Andrea Mastrovito – LE CINQUE GIORNATE

Con Andrea Mastrovito si inaugura a pian terreno nella manica lunga del nuovo Museo del Novecento la serie di mostre/ interventi Primo piano d’artista a cura di Alessandra Galasso. Di volta in volta, un artista è invitato a realizzare in situ un progetto che prende forma giorno dopo giorno grazie anche alla partecipazione attiva del pubblico. Durante tutto il periodo, i “lavori in corso” saranno visibili anche dai passanti occasionali attraverso le grandi vetrine di Via Marconi, su cui lo spazio si affaccia.

Per questo primo appuntamento Andrea Mastrovito presenta Le cinque giornate. Il titolo rievoca due episodi che (solo) apparentemente non hanno nulla in comune: le Cinque giornate di Milano, la storica insurrezione avvenuta tra il 18 e il 22 marzo del 1848, ritenuto uno dei maggiori episodi della storia risorgimentale italiana e per mezzo del quale i cittadini di Milano si liberarono dal dominio austriaco, e le cinque giornate di squalifica assegnate durante il campionato italiano di calcio del 2001-2002 all’allenatore Carlo Mazzone, reo di essersi scagliato, durante la partita Brescia-Atalanta, a insultare la curva della tifoseria dell’Atalanta, squadra di cui Mastrovito è un fan sfegatato. Infine, le cinque giornate sono anche un riferimento alla durata delle performance previste dall’artista.

Cosa succede in Spagna?

In questi ultimi anni la Spagna ha fatto tanto per imporsi all’attenzione della scena dell’arte internazionale. I musei presenti sul territorio sono visitati da milioni di turisti all’anno, le fiere come Arco e Loop, tanto per citarne alcune, sono oramai prestigiose piattaforme di mercato. Inoltre lo stato ha deciso di investire in nuove strutture per l’arte contemporanea come il Canodrom contemporary arts center di Barcellona, attualmente in costruzione.

Per non parlare di Bilbao, del Marco di Vigo e molto altro. Eppure i giovani artisti spagnoli decidono di trasferirsi all’estero, disperdendo un patrimonio già esiguo. La Spagna è terra d’arte ma per trovarla bisogna cercare al di fuori dei suoi confini naturali. Già nel periodo post-franchista, artisti come Pepe Espaliù e Juan Muñoz decisero di cercar fortuna altrove, lo stesso fece Angela de la Cruz sul finire degli anni ’90. Oggi le nuove leve dell’arte spagnola seguono le stesse orme di Paloma Polo, giovane promessa del contemporaneo che ha scelto di trasferirsi ad Amsterdam per proseguire le sue ricerche.

Invito al Viaggio parte 3 al Museo Pecci di Milano

Mercoledì 6 aprile 2011 sarà inaugurata al Museo Pecci di Milano l’ultima tranche del progetto espositivo INVITO AL VIAGGIO, concepito sia come tema comune alle opere selezionate, sia come metafora dello spostamento spaziale e temporale del museo, ossia della sua proposta culturale, per un’esplorazione fisica e mentale da parte del pubblico.  All’interno del percorso avviato lo scorso dicembre e aggiornato a febbraio, si inseriscono da aprile opere di Stefano Arienti, Alighiero Boetti, Emilio Isgrò, Liliana Moro e UFO, oltre a un progetto speciale in video multicanale di Kinkaleri che affianca l’installazione al neon realizzata in situ da Massimo Uberti.

Nel loro insieme, queste opere delineano un’inedita panoramica dell’arte italiana degli ultimi quarant’anni con particolare riferimento al tema letterale e simbolico del viaggio, fornendo un’ulteriore anticipazione della prossima esposizione permanente della collezione nella rinnovata sede museale di Prato dal 2012.

