Focus su Norman MacLaren

Domenica 15 luglio 2012 dalle ore 21 Kino e Abstracta presentano una serata interamente dedicata al cinema di animazione del grande autore canadese. I lavori selezionati da Alfio Bastiancich, uno dei più importanti studiosi di MacLaren e autore di diverse pubblicazioni al riguardo, verranno brevemente presentati e introdotti. Il lavoro di MacLaren, in cui la tecnica è sempre funzionale allo spunto narrativo e concettuale si snodano così in un percorso poetico e didattico ogni volta di grande spessore tecnico e lirico.

“Norman MacLaren. Regista scozzese, naturalizzato canadese, del cinema di animazione, nato a Stirling l’11 aprile 1914 e morto a Montréal il 26 gennaio 1987. Artista-artigiano per eccellenza, esplorò incessantemente le possibilità tecniche e linguistiche del cinema di animazione, senza tuttavia mai dimenticare l’esigenza morale di stabilire una forte comunicazione con il pubblico. La sua filmografia conta sessantasei opere, tutte caratterizzate da un’incessante ricerca e da un implacabile rigore compositivo.

La voce delle immagini a Palazzo Grassi di Venezia

 

 

Palazzo Grassi – François Pinault Foundation presenta dal 30 agosto 2012 al 13 gennaio 2013 la mostra “La voce delle immagini” “La voce delle immagini” è la prima mostra di Palazzo Grassi – François Pinault Foundation dedicata alle immagini in movimento della Collezione François Pinault. Curata da Caroline Bourgeois, l’esposizione aprirà le porte al pubblico in occasione della 69°Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e metterà in risalto il forte legame tra la città lagunare e il cinema.
“La voce delle immagini” riunirà circa 30 opere – film, video, installazioni – di 25 artisti. I lavori saranno esposti all’interno dell’atrio e al primo piano nobile di Palazzo Grassi, lungo un percorso espositivo che mette in luce la grande diversità esistente tra i vari media, i differenti dispositivi di proiezione e le varie modalità di relazionarsi allo spazio e al tempo.

Proroga scadenza adesioni Premio Celeste 2012

 

E’ stata prorogata la data di scadenza per le adesioni al Premio Celeste 2012mercoledì 11 luglio, ore 24 Aderire al Premio Celeste include poter vincere fra i € 20.000 di premi ed essere selezionato per altre mostre e residencies organizzate da Celeste. In più, avrai la massima visibilità nel network per la tua opera e il nostro impegno per garantire le selezioni in chiaro.

Quest’anno sono in palio € 20.000 di premi così suddivisi:
Premio Pittura € 4.000
Premio Fotografia & Grafica digitale € 4.000
Premio Video & Animazione € 4.000
Premio Installazione, Scultura & Performance € 4.000
Curatore dell’edizione 2012 è lo stilista italiano Antonio Marras.
Quest’anno il comitato di Selezione è composto dai seguenti critici e curatori d’arte contemporanea: Giuliana Altea, Katia Baraldi, Lorenzo Bruni, Alberto D’Ambruoso, Marco Delogu, Daniele De Luigi, Laura Fanti, Renata Ferri, Carolina Lio, Anna Santomauro, Stefano Verri, Visual Container (Giorgio Fedeli, Alessandrà Arnò). La mostra finale si svolgerà a Roma, presso l’ex-GIL,dal 18 ottobre al 2 Novembre 2012.
Le opere finaliste saranno quaranta, vale a dire dieci per ciascuna categoria – Pittura; Fotografia & Grafica digitale; Installazione, Scultura & Performance; Video & Animazione – precedentemente selezionate dal comitato composto da critici e curatori. Gli artisti finalisti saranno chiamati ad esprimere il loro voto durante la finale, determinando così i vincitori.

