Se Antonello Da Messina si trasforma in Gioconda

I tagli previsti dalla manovra potrebbero causare molti danni alla cultura del nostro Bel Paese. Eppure anche se sono in molti a temere il peggio, sembrerebbe quasi che le cose stiano andando per il meglio, o almeno questo è quanto annuncia la propaganda governativa. Stiamo ovviamente parlando della baldanzosa campagna pubblicitaria del ministero dei Beni culturali, partita proprio in questi ultimi giorni.

Sul manifesto della campagna è possibile vedere un sorridente (quanto celebre) presunto autoritratto di Antonello da Messina, ritoccato con photoshop per l’occasione. Nei primi sei mesi dell’anno i visitatori dei musei statali sono cresciuti del 12,2 per cento ed i successi ottenuti campeggiano a lettere cubitali vicino al povero Antonello.

Ma alla fine Spencer Tunick avrà convinto Lady Gaga a spogliarsi?

Vi ricorderete sicuramente del nostro articolo su Spencer Tunick ed il suo nuovo fantasmagorico progetto a Sydney. Ebbene per coloro che hanno la memoria corta, il celebre e chiacchierattissimo fotografo aveva intenzione di organizzare una delle sue celebri installazioni di nudo collettivo proprio davanti al teatro dell’opera della città  australiana. Tunick aveva inoltre proposto a Lady Gaga di partecipare all’insolita performance.

Ebbene la performance è riuscita a perfezione ed in questi giorni l’artista ha svelato una nuova fotografia intitolata The Base, che testimonia appunto l’imponente azione dello scorso marzo effettuata durante il Lesbian & Gay Mardi Gras di Sydney a cui hanno preso parte oltre 5.000 persone senza veli. A quei temerari che sono riusciti a rimaner così come mamma li ha fatti alle 4 di una freddissima mattina, Tunick ha promesso di regalare un’edizione limitata della fotografia ufficiale dell’evento. Eppure sulle prime erano sorti alcuni problemi tra i partecipanti eterosessuali e quelli di diverso orientamento sessuale: “molti erano imbarazzati ed è stato difficile far abbracciare e baciare gli straight con i gay e viceversa. Alla fine però tutti si sono uniti in un unico grande bacio, un gesto d’amore davanti ad una grande struttura” ha dichiarato Tunick con una punta di divertita malizia.

I Colorama tornano finalmente in mostra


Avete presente i Colorama? Bene per quanti di voi non li conoscessero i Colorama erano delle trasparenze retroilluminate stampate con un ingranditore speciale create dalla Kodak per pubblicizzare il proprio marchio. I Colorama erano immensi, tali fotografie che molto spesso fissavano scene di vita quotidiana americana, potevano raggiungere i 5 metri e mezzo di altezza e i 18  metri di lunghezza misure impensabili per i comuni apparecchi di stampa dell’epoca.

Stiamo infatti parlando del 1950 e la Kodak decide di piazzare le sue “foto più grandi del mondo” proprio dentro la Grand Station di New York. Per anni quelle gigantografie simbolo di un benessere e di un capitalismo ormai agli sgoccioli, hanno attirato l’attenzione di oltre 650mila turisti e passeggeri. Questo almeno fino al 1990, anno in cui la Kodak ha deciso di terminare la produzione di quelle meraviglie che descrivevano di volta in volta le giornate di vacanza, i paesaggi naturali fino ad arrivare a momenti storici come lo sbarco sulla luna.

Le angherie dell’Ungheria


La famiglia del Barone Mor Lipot Herzog ha provato per più di dieci anni a recuperare alcune opere di propria appartenenza ed in seguito trafugate dall’orda nazista. Il verdetto è stato sempre negativo e dire che le opere si trovano ora nelle collezioni permanenti dei più importanti musei dell’Ungheria. Secondo quanto affermato dalla famiglia Herzog i musei nazionali sono in possesso di oltre 40 pezzi, dal valore di oltre 100 milioni di dollari, facenti parte della collezione Herzog che un tempo includeva dipinti e statue sequestrate in Ungheria dalla Germania nazista durante la seconda Guerra mondiale.