Film d’artista all’Istituto Svizzero di Roma

Dal lunedì 4 a mercoledì 6 aprile 2011 la sede veneziana dell’Istituto Svizzero di Roma ospiterà una tre giorni di film d’artista. Questo “micro festival” (una proiezione al giorno, sempre alle ore 19) sarà un’occasione unica per vedere, a ingresso libero, tre opere difficilmente reperibili: Signers Koffer di Peter Liechti; Der Rechte Weg di Fischli&Weiss; Nomad’s Land di Gael Metroz. Tutti questi lungometraggi, pur appartenendo alla tipologia del Road Movie, oltrepassano il genere tradizionale del film di viaggio e applicano nuove metodologie di rappresentazione visiva del rapporto tra spostamento, viaggio mentale e creatività.

In Signers Koffer (1996) seguiamo l’artista Roman Signer attraverso un peculiare viaggio per l’Europa in cui malinconia e comicità grossolana si alternano nel rapporto che l’artista stabilisce con il paesaggio. Il film è diretto dal film maker svizzero Peter Liechti.

Roberto Coda Zabetta al PAN di Napoli

Dopo lo straordinario successo di Nuvole Sacre nello scorso luglio al Palazzo Reale di Milano, Roberto Coda Zabetta espone al PAN | Palazzo delle Arti Napoli Lavori Recenti, mostra a cura di Maria Savarese, Igor Zanti e Claudio Composti. Pittore e scultore, l’artista biellese, sin dal suo esordio sulla scena espositiva nazionale con un ciclo di lavori sui bambini morti nel genocidio in Ruanda, e con un altro sulla discriminazione razziale subita dagli albini africani, ha come oggetto della sua riflessione artistica il tema della sofferenza umana. Nei primi anni del Duemila inizia a produrre opere pittoriche di grandi dimensioni, in cui il volto umano diviene protagonista della sua ricerca, attraverso pennellate dense e materiche.

Nei lavori esposti lo scorso luglio a Milano, Coda Zabetta si confronta, invece, con la tremenda catastrofe provocata dall’esplosione della bomba atomica di Hiroshima: una riflessione sul destino degli uomini quando, attraverso l’uso ed abuso della scienza e della tecnica, tentano di valicare i limiti della propria coscienza, generando tragedie. I Lavori Recenti di Coda Zabetta presentati al PAN sono la naturale evoluzione creativa del progetto milanese.

La classifica delle mostre e dei musei più visitati del mondo

Vi siete mai chiesti quali sono state le mostre ed i musei più visitati dello scorso anno? Ebbene l’ultimo numero di The Art Newspaper ha svelato i misteriosi numeri. Strano a dirsi ma in quanto a visitatori giornalieri il primato appartiene al Tokyo National Museum che con la mostra dedicata ad Hasegawa Tohaku ha fatto registrare un picco di oltre 12.000 presenze. Ma nelle primissime posizioni vi sono tante altre mostre organizzate nei musei giapponesi, segno evidente che nella martoriata terra del sol levante l’arte e la cultura in generale vanno per la maggiore. Le mostre italiane sono al 17esimo posto con Hans Memling agli Uffizi di Firenze. Per quanto riguarda la classifica dei visitatori annuali, il Louvre di Parigi è saldamente al comando mentre per trovare un museo italiano dobbiamo scendere al 19esimo posto con la Galleria degli Uffizi di Firenze (di nuovo) che ogni anno totalizza circa 1.651.000 visitatori.

Top 20 mostre più visitate nel 2010 (visite giornaliere)

1 – 12,116 Hasegawa Tohaku Tokyo National Museum Tokyo
2 – 10,757 Post-Impressionism: from the Musée d’Orsay National Art Center Tokyo Tokyo
3 – 9,290  Designing the Lincoln Memorial National Gallery of Art Washington
4 – 9,098  Hasegawa Tohaku Kyoto National Museum Kyoto
5 – 8,436  Van Gogh: the Adventure of Becoming an Artist National Art Center Tokyo
6 – 8,073  The Original Copy: Photography of Sculpture Museum of Modern Art New York
7 – 7,873  Harmony and Integrity: Yongzheng Emperor National Palace Museum Taipei

Alcune domande sull’evento MAXXI

E’ notizia di oggi che il progetto del MAXXI di Zaha Hadid è tra le sei opere finaliste del Premio ‘Mies van der Rohe 2011’. Dovrà scontarsi con realizzazioni di tutto rispetto – tutte europee – tra cui il suo più diretto competitor: il Neues Museum di Berlino di David Chipperfield.

