Reversibility alla Peep Hole di Milano

 

“La storia della de-creazione ci ricorda che l’arte è anti-tecnica. Se ho organizzato questo concetto come una sorta di ‘teatro’, non è solo per estendere l’idea di teatro della defigurazione, descritta da Jaques Rancière nella sua storia della pittura astratta, a tutte le pratiche artistiche, ma è anche per dimostrare la reversibilità di creazione e de-creazione che sono parte dell’opera in ogni circostanza, sia nel momento in cui il processo creativo si qualifica come opera d’arte, sia in quello del suo declassamento a prodotto/feticcio culturale.

La ‘Reversibilità’ del titolo fissa le basi di questo pensiero al quale Marcel Duchamp, molto tempo fa, ha proposto una soluzione in forma di domanda: ‘È possibile fare opere che non siano arte?’. ‘Reversibility – A Theatre of De-Creation’ inverte i termini di questa affermazione chiedendosi: ‘È possibile fare arte che non sia un’opera?’” (PBB)

Public Design Festival a Milano

Public Design Festival presenta un posto a Milano: un nuovo modello di esercizio pubblico Trasformare gli spazi di tutti in spazi per tutti: Public Design Festival presenta un posto a Milano dove sperimentare nuovi ritmi e relazioni in città, un nuovo modello di esercizio pubblico.

Dopo tre edizioni di festival che hanno presentato a Milano progettisti internazionali e interventi di design pubblico in strade, piazze, cavalcavia ferroviari, mercati comunali e vuoti urbani, la sfida della prossima edizione è quella di intervenire in luoghi privati per trasformarli in luoghi di tutti.

Nunzio alle gallerie Valentina e Alessandra Bonomo di Roma

 

Si inaugurano in contemporanea – giovedì 12 aprile, da Valentina Bonomo Roma e alla galleria Alessandra Bonomo di Roma e martedì 20 aprile alla Galleria Bonomo di Bari – le mostre di Nunzio “Le sue forme semplici ci trasmettono un tono di leggerezza felice per quell’insieme di forza virile e femminile delicatezza che sono in esse indissolubilmente congiunte come in certi aspetti della natura”- Giuliano Briganti Biennale di Venezia 1986 Nunzio è uno dei principali esponenti della scultura italiana contemporanea. Fin dagli anni Ottanta lavora con la materia, conferendo una maggiore attenzione verso materiali come il gesso, il legno e il piombo.

Le esposizioni presso le tre gallerie propongono una selezione di opere recenti e di installazioni realizzate dall’artista appositamente per questi spazi. Le opere esposte sono infatti diverse fra loro ma unite dalla continuità e dalla vicinanza del rapporto che unisce Nunzio con la Galleria Bonomo di Bari con cui collabora da circa trenta anni.

Pasqua e Pasquetta con i musei aperti

 

In occasione delle festivita’ pasquali, domenica 8 e lunedi’ 9 aprile, molti luoghi della cultura statali rimarranno aperti in via straordinaria. In due giornate tradizionalmente dedicate al riposo e allo svago, tutti i cittadini italiani e i turisti stranieri sono quindi invitati a conoscere e riscoprire il patrimonio storico artistico italiano tra musei, aree archeologiche, monumenti, archivi e biblioteche.

Ecco la lista dei MUSEI, AREE E PARCHI ARCHEOLOGICI STATALI APERTI 8 e 9 APRILE 2012 città prov. domenica 8 aprile lunedì 9 aprile

ABRUZZO    

Museo “Paludi” Celano AQ 8.30 – 19.30 8.30 – 19.30

Museo d’arte sacra della Marsica Celano AQ 9.00 – 18.00 9.00 – 18.00

Area Archeologica di Amiternum L’Aquila AQ 9.00 – 20.00 9.00 – 20.00

Area Archeologica di Alba Fucens Massa d’Albe AQ 9.00 – 20.00 9.00 – 20.00

Badia Santo Spirito al Morrone Sulmona AQ 15.00 – 18.00 15.00 – 18.00

Museo Archeologico Nazionale “La Civitella” Chieti CH 9.00 – 20.00 9.00 – 20.00

Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo Chieti CH 9.00 – 20.00 9.00 – 20.00