Insomma a guerra ormai finita da un bel pezzo lo stato ungherese non vuol saperne di restituire il maltolto ai suoi degni proprietari.  ”L’olocausto è stata una cosa terribile una vera ignominia che ha macchiato per sempre il genere umano.

Il Colosseo verrà restaurato grazie a sponsor internazionali


Finalmente Roma ha la sua camera con vista sull’arte contemporanea, il sempre più prestigioso Macro dotato dei nuovi spazi e del “piccolo Arsenale” nostrano che prende il nome di Pelanda fa il paio con il meraviglioso Maxxi progettato e realizzato dall’ormai famosissima Zaha Hadid. Insomma i due poli fanno ben sperare per il futuro del contemporaneo made in SPQR.

Non dimentichiamoci però che Roma è soprattutto la città eterna ed anche se sorgono nuovi monumenti, ve ne sono ben altri da salvaguardare. In particolare il caro e vecchio Colosseo sembra non passarsela poi tanto bene, ma questa ovviamente non è una novità. Gli ultimi restauri parziali del gigantesco anfiteatro risalgono agli anni ’90 poi più nulla anche se l’amministrazione pubblica aveva più volte rilanciato l’ingente spesa. Oggi però le cosa dovrebbero concretizzarsi,f orse anche a causa dell’incidente del 9 maggio scorso, quando caddero tre frammenti di malta dalla galleria dell’ambulacro centrale. Il prossimo 4 agosto sarà quindi pubblicato un annuncio sulla Gazzetta Ufficiale riguardante la gara per il completamento dei lavori.

Il MoMa di New York prepara la sua New Photography


Appropriarsi di fotografie scattate da altri è sempre stata una pratica comune nel variopinto mondo dell’arte contemporanea. Molti artisti hanno cannibalizzato immagini prese dai cartelloni pubblicitari, le hanno ingrandite, modificate e le hanno esposte in musei e gallerie. E tra i nomi di quelli che lo hanno fatto con grande continuità spiccano Andy Warhol, Dash Snow e Richard Prince. Il MoMa, Museum of Modern Art di New York ha intenzione di organizzare ( il prossimo autunno ) una mostra dedicata a questa bizzarra ma estremamente creativa pratica, le regole però saranno un tantino diverse.

Le foto in mostra saranno infatti rifacimenti di immagini commerciali e pubblicità create dagli artisti stessi che parteciperanno all’evento. In sostanza ai fotografi in mostra verrà chiesto di riprodurre una loro creazione, cambiandola in maniera sostanziale. Un ritratto per la copertina di un giornale di moda o una foto per il lancio di un nuovo rossetto diverranno immagini totalmente diverse, pur mantenendo la loro essenza. 

Scoperte nuove inestimabili foto di Ansel Adams. Ma saranno poi vere?


L’artista Rick Norsigian ha molte ragioni per gioire, alcuni negativi che aveva comprato dieci anni fa da un rigattiere per 45 dollari oggi potrebbero valere circa 200 milioni di dollari. La rocambolesca storia comincia a Fresno a 260 Km da San Francisco. Rick Norsigian decide di acquistare per un (è il caso di dirlo) pugno di dollari una scatola piena di negartivi. Tornato a casa Rick sviluppa le foto e scopre un’incredibile somiglianza con le immagini scattate da Ansel Adams (1902-1984) vero e proprio maestro statunitense della fotografia in bianco e nero.

Letteralmente sbalordito dalla scoperta, Rick tenta di far autenticare la fotografie ma per dieci anni nessuno gli crede: “Non esistono autorità ufficiali in grado di autenticare le fotografie, contrariamente a quanto succede in pittura. Inoltre le opere non hanno nessuna firma che possa condurre all’artista che le ha scattate”.

