La presenza e l’assenza nel mondo dell’arte contemporanea

Il mondo dell’arte dei nostri giorni è costantemente ossessionato dal concetto di presenza. Artisti, critici, gallerie nessuno riesce a sottrarsi ad un presenzialismo dove l’apparire sembra contar più dell’essere ma esserci è fondamentale per non sparire e venir dimenticati. Eppure non tutti scelgono la strada dell’iper-promozione della propria immagine come unica ragion d’essere. Una voce fuori dal coro del presenzialismo è da ricercarsi nella figura mitologica dell’artista Lee Lozano (1930-1999) che giunta ad un buon grado di notorietà nel 1970 decise di sparire progressivamente dal mondo dell’arte, finendo poi per farsi seppellire in una tomba completamente anonima.

Forse questo esempio potrebbe sembrarvi un poco eccessivo ma c’è da dire che le opere di Lee Lozano sono riuscite ad oltrepassare la presenza fisica dell’artista, giungendo sino ai nostri giorni con una potenza creativa inalterata. Sparire dalle scene per poi esser comunque presente tramite la sola forza della propria arte è anche il segno distintivo di artisti come Tehching Hsieh che decise di non mostrare in pubblico la sua arte dal 1986 al 1999 (performance intitolata Thirteen Year Plan) salvo poi ritirarsi definitivamente dalla scena artistica il 1 gennaio del 2000 mediante un comunicato-performance su cui era possibile leggere “Mi sono tenuto in vita, ho passato il 31 dicembre 1999″.

Curator’s Table al Progetto Reload di Roma

Dal 17 al 22 gennaio 2011 il Progetto Reload Roma ospiterà l’evento Curator’s Table. L’evento intende mettere in mostra la fase di ricerca curatoriale. Se solitamente viene esposto il lavoro dell’artista e discusso il processo che risiede dietro lo sviluppo di un opera d’arte, Curator’s Table presenta le fasi di sviluppo inerenti l’idea del curatore, frutto di un percorso continuo e costante. Studio visits, incontri, letture, impressioni, scoperte sono i momenti di studio che si intrecciano per rivelarsi sotto forma di testo scritto o visivo.

Curator’s Table rivela le fasi di ricerca, gli ultimi incontri, i legami ancora impercettibili ma potenzialmente attivi tra argomenti, poetiche, pratiche che conducono all’elaborazione di un discorso critico complesso costruito nel tempo. Cosa hanno in comune i lavori esposti? Come viene condotta la ricerca curatoriale? Quali sono i percorsi che regolano la ricerca? Disponendo il materiale studiato, depositato, raccolto su un palco, si cerca di riconoscere la sottile linea rossa che da il via al saggio visivo, al tentativo curatoriale di stesura di una partitura critica sul presente.

Nancy Agabian alla Jerome Zodo Contemporary di Milano

La galleria Jerome Zodo Contemporary è lieta di presentare il secondo appuntamento di F classmate, il progetto curatoriale interamente dedicato all’universo femminile strutturato in serate live performance, inaugurato lo scorso maggio 2010. Il nuovo incontro performativo intitolato Family Returning Blows avra’ protagonista l’artista super eccentrica Nancy Agabian nella serata di lunedi’ 10 gennaio 2011 a partire dalle ore 19.31 presso lo spazio di via Lambro 7, a Milano.

Family Returning Blows – una transnational, transhistorical love story/slapstick comedy e’ una performance individuale spinta ai limiti dell’artistico e dell’autobiografico. Incentrata sulla violenza domestica combina narrazioni personali, resoconti tratti da notiziari, immagini mutuate da Facebook con espressioni linguistiche armene, per esplorare le forze dinamiche fra generi da un lato, e le tensioni all’interno dell’assetto mondiale, dall’altro. Ambientata fra New York City e Yerevan, fra il pubblico e il privato, fra maschile e femminile, una storia simultaneamente si evolve e si distrugge.

Parte Confini 08 rassegna di fotografia contemporanea

Dall’10 al 23 GENNAIO 2011 Polifemo presenta presso La Fabbrica del Vapore in via Procaccini 4 a Milano la tappa milanese della rassegna di fotografia contemporanea Confini, un progetto espositivo di immagini fotografiche di non semplice collocazione. La disponibilità di nuovi strumenti, la seduzione del post-moderno ed i media che caratterizzano la nostra epoca hanno allargato la visione di molti fotografi e stiamo assistendo al definitivo abbattimento dei confini tra la fotografia e le altre forme d’arte.

