Everywhere – En todas as partes

Interessante evento a Santiago De Compostela al CGAC – Centro Galego de Arte Contemporánea. Si tratta di Everywhere – En todas as partes, progetto inaugurato il 14 maggio ed in visione  fino al 20 giugno che focalizza l’attenzione sulle differenti rappresentazioni della diversità sessuale come concetto base all’interno dell’arte.

L’idea è di tuffarsi all’interno della produzione artistica dal 1969 ad oggi orientata su tale tema. L’anno di partenza è stato scelto per commemorare le rivolte a New York ad opera del movimento di liberazione gay duramente represse dalle forze di polizia. Il progetto intende scandagliare le differenti rappresentazioni del desiderio contro le convenzioni ed il potere patriarcale eterosessuale attraverso opere di fotografia, pittura, disegno, video, installazione ed altre discipline.

Davide Orlandi Dormino alla galleria Dora Diamanti di Roma

Giovedì 7 maggio 2009 la galleria Dora Diamanti arte contemporanea di Roma inaugura Quel che resta – memoria necessaria, mostra personale di Davide Orlandi Dormino a cura di Micol Di Veroli.

Nella mostra Quel che resta Davide Orlandi Dormino presenta al pubblico due installazioni scultoree appositamente create per l’evento ricostituendo l’ambivalenza della pagina bianca in relazione all’esperienza umana attraverso una vera e propria camera della memoria. Mediante un gesto  che espande la percezione visiva l’artista ricopre il suolo dello spazio espositivo posto al livello superiore di fogli marmorei che si stagliano attoniti ed onniscenti come monumenti simbolo del simbolo stesso. Storie avvolte da una dissolvenza in bianco dove si odono i passi di una città immaginaria, l’eco di voci che sfumano nel silenzio, lo scorrere fluido ed intenso dell’inchiostro in mille parole mai scritte.

Marc Quinn e il Mito

Evento di grande interesse per la Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti di Verona che ha realizzato una straordinaria mostra di arte contemporanea dedicata a Marc Quinn, uno degli esponenti più originali della Young British Art, tra i maggiori artisti a livello mondiale. L’evento dal titolo Il Mito sarà visibile dal dal 22 maggio al 27 settembre 2009 e sarà curato da Danilo Eccher. Il duo Quinn-Eccher ha già collaborato in occasione di una grande mostra monografica che si è tenuta nel 2006 al Macro di Roma.

La presente mostra è stata inoltre  selezionata come evento collaterale alla 53esima Biennale di Venezia. Marc Quinn sarà presente a Verona con una completa selezione di opere in un evento espositivo che darà alla città una prestigiosa rilevanza internazionale. La mostra si sviluppa lungo un percorso che coinvolge i principali siti storici della città con cui dialogano alcune grandi installazioni, posizionate nella cornice scenografica dei monumenti più rappresentativi, da Piazza Bra a Castelvecchio, a Porta Borsari.

MiArt, finale da brivido: rubata un’opera di Arnaldo Pomodoro

Il MiArt tenta di tirarsi fuori dalla mischia delle fiere italiane, dopo tredici anni vissuti in bilico tra paradiso ed inferno la manifestazione meneghina ha cercato quest’anno di riproporsi in una veste più internazionale presentando però 140 gallerie (l’anno passato erano 200) prettamente milanesi.

Scelta questa che basta come risposta ai detrattori che hanno additato le pur modeste fiere romane come eventi poco aperti all’estero e tacciati di romanocentrismo.  Pur con un buon allestimento ed una serie di eventi collaterali di pregevole fattura come la presenza Vanessa Beecroft al PAC e la Video Lounge curata Nav Haq, il MiArt 2009 ha lasciato l’amaro in bocca a diverse gallerie che hanno lamentato la mancanza di un giro di collezionismo internazionale e di nuovi contatti.

Apre a Milano il LAB- Lambretto Art Project

 Durante gli sfrenati giorni della fiera MiArt e tra gli innumerevoli eventi collaterali si è inaugurato il 18 aprile un nuovo spazio interdisciplinare ideato da Mariano Pichler e dedicato alla cultura contemporanea, LAP – Lambretto Art Project – Osservatorio del contemporaneo.