Quando Spock decide di mettersi a fotografare


Il Mass MoCA in Massachussets ha organizzato in questi giorni una mostra fotografica dove è presente un artista d’eccezione, anzi stellare. Forse il nome Leonard Nimoy potrebbe non dirvi nulla ma se a questo nome aggiungiamo quello della popolare serie televisiva Star Trek ed in particolare del personaggio Spock, allora forse tutto diventa più chiaro. Nimoy ha vestito per oltre 40 anni i panni dell’impassibile vulcaniano ma nel contempo ha sempre coltivato un profondo interesse per la fotografia.

La mostra personale di Nimoy ( in visione dal prossimo 1 agosto 2010 ) prende il titolo di Secret Selves e consta di 26 fotografie a colori, 11 delle quali a grandezza naturale. L’artista si è ispirato alle teorie di Aristofane sugli esseri umani, descritti come creature che un tempo erano dotati di due teste e molteplici arti, questo prima che Zeus li dividesse in due. Nimoy ha quindi fotografato alcune persone mettendo in risalto la loro metà perduta o nascosta, vestendole come rock star o come personaggi dei fumetti.

Anche gli inglesi parlano di Noi…

In questi ultimi giorni, alcuni quotidiani inglesi hanno pubblicato una  notizia proveniente dal mondo dell’arte italiana, ovviamente la cosa era già nota in Italia ed anche il protagonista della vicenda è abbastanza conosciuto dalle nostre parti. Comunque sia il fatto di vedere pubblicata all’estero una notizia del genere piuttosto che la recensione di una mostra ben riuscita, dovrebbe farci un poco riflettere sullo stato delle cose della nostra arte.  Vi rendiamo partecipi di quanto si è detto senza ulteriori commenti.

L’artista Giuseppe Veneziano ha ultimamente scatenato un vespaio di polemiche a causa di alcune sue opere esposte alla  mostra personale Zeitgeist al Palazzo Panichi di Pietrasanta (dal 17 luglio al 22 agosto).  Pietra dello scandalo è il dipinto intitolato Madonna Del Terzo Reich una raffigurazione alquanto bizzarra che vede Hitler al posto del bambino Gesù in braccio alla Vergine Maria. L’opera è affiancata da altre 33 creazioni suddivise in sezioni tematiche che corrispondono ai vari stadi della ricerca dell’artista.

Nuova veste per Dom Perignon, tutto merito di Andy Warhol

 Il laboratorio di design della scuola d’arte e design Central Saint Martin di New York ha creato una collezione di bottiglie davvero speciale per  l’azienda vinicola Dom Pérignon, brand famoso in tutto il mondo per il suo prestigioso champagne. I designers hanno creato tre bottiglie dedicate al genio della pop art Andy Warhol, ispirandosi alla sua non convenzionale rappresentazione delle icone del contemporaneo ed al suo vivace uso di colori e simbologie. Le bottiglie saranno in vendita per circa 150 dollari l’una.

Il nome di Warhol è inaspettatamente legato alla storica marca di champagne, nel suo diario in data 8 marzo 1981 è infatti possibile leggere: “sono andato in una galleria per una mostra e dopo mi sono venuti a prendere quelli del 2.000, un club di 20 persone che ha intenzione di comprare 2.000 bottiglie di Dom Pérignon e tenerle in una stanza sigillata fino all’anno 2.000 per poi aprirle e berle. Il bello sarà vedere chi ci sarà e chi no!”.

Joana Vasconcelos non solo tampax a Londra

Il prestigioso spazio londinese di Haunch of Venison è in questi giorni occupato da un’artista decisamente fuori dall’ordinario. Stiamo ovviamente parlando della super-portoghese Joana Vasconcelos , autrice di singolari ma poetiche installazioni che molto spesso ruotano attorno all’universo femminile. Molti di voi ricorderanno sicuramente la sua opera intitolata A Novia (La Sposa), installazione a forma di gigantesco lampadario costituito da migliaia di assorbenti interni bianchi al posto dei classici ornamenti di vetro e delle lampadine.

