Al Mart il periodo americano di Afro

Dal 17 marzo al 8 luglio 2012 il Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto celebra i cent’anni dalla nascita di un artista italiano tra i più amati all’estero. In mostra molte opere mai esposte, provenienti da collezioni internazionali.

Nel 1948, il trentaseienne pittore di Udine Afro Libio Basaldella – allora in rapidissima maturazione stilistica – fu presentato alla gallerista Catherine Viviano, che stava per aprire uno spazio espositivo tutto dedicato all’arte contemporanea italiana sulla East 57th Street di New York.

Il taciturno annullamento dei ‘No Name’

Rievocazione di crudeli memorie, non lontane nel tempo, difficili da perdonare. Numerose vittime sacrificate per il volere di un singolo egoista. Roma, 1943: l’occupazione nazista, i bombardamenti, le persecuzioni ed il rifugio della popolazione locale presso cunicoli e sotterranei divenuti sinonimi di morte.

Per non dimenticare il clima terroristico diffuso nella capitale durante la Resistenza il vincente binomio Navarro-Arévalo, proposto alla 53° Biennale di Venezia, torna in Italia con il progetto “Nacht und Nebel” ovvero “Nella nebbia e nella notte” esposto nel flessibile spazio della Fondazione Volume!, in collaborazione con l’Ambasciata del Cile.

Iván Navarro (Santiago del Cile, 1972 – vive e lavora a New York) è un artista di fama internazionale, conosciuto per le sue sculture di luce prese in prestito dal Minimalismo per attuare una denuncia socio-politica. In esse indaga il rapporto simbolico tra l’energia elettrica, usata per attivare tali apparecchi, e le ‘correnti’ di una paura occulta innescata da dittature o democrazie di stampo autoritario. Un’innata sensibilità, sorta grazie alla dittatura di Pinochet, con cui ha convissuto fin dall’infanzia, divenendo in seguito elemento influente e caratterizzante nella sua formazione e produzione artistica.

Icy e Sot, la street art parla iraniano

Quando si parla di Street Art, automaticamente la nostra mente vola ai protagonisti che tutti conosciamo. Invader, Banksy, Swoon, Blu e chi più ne ha più ne metta. Sta di fatto che la stragrande maggioranza dei protagonisti di questa caleidoscopica forma d’espressione creativa, proviene da società occidentali. Parigi, Los Angeles, Berlino e Londra sono infatti le città più gettonate, anche se in realtà sono solo alcune delle metropoli “bersagliate” da writers e taggers incalliti.

In questi ultimi tempi però, anche città meno blasonate sul fronte della street art hanno cercato di regalare al mondo qualche stupefacente visione. Ecco quindi che anche hub impensabili come l’Iran hanno iniziato a darsi da fare per imporsi all’attenzione del pubblico. Proprio da Tehran è sortito un nuovo scoppiettante duo della street art.

Talks, dibattiti e confronti, tutto serve quando si parla di informare

 

Ultimamente il dibattito con gli artisti è divenuto una pratica assai diffusa all’interno della scena dell’arte contemporanea nostrana. Invitare un artista e farlo dialogare con il pubblico o comunque condividere le proprie esperienze creative non è però solamente una moda ma una bella abitudine che una volta tanto si è sviluppata anche dalle nostre parti.

 Il fruttuoso incontro tra artista e pubblico può essere molto utile sotto il profilo didattico oltre che per comprendere gli aspetti estetici e concettuali celati all’interno di ogni manifestazione visiva. Ben vengano quindi talks, dibattiti, incontri e martedì critici. Tutto fa brodo quando si tratta di informare il pubblico mentre per l’artista invitato questa tipologia di eventi può servire a tracciare il punto della situazione, raccogliere le idee su quanto fatto sin d’ora e ripartire per nuove rotte. 

Yifat Bezalel – SOUGHT CITY

Lunedì 12 marzo 2012, la galleria Marie-Laure Fleisch di Roma presenta la mostra personale di Yifat Bezalel dal titolo Sought City. Questo è il secondo dei quattro eventi previsti in galleria nell’arco di un anno dal progetto About Paper. Israeli Contemporary Art, a cura di Giorgia Calò. Il programma espositivo prevede la partecipazione di sette artiste impegnate su tematiche eterogenee, il cui trait d’union è la carta declinata secondo le proprie indagini personali.