Così le contaminazioni tecniche e linguistiche generano realizzazioni di grande contenuto ed impatto visivo difficili da inquadrare negli schemi classici della fotografia. Un momento di verifica ed un trampolino per autori che propongono immagini di ricerca e mostrano buona progettualità. Per la prima volta quest’anno la rassegna sarà presentata anche a Milano (Polifemo Fotografia), Genova (VisionQuesT Gallery) e Trieste (Sala Fenice), oltre che nelle sedi storiche di Firenze e Roma, e in quelle di Torino (Osservatorio Gualino) e Palermo (Lanterna Magica) che già l’hanno ospitata nella precedente edizione.

The Wall (Archives) al Progetto Reolad Roma

Da lunedì 10 fino al 15 gennaio il Progetto Reload Roma ospiterà l’evento The Wall (Archives) curato da  Pietro Gaglianò. Il progetto consiste nella creazione di un archivio compilato attraverso i contributi formali o teorici di artisti, curatori, professionisti di diverse discipline sul concetto di muro, inteso nella sua declinazione geopolitica, sociale, morale. L’archivio si muove di città in città ampliandosi col lavoro degli artisti incontrati nel percorso.

Alla fine della mostra nel tunnel l’archivio resterà aperto e consultabile in uno degli altri spazi di Reload. Durante i due mesi del progetto il curatore incontrerà gli artisti di Roma e li inviterà ad aggiungere propri file all’archivio. Ho chiesto ad amici, artisti, curatori, professionisti di diverse discipline, di inviarmi un contributo formale o teorico per creare un archivio sul concetto di muro, inteso nella sua declinazione geopolitica, sociale, morale.

L’Italia e le troppe scene dell’arte emergente

La scena dell’arte emergente italiana. In verità sarebbe più corretto parlare di scene della giovane arte, poiché le divisioni presenti all’interno del nostro paese sono ancor più evidenti quando si parla di creatività. Tali sottoinsiemi di un grande insieme appaiono slegati da quest’ultimo e questo inutile frazionamento rappresenta il punto debole dell’arte emergente del tricolore. Unendo tutte queste diversità l’Italia potrebbe sfruttare al meglio la sua forza creativa, inserendosi nel gruppetto delle nazioni che “contano”. Unità e collaborazione è quindi l’auspicio e l’esortazione che ci sentiamo di rivolgere a tutti gli addetti del settore, all’insegna di un 2011 proficuo per la giovane arte italiana. Ecco quindi l’analisi delle varie scene presenti sul nostro territorio:

La scena delle fondazioni, associazioni ed altre organizzazioni che hanno come obiettivo la  promozione dell’arte emergente gioca un ruolo importante nel nostro paese. Questi organismi generalmente si propongono come piattaforme per la sperimentazione ma spesso e volentieri supportano nomi già noti al mainstream. Si gioca sul sicuro con meno rischi e si punta su artisti con buoni dealers alle spalle. Ogni fondazione ha il suo gruppo di giovani artisti ben distinto.

Volete lanciare il vostro portfolio online? Spiate gli altri artisti!

Ormai il mondo di internet è saldamente connesso a quello dell’arte contemporanea. Le nuove piattaforme digitali offrono infinite possibilità agli artisti che possono pubblicizzare al meglio il loro lavoro sui social networks, sui blogs e sui siti personali. Se siete artisti ed avete anche voi deciso di lanciare il vostro nuovo sito personale, sappiate che è molto importante guardare agli official websites dei grandi nomi dell’arte in modo da imparare dalle loro trovate tecniche e grafiche o dai loro errori. Eccovi una piccola selezione che abbiamo effettuato noi di Globartmag girando per la rete. Ovviamente vi invitiamo a visionare altri siti per avere un’idea ancora più chiara.

Jeff Koons
Un sito che ci sembra un poco antiquato come design. Più che altro la divisione in frame è roba da inizi duemila. Il sito è però intuitivo e contiene moltissime foto di opere dell’artista, anche di quelle meno note. Meno grafica e più contenuti sono sempre un binomio vincente per ottenere velocità di caricamento e dare maggiori informazioni sul vostro lavoro.

