The Others, la prima fiera che volge lo sguardo ai giovani artisti

The Others è un innovativo progetto espositivo internazionale dedicato all’arte contemporanea emergente, promosso dall’Associazione The Others, allestito a Torino nella suggestiva sede de Le Nuove, grande edificio carcerario del 1870 ora adibito a spazio museale permanente, oltre che a sede temporanea di eventi culturali, musicali, teatrali.

I protagonisti sono una sessantina di operatori, profit e no-profit, che lavorano in modo continuativo a programmi dedicati a giovani artisti: gallerie nate dopo il 1 gennaio 2009 e, indipendentemente dalla data della propria apertura, centri no-profit, associazioni e fondazioni, collettivi di artisti, progetti editoriali, premi d’arte, residenze per artisti, scuole e accademie d’arte che si incontrano a The Others per realizzare un focus sulla comunità globale dell’arte di oggi. In questo modo si presentano le molteplici realtà protagoniste della creatività contemporanea, differenti per tipologia, obiettivi e mezzi espressivi, offrendo da un lato una formula inedita di promozione e valorizzazione e dall’altro invitando il pubblico al piacere della scoperta delle voci più nuove e delle energie più prorompenti del panorama artistico internazionale.

L’ultima “Devozione” di Gian Maria Tosatti

Si chiude con un Testamento il ciclo di installazioni ambientali intitolato Devozioni e sviluppato da Gian Maria Tosatti dal 2005 ad oggi. Questa decima tappa, curata da Alessandro Facente e prodotta dalla Fondazione VOLUME!, rappresenta l’apice di una sofferta meditazione sul tempo e sulla memoria dove la totalità dell’esperienza umana appare come un grande silenzio fra due pensieri, un silenzio riempito dal lontano e disturbato suono di un messaggio radiofonico.

La solitaria missione esplorativa del fruitore all’interno della Torretta dell’ospedale San Camillo di Roma diviene un tentativo estremo di afferrare la realtà attraverso ciò che di essa rimane, in un’ascesa fisica proporzionale ad una discesa della coscienza all’interno del ricordo.

Testamento è la decima ed ultima tappa del ciclo Devozioni di Gian Maria Tosatti

Giovedì 10 maggio 2011, dalle ore 16.00, presso la Torretta dell’ospedale San Camillo di Roma inaugura Testamento – devozioni X di Gian Maria Tosatti a cura di Alessandro Facente. Prodotto dalla Fondazione VOLUME!, in collaborazione con l’Ospedale San Camillo/Forlanini, Ordine dei Medici e con il patrocinio di Roma Capitale, Provincia di Roma e Regione Lazio, Testamento è la decima ed ultima tappa del ciclo Devozioni che, dal 2005, si è sviluppato in dieci installazioni ambientali per dieci edifici della città di Roma, connettendo insieme ricerca visiva e architettura. Devozioni è l’attraversamento del singolo visitatore all’interno dello spazio, quasi fosse esso stesso un performer.

Il percorso in solitudine nello spazio che Tosatti cerca, individua e modifica in ogni specifica tappa, completa l’obiettivo che il ciclo nella sua interezza esprime: strutturare un discorso sull’imminenza del contemporaneo partendo dalla valenza archetipa che dieci momenti centrali del Vangelo rappresentano all’interno dell’identità culturale occidentale. Testamento – devozioni X, è un intervento sulla fine dell’umanità, sull’impossibilità di una resurrezione.

Gianni Politi – Le cose non saranno mai più come prima

Sabato 30 aprile dalle ore 12:00 presso PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE di Spoleto, nello spazio della ex Chiesa SS. Giovanni e Paolo e al Piano Mostre del Museo, inaugura la personale di Gianni Politi dal titolo le cose non saranno mai più come prima a cura di Alessandro Facente.

Inserito nella serie di aperture “PRIMA PRIMAVERA A SPOLETO” del Museo, l’intervento consiste nell’installazione di tre tele della nuova serie quadri bianchi la cui brutale traduzione in pittura e matita su tela mostra il sacrificio di tre mucche appese in piena putrefazione, inteso come momento sacro di restituzione dell’anima allo spazio ospitante. Il luogo svuotato della sua sacralità sottolinea quel sapore di compimento verso cui il progetto si proietta – evocando una fine per esprimere il fallimento e l’immolazione dei tre animali – è il tentativo ultimo di espiazione.

Arianna Carossa – Mi sei mancata fino a ieri

Giovedì 10 febbraio 2011, dalle ore 18.30, presso la galleria CHANGING ROLE/Napoli, inaugura la mostra “mi sei mancata fino a ieri”, personale di Arianna Carossa a cura di Alessandro Facente. Il progetto si sviluppa intorno all’installazione di una palma precedentemente abbattuta che l’artista recupera ricomponendone i pezzi giocando sull’eliminazione del topos. L’intervento è sull’innata perfezione della natura, mostrandone un’altra sulla logica dell’imperfezione in cui l’intervento installativo riscatta la brutalità di quello umano.