Parco Archeologico di Iuvanum Montenerodomo CH 10.00 -13.00 / 16.00 – 19.00 10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00

Gli artisti italiani della Collezione ACACIA

 

Promossa dal Comune di Milano – Cultura, Moda, Design, Palazzo Reale e Associazione ACACIA, apre dal 12 aprile al 24 giugno 2012, nella centralissima sede espositiva milanese, la mostra “Gli artisti italiani della Collezione ACACIA-Associazione Amici Arte Contemporanea”. L’evento espositivo, curato da Gemma De Angelis Testa – Presidente di ACACIA – e Giorgio Verzotti, propone al pubblico circa trenta opere di artisti della collezione d’arte contemporanea dell’associazione.

Tutte le forme espressive delle arti visive sono qui rappresentate, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video e all’installazione. In mostra si possono ammirare lavori di Mario Airò (vincitore della prima edizione del Premio ACACIA), Rosa Barba, Vanessa Beecroft, Gianni Caravaggio, Maurizio Cattelan, Roberto Cuoghi, Lara Favaretto, Francesco Gennari, Sabrina Mezzaqui, Marzia Migliora, Adrian Paci, Paola Pivi, Ettore Spalletti, Grazia Toderi, Luca Trevisani, Marcella Vanzo, Nico Vascellari e Francesco Vezzoli. Ogni artista vanta riconoscimenti nazionali ed internazionali.

Alessandro Sciaraffa alla Gam di Torino

Il quarto appuntamento di Vitrine presenta l’installazione interattiva di Alessandro Sciaraffa dal titolo Akasha, (in mostra dal 12/4/2012 al 30/5/2012) costituita da una serie di pannelli di cristalli liquidi assemblati a muro sino a sagomare completamente l’ambiente. Materia protagonista di Akasha è il plasma, il quarto stato della materia, non liquido, non solido, non gassoso e prossimo alla struttura delle stelle.

 Grazie a un processo termico di alterazione del grado di temperatura, esercitato dall’intervento dei visitatori chiamati a gettare schizzi d’acqua verso la superficie di Akasha, la monocromia iniziale dei cristalli liquidi muta colore e identità. Gli occhi dello spettatore vedranno apparire un paesaggio visivo metamorfico, la cartografia imprevedibile di maelstrom virtuali in continua evoluzione sulla composizione molecolare del plasma.

Elita Festival a Milano

Proponendo un eccitante mix di cultura contemporanea, dalla musica, al design, passando dalle forme d’arte e di intrattenimento più innovative, la 7ma edizione di elita Festival torna per questo 2012 a stupire, in nome della qualità, il pubblico internazionale della Design Week milanese, dal 18 al 22 Aprile, al grido di: “Work Hard, Party Harder“. Dai tempi della sua definizione, nata in concomitanza con il processo di industrializzazione, il diritto allo svago sembra ancora oggi essere un’utopia, un diritto non acquisito, non riconosciuto.

E’ sempre il tempo per lavorare, le città non dormono mai e i loro abitanti vivono di rapporti virtuali. La rivoluzione digitale ci trova sempre svegli, allerta e connessi, ma non si deve dimenticare di prendersi del tempo per godere della vita reale, dei rapporti umani, degli scambi emozionali e fisici. Elita si propone di sensibilizzare il suo pubblico sul tema, proponendo di ascoltare la musica dal vivo, che siano live o dj set, di guardare l’arte direttamente con occhi propri, di parlare e socializzare senza uno schermo che funge da mediatore, di ballare e sudare, di tornare nel mondo dove niente può essere cancellato con un ctrl + z.