Laura Cionci – Ipnagogia

Il 7 gennaio 2011 alle 19,00 la Galleria Hybrida Contemporanea di Roma presenterà la mostra personale di Laura Cionci dal titolo Ipnagogia, a cura di Martina Sconci.  Il lavoro presentato per questa mostra ha a che vedere con il sogno e in particolare con quello stato di passaggio tra la veglia e il sonno che a volte ci fa vedere delle immagini chiamate allucinazioni ipnagogiche. Durante questo momento ci capita di avere delle visioni, illusioni che coinvolgono tutti i sensi, esperienze vivide di immagini, sensazioni e rumori che non ci permettono di distinguere il sogno dalla realtà.

Il video della Cionci, che invita lo spettatore ad entrare in galleria, ha come protagonista l’artista stessa in preda ad una di queste allucinazioni. Girandosi e rigirandosi nel letto, una doppia realtà le impedisce di dormire, mentre in sottofondo le parole di Eduardo Galeano suggeriscono qualcosa: “i corpi abbracciati cambiano di posizione mentre dormiamo, guardando di là, guardando di qua, la tua testa sopra il mio petto. No, no – mi spieghi credendomi sveglia – ancora non siamo lì. Noi mutiamo (ci trasferiamo) in un altro paese mentre dormiamo”.

Achtung! Achtung!, arte e memoria per non dimenticare

Giovedì 13 gennaio 2011 alle ore 18:30 inaugura presso l’ Ex Gil di Roma (Largo Ascianghi 5) la mostra collettiva Acthung! Achtung!, evento di arte contemporanea, organizzato dalla Glocal Project Consulting a cura di Micol Di  Veroli e Barbara Collevecchio. Attraverso la carica creativa di 21 artisti sarà resa oggettiva la condivisione universale e sociale del dramma dell’Olocausto.

Sei milioni di ebrei. A questo impressionante numero si aggiungono i disabili, gli omosessuali, i soldati sovietici, gli oppositori politici, i rom ed altre vittime innocenti. Sono numeri che descrivono volti, storie e sentimenti orribilmente calpestati dal sistematico sterminio compiuto dalla Germania nazista nel corso della seconda guerra mondiale. Olocausto e genocidio sono simboli dell’odio che potrebbero manifestarsi anche nella nostra pacifica realtà contemporanea. Per far sì che tutto questo non accada, la Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico e di tutte le vittime del nazionalsocialismo e del fascismo.

L’oroscopo dell’arte contemporanea del 2011

Ecco a voi un oroscopo semiserio dell’arte contemporanea del 2011. Alcune previsioni forse si riveleranno azzeccate altre non si avvereranno mai, ma questo è l’imprevedibile mondo dell’arte. Bando alle ciance e partiamo subito col servizio:

I musei di arte contemporanea si apriranno a nuove prospettive. Sappiamo bene che i direttori di alcuni musei espongono solo artisti di determinate gallerie. Così facendo ci si dimentica di agire per interesse pubblico e si agisce per interesse di una ristretta cerchia di amichetti. Tutti sono contenti e le quotazioni degli artisti salgono. Inciuciare meno è la parola d’ordine.

I giovani artisti avranno maggior controllo sulle loro carriere. Oramai il mondo di internet mette a disposizione diverse soluzioni per mostrare il proprio lavoro o stringere accordi tramite i social networks. I giretti poco chiari di certi dealers opportunisti sono noti a tutti, evitare quindi di subire una strumentalizzazione del proprio lavoro ed agire sempre di più in modo indipendente. L’oracolo consiglia spregiudicatezza.

Call for entries per l’Athens Video Art Festival 2011

E’ nuovamente ai nastri di partenza una delle realtà europee che ha ormai da tempo conquistato l’attenzione di media e pubblico, creando una solida piattaforma di promozione e valorizzazione della giovane arte. Stiamo parlando dell’Athens Video Art Festival 2011, il più grande evento offerto dalla Grecia per quanto riguarda la digital art ed il new media. Come ogni anno dal 2005 l’Athens Video Art Festival invita gli artisti di tutto il mondo a partecipare a questa straordinaria kermesse.