Yifat Bezalel, partendo dal disegno e dalla carta, realizzerà un lavoro site-specific in cui gli elementi usati vengono sapientemente inseriti in un complesso contesto installativo che analizza il senso dello spazio, attraverso l’esposizione di oggetti sospesi al soffitto insieme ad una moltitudine di disegni. Il lavoro è incentrato sul senso del desiderio che la giovane artista dispone in fasi successive che si strutturano dal concreto allo spirituale. Metafora di questi passaggi di stato è la città di Gerusalemme, terra promessa e luogo fisico concreto, ma allo stesso tempo luogo immaginato, desiderato e cercato dall’artista come sede di un tempio interiore.

KunStart 12, molte novità per la fiera di Bolzano

Un appuntamento all’insegna del contemporaneo inaugura la primavera in Alto-Adige: kunStart 12, Biennial Art Fair for Emerging Contemporary Art, si svolge a Bolzano nel weekend dal 16 al 18 marzo 2012. Accanto alle oltre 70 gallerie da 10 paesi diversi presenti nel quartiere fieristico con esposizioni e stand, si annuncia anche un ricco programma di incontri e seminari disseminati in tutta la città.

Giunta alla sua ottava edizione, la fiera si presenta con alcune importanti novità: a partire da quest’anno è organizzata direttamente da Fiera Bolzano Spa, inoltre diventa biennale e sceglie di specializzarsi nel mercato dell’arte contemporanea emergente. Dopo il successo del 2010, anche quest’anno kunStart si abbina alla fiera di interior design ‘Arredo’ per accogliere un pubblico sempre più ampio e favorire l’interesse nel settore “affordable”, ovvero l’arte a prezzi accessibili.
Sviluppandosi attorno all’idea di contemporaneità emergente, kunStart 12 si rivolge a gallerie e spazi espositivi attivi a livello internazionale nella ricerca di proposte artistiche nuove e nella produzione dei giovani, privilegiando in particolare contesti geografici emergenti. Per la prossima edizione è prevista la presenza di oltre 70 gallerie da 10 paesi diversi, con un ricco programma di eventi, incontri e conferenze, che oltre al padiglione fieristico abitano vari luoghi della città di Bolzano, in collaborazione con altre istituzioni e associazioni culturali.

(R)EXISTENZ – 3D2D Tridimensional Today

Torna Pi.Co. con un nuovo appuntamento dal titolo “(R)existenz – 3D2D Tridimensional Today”. Protagonisti dell’appuntamento con l’espressione artistica contemporanea sono 21 artisti, selezionati nell’ambito delle forme espressive più interessanti della generazione nata negli anni Settanta e formatisi culturalmente negli anni Novanta. Artisti noti, apprezzati e seguiti dalla critica, richiesti dalle più prestigiose strutture espositive internazionali, dalla Biennale di Venezia al MACRO. Con le loro opere: scultura, design e installazioni, animeranno il complesso di Sant’Agostino, Palazzo Panichi e Piazza del Duomo, dal 23 marzo al 29 aprile.

L’evento fa parte del progetto “Archelogia del Futuro” dedicato alle arti plastiche nelle loro molteplici componenti, sostenuto dalla Regione Toscana, concepito dalla Fondazione Centro Arti Visive e sviluppato in collaborazione con il Comune di Pietrasanta, l’Accademia di Belle Arti di Carrara e Artigianart Pietrasanta. Si tratta di artisti hanno saputo creare un proprio linguaggio, sintesi delle varie istanze artistiche, dedicando particolare attenzione alla dimensione relazionale, non rifuggendo quella estetica, ritagliando una porzione importante per la componente autobiografica e la dialettica con la storia e la memoria.

