Concerning Space a San Donato Val di Comino

Per la XIV edizione della rassegna Antico Municipio per l’Arte Contemporanea,l’Associazione Culturale Sinopia – in collaborazione con la Regione Lazio, la Provincia di Frosinone, il Comune di San Donato Val di Comino, e con il contributo della Pro Loco di San Donato, il Touring Club Italiano e l’Università degli Studi di Cassino – presenta Concerning Space, una collettiva a cura di Daniela Bigi, con il coordinamento organizzativo di Anna Cautilli che si aprirà il prossimo 6 agosto nell’Antico Municipio di San Donato Val di Comino (FR).

“Ad indirizzare la riflessione per questa piccola ma preziosa occasione espositiva è stata per giorni e giorni l’idea dello spazio. Nulla di più comune, di più familiare come concetto, è vero, eppure così inafferrabile o, per converso, così ingombrante sul piano teorico e scientifico. Mi incuriosiva in realtà la possibilità di riunire intorno ad una ipotetica istanza spaziale artisti che adottano pratiche espressive divergenti e frequentano ambiti di ricerca apparentemente inconciliabili. Mi interessava sottrarre per qualche giorno quegli artisti agli alvei interpretativi che abitualmente li accolgono ed evidenziare solo un aspetto del loro procedere, come in un ritratto fotografico ove volutamente è stato omesso il volto del soggetto e automaticamente, con esiti talvolta addirittura inaspettati, emergono alla vista dettagli di fragranza espressiva (…)” Daniela Bigi

Joana Vasconcelos non solo tampax a Londra

Il prestigioso spazio londinese di Haunch of Venison è in questi giorni occupato da un’artista decisamente fuori dall’ordinario. Stiamo ovviamente parlando della super-portoghese Joana Vasconcelos , autrice di singolari ma poetiche installazioni che molto spesso ruotano attorno all’universo femminile. Molti di voi ricorderanno sicuramente la sua opera intitolata A Novia (La Sposa), installazione a forma di gigantesco lampadario costituito da migliaia di assorbenti interni bianchi al posto dei classici ornamenti di vetro e delle lampadine.

Quell’opera fu una delle più chiacchierate alla Biennale di Venezia, edizione 2005, ed era impossibile far a meno di notarla passando per le sale dell’Arsenale. Grazie a quella seminale installazione, Joana Vasconcelos ha raggiunto il grande pubblico ed oggi si può quindi permettere il lusso di trasformare Haunch of Venison in un vero e proprio parco delle meraviglie che segna il record di mostra più grande dedicata ad un unico artista in tutta la storia della prestigiosa galleria.

Rackstraw Downes, uno street artist…da strada

Rackstraw Downes è un artista che arriva direttamente dalla metà degli ’60, quando si aggirava per le strade di New York per dipingere en plein air sottopassaggi, ponti, discariche e cantieri. Il vecchio Downes è stato uno street artist nel vero senso del termine, un pittore inserito nelle maglie del tessuto urbano. Ma come ben saprete la strada offre ogni giorno qualche novità e di cose strane Downes ne ha viste parecchie: “Un giorno un tizio si è fermato per comprare il giornale ed ha lasciato la macchina con il motore acceso. Un ladro è quindi salito nella maccchina del malcapitato, fuggendo in tutta fretta. Una volta invece due ladri hanno rubato la borsetta di una povera ragazza”.

Downes dipinge paesaggi urbani popolati da automobili e pochissimi essere umani senza volto, lo fa da moltissimo tempo. Oggi ha 70 anni ed è uno di quei personaggi noti a tutti nell’ambiente ma sconosciuto al grande pubblico. Questo almeno fino a ieri visto che il Parrish Art Museum sito nella Grande Mela ha deciso di dedicargli una grande retrospettiva dal titolo Rackstraw Downes: Onsite Paintings, 1972-2008.

Il Tuscan Sun Festival di Cortona ospita Daze

Ogni anno il Tuscan Sun Festival festival di Cortona ospita un artista d’arte visuale. Il protagonista dell’edizione 2010 e’ DAZE, figura di spicco della scena urbano-artistica di New York alla fine degli anni ’70 che sarà ospitato dal 30 luglio al 6 agosto 2010 negli spazi del Palazzo Casali di Cortona. Nella Grande Mela della fine anni sessanta, alcuni giovani artisti cominciarono a esprimere il proprio disagio metropolitano per le strade, utilizzando spazi abbandonati, lasciati al degrado, e strutture d’uso della città, come la metropolitana.

