare il caro e vecchio Barack Obama ed al momento sembra che il controverso “spione informatico” sia divenuto una vera e propria musa per la street art di tutto il mondo.

Spostiamoci ora dalle parti di New York e torniamo a parlare delle disavventure del nostro Kenny Scharf, come ben ricorderete il noto artista aveva creato un nuovo murale invadendo un muro della Bowery, già famoso per esser stato curato dalla Deitch Gallery ed ora in mano alla  The Hole NYC. Ebbene alcuni suoi misteriosi colleghi avevano portato a termine una spericolata azione di bombing, scarabocchiando il murale. Per tutta risposta Scharf era andato su tutte le furie, pur sapendo bene che ciò che viene creato in strada deve sottostare alle leggi della strada. Evidentemente gli altri street artist non considerano Scharf un vero purista di questa disciplina visto che quest’ultimo è da tempo inserito all’interno della scena istituzionale.

In questi giorni la vicenda Scharf ha assunto toni ancor più bizzarri visto che l’artista ha ritoccato il suo murale che è tenuto sotto stretta sorveglianza da una guardia e, pensate un poco, da una telecamera a circuito chiuso. Chi ha deciso di vendere le sue opere in una galleria in realtà non è più uno street artist vero e proprio ma un’artista rappresentato alla stregua di tutti gli altri. Chi torna a creare in strada non può pretendere di sorvegliare le sue opere giorno e notte, consigliamo a Scharf di restarsene al sicuro tra le mura della sua galleria di rappresentanza. La vera street art lasciamola ai veri street artists.

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