Claire Fontaine – Ma l’amor mio non muore

Per il titolo della sua prima esposizione personale a Roma che inaugura il 17 marzo presso T293 Claire Fontaine s’ispira al libro di vari autori uscito nel 1971 presso la casa editrice Arcana che non fu sequestrato dalle forze dell’ordine solo perché tutte le sue copie erano già esaurite quando l’azione fu lanciata. Ripubblicato in seguito da Castelvecchi, ed oggi da Derive Approdi, il libro racconta ricette per azioni sovversive o per la riappropriazione del proprio corpo ed il controllo della salute. Imbevuto del clima di un’avanguardia già quasi al tramonto il testo multicolore scritto da più mani lambisce anche l’avventura delle droghe e della resistenza attiva agli attacchi delle forze dell’ordine quando il movimento li poteva ancora fronteggiare.

Ma l’amor mio non muore è in questa esposizione anche il titolo ed il testo di un’insegna al neon che esprime la speranza e la fede in un avvenire di libertà, dal mezzo di un’epoca scoraggiante in cui resistere è difficile e pericoloso. Claire Fontaine scriveva nel 2006 che “le ragioni di un amore che non muore affondano spesso nel passato più che nel presente. Forse perché l’amore non ha, per così dire, il senso della realtà, ma ha il senso del possibile, è parente stretto del non ancora e del non più. Che noi amiamo il comunismo – e che lo amiamo ancora – vuol dire che per noi il futuro esiste e non è soltanto la proprietà privata dei dominanti di oggi o di domani. Vuol dire che l’amore che alimenta il passaggio del tempo, che rende possibili i progetti ed i ricordi, non è possessivo, geloso, indiviso, ma collettivo; che non teme né l’odio né la rabbia, non si rifugia disarmato nelle case, ma percorre le strade ed apre le porte chiuse.”

BRUNELLA LONGO – IMUSMIS

Dal 4 Marzo al 29 Aprile, Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi (PG) ospita in anteprima nazionale il progetto “Imusmis” di Brunella Longo. Uno straordinario diario di viaggio, raccontato da fotografie di seducente intensità, tra moti dell’animo e paesaggi di soverchiante bellezza, in compagnia di Giordano Bruno.

I risultati della ricerca dell’artista presentati per l’occasione, prendono spunto da un serrato studio della teoria di Giordano Bruno. All’interno di questo grande sistema di pensiero, l’artista concentra la sua attenzione sul termine Imusmis. La parola, il cui significato è ancora oggetto di discussione fra gli studiosi, rimanda a elementi iniziatici e dottrine esoteriche. Tuttavia, viste le implicazioni introspettive e la relazione con l’esterno da sé che Imusmis si porta dietro, Longo intraprende un viaggio – fisico e mentale – che la conduce a confrontare l’intensità dei moti personali con le tensioni del paesaggio. Ne sortisce un cahier de voyage fotografico assolutamente unico, dove le variazioni della temperatura emotiva si rispecchiano in figurazioni di inusitata ricchezza, che mescolano inquietudine onirica, retaggi della storia dell’arte, fascinazione paesistica, magistero tecnico.

Paesaggi Complicati a Palazzo Incontro

La mostra Paesaggi Complicati, a cura di Claudio Libero Pisano, è il secondo appuntamento di un ciclo di tre incontri espositivi del Contemporaneo all’interno di Palazzo Incontro e vede la partecipazione di tre artisti: Gioacchino Pontrelli, Guy Tillim e Guido Van Der Werve. L’esposizione è incentrata su grandi fotografie, oli su tela e video, che raccontano di paesaggi dove la natura e gli esseri umani, quando presenti, contribuiscono a creare un senso di straniamento dal contesto. Il paesaggio è inteso come riferimento visivo e sociale da parte degli artisti invitati. Lo spazio fisico del vissuto si trasforma in corrispondenza di mutazioni anche emotive.

La mostra viene inaugurata il 17 marzo dal Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. Promossa dalla Provincia di Roma, la mostra è realizzata nell’ambito delle iniziative del Progetto ABC Arte Bellezza Cultura in collaborazione con il CIAC, il Centro Internazionale di Arte Contemporanea  di Genazzano. Il Progetto ABC Arte Bellezza Cultura, fortemente voluto dal Presidente della Provincia di Roma, ha l’obiettivo di sostenere le eccellenze culturali e territoriali della provincia di Roma.