Partecipare al festival è molto semplice, basta iscriversi direttamente dal sito della manifestazione. Ogni artista potrà partecipare con un’opera in ognuna delle categorie presenti all’evento e non vi saranno restrizioni per quanto riguarda la tematica dell’opera iscritta. L’unica regola da ricordare è quella di non superare i quindici minuti di durata per quanto riguarda le categorie Video Arte e Video Animazione.

Ma che ce frega, ma che ce importa della Project Room

Eccoci giunti all’inizio del nuovo anno, molti di voi avranno già stilato una lista di buoni propositi per il 2011 ma tra lo smettere di fumare ed il mettersi a dieta c’è anche una lunga lista di sogni e desideri che ognuno vorrebbe veder realizzati. La scrivente ne ha ben due nel cassetto. Ambedue sono legati al territorio romano e allo sviluppo della giovane arte contemporanea ed anche se al momento sembrano irrealizzabili è giusto lottare per tentare di renderli un poco più concreti.

Parliamo del primo, sarebbe giunto il momento di istituire una Project Room legata alla scena locale in almeno uno dei poli museali della capitale dedicati all’arte contemporanea. Disporre di meravigliosi centri culturali come il MAXXI o il MACRO è un vanto, ma non è salutare rendere queste due istituzioni delle isole barricate nel loro splendore. Il MACRO lo scorso anno ha lanciato il pregevole progetto Roommates ma siamo ancora ben lontani da una solida programmazione legata alla giovane arte. Stiamo parlando di un museo che dispone di un vasto bacino di spazi espositivi, non sarebbe quindi un peccato dedicare una piccolissima parte di questi spazi all’arte locale, non ci vogliono grandi investimenti, solo un poco di impegno.

Matthew Day Jackson – In search of…

Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna apre la programmazione 2011 con In search of… la prima personale in un museo europeo di Matthew Day Jackson, uno dei principali artisti statunitensi emergenti. Nella mostra, partendo dalle domande fondamentali che tutti ci poniamo sull’esistenza umana – chi siamo, da dove veniamo, cosa ci riserva il futuro – l’artista mette in atto un’esplorazione delle mitologie personali e collettive attraverso una selezione di lavori realizzati tra il 2007 e il 2010.

La ricca esposizione trasforma lo spazio del MAMbo: lo fa vibrare di cromatismo grazie a speciali pellicole che modificano l’impianto di illuminazione attraverso il riverbero dell’intero prisma dei colori, lo interroga con l’ambigua presenza di uno speciale pendolo di Foucault calato da un’altezza di 16 metri, lo anima con opere a motore alimentate da pannelli solari posti sulla terrazza del museo. In search of… ha come filo conduttore l’omonimo video di Jackson (2010) basato sul format di una popolare serie televisiva americana andata in onda dal 1976 al 1982, condotta da Leonard Nimoy (il celebre dottor Spock di Star Trek), che indagava misteri e fenomeni paranormali.

Giulia Piscitelli alla Fondazione Giuliani di Roma

La Fondazione Giuliani per l’arte contemporanea di Roma presenta il 22 gennaio la mostra personale di Giulia Piscitelli dal titolo Rischi minori, la prima a Roma e la più ampia tra quelle sinora realizzate dall’artista. Curata da Stefano Chiodi, la mostra raccoglie un nutrito gruppo di opere che testimoniano un percorso tra i più originali del panorama artistico degli ultimi anni.

Giulia Piscitelli rivolge alla contemporaneità uno sguardo acuto e imprevedibile, in cui l’esplorazione della dimensione quotidiana, in chiave sociale e individuale al tempo stesso, porta allo scoperto tratti grotteschi e paradossali, un umorismo amaro e malinconico che si mescola a un’aggressiva ironia. Utilizzando un’ampia gamma di mezzi espressivi – dal disegno al video, dalla pittura alla fotografia e all’installazione – l’artista agisce di volta in volta con il distacco dell’etnologo e la partecipazione empatica del testimone privilegiato; le zone marginali delle città e le periferie industriali diventano lo scenario ideale di una ricerca che ha come oggetto un’umanità dispersa, confusa, dalla vitalità contraddittoria, che nei suoi tic, nelle sue ossessioni, nella sua frammentata routine esistenziale appare incarnare una condizione comune a tutti nell’epoca attuale.