Roma Art 2Nights, un week end ricco di eventi

Venerdì 23 settembre 2011 prende il via la seconda edizione di Roma Art 2Nights, il lungo weekend d’arte contemporanea capitolino promosso da Untitled Association. Eventi speciali, brunch, talk, visite guidate e party scandiranno il fine settimana volto a promuovere l’arte contemporanea a Roma attraverso l’attività di Gallerie d’Arte Contemporanea, Fondazioni d’Arte, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma – e MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo –.

Creando una sinergia tra enti pubblici e privati, Roma Art 2Nights si avvicina sempre di più a un pubblico trasversale, accostando eventi culturali di respiro internazionale a momenti conviviali aperti al pubblico. Dieci le gallerie promotrici del progetto Roma Art 2Nights che apriranno contemporaneamente la stagione espositiva 2011-2012: 1/9unosunove, Federica Schiavo Gallery, Furini arte contemporanea, Gagosian, Galleria Marie Laure Fleisch, Magazzino, Monitor, RAM Radioartemobile, T293 e The Gallery Apart, a cui si affiancano tre fondazioni di Arte Contemporanea attive a Roma: Fondazione Pastificio Cerere, Fondazione VOLUME!, Nomas Foundation, e i due musei MACRO e MAXXI.

Ma è davvero terribile come si vocifera la Biennale del 2011?

 

 

Ma è davvero terribile come si vocifera la Biennale del 2011?Questa domanda ancora circola tra gli indecisi che vorrebbero utilizzare gli ultimi strascichi di vacanze per dar sfogo alla curiosità ma che temono i “te lo avevo detto” di turno, ora poi figuriamoci con la tassa sul turismo!

Il padiglione Italia raggiunge livelli sconcertanti. Ne abbiamo sentito parlare tanto, certo, ma una volta lì, nonostante tutte le anticipazioni, il senso di sconforto aumenta vertiginosamente soprattutto al culmine di un percorso già non troppo esaltante.

Se You Tube uccide la performance

Video Killed the Radio Star era un celebre pezzo dei Buggles del lontano 1979 che narrava la capitolazione di una stella della radio, uccisa dall’avvento dei video musicali e quindi dalla fruizione della musica unicamente tramite il tubo catodico. Le cose non sono andate proprio così, visto che tutte le emittenti di video musicali hanno subito un tremendo calo di ascolti dopo l’avvento di internet e Youtube, mentre le radio sono ancora lì, vive e vegete.

Oggi però la preoccupazione è un’altra, come ci ha fatto giustamente notare il New York Times: Video Killed Performance Star. In parole povere Youtube, Facebook, Flickr e tutte le altre piattaforme web dove e possibile fruire immagini ferme o in movimento, hanno generato una nuova forma di soggettività: quella di trovarsi in una continua situazione di performance individuale. Il Times ha inoltre aggiunto che la performance di Zefrey Throwell, a cui hanno partecipato numerosi performers coinvolti in uno strip tease a Wall Street proprio davanti la sede della Borsa, non ha generato molto clamore o shock nel pubblico.

King Robbo è grave. Banksy lo aiuterà?

Oltre ad essere uno dei più grandi protagonisti della street art internazionale, il nostro beniamino Banksy potrebbe tranquillamente divenire un supereroe alla stregua di Spiderman o Bat Man. Lo street artist mascherato, se ben vi ricordate, ha da poco salvato due componenti dei Voina, imprigionati lo scorso inverno e successivamente scarcerati proprio grazie al pagamento di una profumata cauzione.

Ebbene proprio in questi ultimi giorni questa fama da vendicatore mascherato della street art potrebbe essere messa in discussione da un suo nemico storico, vale a dire King Robbo, con cui già dal 2009 Banksy aveva scatenato una vera e propria street war a colpi di graffiti. Robbo si trova attualmente in coma farmacologico, dopo esser stato trovato a terra nella sua casa di Holloway, con una ferita alla testa potenzialmente fatale.

Tutti al MAXXI per un Pic Nic soprannaturale


Partire dall’imponente Museo concepito da Zaha Hadid, interrogarsi sul modo in cui plasticamente può offrirsi al transito e alla sosta, alla visione, al tatto, all’udito, all’olfatto, al gusto, esperendolo da fuori. Trarre ispirazione dal tema in corso di DROME (supernatural) e da quello che verrà (catastrophe), per un simbolico passaggio di staffetta che è anche un ultimo saluto all’Estate. Interpellare anche le arti decorative e performative. Tutto questo per dar vita ad uno straordinario momento condiviso di pausa, riparo, convivio, spettacolo, festa, scoperta, stupore. Un’azione all’insegna dell’arte partecipata.