DAZE, allora solo un adolescente, fu uno dei pionieri tra i  graffitari dei treni, artisti che entravano nei depositi della metropolitana durante la notte e ricoprivano l’esterno delle carrozze con disegni elaborati per esprimere una loro idea di plasticità e decoro. Negli anni successivi, l’arte di DAZE, cosi’ come di molti altri graffitari, entra nelle gallerie e nei musei,  e i murales cominciano ad essere considerati tra i movimenti dell’arte moderna.

L’arte contemporanea, er Calippo e ‘na bira

L’ormai celebre tormentone estivo che vede protagoniste due colorite ragazze intervistate in quel di Ostia è talmente presente su web e Tv che la società dello spettacolo le ha subito rese carne da macello da offrire in pasto ai videodipendenti. Sono in molti a ridere del marcato accento delle due bagnanti che ingenuamente si concedono all’obbiettivo in tutta la loro veracità. Eppure centinaia di migliaia di romani parlano in tal guisa tutti i giorni e nessuno si è mai sognato di considerarli come risibili personaggi degni di apparire sulle prime pagine dei quotidiani.

Stamo affà la colla” al posto di “Stiamo sudando molto” è un’espressione in newspeak che paragonata a quello che si sente e si legge oggigiorno non è così esagerata da suscitare sguaiate risate. Forse si ride perché le due giovani non riescono ad esprimersi in maniera più “alta” anche se sono consce del fatto che il loro volto apparirà nelle case di milioni di italiani. Comunque sia le bagnanti hanno raggiunto un subitaneo successo e sembrano goderselo in pieno, da brave “romane de roma”. Questo newspeak fatto di neologismi improbabili, sgrammaticature forzate ( o meno ) ed incidenti estetici ha contribuito a creare alcuni miti anche nel dorato e patinato mondo dell’arte contemporanea.

L’Irlanda sceglie i suoi protagonisti per Venezia 2011

Con il passare dei giorni il carnet dei partecipanti alla non più tanto lontana Biennale di Venezia edizione 2011 si va sempre di più infoltendo. Segno evidente che la prestigiosa manifestazione è una tappa fondamentale per l’intera scena dell’arte contemporanea internazionale. Ovviamente ancora non ci è dato sapere cosa combinerà Vittorio Sgarbi nel suo padiglione Italia ma tutti sperano di non rimediare una figura barbina, ritrovandosi in mostra nomi tipo Staccolanana o Teomondo Scrofalo.

Nel frattempo sono giunte notizie fresche fresche dalll’estero, la verde Irlanda ha infatti reso noto il nome del suo ambasciatore a Venezia 2011. Si tratta di Corban Walker, artista celebre per le sue grandi installazioni e sculture che molto spesso sono costituite da fogli di vetro. Walker ha recentemente preso parte ad una mostra al LentSpace di Manhattan ed all’evento Size Matters, organizzato dal curatore d’eccezione Shaquille O’Neal ( celebre campione di basketball ) alla FLAG ArtFoundation di Chelsea.

Come se guardassi un iceberg sciogliersi al sole

Mi immagino Francesca Woodman come un’eterna adolescente. Di solito, quando si è giovani, ma non più bambini, si lotta per dimostrare agli adulti che si è diventati come loro. Oppure si fa di tutto per dimostrare che si è veri Peter Pan, però vi sfido a trovare una persona che abbia voglia di restare in quel limbo di vita che è l’adolescenza. Così difficile da attraversare, così pesante e carico di pesi e aspettative, si corre per uscirne subito, nonostante quello che viene dopo non sia così allettante. Francesca Woodman non ne uscì mai, viveva con gravità, come gli adolescenti.

A Milano vengono esposte fino a metà ottobre più di cento fotografie, delle quali alcune inedite,  che tracciano chiaramente il profilo di una ragazza incapace di nascondersi, di proteggersi. Nessun sentimento positivo, ma neppure rabbia, nei suoi occhi si legge tristezza, stanchezza, ansia, rassegnazione. Un velo lieve di malinconia e un pizzico di curiosità per vedere l’effetto che fa. Perché in fondo era giovane e la vita le scorreva dentro, nonostante tutto. Aveva le braccia forti per appendersi, per dipingere, per lavorare sodo all’unica cosa che la poteva salvare: la sua arte. Un potenziale talmente grande che probabilmente era impossibile conviverci.