Kali Nikolou da F_AIR – Florence Artist In Residence

Do It Right When No One Is Looking è il progetto conclusivo della residenza di Kali Nikolou, a F_AIR – Florence Artist In Residence per l’estate 2012. Il progetto riflette sullo stato dell’arte e sulle sue politiche, a partire dall’immagine che il nostro paese adotta per rappresentarsi e/o presentarsi al mondo in seguito alle osservazioni dell’artista nelle sue pratiche di deriva critica nella città toscana. La mostra cambierà conformazione di giorno in giorno in base al grado di integrazione con il dipartimento di arte della Florence University of the Arts – suo luogo deputato.

Sarà auspicabilmente il volano per ulteriori considerazioni sull’ontologia dell’artista, sui ruoli delle istituzioni e delle amministrazioni, su come le scelte di queste possano avere ripercussioni sull’insegnamento dell’arte nelle scuole italiane. Cosa succede, ad esempio, quando in Italia, un paese che vanta una buona – seppur controversa – percentuale del patrimonio artistico mondiale, aree di elevato interesse vengono rese non fruibili per ragioni disparate quali incuria, ingerenza di interesse privato sul bene pubblico o mancanza di investimenti? L’ovvia conseguenza dell’impoverimento culturale di un paese non può essere una scusante per l’immobilità sua e degli artisti.

Stanley Kubrick fotografo PAN Palazzo delle Arti Napoli

Se non fosse diventato un regista geniale, forse sarebbe diventato un fotografo geniale. Il , dal 13 luglio al 9 settembre 2012, presenta i sorprendenti lavori fotografici di Stanley Kubrick, che a soli 17 anni viene assunto da Look Magazine, una fra le più importanti riviste U.S.A., per documentare la vita quotidiana nell’America dell’immediato dopoguerra, attraverso le storie di celebri personaggi come Rocky Graziano o Montgomery Clift, le inquadrature contraddittorie di una New York in corsa per diventare la nuova capitale mondiale, o della giovane borghesia universitaria della Columbia University.

Il progetto espositivo, patrocinato dal Comune di Napoli, sostenuto dall’assessorato alla Cultura e al Turismo, e prodotto da GAmm Giunti con la collaborazione del Museum of the City of New York e per la prima volta in Italia con i Musées Royaux Des Beaux-Arts de Belgique, indaga un aspetto ancora poco conosciuto del celebre regista: il suo stile nel fare fotografia, che rivela una precocissima profondità umana, poi ritrovata nei suoi futuri capolavori di regia.

Pixel al Palariviera di San Benedetto del Tronto

Nell’ambito della seconda edizione di Expo arte contemporanea – Marche Centro d’Arte, nei locali del PalaRiviera si inaugura il 15 luglio alle ore 18 PIXEL – la nuova generazione della videoarte italiana a cura di Giovanni Viceconte. PIXEL costituisce una panoramica di quella che è la tendenza di questi nuovi linguaggi e mette in mostra diciotto realtà artistiche diverse – Filippo Berta, Silvia Camporesi, Cosimo Terlizzi, Daniela Depaulis, Armando Fanelli, Tiziana Contino, Rebecca Agnes, Laurina Paperina, Antonio Guiotto, Alessandro Fonte, Devis Venturelli, Matteo Mezzadri, Christian Rainer, Maria Pecchioli, Diego Cibelli, Sabrina Muzi, Diego Zuelli e Luca Matti – che con differenti modi di agire ci mostrano una determinata oggettività narrata tramite uno specifico linguaggio e in base al proprio modo d’esprimersi. 

La rassegna sottolinea che parlare di videoarte come forma d’espressione nella scena artistica contemporanea, oggi è sempre più attuale e vicino al nostro modo di comunicare.  In effetti, questo linguaggio è ormai considerano parte  integrante della formazione/produzione di un’artista, poiché è assolutamente affine alle modalità comunicative e sociali del nostro vivere moderno.