A FuoriCampo torna “Genealogia”: Giovanni Ozzola con Remo Salvadori

Prende corpo e vita negli spazi della galleria d’arte FuoriCampo di Siena, il secondo episodio di “Genealogia”, il progetto espositivo a cura del critico d’arte Ludovico Pratesi. Un percorso che mette in comunicazione i mondi di artisti, distanti per generazione ma vicini per sensibilità. Giovanni Ozzola ha scelto di dialogare con il maestro Remo Salvadori, protagonista della generazione successiva a quella dell’arte povera e concettuale e Insieme hanno realizzato un’opera unica a quattro mani.

Per la prima volta, nell’ambito del progetto Genealogia, i due artisti, lavoreranno insieme partendo dalla stessa materia: uno stampo per ceramica realizzato da un amico comune Roberto Cerbai. Il risultato è un’opera monumentale, una base comune da cui emergono forme più intime che alludono ai due caratteri così simili e così diversi come una circonferenza e una sinusoide. Un’opera che per come è stata concepita dai due artisti ribalta il tradizionale allestimento a parete.

Ultimo giorno per partecipare ad Accademie Eventuali

Dalla collaborazione di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Fondazione Furla con MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Xing è nato Accademie Eventuali. Accademie Eventuali è un progetto formativo dedicato agli studenti dell’ultimo anno (biennio) delle Accademie di Belle Arti italiane, e prevede la realizzazione, a Bologna negli spazi di Palazzo Pepoli Vecchio, sede del Museo della Storia di Bologna, di una serie di laboratori condotti da due artisti riconosciuti, provenienti da diversi ambiti disciplinari, che si svolgono in concomitanza con i più importanti appuntamenti culturali della città.
Il progetto complessivo si sviluppa su due anni e prevede in tutto quattro workshop e altrettanti eventi conclusivi di presentazione del confronto fra gli artisti e gli studenti. Accademie Eventuali nasce dall’unione di diversi soggetti che a Bologna si occupano di arti contemporanee per creare un momento di condivisione e per dare alla giovane creatività un’occasione di sviluppo. L’impegno istituzionale del MAMbo nella promozione delle arti visive, insieme al pluriennale lavoro di Xing nelle live arts hanno creato un terreno fertile e reso Bologna un polo importante della ricerca contemporanea sperimentale. 

Louis Vuitton e Marc Jacobs, una mostra per fashionistas a Parigi

Louis Vuitton e Marc Jacobs, due personaggi chiave del fashion world internazionale che nell’arco di 150 anni sono riusciti ad imporre la loro visione, facendo letteralmente impazzire le fashionistas di tutte le epoche. Fu proprio Vuitton a fondare l’omonimo brand nel 1854 a Parigi e fu subito imitato dalla concorrenza, tanto che la pattern Damier Canvas (quella con i classici scacchi) divenne un vero e proprio brevetto registrato che dal 1888 ad oggi detta praticamente legge.

Risale invece al 1896 la creazione del classico monogramma LV affiancato a simboli di fiori e quadrifogli, altro cavallo di battaglia che compare praticamente su le borse,le scarpe ed altri accessori del grande brand. Louis Vuitton è quindi giunto fino ai giorni nostri con inalterato potere, ma ad aggiungere un pizzico di pepe in più alla collezione ci ha pensato Marc Jacobs direttore artistico dal 1997, artefice di un rilancio colossale.

Giovedì difesa: Kill list

Kill list è uno di quei film che ti inganna.

Il film di Ben Wheatley del 2011 inizia si sviluppa e si conclude come fossero almeno tre film diversi.

Non sai e forse non saprai mai di cosa sta parlando e gli irresoluti sono più dei soluti.

Ma alla fine ti ha tenuto in tensione e sulle spine per tutto il tempo, parlandoti di che cos’è il mistero, cosa la violenza, cosa il senso del complotto.