Doppio Gioco alla Galleria Bevilacqua La Masa di Venezia

Non fermatevi all’apparenza. Seducenti, graziose, ludiche, le immagini della nuova mostra presentata alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia dal 4 aprile al 24 giugno sono solo parzialmente quello che a prima vista sembrano. Dietro a una parvenza scherzosa e spensierata esse sanno affrontare questioni difficili e alle volte dolorose, dal rapporto di un popolo col proprio passato allo spazio dell’individuo in una realtà sociale ancora troppo intrisa di contraddizioni, dalla manipolazione delle informazioni alla disillusione delle giovani generazioni.

Realizzata in collaborazione con Fondazione Fotografia e curata da Filippo Maggia, la mostra raccoglie una selezione delle opere di diciannove artisti internazionali dalla collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Fotografie, video e installazioni che colpiscono tanto per l’immediatezza quanto per l’efficacia con cui riescono ad aprire, con finta leggerezza, interrogativi spesso scomodi e irrisolti sulla realtà contemporanea e sulla nostra esistenza. Con approcci differenti e modulazioni dettate dalla diversa provenienza culturale, gli artisti in mostra creano corti circuiti visivi e sovvertono continuamente i livelli comunicativi di partenza. Offrono spunti per pensare o semplicemente nuovi punti di vista, soprattutto ci ricordano quanto il linguaggio delle immagini possa essere alle volte ambiguo o addirittura mendace rispetto al messaggio che si appresta invece a lanciare.

10 videoartisti israeliani in mostra al MLAC

Mercoledì 4 aprile 2012, il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Sapienza Università di Roma, presenta un Group Show video di dieci artisti israeliani selezionati tra i docenti e i laureati della Scuola Hamidrasha of Art, Beit Berl College di Israele. La mostra Time and a Half, titolo tratto dal lavoro di Mika Rottenberg, è a cura di Doron Rabina, Ben Hagari e Giorgia Calò.

L’inaugurazione sarà preceduta alle ore 16.00 da una Masterclass in cui interverranno i curatori della mostra e Miri Rosman, Direttore External Relations, Science and Culture del Beit Berl College. I docenti dell’Hamidrashà School of Art (tra cui Guy Ben-Ner, Boaz Arad, Ben Hagari), così come gli studenti (quali Mika Rottenberg, Ofri Cnaani, Tom Pnini), sono tra i più importanti video artisti in Israele. Attraverso la loro ricerca video e cinematografica, danno luogo ad un’arte creativa, ambiziosa e dinamica di forte interesse. La mostra mette in luce temi di rilevanza universale, offrendo l’opportunità di conoscere, con una varietà di voci e modi di espressione, la ricerca video israeliana.

Presentazione della 7. Berlin Biennale all’Istituto Svizzero di Roma

“L’arte non uscirà mai dal suo ghetto finché qualcuno non ne avrà bisogno. Tra costoro potrebbero esserci i movimenti sociali che lavorano per risolvere i bisogni socio-politici ed economici delle società di tutto il mondo. Sfortunatamente, non sembra che questi movimenti abbiano bisogno degli artisti per raggiungere i loro obiettivi. L’arte ha bisogno di essere reinventata…”
Artur Żmijewski

Artur Żmijewski (Varsavia, 1966) è curatore della 7. Berlin Biennale.  Inizia a lavorare come artista negli anni Novanta, quando segue i corsi di scultura di Grzegorz Kowalski all’Accademia di Belle Arti di Varsavia insieme a Katarzyna Kozyra e a Pawel Althamer. In quegli anni lavora principalmente con la fotografia e il video: si avvicina ai temi della repressione e dei traumi sociali e scatena un dibattito sociale attraverso la sua espressione artistica. Il suo lavoro diventa noto per An Eye for an Eye (1998-2000): qui Żmijewski lavora con un gruppo di portatori di handicap mutilati degli arti.