Luca Vitone al Museion di Bolzano

L’inaugurazione della mostra personale di Luca Vitone al Museion di Bolzano  dà avvio alla serie di concerti all’aperto “Art meets Jazz”, eventi dedicati alla musica Jazz organizzati dal Südtirol Jazzfestival Alto Adige in collaborazione con Museion (da venerdì 6 a domenica 8 luglio). Letizia Ragaglia, direttrice di Museion e curatrice della mostra “Monocromo Variationen”, guiderà attraverso l’esposizione. L’artista sarà presente. Parole di saluto: Klaus Widmann, Presidente del Südtirol Jazzfestival Alto Adige.

Museion inaugura Monocromo Variationen, la personale dell’artista Luca Vitone (Genova 1964). Il percorso della mostra è un omaggio alla ricerca condotta dall’artista sin dagli anni Ottanta e un percorso di approfondimento, attraverso l’esposizione di opere eterogenee della tematica del monocromo.

La critica si scaglia contro Deitch

La brutta vicenda tra Jeffrey Deitch ed il curatore capo del MOCA, Paul Schimmel continua  imperterrita a generare un nugolo di polemiche. Come ben ricorderete, Schimmel era stato vittima di un defenestramento decisamente barbaro. A causa dei continui fraintendimenti con il  volpone Deitch, il povero Schimmel (che come ricordiamo   vanta  un’esperienza ventennale nel ruolo di curatore capo del MOCA di Los Angeles) era stato prontamente allontanato dal board guidato dal magnate Eli Broad.

Successivamente il MOCA non aveva dato spiegazioni alla stampa, salvo poi salvarsi in corner con un comunicato stampa a dir poco ridicolo. Ebbene , a queste dichiarazioni che nascondono una palese ipocrisia, hanno risposto alcuni professionisti del settore, vediamo ad esempio cosa pensano dell’intera faccenda due voci d’eccezione come Tyler Green e Christopher Knight .

Video arte, grande assente della rete

Difficile scorgere brandelli di video arte in rete. Già, sembrerà strano ai più ma le cose stanno esattamente così, nell’epoca dei social network multimediali, degli scambi di informazioni alla velocità della luce e del trionfo dell’immagine sul verbo, le opere di video arte sembrano voler fare le timide. Sempre più artisti scelgono di non pubblicare le loro creazioni video su Youtube o su Vimeo, la paura è quella di sminuire il proprio lavoro mostrandolo in sedi diverse da quelle museali o quanto altro.

Evitare di inflazionare un’opera è un modo come un altro per salvaguardare la propria creatività ma va detto non sempre le precauzioni giovano ed a nascondersi troppo c’è il rischio di sparire per sempre.Questa tendenza o tattica comportamentale che dir si voglia, è diffusa a livello internazionale, ed anche a visitare il web site dell’artista di turno si riuscirà a trovare ben poco.

Bianco – Valente: Corpo celeste

Bquadro eventi e comunicazione è lieta di presentare la mostra “Corpo celeste“, una videoinstallazione di Bianco-Valente, all’interno del progetto Temporary Museum, ospitata nel suggestivo spazio della Sala delle Verifiche a Palazzo Chiaramonte Steri. Il progetto del duo artistico Bianco-Valente è pensato come uno spazio immersivo, all’interno del quale lo spettatore si trova in una dimensione fisicamente ed emotivamente coinvolgente. In mostra le videoinstallazioni “Entità risonante” e “Tutto il nulla che sono”. Entrambi i lavori riflettono due movimenti legati alla dimensione individuale e a quella universale, e al loro moto di espansione in uno spazio.

“Entità risonante” mostra come la parola scritta si dissolve in una dimensione fluida e astratta, che è lo spazio della mente, metafora dell’energia delle parole lette o ascoltate che acquistano senso dentro di noi. Nella videoinstallazione “Tutto il nulla che sono” sulla superficie curva di un palloncino si può osservare il lento moto delle stelle e delle galassie, ovvero l’Universo in espansione. I due lavori invitano a riflettere sulla precarietà della condizione umana, che si regge solo grazie ad un equilibrio fragile e temporaneo.