La suggestione di base è la perfezione del logos hegeliano, secondo cui l’idea è lo svolgimento di una verità (essere in sé) che si aliena fuori di sé (essere fuori di sé) e si ricompone uscendo da questa condizione per ritornare a sé come spirito (essere in sé per sé). Partendo da questo, Carossa, ricostruisce una nuova struttura che si svolge nella perfezione del suo spirito dando vita ad una produzione che evolve rispetto alle prime sperimentazioni in due atti degli oggetti e le foto (ricordi) ad essi connesse. In questo caso la memoria dell’oggetto (la palma) si risolve nell’unico atto della sua ricomposizione. Alterando la natura, prima destrutturata e poi ricomposta, diventa una forma perfetta meramente contemplativa lontana da fallibilità ed errore, dove la trasgressione al grande sistema/natura si cristallizza nella sua rinascita.

Per essere giovani artisti…un commento di Alessandro Facente

Vorrei postare su questa pagina il commento del curatore Alessandro Facente alla notizia Per essere giovani artisti bisogna darsi da fare apparsa sul nostro blog alcuni giorni fa. Mi sembrava doveroso pubblicare questa risposta sotto forma di articolo (pur mantenendo la veste spontanea e diretta dello scritto) poichè essa è talmente strutturata da non poter rimaner “chiusa” in un semplice commento:

Cara Micol, all’estero gli italiani sono assolutamente considerati, e sono daccordo con te che siano decisivi gli spostamenti, però, differentemente dal nostro, il sistema straniero investe sugli artisti autoctoni. Per loro è più sensato sp…endere soldi per pubblicità e produzione piuttosto che in spedizione di opere. Il problema però è anche legato al fatto che agli artisti non bisogna chiedere di spostarsi perchè già pensano alle opere, chiediamo invece ai collezionisti di comprare, alle riviste di scrivere e alle gallerie di produrre il lavoro, partecipare alle fiere e tessere contatti per sviluppare il loro percorso.

Alessandro Bulgini – cin()que

Venerdì 21 maggio la galleria CHANGING ROLE – Move Over Gallery/Napoli, inaugura la mostra cin()que personale di Alessandro Bulgini a cura di Alessandro Facente.

cin()que è un confronto di cinque opere, periodi, discorsi e linguaggi diversi, che nel loro incrocio sviluppano un discorso più ampio. cin()que è due progetti l’uno inglobato nell’altro: () è dentro cinque. cinque di Alessandro Bulgini si sviluppa in due dittici di dimensioni e forme diverse della produzione nera, una scultura a forma di testa e un quadro della serie rosa ruotanti e un autoritratto della serie facebook. Tutti hanno a che fare con il corpo, cinque parti di esso, cinque alfa che installati danno luogo ad un ipotetico pentagramma.

Alessandra Rosini – Where’s my crown

Venerdì 11 dicembre presso la galleria CHANGING ROLE di Roma si inaugura la mostra Where’s my crown?, personale di Alessandra Rosini a cura di Alessandro Facente.

Il progetto curatoriale “Where’s my crown?”, parte da due punti a confronto: ipocondria e pandemia. L’esperienza personale dell’individuo è la delirante esperienza condivisa in una collettività entro cui apparire senza mai esserci veramente se non nel riflesso delle paure che si sviluppano ogni giorno. Questo senso di autosufficienza, sviluppato dalla continua e dichiarata volontà di personalizzare il territorio che si abita, sembra compensare le molteplici paure collettive che le situazioni storiche dettano; calamità naturali, grandi crisi economiche, conflitti radicati, epidemie varie o “semplici” influenze annuali presenti in ogni società dopo tutto sono espressioni culturali attraverso cui esorcizzare le nostre fobie che diventano l‘unico regno che possiamo gestire ma nel quale non è prevista alcuna corona in quanto “re di nulla“.

L’analisi delle sub-culture di Angelo Bellobono

Venerdì 9 ottobre 2009, dalle ore 19.00, la galleria CHANGING ROLE di Napoli inaugura la mostra Low Life Wellbeing Center_Bunker House prima personale a Napoli di Angelo Bellobono a cura di Alessandro Facente.

La galleria Changing Role, nei due contenitori superiore e inferiore, diviene un ipotetico centro benessere popolato da singoli o gruppi di punk nella loro doppia accezione dissidente e uniformata, giocando sui ribaltamenti dei ruoli sociali tramite il concetto di luogo deputato come corpo deputato. Il concetto è creare un gap in un sistema ufficialmente “logico”, così come è logico immaginare un centro benessere in un lussuoso hotel non lo è altrettanto immaginarlo in una warehouse–squatter.