Gli artisti italiani della Collezione ACACIA a Palazzo Reale

Promossa dal Comune di Milano – Cultura, Moda, Design, Palazzo Reale e Associazione ACACIA, apre dal 12 aprile al 24 giugno 2012, a Palazzo Reale, la mostra Gli artisti italiani della Collezione ACACIA-Associazione Amici Arte Contemporanea. L’evento espositivo, curato da Gemma De Angelis Testa – Presidente di ACACIA – e Giorgio Verzotti, propone al pubblico circa trenta opere di artisti della collezione d’arte contemporanea dell’associazione. Tutte le forme espressive delle arti visive sono qui rappresentate, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video all’installazione.

In mostra si ammirano lavori di Mario Airò (vincitore della prima edizione del Premio ACACIA), Rosa Barba, Vanessa Beecroft, Gianni Caravaggio, Maurizio Cattelan, Roberto Cuoghi, Lara Favaretto, Francesco Gennari, Sabrina Mezzaqui, Marzia Migliora, Adrian Paci, Paola Pivi, Ettore Spalletti, Grazia Toderi, Luca Trevisani, Marcella Vanzo, Nico Vascellari e Francesco Vezzoli. Ogni artista vanta riconoscimenti nazionali ed internazionali.

ALESSANDRO ROMA – Il sole mi costrinse ad abbandonare il giardino

Brand New Gallery di Milano inaugura l’11 aprile Il sole mi costrinse ad abbandonare il giardino, mostra personale di Alessandro Roma, primo artista italiano ospitato ad esporre nell’intero spazio della galleria. Il giardino è un luogo magico, di concezione antichissima, che porta con sé una metamorfosi perenne nella costruzione e nel significato, in cui l’uomo crea un punto d’incontro e di perfetta armonia con la natura. Ciò che resta inalterata nel tempo è la visione paradisiaca di questo luogo incantato e fertile, Eden cercato e ricreato dall’uomo sulla terra (basti pensare che gli antichi Persiani chiamavano il giardino pairi-daeza). A differenza di un paesaggio che si apre a chi lo osserva, il giardino per essere scoperto deve essere attraversato, esplorato, scrutato a fondo, in quanto è celato nel suo recinto che ne determina e custodisce la forma.

Questo genere di approccio è la chiave per comprendere le opere di Alessandro Roma ospitate presso lo spazio milanese, che suggeriscono allo spettatore una catarsi e una predisposizione mentale attraverso cui calarsi nelle forme che si intersecano, in un collage di ricordi e nelle suggestioni che prendono vita sulla superficie scultorea e pittorica. Il tema del giardino è preso in considerazione solo idealmente e non in modo documentaristico, allo stesso modo in cui Paul Klee per lunghi anni ha affrontato nella sua pittura l’archetipo del giardino, pur senza mai descriverlo nella sua forma realistica, o come Monet, che addirittura giunse a realizzarne uno vero e proprio alle porte di Parigi che divenne il principale soggetto del suo studio. Alessandro Roma nel suo lavoro restituisce la duplice forma del paesaggio e del giardino, completezza e frammento, di uno spazio definito che custodisce al suo interno elementi di richiamo che non sono però di immediata assimilazione. La pittura vive in equilibrio tra figurazione ed astrazione, la scultura restituisce al contempo forme antropomorfe e la memoria di contenitori atavici di elementi naturali, mentre i collages si configurano come bozzetti che tracciano visioni surreali.

ARTE POVERA IN CITTA’: Bergamo

Dal 6 aprile al 15 luglio 2012 la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo presentano il progetto Arte Povera in città. La mostra fa parte del grande evento Arte Povera 2011 curato da Germano Celant, promosso dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea insieme con la Triennale di Milano e coordinato da Electa.