Vandalismo ad arte

Guernica modificata da Tony Shafrazi

Il vandalismo, si sa, riesce a dare il suo massimo quando si accosta all’arte contemporanea. Ma quali sono i più bizzarri atti di vandalismo artistico della storia? Beh, visto che questa domanda potrebbe tenervi svegli la notte, noi abbiamo stilato una top five di marachelle compiute ai danni delle opere d’arte più famose del globo.

La maledizione di Monna Lisa – La povera Gioconda di Leonardo, oltre a vantare numerosi tentativi di furto è stata più volte assalita da pazzi scatenati. Ricordiamo un incidente del 1956 quando un pazzo verso dell’acido contro il celebre dipinto. Nel 1974 invece una donna sulla sedia a rotelle tentò di fare i baffi alla Gioconda utilizzando dello spray rosso. L’ultimo incidente in ordine di tempo risale al 2009 quando una donna russa gettò una tazza di tè contro la teca che protegge il dipinto.

Quelli che dicono che all’estero si sta meglio

Italians do it better, gli italiani lo fanno meglio, questa celebre scritta (molti di voi la ricorderanno con affetto) compariva sulla maglietta di Madonna nel video clip di Papa Don’t Preach, uscito nel caldo giugno del 1986. In realtà per quanto riguarda il nostro dorato mondo dell’arte contemporanea sono in molti a sostenere che gli italiani non lo fanno meglio, specialmente quelli che sono soliti espatriare alla ricerca di migliore fortuna.

Già, all’estero sanno bene come sfruttare i poli culturali e le risorse del territorio. I professionisti poi sono sempre valorizzati e gli artisti riescono sempre a trovare una giusta sistemazione all’interno del cosiddetto “giro” che conta. E poi all’estero se hai un progetto riesci a svilupparlo in metà tempo, tutti ti aiutano a trovare i soldi per farlo ed anche gli artisti sono meno pretenziosi di quelli nostrani.

Gianfranco Baruchello alla Villa Romana di Firenze

Dagli anni ’50, l‘artista Gianfranco Baruchello porta avanti la sua ricerca in modo radicale, esplorando l’errore, l’analogo, il banale e il sogno, ciò che è rimosso, non ancora detto e ai limiti dell’utile e del verosimile. I suoi mondi di immagini si costituiscono nello spazio vacuo tra disegno manuale ed enciclopedia figurativa. I suoi oggetti, assemblaggi e vetrine sono tridimensionali manuali di istruzione per la mente e allo stesso tempo formule di un impossibile inventario; i suoi film sono studi insoliti che conducono la narrazione del medium fino all‘assurdo.

Nel lavoro agricolo, Baruchello indaga il valore d’uso e di scambio del prodotto coltivato e dell’opera d’arte. A nord di Roma, ha trasformato, nel 1998, il suo ex atelier in una fondazione che porta avanti in modo collaborativo la ricerca e la sperimentazione artistica. Nato nel 1924 a Livorno, studia diritto ed economia e, giovanissimo, dal 1945, si occupa della ricerca di una Società di produzione chimico-biologica.

Lorenzo Giusti al MAN di Nuoro ma in Sardegna non sono contenti

Il Man di Nuoro, come forse molti di voi già sapranno, ha trovato il suo nuovo direttore. Dopo la dipartita di Cristiana Collu sarà quindi il bravo Lorenzo Giusti, co-direttore dell’ormai defunto EX3 di Firenze. La scelta ha decisamente sbaragliato ogni pronostico ed ha lasciato un poco a bocca asciutta tutti coloro i quali avevano già malignato circa la futura elezione di un direttore sardo e con poca esperienza.

Eppure non tutti sono contenti visto che Francesca Ghirra di Sel, Sinistra Ecologia e Libertà, presidente della commissione Cultura a Cagliari, ha pubblicato le seguenti parole sul suo account di Facebook: “Il MAN ha un nuovo direttore artistico e io, lungi dal dubitare della sua preparazione e competenza professionale, sono molto pessimista e infastidita di come nel nostro paese vengono condotte le selezioni pubbliche”.