Testamento è la decima ed ultima tappa del ciclo Devozioni di Gian Maria Tosatti

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Giovedì 10 maggio 2011, dalle ore 16.00, presso la Torretta dell’ospedale San Camillo di Roma inaugura Testamento – devozioni X di Gian Maria Tosatti a cura di Alessandro Facente. Prodotto dalla Fondazione VOLUME!, in collaborazione con l’Ospedale San Camillo/Forlanini, Ordine dei Medici e con il patrocinio di Roma Capitale, Provincia di Roma e Regione Lazio, Testamento è la decima ed ultima tappa del ciclo Devozioni che, dal 2005, si è sviluppato in dieci installazioni ambientali per dieci edifici della città di Roma, connettendo insieme ricerca visiva e architettura. Devozioni è l’attraversamento del singolo visitatore all’interno dello spazio, quasi fosse esso stesso un performer.

Il percorso in solitudine nello spazio che Tosatti cerca, individua e modifica in ogni specifica tappa, completa l’obiettivo che il ciclo nella sua interezza esprime: strutturare un discorso sull’imminenza del contemporaneo partendo dalla valenza archetipa che dieci momenti centrali del Vangelo rappresentano all’interno dell’identità culturale occidentale. Testamento – devozioni X, è un intervento sulla fine dell’umanità, sull’impossibilità di una resurrezione.
La grande torretta degli anni ’20 si presenta allora come un luogo proiettato per alcuni decenni in avanti, un dinosauro industriale arenato nel paesaggio urbano, uno scheletro della modernità, un sarcofago vuoto. Ciò che resta è tutto ciò che sopravvive all’uomo: le sue tracce, le sue concentrazioni urbane di cemento armato, la sua voce registrata su un nastro magnetico.

La torre conterrà una stazione radio che trasmetterà un solo brevissimo messaggio lanciato nel vuoto, una frase pronunciata da Frank Lloyd Wright poche settimane prima di morire: «If I had another fifteen years of work, I could rebuild this entire country, I could change the nation». Tale affermazione esprime un estremo ripensamento, il desiderio di rimediare agli errori di un sistema che procede spedito verso la catastrofe. Questo dà spunto al progetto curatoriale di porre l’attenzione sul calore di questa voce in un mondo completamente raffreddato e sul fatto che l’artista ci conduce ad un’altezza da cui due mila anni di civiltà, di cui la città è testimone, appaiono come agglomerato effimero e che la fine dell’umanità può essere al massimo commovente.

vernissage: 10 maggio 2011, dalle ore 16.00 orario: 16-21
E’ consigliato ai visitatori di venire alla mostra con una radio portatile AM/FM

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