Quell’opera fu una delle più chiacchierate alla Biennale di Venezia, edizione 2005, ed era impossibile far a meno di notarla passando per le sale dell’Arsenale. Grazie a quella seminale installazione, Joana Vasconcelos ha raggiunto il grande pubblico ed oggi si può quindi permettere il lusso di trasformare Haunch of Venison in un vero e proprio parco delle meraviglie che segna il record di mostra più grande dedicata ad un unico artista in tutta la storia della prestigiosa galleria.

Rackstraw Downes, uno street artist…da strada

Rackstraw Downes è un artista che arriva direttamente dalla metà degli ’60, quando si aggirava per le strade di New York per dipingere en plein air sottopassaggi, ponti, discariche e cantieri. Il vecchio Downes è stato uno street artist nel vero senso del termine, un pittore inserito nelle maglie del tessuto urbano. Ma come ben saprete la strada offre ogni giorno qualche novità e di cose strane Downes ne ha viste parecchie: “Un giorno un tizio si è fermato per comprare il giornale ed ha lasciato la macchina con il motore acceso. Un ladro è quindi salito nella maccchina del malcapitato, fuggendo in tutta fretta. Una volta invece due ladri hanno rubato la borsetta di una povera ragazza”.

Downes dipinge paesaggi urbani popolati da automobili e pochissimi essere umani senza volto, lo fa da moltissimo tempo. Oggi ha 70 anni ed è uno di quei personaggi noti a tutti nell’ambiente ma sconosciuto al grande pubblico. Questo almeno fino a ieri visto che il Parrish Art Museum sito nella Grande Mela ha deciso di dedicargli una grande retrospettiva dal titolo Rackstraw Downes: Onsite Paintings, 1972-2008.

L’arte contemporanea, er Calippo e ‘na bira

L’ormai celebre tormentone estivo che vede protagoniste due colorite ragazze intervistate in quel di Ostia è talmente presente su web e Tv che la società dello spettacolo le ha subito rese carne da macello da offrire in pasto ai videodipendenti. Sono in molti a ridere del marcato accento delle due bagnanti che ingenuamente si concedono all’obbiettivo in tutta la loro veracità. Eppure centinaia di migliaia di romani parlano in tal guisa tutti i giorni e nessuno si è mai sognato di considerarli come risibili personaggi degni di apparire sulle prime pagine dei quotidiani.

Stamo affà la colla” al posto di “Stiamo sudando molto” è un’espressione in newspeak che paragonata a quello che si sente e si legge oggigiorno non è così esagerata da suscitare sguaiate risate. Forse si ride perché le due giovani non riescono ad esprimersi in maniera più “alta” anche se sono consce del fatto che il loro volto apparirà nelle case di milioni di italiani. Comunque sia le bagnanti hanno raggiunto un subitaneo successo e sembrano goderselo in pieno, da brave “romane de roma”. Questo newspeak fatto di neologismi improbabili, sgrammaticature forzate ( o meno ) ed incidenti estetici ha contribuito a creare alcuni miti anche nel dorato e patinato mondo dell’arte contemporanea.

L’Irlanda sceglie i suoi protagonisti per Venezia 2011

Con il passare dei giorni il carnet dei partecipanti alla non più tanto lontana Biennale di Venezia edizione 2011 si va sempre di più infoltendo. Segno evidente che la prestigiosa manifestazione è una tappa fondamentale per l’intera scena dell’arte contemporanea internazionale. Ovviamente ancora non ci è dato sapere cosa combinerà Vittorio Sgarbi nel suo padiglione Italia ma tutti sperano di non rimediare una figura barbina, ritrovandosi in mostra nomi tipo Staccolanana o Teomondo Scrofalo.

Nel frattempo sono giunte notizie fresche fresche dalll’estero, la verde Irlanda ha infatti reso noto il nome del suo ambasciatore a Venezia 2011. Si tratta di Corban Walker, artista celebre per le sue grandi installazioni e sculture che molto spesso sono costituite da fogli di vetro. Walker ha recentemente preso parte ad una mostra al LentSpace di Manhattan ed all’evento Size Matters, organizzato dal curatore d’eccezione Shaquille O’Neal ( celebre campione di basketball ) alla FLAG ArtFoundation di Chelsea.