I nostri migliori auguri; una sua vittoria non può che fare piacere anche a noi e dare risalto, per riflesso, al panorama artistico italiano. Ma non credo che basti. Il MAXXI è ormai una realtà da quasi un anno, stringe già alcuni premi tra le sue giovani braccia ma sembra che resti una macchina puramente architettonica. Dove è l’altra metà della mela? Quella che deve interessare di più un’istituzione museale? L’arte e le sue esposizioni. Non possiamo certo pensarlo come solo contenitore, serve un bel po’ di sostanza. Davvero la mostra su Pistoletto è il meglio che si può avere? Spero proprio di no.

Il Giappone conta i suoi danni

Il terremoto in Giappone con conseguente Tsunami ha mietuto le sue vittime anche nel mondo della cultura. In questi giorni infatti l’agenzia giapponese per gli Affari Culturali ha redatto una lista comprendente tutti i beni culturali danneggiati durante il disastro naturale. In totale 353, tra edifici, siti storici e monumenti naturali, hanno subito ingenti danni ed ovviamente le perdite sono inestimabili.

Il Bac di Bari nell’occhio del ciclone

Uno Tsunami si è abbattuto sul progetto Bac, il museo dell’arte contemporanea di Bari fortemente voluto dal sindaco Michele Emiliano e dai vertici della Fondazione Morra Greco di Napoli. L’importante istituzione è attualmente in fase di progettazione all’interno degli spazi del Teatro Margherita e dell’antico Mercato Del Pesce di Bari.

Già dalla sua inaugurazione il Bac potrebbe contare su oltre 500 opere in collezione permanente proveniente dalla Fondazione che ha inoltre dichiarato di voler lanciare due nuovi poli per l’arte contemporanea rispettivamente a Napoli e a Palermo. Questa notizia non fa altro che sollevare le nostre perplessità visto che attualmente il nostro stivale non riesce a tener in vita nemmeno le istituzioni preesistenti sul suolo.

Il Guggenheim di Abu Dhabi risponde alla protesta: “I lavoratori sono in regola”

Proprio questa settimana vi avevamo annunciato la protesta dei 130 artisti contro il Guggenheim di Abu Dhabi, faraonico progetto creato da Frank Gehry che sorgerà nel 2015 nella ricca metropoli degli Emirati Arabi. Il drappello, tra cui figurano i nomi di Monica Bonvicini, Jimmie Durham, Mona Hatoum e Rirkrit Tiravanija si è scagliato contro i vertici dell’istituzione a causa del pessimo stato in cui versano i poveri operai che attualmente si trovano impegnati nel progetto. I 130 artisti hanno dichiarato di voler boicottare il museo e di rifiutare ogni tipo di donazione di opere o altra attività collegata alla prestigiosa istituzione.

Ebbene il tornado della protesta è andato ad abbattersi proprio nei giorni in cui gli Emirati Arabi  con le loro manifestazioni Art Dubai e Sharjah Biennale cercano di imporsi all’attenzione della scena dell’arte contemporanea internazionale. A questo punto la reazione dei vertici del Guggenheim non si è fatta attendere più di tanto.