Rifrazioni 2010, un festival tra Anzio e Nettuno

Rifrazioni, Festival Internazionale di Arti Contemporanee e’ alla sua V edizione. Il Festival realizzato dall’Associazione Cercle, promuove la performance e la live art, la danza, la ricerca musicale e le arti visive attraverso interventi site-specific e cioe’ concepiti in relazione ad uno spazio specifico nei luoghi pubblici e di interesse culturale del territorio di Anzio e Nettuno: Parco Archeologico Villa di Nerone, EX Divina Provvidenza, Porto di Anzio, Stazione ferroviaria di Nettuno, Forte Sangallo, Lido dei Pini.

Il Festival e’ realizzato attraverso una residenza artistica della durata di circa un mese (5-28 Luglio) in cui gli artisti internazionali, ospitati presso la Scuola Media Statale Giovanni Falcone di Anzio, concepiscono opere d’arte inedite ispirate al territorio che vengono poi presentate gratuitamente nei luoghi del Festival, durante le giornate comprese tra il 29 Luglio e il 1 Agosto. Il Festival e’ il culmine di un percorso collettivo, e’ la messa in scena, in luoghi pubblici, di cio’ che viene prodotto durante la Residenza.

Quest’anno all’interno del percorso di residenza saranno realizzati dei laboratori aperti che coinvolgeranno attivamente la popolazione locale. Le residenza aperte sono un tentativo di Rifrazioni di radicarsi maggiormente sul territorio. La popolazione di Anzio e Nettuno si fa quindi destinataria e protagonista dei percorsi e delle creazioni che gli artisti intraprendono sul territorio, diventando parte attiva del processo creativo. Durante il mese di Luglio Anzio e Nettuno si trasformeranno in uno spazio creativo finalizzato a risvegliare la partecipazione alla vita pubblica attraverso le pratiche artistiche contemporanee. Rifrazioni e’ percio’ una modalità nuova di relazionarsi con lo spazio della quotidianità.

Occhi puntati sul Quarto Plinto di Trafalgar Square per Londra 2012

Da luogo celebre ma non fondamentale, il Quarto Plinto di Trafalgar Square a Londra è divenuto uno dei punti cardine dell’offerta culturale britannica, catalizzando l’attenzione di pubblico e critica. Ciò grazie alle 2.400 persone che si sono avvicendate nel corso della mostra One & Other di Antony Gormley la scorsa estate. In questi giorni quindi i curatori del progetto hanno pensato bene di anticipare le mosse e di rendere noti i nomi degli artisti che saranno invitati a presentare i propri progetti per l’opera che succederà alla nave di Yinka Shonibare.

L’opera vincitrice sarà installata sul Plinto in occasione delle Olimpiadi di Londra 2012. Ovviamente per sapere qualcosa in più sui progetti presentati bisognerà attendere qualche settimana poiché su tutto vige l’assoluto riserbo. Gli artisti selezionati sono: Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla, nati rispettivamente negli Stati Uniti e Cuba ed oggi di stanza a Puerto Rico.  Solitamente i due mixano scultura suono, video e performance; Michael Elmgreen e Ingar Dragset, di stanza a Londra e Berlino dove il loro monumento per le vittime gay uccise dai nazisti è stato inaugurato nel 2008;

Alla National Gallery di Londra torna la Vergine delle Rocce di Leonardo


Uno dei dipinti più celebri e preziosi della National Gallery di Londra è tornato finalmente in mostra dopo oltre 18 mesi di restauro. Stiamo ovviamente parlando della Vergine delle Rocce ( Madonna col Bambino, San Giovannino ed un angelo) dipinto ad olio su tavola di cm 189,5 x 120 realizzato tra il 1483 ed il 1486 circa dal grande maestro Leonardo da Vinci. Il delicato intervento di restauro ha riportato alla luce dettagli che sembravano irrimediabilmente persi sotto una nera coltre generata dal tempo.

Esistono due versioni della Vergine delle Rocce, l’altra è conservata al Louvre di Parigi. Il delicato intervento dell’opera presente alla National Gallery ha tolto ogni dubbio sull’attribuzione del dipinto che molti studiosi credevano (in parte)  realizzato con l’ausilio di un aiutante di bottega. Uno studio sull’opera restaurata ha inoltre scoperto che essa non fu mai completamente finita.

Bruce LaBruce infiamma il Sud Africa con X Homes

A Johannesburg è stato inaugurato uno strano ma interessantissimo progetto di arte pubblica intitolato X Homes ed organizzato dal Goethe Institut del Sud Africa, in collaborazione con Christopher Gurk dell’ Hebbel Am Ufer Theatre di Berlino. Il progetto è in realtà un tour a piedi di circa due o tre ore all’interno di case, appartamenti ed hotel sparsi per la città, alla ricerca di inusitate quanto sperimentali performances organizzate da artisti locali ed internazionali. Caratteristica principale di tali azioni artistiche è l’estrema interattività.