LAP è stato ricavato da un ex capannone industriale e si propone al pubblico non come una fondazione ma come osservatorio della creatività e del pensiero contemporaneo. Ospiterà progetti interdisciplinari connotati da una forte vocazione sperimentale e di ricerca, accogliendo proposte di giovani artisti e curatori indipendenti, trasversali al mondo dell’arte, del design, del cinema, della grafica e dell’architettura, con un’alternanza di progetti e collaborazioni che si inseriranno nel calendario culturale milanese.

Paul Fryer, una pietà elettrica

Tornano alla ribalta le polemiche tra arte e religione, leitmotiv che sembra esser ormai divenuto una triste e scordata cantilena che non affascina o scandalizza più nessuno. La Cattedrale di Gap nel sud della Francia in occasione delle festività pasquali ha da poco ospitato una scultura dal titolo Pietà raffigurante il Cristo morto su una sedia elettrica, opera dell’artista britannico Paul Fryer.

L’operazione avrebbe suscitato non poche reazioni ”in maggioranza positive”, ha osservato il vescovo della diocesi, Jean-Michel di Falco. Commenti di fedeli e visitatori , posti accanto alla foto della scultura , sono inoltre stati pubblicati sul sito della diocesi di Gap e sono in gran parte favorevoli all’ iniziativa. ”La croce non era l’equivalente, all’epoca romana, della sedia elettrica?”, si chiede uno dei fedeli. Un altro osserva: ”Oggi entriamo in una chiesa senza neanche guardare Cristo sulla croce. Alloro dico grazie a Jean-Michel di Falco per avermi svegliato”.

Anselm Kiefer presto alla Gagosian Gallery di Roma

Altro colpaccio della Gagosian Gallery di Roma, dopo il boom di presenze della mostra Greed, A New Fragrance di Francesco Vezzoli presentata lo scorso febbraio in pompa magna ed a cui hanno partecipato numerosi protagonisti del mondo dell’arte, vips e semplici appassionati. Questa volta dal 3 aprile prossimo la galleria più in vista della scena internazionale presenterà una mostra di nuovissime sculture e fotocollages di Anselm Kiefer.

L’artista ha appositamente creato per l’evento un gruppo di otto grandi sculture formando pile irregolari di massicci libri di piombo che si collegano alle tematiche del suo lavoro e cioè la poesia, la mitologia e la storia.

Andrei Molodkin, la morte ti fa bello

copyright Andrei Molodkin

La biennale di Venezia non è ancora cominciata ma noi siamo già in grado di informarvi sulle ultime notizie riguardanti uno dei protagonisti dell’atteso evento artistico. Ed ecco quindi a voi la seguente notizia a dir poco stupefacente e non poco raccapricciante:  l’artista russo Andrei Molodkin esponente di punta del panorama della giovane arte contemporanea ed ovviamente punta di diamante della Russia alla biennale, ha intrapreso una sperimentazione che porterà la body art ai livelli più estremi di ricerca. Mediante l’uso di una speciale macchina in grado di portare ad ebollizione carcasse e cadaveri l’artista è in grado di produrre niente meno che petrolio che poi potrà essere versato in appositi stampi per produrre speciali sculture ed alimentare persino automobili.

Molodkin afferma di aver già provato con la carcassa di un cane defunto il famigerato macchinario che sarebbe in grado in tre/sei mesi di produrre petrolio. Adesso aprite bene le orecchie: Molodkin sarebbe in cerca di volontari post mortem, sembrerebbe che la reporter della BBC Sasha Gankin abbia già siglato un accordo per essere tramutata nella scultura di un cervello dopo la sua morte ed anche la porno star francese Chloé des Lysses vorrebbe far parte di una macabra scultura.

Rebecca Warren in mostra alla Serpentine Gallery

copyright Rebecca Warren

La Serpentine Gallery presenta la più grande mostra personale di Rebecca Warren (Londra, 1965) mai esposta in una  galleria inglese. Rebecca Warren è conosciuta nella scena dell’arte contemporanea internazionale per le sue esuberanti e graffianti sculture in bronzo, argilla  e per delle eccentriche vetrine contenenti oggetti accuratamente assemblati che l’artista colleziona nel corso della sua vita.

Apostrofata come artista originale dal talento formidabile, Rebecca Warren riesce a combinare le influenze artistiche del passato con quelle contemporanee. L’artista sfida le convenzioni scultoree e si confronta con figure storiche quali Edgar Degas e August Roden, maestri cui il lavoro della Warren costantemente fa riferimento, senza negare le influenze di artisti contemporanei quali Fischli/Weiss e Charles Ray.