Arte Povera 2011 che ha avuto come fulcro il movimento nato nel 1967 con gli artisti Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Gilberto Zorio, si è svolta in diverse e prestigiose sedi museali, come MAMbo – Museo d’Arte Moderna, Bologna; MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino; Triennale di Milano, Milano; MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, Napoli; GNAM – Galleria nazionale d’arte moderna, Roma e il Teatro Margherita, Bari.

100³ – L’Art Hotel Gran Paradiso di Sorrento apre le sue stanze all’arte contemporanea

L’Art Hotel Gran Paradiso di Sorrento giunge a definire la propria identità per offrire lo spazio dell’albergo di famiglia ad una riflessione più ampia sul ruolo svolto dalle collezioni private e sulle loro potenzialità di sviluppo in relazione al pubblico ed al proprio contesto. 100³: 100 anni, 100 stanze, 100 artisti racchiude nel titolo la lungimirante ambizione di costituire un punto di riferimento per il territorio campano, rinnovando annualmente l’appuntamento con un programma di attività espositive e dialogo diretto tra i visitatori e i protagonisti della scena artistica internazionale.

Per l’edizione 2012, l’inaugurazione sarà, infatti, occasione di un imperdibile confronto, lungo tutto il week-end, con artisti, galleristi e critici d’arte, invitati ad offrire il loro eccezionale punto di vista sulle piccole personali allestite in ogni stanza. In una giornata un po’ diversa dal solito, in una carambola di Arte, Musica e Poesia, muse dionisiache che, come si vuole, s’accompagnano a satiri, baccanti, vino e delizie. Tra esse verrà inaugurata, inoltre, l’installazione site-specific di Nicola Gobbetto, vincitore del concorso dello scorso anno su valutazione del pubblico e quindi impegnato in una serie di attività rivolte a creare un legame tra la produzione artistica ed i luoghi in cui essa viene concepita.

Postmodernismo – Stile e sovversione 1970-1990 al Mart di Rovereto

Pare sia già tempo di trovare una nuova etichetta per definire i nostri tempi, il Postmodernismo finiva quando io andavo per i sei anni, non me ne accorsi, ero troppo giovane per capirci qualcosa. “Postmodernismo. Stile e sovversione 1970 – 1990” così viene sottotitolata la mostra approdata al Mart di Rovereto dopo la sua nascita al Victoria and Albert Museum di Londra. Un’altra collaborazione importate portata a segno dall’ormai lontana Gabriella Belli, in favore di Cristiana Collu, e ci ricorda che fare squadra a livello internazionale si può, anzi si deve.

«Per lo storico Charles Jenks il modernismo finì alle 15.32 del 15 marzo 1972 quando il complesso residenziale di Pruitt-Igoe di St. Louis, Missouri, venne fatto saltare in aria con la dinamite.» Così inizia la mostra: con la fine dell’idealismo modernista, in questo caso incarnato da un insieme di enormi casermoni, di quelli che ancora oggi infestano le periferia di qualsiasi città nostrana, simbolo di rigore e ingegneria-sociale, buttati giù come birilli per lasciar spazio al nuovo, sfavillante post-modernismo. In altre parole la distruzione di qualsiasi idea di purezza, pulizia, forma e funzione in favore della libertà di mescolare tutto assieme per il gusto di farlo. Sia ben chiaro il ribaltamento di poteri fu determinato da un fallimento di un’idea come quella modernista.

Le Mostre in giro per il mondo del mese di aprile

Eccoci finalmente giunti al consueto appuntamento delle mostre in giro per il mondo, una gustosa panoramica che vi servirà di sicuro se in questo periodo vi trovate in trasferta e non volete perdere contatto con il fantastico mondo dell’arte contemporanea. Partiamo con subito con una nuova serie di opere di Jenny Holzer, in mostra fino al prossimo 7 aprile alla Skarstedt Gallery di New York.