Nate Lowman – Swiss Cheese and The Doors: A One Night Stand

La mostra personale dell’artista americano Nate Lowman Swiss Cheese and The Doors: A One Night Stand inaugura l’11 aprile presso la galleria Massimo De Carlo a Milano. Rispecchiando i diversi flussi di pensiero dell’artista, nella sua prima personale a Milano sono presenti circa quaranta nuovi lavori, organizzati in una narrazione sperimentale attraverso gli spazi della galleria.
Nel corso di diversi anni di carriera prolifica, che vede la sua partecipazione a mostre collettive e personali presso le principali sedi espositive dedicate all’arte contemporanea di New York, Oslo, Londra, Roma e Hydra, Lowman affina tecniche e approfondisce temi che vengono ora sviluppati e riproposti.

L’artista è solito prelevare ritagli di immagini da una collezione, tuttora in corso, di giornali e riviste, cose trovate online, per la strada o nel suo studio. I suoi dipinti, così particolareggiati da sembrare stampati, sono in realtà creati attraverso l’utilizzo di pittura alchidica o ad olio, utilizzando come supporto il lino o la tela. Attraverso i suoi lavori Lowman esprime il potenziale metonimico delle immagini, creando un perfetto parallelismo tra visione iconica della rappresentazione e ricerca di differenti livelli di significato personali, culturali e storici.

Gli artisti italiani della Collezione ACACIA a Palazzo Reale

Promossa dal Comune di Milano – Cultura, Moda, Design, Palazzo Reale e Associazione ACACIA, apre dal 12 aprile al 24 giugno 2012, a Palazzo Reale, la mostra Gli artisti italiani della Collezione ACACIA-Associazione Amici Arte Contemporanea. L’evento espositivo, curato da Gemma De Angelis Testa – Presidente di ACACIA – e Giorgio Verzotti, propone al pubblico circa trenta opere di artisti della collezione d’arte contemporanea dell’associazione. Tutte le forme espressive delle arti visive sono qui rappresentate, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video all’installazione.

In mostra si ammirano lavori di Mario Airò (vincitore della prima edizione del Premio ACACIA), Rosa Barba, Vanessa Beecroft, Gianni Caravaggio, Maurizio Cattelan, Roberto Cuoghi, Lara Favaretto, Francesco Gennari, Sabrina Mezzaqui, Marzia Migliora, Adrian Paci, Paola Pivi, Ettore Spalletti, Grazia Toderi, Luca Trevisani, Marcella Vanzo, Nico Vascellari e Francesco Vezzoli. Ogni artista vanta riconoscimenti nazionali ed internazionali.

Il quarto appuntamento di Vitrine è di Alessandro Sciaraffa

Il 12 aprile inaugura ala Gam di Torino il quarto appuntamento di Vitrine che presenta l’installazione interattiva di Alessandro Sciaraffa dal titolo Akasha, costituita da una serie di pannelli di cristalli liquidi assemblati a muro sino a sagomare completamente l’ambiente. Materia protagonista di Akasha è il plasma, il quarto stato della materia, non liquido, non solido, non gassoso e prossimo alla struttura delle stelle. Grazie a un processo termico di alterazione del grado di temperatura, esercitato dall’intervento dei visitatori chiamati a gettare schizzi d’acqua verso la superficie di Akasha, la monocromia iniziale dei cristalli liquidi muta colore e identità. Gli occhi dello spettatore vedranno apparire un paesaggio visivo metamorfico, la cartografia imprevedibile di maelstrom virtuali in continua evoluzione sulla composizione molecolare del plasma.

Restituzione artistica di un universo mai uguale a se stesso, di un microcosmo artificialmente eccitato di energie e flussi naturali, l’opera di Sciaraffa dispiega uno scenario dove la visione non è più scindibile dagli altri stimoli percettivi e l’unico strumento di ricognizione è una sintesi sensoriale capace di tradurre gli impulsi interattivi in emozioni reali. Protagonista è il segno pittorico del pubblico, che negli schizzi e nelle gocce scagliate sui cristalli attiva la deflagrazione di un big-bang figurale, consumando nello spazio dell’impatto tra liquido e solido, tra cromie e temperature, un gesto di natura sacrale antichissimo ed ancestrale, quello dell’acqua trasformata in fonte di vita e di evoluzione.