Questa la sfida di DROME magazine – che da sette anni esce liberamente dalle proprie pagine per dialogare artisticamente con le città -, che si traduce nell’organizzazione di un vero e proprio Pic Nic. Come non se ne fanno più, e come non se ne faranno più. Perché il luogo deputato all’artistico “bivacco”, previsto Sabato primo Ottobre 2011, dal pomeriggio fino a tarda sera, è poeticamente temporaneo: un mobile arcipelago di isole verdi con tanto di specchio d’acqua e enormi fiori rossi, che di giorno regalano ombra ai visitatori e la sera si illuminano.

La vernice Ralph Lauren e la borsa dell’acqua calda di Burberry

I grandi brand del fashion design internazionale rappresentano una fucina di idee innovative che solitamente rendono la nostra vita più chic e funzionale. Inutile citare i vari capi di abbigliamento entrati nella storia, il loro numero sarebbe troppo grande. Hyperallergic in questi giorni ha tentato di fare una cosa un tantino diversa, una top 10 di oggetti creati da grandi fashion designers di tutto il mondo che potevano essere tranquillamente evitati, ma vediamo attentamente i posti più caldi di questa classifica di futilità griffate:

La Exercycle griffata Cavalli. Si tratta di una cyclette brevettata dal marchio italiano Cicolette. Cavalli l’ha impreziosita con l’immancabile texture leopardata. Il risultato è semplicemente esplosivo.

La bicicletta Missoni. Ovviamente l’altro fashion brand tutto italiano non poteva certo farsi superare da Cavalli ed allora, ecco una bellissima (?) bici da passeggio con i coloratissimi zigzag della casa. Di notte sarete ben visibili ma di giorno rischierete di far venire il mal di testa ai passanti.

Jah Jah Gordon perde contro McGinley e fa sorridere i giudici

Come ricorderete alcuni giorni or sono vi avevamo parlato dell’ennesima vicenda di effrazione delle leggi sul copyright. Il caso questa volta aveva come protagonisti il celebre fotografo Ryan McGinley e la sua meno famosa collega Janine “Jah Jah” Gordon. La Gordon aveva accusato McGinley di aver attinto a piene mani dalle sue composizioni fotografiche e di aver quindi scopiazzato ben 150 foto.

Sempre secondo la Gordon, l’intera vicenda sarebbe cominciata nientemeno che dieci anni fa, quando i due parteciparono insieme ad una mostra al Whitney Museum: “Fu li che McGinley, osservando le opere di Janine Gordon, iniziò a copiarle” avevano affermato qualche settimana fa i legali dell’arrembante artista. Inutile dire che la vicenda è finita in tribunale, ma gli esiti del caso non sono stati molto soddisfacenti per la presunta parte lesa.

Artemisia Gentileschi – Storia di una passione

Palazzo Reale e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE presentano, dal 22 settembre 2011 al 29 gennaio 2012, una grande mostra monografica, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, dove si intrecciano la storia di una donna e la passione di un’artista, Artemisia Gentileschi. Storia di una passione a cura di Roberto Contini e Francesco Solinas e arricchita da interventi scenografici e teatrali di Emma Dante.

La mostra, forte di oltre 40 opere e documenti inediti, si prefigge di equilibrare i favori a ragione tributati all’eccellente genitore Orazio Gentileschi, e presenta al pubblico ogni nodo essenziale e specifico della pittura di Artemisia. Per la prima volta l’ampia monografia milanese dà spazio all’intera produzione di questa eccelsa protagonista del Seicento europeo, seguendola nelle sue non comuni esperienze di vita e riscoprendo un’artefice completa, di indubbio talento, che si è espressa in una variegata gamma di temi e generi pittorici.

Richard Prince “copre” Jackson Pollock

Il nostro povero Richard Prince è appena uscito da una brutta vicenda legale che come ben saprete lo ha visto buscare una sonora batosta dea parte di Patrick Cariou, il fotografo francese a cui Prince ha praticamente scopiazzato un intero set fotografico, apportando leggere modifiche pittoriche e rivendendo il tutto tramite il volpone Gagosian. Tuttavia l’intera vicenda è ormai chiusa e come si sa “chiodo scaccia chiodo”. Così il buon vecchio Prince ha pensato bene di rituffarsi nel lavoro per dimenticare le noie del copyright.

Il grande genio dell’appropriazione di immagini ha pensato bene di saltare le consuete ferie d’agosto ed ha inaugurato una mostra con opere nuove di zecca lo scorso 13 agosto (in visione fino al prossimo 17 ottobre)  alla Guild Hall di New York. Questa volta lo scoppiettante artista ha deciso di prendere di mira il grande Jackson Pollock che se potesse vedere tutto ciò si rivolterebbe nella tomba. L’evento in questione prende il nome di Covering Pollock e coprire il povero genio dell’Action Painting è per l’appunto quello che ha fatto Prince.