Tempo fino al 31 marzo per ammirare le installazioni di David Altmejd, ospitate dalla Brant Foundation di Greenwich nel Connecticut. Figure umane coperte di resina e pelliccia che sembrano quasi comiche sono il marchio di fabbrica di un artista che non mancherà di stupirvi. Sempre a New York fino al 14 aprile c’è Bearti Kher, alla prestigiosa galleria Hauser & Wirth.

Ai Weiwei alla Lisson Gallery Milan

Lisson Gallery Milan inaugura l’11 aprile una mostra dedicata alle opere in ceramica e marmo di Ai Weiwei, una delle aree di ricerca nella vasta produzione dell’artista, all’origine dei suoi lavori più celebri. La mostra includerà alcune opere in ceramica realizzate da Ai Weiwei nel 2006, durante un intenso periodo di lavoro presso Jingdezhen, città dove si concentra il cuore della produzione cinese di ceramiche. Le tecniche tradizionali, tramandate dagli artigiani locali ad Ai Weiwei, sono state alla base di una svolta radicale nella sua produzione e nella creazione di Sunflower Seeds, installazione realizzata dall’artista per la Tate Modern.

Il valore storico e culturale delle tecniche e dei materiali utilizzati è un elemento essenziale nella maggior parte delle sculture di Ai Weiwei. Molta della sua produzione in ceramica si basa sul concetto di ready-made: adattando, dipingendo e distruggendo antichi vasi e urne. Al contrario, la mostra alla Lisson Gallery Milan presenterà sculture interamente create a mano dall’artista. La porcellana è tradizionalmente considerata come la più alta espressione dell’arte cinese; Ai Weiwei ha messo a lungo in discussione ogni forma di deferenza nei confronti di questa tecnica, così come il suo alto valore economico. Allo stesso tempo però il suo lavoro dimostra un profondo rispetto nei confronti degli artigiani del Jingdezhen e della loro abilità, rispettando nel suo lavoro i rigorosi standard delle loro perfette rifiniture.

UNCONVENTIONAL TWINS #2 – claudioadami e Giorgia Fincato

Lo Studio d’arte Contemporaneo Pino Casagrande di Roma inaugura il 16 aprile il secondo appuntamento espositivo del progetto “unconventional twins – doppio personale” ideato e curato da Flavia Montecchi, presentando le opere dell’artista claudioadami in dialogo con i lavori della giovane artista Giorgia Fincato.

La mostra dal titolo “Soliloqui” affronta il processo grafico non-verbale di claudioadami, partendo dalla ultima serie dei blacknotes in cui le stesure di inchiostro nero arrivano a sovrapporre una visione logica del segno, per racchiudersi in un mondo astratto di parole mute, risonanti solo nella mente dell’artista. L’accumulo della carta, lo spessore dell’inchiostro e l’avvicendarsi di storie silenziose sono i punti cardine dell’incontro tra l’artista romano d’adozione e i lavori di Giorgia Fincato, dove misurando la lunghezza di un tratto in metri d’inchiostro, la giovane artista traccia in modo certosino minute spirali di pensieri: ecco che le lettere appena decifrabili dell’uno si uniscono alle immagini filiformi dell’altra.

WILL BENEDICT – Bonjour Tourist

La galleria Giò Marconi di Milano inaugura il 13 aprile la prima personale di Will Benedict (1978, vive e lavora a Vienna) negli spazi di Via Tadino 15. Nel 2008 Will Benedict inizia la serie “Post Card”: imitando su foamcore – uno strato di poliuretano espanso racchiuso da 2 fogli di cartone bianco – il retro di una cartolina vuota, Will lavora sul tema della comunicazione e del ruolo della pittura nella contemporaneità.

La linea verticale che separa lo spazio dell’indirizzo da quello del testo e il piccolo dipinto nell’angolo solitamente destinato al francobollo si prestano a questo gioco: spesso le sue “cartoline” non hanno un destinatario, o in alcuni casi si limitano o più genericamente al classico messaggio “Vorrei fossi qui”; altre invece, come quella per Silvio Berlusconi (2011), contengono una nota scritta a mano, poco leggibile, che recita “Buona fortuna con l’indigestione”.

