In questi giorni la notizia è rimbalzata su tutti i magazine di arte contemporanea: Andrea Bellini lascia il Castello di Rivoli per il CAC di Ginevra ed il museo torna a nuotare nel grande mare della tristezza che ormai da tempo bagna la nostra martoriata Penisola. L’accoppiata Beatrice Merz / Andrea Bellini non ha certo contribuito a proiettare il museo nell’olimpo dell’arte contemporanea internazionale anzi, tra Arte Povera e sbadigli, Rivoli ci ha fatto vedere ben poco nei circa 2 anni di gestione del duo.
Due direttori, due profumati stipendi e molto poco da vedere: Possiamo migliorare e lo faremo”, queste le parole ( dichiarate al quotidiano La Stampa) della coppia di fronte al colossale buco di 480 mila euro, scavato all’interno dei bilanci del povero museo nel marzo 2011. Di fatto per migliorare si è fatto ben poco, 2.2 milioni di euro elargiti dalla Regione per il museo, 145 milioni di euro a testa per lo stipendio annuale dei due direttori. Ed ora Bellini se ne va, lascia una Beatrice Merz scelta dal buon Minoli tramite un concorso internazionale, lascia l’Italia in panne per cercar fortuna all’estero, come la stragrande maggioranza dei nostri professionisti. Ed ora cosa accadrà al povero museo?
Forse non bastava l’anno (dal 2008 al 2009) passato senza gangli direzionali, non bastava il pasticciaccio di Jens Hoffmann detto il direttore più breve della storia, un rapporto di lavoro durato 24 ore ed in seguito interrotto tra un vespaio di inutili polemiche , non bastava nemmeno una gestione priva di luci che ha trasformato un museo internazionale in un polo provinciale. Ora ci tocca un nuovo concorsone internazionale e chissà chi vincerà, magari a sforzarsi un poco si finisce anche con il diventar indovini. Noi intanto, dopo la bella figura de La Quadriennale di Roma annulata, aspettiamo con ansia le nuove mirabolanti avventure dell’Arte contemporanea Made in Italy.