Cancellata la tappa londinese di Scope Art Fair

Una notizia dell’ultima ora ha creato non poca apprensione nel già agitato mondo del mercato dell’arte contemporanea internazionale. Sembrerebbe infatti che la prestigiosa e consueta edizione annuale di Scope Art Fair, già fissata per il periodo dal 13 al 16 ottobre prossimo in quel di Londra, sia stata definitivamente cancellata.

Secondo quanto annunciato da un portavoce della manifestazione, le cause di questa defezione sarebbero da attribuirsi al clima di tensione politico ed economico delle ultime settimane. In parole povere i tumulti di Londra, con le relative sommosse popolari, gli incendi ed i saccheggi, si sono mescolati con i crolli delle borse internazionali, creando un mix letale che ha costretto Scope ad un brusco dietro front. Meglio evitare manifestazioni legate ai beni di lusso in tempi dove la maggior parte della popolazione naviga nella povertà. E dire che proprio quest’anno Scope Art Fair doveva ritornare nella sede di East End, dopo due anni di assenza.

Massimo De Carlo porta a Roma Dan Colen, Nate Lowman e Dash Snow

Il 20 settembre 2011 Massimo De Carlo, con il coordinamento di Ludovico Pratesi, porta a Roma Three Amigos, un progetto inedito, unico nel suo genere, che vede esporre in tre mostre personali distinte tre giovani artisti americani di fama internazionale, Dan Colen, Nate Lowman e Dash Snow, rispettivamente a Palazzo Rospigliosi, all’American Academy in Rome e al MACRO. Tre luoghi significativi, simbolo dell’anima storica, formativa e contemporanea di Roma, diventano sedi privilegiate in cui gli artisti sviluppano tre distinti progetti pensati e realizzati in relazione alla natura specifica dei luoghi.

Sulla copertina del numero di gennaio del 2007 il New York Magazine pubblicò l’immagine di tre ragazzi mentre dormivano, uno accanto all’altro. L’articolo li definiva “figli di Warhol”, e parlava di un gruppo di giovani artisti newyorkesi, fra cui Dash Snow, Dan Colen e Nate Lowman, che stava scuotendo la città e il mondo intero dell’arte contemporanea.

Declining Democracy al Centro di Cultura Contemporanea Strozzina di Firenze

La mostra Declining Democracy, che inaugura al Centro di Cultura Contemporanea Strozzina (CCCS) di Firenze giovedì 22 settembre, propone una riflessione critica nata dal confronto con l’attuale situazione internazionale. Se nei paesi occidentali la crisi finanziaria del 2008 ha prodotto un profondo malcontento sociale, portando a una crisi di fiducia e di credibilità dei valori democratici, nei paesi del Nord Africa o del Medio Oriente sembra aver preso spazio un nuovo senso di utopia politica rivoluzionaria, diversa ma apparentemente parallela al fenomeno europeo, in cui molti gruppi di cittadini stanno combattendo per la conquista di fondamentali valori di partecipazione politica.

Opere di quattordici artisti contemporanei internazionali propongono un percorso che riflette su valori, contraddizioni e paradossi che caratterizzano la società di oggi e su come possiamo declinare i principi della democrazia in un momento in cui la loro validità sembra essere messa in discussione nel mondo contemporaneo occidentale.

Asuka Ohsawa al The Flat-Massimo Carasi di Milano

Asuka Ohsawa ha un debole per gli alieni. Tale inclinazione le deriva da un primo contatto avvenuto nell’infanzia, quando la famiglia si trapianta dal Giappone negli Stati Uniti. “L’incontro ravvicinato” è pervaso dalle reminiscenze della seconda guerra mondiale, quando la quintessenza delle forze distruttrici si scatena proprio nel suo paese d’origine. “Noi Giapponesi siamo abituati ad avere a che fare con i disastri naturali (e non solo) dato che essi hanno sempre avuto un grande ruolo nelle nostre vite.

A tale proposito esiste un genere di raffigurazioni ottenute dall’incisione su legno chiamate “Mamazu-e” che letteralmente significa “I dipinti del Pesce gatto”, divenuti molto famosi dopo il terribile terremoto che colpì Tokyo nel 1855, a testimonianza della nostra consapevolezza dell’imprevisto e del disastro naturale”. Mamazu è il pesce-gatto che, secondo la tradizione giapponese, causa cataclismi dimenando la potente coda.