La missione di X Homes è quella di “cambiare la percezione degli spazi urbani che molti abitanti di Johannesburg conoscono solo attraverso i media e produrre così immagini al di fuori della violenza e della paura, caratteristiche sempre presenti in questo paese”. All’interno di edifici coperti da graffiti e vetri infranti alcune attrici recitano la storia del quartiere Hillbrow mentre in altre stanze un uomo cammina con tacchi a spillo, la sua faccia ed il suo busto sono coperti da un fitto grappolo di palloncini rossi.

Il ritratto ritrovato al CACT Centro dʼArte Contemporanea Ticino

Il CACT Centro dʼArte Contemporanea Ticino inaugura il 7 agosto lʼesposizione collettiva Il ritratto ritrovato. Gli artisti sono stati selezionati per convergenze prettamente tematiche, anziché idiomatiche. Oltre gli sconvolgimenti socio-politici, che hanno dato allʼuomo e allʼartista nuovi stilemi e strumenti di pensiero, il ritratto è sicuramente uno dei temi più antichi e paradossalmente universali entro le diverse culture, proprio per la sua capacità di attraversare i secoli e rappresentare lʼuomo/lʼumanità nei diversi contesti e/o decorsi storici o sociali.

Da un punto di vista filosofico il ritratto non costituisce che la rappresentazione del soggetto ritratto da un artista; e pur avvicinandosi ad un reale, lʼopera dʼarte intende delineare per immagini lʼuniverso esistenziale/esistenzialista dellʼuomo. Da una prospettiva più analitica, invece, il ritratto (ri)disegna lʼinconscio soggettivo dello spettatore individuale o dello stesso autore attraverso la lettura psicologica della persona ritratta. I mezzi e i linguaggi impiegati dagli autori in mostra sono diversi: pittura, video, installazione, fotografia, figurazione e astrazione. Nellʼavvicinare il tema del ritratto, ci si può facilmente accorgere quanto ogni espressione, in arte, riconduca allʼartista e alla maniera autobiografica di rappresentare fondamentalmente il proprio io. Lʼautore intrattiene con il proprio modello (sia ritratto, che autoritratto od oggetto) un rapporto di compenetrazione psicologica tale da
svelarne le geografie interiori.

Videominuto 2010

Si svolge dal 4 all’11 settembre 2010 presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, la 18.a edizione di Videominuto 2010, il concorso internazionale di video da 1 minuto, organizzato dall’emittente radiofonica toscana Controradio, dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, in collaborazione con l’associazione culturale Grav e con il contributo di Regione Toscana, Comune e Provincia di Prato e Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Raffaele Gavarro che cura la direzione artistica del festival dal 2008, ha negli ultimi anni indirizzato il festival verso una più ampia inclusione di quei linguaggi video vicini alla ricerca artistica, cercando un più serrato confronto con quegli ambiti tradizionali del festival più impegnati nel versante cinematografico, televisivo, dell’animazione e del documentario, senza dimenticare quelle importanti, e spesso sorprendenti, partecipazioni “amatoriali”, che hanno negli anni reso il festival uno dei laboratori più interessanti del nostro paese.

Realtà OggettiVA, la doppia mostra personale di Dario Tironi e Koji Yoshida

Inaugura sabato 28 agosto 2010 presso la Galleria Gagliardi di San Gimignano (SI), Realtà OggettiVA, la doppia mostra personale di Dario Tironi e Koji Yoshida, artisti selezionati nell’ambito dei Premi Speciali dell’edizione 2009 Arte Laguna.

La mostra – che nasce da un più ampio progetto di collaborazione instaurato nel corso degli anni dal Premio Arte Laguna con un numero sempre maggiore di gallerie italiane e internazionali partner del progetto, che ospitano una personale di uno o più artisti finalisti del Premio da loro scelti – presenta 8 opere, tra installazioni e sculture, di Dario Tironi e Koji Yoshida. I due giovani artisti lavorano sul concetto di abbandono e fanno rivivere nelle opere d’arte oggetti e materiali riciclati attraverso un lavoro certosino di recupero e catalogazione per oggetti, funzioni, forma, colori, materiali. Così nascono queste opere che, ad un primo sguardo, possono sembrare geniali e fantasiose sculture dai colori accesi, ingegnosi e gioiosi giocattoli per adulti.