Masbedo e il Rimedio della Fortuna

di Redazione Commenta

Il 29 e 30 settembre è andato in scena al Palladium di Roma Il rimedio della Fortuna, evento facente parte della ormai nota e prestigiosa rassegna Romaeuropa Festival. Lasciateci affermare che si è raggiunto il vero capolavoro. Una narrazione sulle sfortune e sulle pene d’amore di Guillaume de Machaut, compositore e letterato del XIV, si è trasformata in una rilettura sperimentale densa di lirismo e pathos, giocata sul filo di una melodia totalmente ricostruita da Filippo Del Corno e magistralmente suonata dall’ensemble diretta da Carlo Boccadoro. Degno di nota anche il lavoro di Alex Cremonesi ai testi, il francese antico è stato cangiato in italiano moderno guadagnando una carica romantica senza precedenti. Sugli scudi Fanny Ardant, indimenticata musa di Francois Truffaut che ha recitato nella nostra lingua con incredibile fermezza e passione, aggiungendo nuove e struggenti emozioni ad una nuvola sonora già ricca di tentazioni drammatiche. A dare compattezza visiva a questo salto nel passato che si adatta così bene al nostro presente sono i visual dal vivo dei Masbedo. Intenso e vibrante il lavoro dell’art duo che trae linfa da movimenti minimi e da incessanti macro di oggetti e diorama, ricostruendo storie d’amore e famigliari le quali rassomigliano pericolosamente alle nostre. I due si muovono senza posa a far da contrappunto e ad incastro alla musica e alla suadente voce di Fanny Ardant. Passioni, gioie ed amori, cedono il passo a tragedie, separazioni e morte. Tutto all’interno di un variopinto intreccio di sensazioni, pulsioni e stimoli sonori che non manca mai di abbracciare caldamente lo spettatore, traghettandolo verso la fine di un viaggio indimenticabile.

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