FAI di primavera, apertura di 660 Beni in tutte le Regioni

Siamo tutti fratelli d’Italia, quest’anno ancora più del solito. E siamo tutti pronti a ritrovarci in centinaia e centinaia di luoghi particolari, molti dei quali inaccessibili nel resto dell’anno e aperti eccezionalmente per la Giornata FAI di Primavera, un appuntamento giunto alla 19ª edizione che ha mobilitato fino a oggi più di 6 milioni di persone. Sarà una straordinaria festa di piazza dal carattere e dall’atmosfera unici, una mobilitazione popolare che si lega come nessun’altra al patrimonio artistico, alla cultura, alla natura, all’identità del nostro Paese. E alla nostra storia, proprio mentre si celebra il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia: per festeggiarlo il FAI ha preparato un percorso speciale di “150 luoghi per 150 anni” e la manifestazione è stata inserita nelle celebrazioni ufficiali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La 19ª Giornata FAI di Primavera, sostenuta anche quest’anno da Wind, si svolge sabato 26 e domenica 27 marzo in 260 località in tutte le Regioni, con l’apertura di 660 beni. E’ l’Italia intera che si mette in mostra, in luoghi meravigliosi e inconsueti, pronta ad accogliere centinaia di migliaia di persone. E in questa giornata speciale il FAI non solo apre l’Italia più segreta, ma vuole avvicinare e coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini, affinché partecipino in prima persona alla difesa e alla condivisione delle nostre ricchezze, sempre più minacciate dalla crisi economica e dall’indifferenza.

Yinka Shonibare sbarca a Madrid con tanto di cannone

Il corsaro Yinka Shonibare torna a salpare sui sette mari dell’arte contemporanea. Come ben ricorderete l’artista anglo nigeriano è stato artefice lo scorso anno di una coloratissima e  gigantesca replica della HMS Victory, la nave con cui l’ammiraglio Nelson scese in acqua per la battaglia di Trafalgar.  In quell’occasione  la nave, posta all’interno di un’immensa bottiglia e con le vele costituite da drappi incredibilmente variopinti, fu posta sopra il Fourth Plinth, celebre Quarto Plinto di Trafalgar Square a Londra.

Trent’anni di Mimmo Paladino al Palazzo Reale di Milano

Dal 30 marzo al 26 giugno 2011, Milano sarà teatro di un imperdibile evento: Palazzo Reale, ma anche Piazza Duomo e l’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II accolgono la monografica di Mimmo Paladino (Paduli, 1948). Curata da Flavio Arensi, promossa dal Comune di Milano – Cultura, prodotta da Palazzo Reale, Civita e GAmm Giunti, la mostra prende in esame oltre trent’anni di attività del maestro campano, una delle più autorevoli personalità del panorama artistico internazionale, attraverso un nucleo di oltre 50 opere, tra cui 30 dipinti di grandi dimensioni, sculture e installazioni.

L’omaggio a Mimmo Paladino dalla città di Milano, dove per trent’anni ha mantenuto studio e abitazione, presenta degli elementi di eccezionalità. Per la prima volta, sul sagrato del Duomo, tra la statua equestre di Vittorio Emanuele II e la Cattedrale, verrà installata un’opera d’arte monumentale, la Montagna di sale (35 metri di diametro e 10 metri di altezza), ricostruita a vent’anni di distanza dalla sua prima realizzazione a Gibellina e a quindici anni dal riallestimento in piazza del Plebiscito a Napoli.

Antony Gormley “rovina” la festa di St.Patrick

Lo scorso 17 marzo sono iniziate le celebrazioni per il St. Patrick’s Day, ovvero il giorno di San Patrizio, vescovo e missionario irlandese di origini scozzesi che per l’appunto  viene festeggiato da tutta la comunità irlandese del mondo nella data della sua morte. Inutile dire che il  St. Patrick’s Day da luogo ogni anno ad una vera e propria settimana di festeggiamenti. In questi giorni quindi, l‘ente del turismo irlandese ha deciso di illuminare con una fantastica luce verdognola ogni monumento e luogo storico di tutta la nazione.

Ovviamente i festeggiamenti si svolgono anche nel Regno Unito e diversi monumenti inglesi sono stati per così dire vestiti dalla festosa luce verde. L’ente del turismo aveva inoltre intenzione di illuminare anche la celebre scultura The Angel of the North, monumentale opera di 20 metri d’altezza, creata dalla star del contemporaneo Antony Gormley ed ospitata dalla contea di Gateshead in Inghilterra. A questo punto va precisato che Gormley è un accanito sostenitore del St. Patrick’s Day, anche perché nelle sue vene scorre una parte di sangue irlandese.