World Press Photo 2012, la mostra dei vincitori a Roma

Samuel Aranda, Spagna, per The New York Times. Una donna tiene tra le braccia un parente ferito durante le proteste contro il presidente Saleh. Sanaa, Yemen, 15 ottobre

Venerdì 27 aprile 2012 alle ore 18.00, inaugura a Roma presso il Museo di Roma in Trastevere, la mostra World Press Photo 2012 che rimarrà aperta al pubblico dal 28 aprile al 20 maggio. Il Premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del Fotogiornalismo. Ogni anno, da 55 anni, una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, è chiamata a esprimersi su migliaia di domande di partecipazione provenienti da tutto il mondo, inviate alla World Press Photo Foundation di Amsterdam da fotogiornalisti, agenzie, quotidiani e riviste. Tutta la produzione internazionale viene esaminata e le foto premiate che costituiscono la mostra sono pubblicate nel libro che l’accompagna. Si tratta quindi di un’occasione per vedere le immagini più belle e rappresentative che, per un anno intero, hanno accompagnato, documentato e illustrato gli avvenimenti del nostro tempo sui giornali di tutto il mondo.

Per questa edizione, le immagini sottoposte alla giuria del concorso World Press Photo 2012 sono state 101.254, inviate da 5.247 fotografi professionisti di 124 diverse nazionalità. Anche quest’anno la giura ha diviso i lavori in 9 diverse categorie: Vita Quotidiana, Protagonisti dell’attualità, Spot News, Notizie generali, Natura, Storie d’attualità, Arte e spettacolo, Ritratti, Sport. Sono stati premiati 57 fotografi di 24 diverse nazionalità: Afghanistan, Argentina, Australia, Bosnia ed Herzegovina, Canada, Cina, Danimarca, Francia, Germania, India, Iran, Irlanda, Italia, Giappone, Messico, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Russia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Regno Unito e USA.

Kees Goudzwaard – Setting for White

Lunedì 26 marzo la galleria Cardi Black Box a Milano presenta Setting for White, prima personale in Italia dell’artista olandese di fama internazionale Kees Goudzwaard (Utrecht, Netherlands, 1958), a cura di Art At Work. Il lavoro di Kees Goudzwaard è facilmente riconoscibile e la volontaria ripetizione strutturale nelle sue composizioni, caratterizzate da forme piane di colori tenute insieme attraverso nastro adesivo di carta, diventa un modo di incrementare la sensibilità dello spettatore verso leggere variazioni nella superficie, nei bordi, nei contorni e anche nelle dimensioni. Al limite tra astrazione e rappresentazione, i suoi lavori possono essere letti sia come quadri astratti composti da grandi campiture di colore che come nature morte composte di carta e nastro adesivo.

Le sue composizioni grandi e piccole dimostrano, come la complessità pittorica possa essere raggiunta anche attraverso un vocabolario estremamente ristretto. Infatti la profonda tridimensionalità e il realismo di questi lavori, la loro capacità di ingannare lo spettatore attraverso l’uso di diversi piani, trasformano le singole tele in dei paesaggi prospettici. Il segno del nastro adesivo sulla tela ha una doppia funzione: da un lato infonde un senso di equilibrio e di realtà alla composizione, dall’altro creando differenti griglie e spazi si sostituisce alla linea. In questo modo lo stesso nastro adesivo diventa l’elemento che contiene, traccia, seleziona e porta il segno della mano dell’artista e della sua decisione.

Da vent’anni, ogni volta un’Italia mai vista! 670 beni aperti per la Giornata FAI di Primavera

Tante le novità per festeggiare insieme i 20 anni di Giornata FAI di Primavera: 670 beni aperti in tutta Italia sabato 24 e domenica 25 marzo, un’applicazione per smartphone e tablet pc con l’elenco aggiornato dei luoghi aperti e mappe per raggiungerli, e la possibilità fino al 25 marzo di donare 2 euro al FAI tramite SMS solidale. Infine, è anche possibile vincere splendidi premi partecipando al concorso fotografico “Con la Giornata FAI…scatta la Primavera!”

Giornata FAI di Primavera, il più importante evento promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, compie 20 anni! Dal 1992 ogni anno si sono celebrate le giornate dedicate all’arte e alla cultura che hanno coinvolto, nel tempo, sempre più persone fino a un totale di 6.500.000 visitatori. Quest’anno si preannuncia una grande festa popolare: sabato 24 e domenica 25 marzo saranno, infatti, aperti al pubblico in tutte le regioni d’Italia 670 beni, luoghi di interesse culturale, artistico e paesaggistico, molti dei quali inaccessibili nel resto dell’anno. Un’ottima opportunità per scoprire le bellezze del nostro Paese.

10 ragazze per Freud

Lunedì 26 marzo 2012 alle ore 19 s’inaugura al Teatro Palladium di Roma, “10 ragazze per Freud”, group show nato da un’idea di Lori Adragna per NUfactory con l’assistenza di Antonella Di Lullo. In mostra le opere di: Arianna Carossa, Laura Cionci, Francesca Fini, Silvia Giambrone, Jessica Iapino, Maria Carmela Milano, Chiara Scarfò, Alice Schivardi, Vania Elettra Tam e Fernanda Veron.

Le dieci artiste, tutte di talento e di acuta sensibilità, hanno qualcosa da dire a quel Sigmund Freud che secondo certa letteratura non fu mai in grado di comprendere le donne, tanto da definirle “il continente oscuro”. Utilizzando l’arte come espressione creativa recondita dell’Io e con una buona dose d’ironia, le artiste mettono a nudo pulsioni, tendenze, desideri, sogni scaturiti dalla propria coscienza e occultati nell’inconscio.

Arte Programmata e Cinetica alla GNAM

Giovedì
 22
 marzo
 alle
 ore
 18.00
 la
 Galleria
 Nazionale
 d’Arte
 Moderna
 e
 Contemporanea
 di Romapresenta, 
in 
collaborazione
 con
 Il 
Cigno
 GG 
Edizioni,
 la 
mostra 
”ARTE
 PROGRAMMATA
 E 
CINETICA.
 DA 
MUNARI 
A 
BIASI 
A 
COLOMBO 
E…”.
 La 
mostra
 è
 curata 
da 
Giovanni 
Granzotto
 e 
Mariastella 
Margozzi,
 con
 la 
collaborazione
 di 
Paolo 
Martore 
ed
 è
 realizzata
 con
 il
 contributo
 del 
Gruppo 
Euromobil.

Con
 questa
 nuova
 iniziativa
 espositiva
 sull’arte
 programmata
 e
 cinetica,
 realizzata
 a
 distanza
 di
 sei
 anni
 dalla
 mostra
 “Gli
 Ambienti
 del
 Gruppo
 T”
 e
 di
 quasi
 sedici
 dalla
 ripresentazione
 al
 pubblico
 della
 propria
 collezione
 di
 arte
 cinevisuale,
 completamente
 restaurata
 con 
la 
mostra
 “Opere 
cinevisuali.
Restauri 
recenti”, la GNAM ha voluto estendere il confronto tra le proprie opere e quelle di numerosi rappresentanti del movimento cine-visuale sia in Europa che fuori, con l’intenzione di mostrare al pubblico gli esiti estetici ai quali gli artisti e i gruppi in primis sono giunti, intersecando le proprie ricerche in numerosissime esposizioni internazionali e suffragando le proprie tesi con il pensiero di filosofi, critici e scrittori del calibro di Umberto Eco, Frank Popper, Giulio Carlo Argan, Umbro Apollonio ecc.