David Kassman alla Galleria Ermanno Tedeschi di Roma

I lavori in mostra sono ispirati ai temi della Natura, della Street Art e al supereroe “Spiderman“, di cui sarà esposto il light-box della celebre fotografia Wailing Wall II. In questo lavoro l’artista riesce a risvegliare nello spettatore le emozioni tipiche dell’infanzia: ecco allora lo stupore e il timore di trovarsi davanti ad un supereroe che riesce ad attraversare il mondo con semplicità e coraggio, noncurante delle avversita’ che la vita presenta, a cominciare dalle guerre.

I lavori dedicati alla Street Art ricercano invece un nuovo linguaggio visivo attraverso il quale la citta’ riesce a comunicare. Spiega Kassman: “Realizzo da me il corpo dell’immagine, così posso creare una mia propria storia dove i muri parlano di riscaldamento globale, moda, sesso, arte, icone e tutte le novità trendy, molto colorate e piene di passione del pianeta”.

Claire Fontaine al Pastificio Cerere di Roma

Il secondo appuntamento dell’edizione 2012 di Postcard from…, che vede protagonista l’artista Claire Fontaine, inaugurerà il 16 marzo presso la sede di Via degli Ausoni 7 a Roma e sarà visibile fino al 16 maggio. Il progetto a cura di Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione, è volto a diffondere l’arte contemporanea nel contesto urbano. Realizzato in collaborazione con A.P.A. Agenzia Pubblicità Affissioni, vede il coinvolgimento di artisti italiani e internazionali invitati a ideare un manifesto di 400×300 cm, la dimensione in uso nella cartellonistica pubblicitaria, esposto nel cortile del Pastificio Cerere e in vari impianti della città messi a disposizione da A.P.A. (elenco aggiornato sul sito internet della Fondazione http://www.pastificiocerere.it/).

Contemporaneamente, verrà inaugurata la mostra personale di Claire Fontaine dal titolo La chiave, che sarà una ideale prosecuzione dei temi trattati nel manifesto. Promuovere progetti artistici che favoriscono la crescita culturale e sociale, nonché la diffusione dell’arte contemporanea, è uno dei principali obiettivi perseguiti dalla Fondazione Pastificio Cerere.

Gap, video artisti a confronto al MAXXI di Roma

Dal 7 al 9 marzo 2012 dalle 18:00 alle 20:00 si terrà presso il MAXXI Base la rassegna di videoarte Gap-Generazioni a confronto promossa da Federculture, con il sostegno della Regione Lazio, in collaborazione con il MAXXI e curata da Micol Di Veroli e Giovanna Sarno.

Il costante progresso della tecnologia ha introdotto nella cultura popolare un nuovo sistema semiotico sorretto da nuove regole, che di fatto hanno cambiato il nostro modo di concepire ideologie, estetiche e politiche sociali. L’elevata velocità a cui viaggiano immagini, informazioni e concetti ha permesso il superamento di barriere e confini sia geografici che fisici e mentali, contribuendo a creare ciò che oggigiorno si definisce società globale o multimediale.

Elisa Strinna al Palazzo Taverna di Roma per gli Incontri Internazionali d’Arte

Gli Incontri Internazionali d’Arte in collaborazione con la Fondazione Pastificio Cerere e Civita per il programma di residenze 6ARTISTA, presentano il Cielo di Elisa Strinna dal 5 marzo al 27 maggio 2012. Avviato nel 2001, “Cielo” è il ciclo degli interventi site specific che si succedono sul soffitto della Biblioteca degli Incontri Internazionali d’Arte, nella sede storica dell’Associazione a Palazzo Taverna.

Dopo Time Space III dell’artista taiwanese Mali Wu (2001), Senza titolo di Maurizio Cannavacciuolo (2002), Signore e signori… di Giulio Paolini (2004), Né in cielo, né in terra di Andrea Aquilanti (2006), RidonDanza Rondini di Luigi Ontani (2007), Speriamo Senza Titolo di Enzo Cucchi (2007) e Direzioni di Jost Wischnewski (2008), Maggio 2011 di Donatella Spaziani, si inaugura il lavoro di Elisa Strinna, The Artists’s Profession, a cura di Marcello Smarrelli.

Giuseppe Pietroniro e Marco Raparelli al Museo Hendrik Christian Andersen di Roma


Il progetto a quattro mani di Giuseppe Pietroniro e Marco Raparelli “ Né qui né altrove” in visione al Museo Hendrik Christian Andersen , ha per oggetto il museo: non solo l’istituzione storico – culturale, ma il museo quale è oggi, al tempo della crisi.

Concettualmente il lavoro proposto si fonda sul tema dello spazio e sull’alterazione della sua funzionalità e percezione: un intervento che propone una reinterpretazione della collezione permanente dell’Andersen, e dei suoi spazi espositivi, attraverso la firma di due artisti contemporanei: un’installazione mossa dall’idea di addizione e sottrazione, realizzata con tecnica grafica, fotografica e uso di materiali eterogenei. 

Quadratonomade al Palazzo delle Esposizioni di Roma

Quadratonomade è un progetto che prevede la costituzione di una esposizione itinerante di circa duecento opere d’arte in scatole di cartone all’interno delle quali artisti attivi nel panorama contemporaneo nazionale e internazionale hanno realizzato il proprio intervento creativo. Le scatole d’artista saranno esposte il 29 febbraio 2012 al Palazzo delle Esposizioni e viaggeranno nei prossimi tre anni raggiungendo diversi luoghi in Italia e all’estero.

Quadratonomade è un’azione di democratizzazione dell’arte, volta alla rottura di meccanismi e ruoli convenzionali al fine di diffondere la cultura in modo attivo con l’uso di linguaggi interdisciplinari e alternativi. L’intento è quello di creare una rete di collaborazioni a favore di un approccio trasversale, concepito fin dall’inizio come un’azione artistica complessa sul tema di “arte, società e memoria”.

In Deed, una mostra senza opere a Roma

E’ possibile organizzare una mostra senza opere? Beh, quando si parla di arte contemporanea tutto è possibile. In realtà, all’evento di cui parliamo in questo articolo partecipa una folta schiera di celebri artisti, storicizzati potremmo giustamente affermare, ma nessuno di essi esporrà una presenza fisica della sua creatività.

Quello che invece vedremo è il certificato di autenticità dell’opera. La mostra in questione è In Deed, ospitata dal 24 febbraio al 3 marzo 2012 dal Nero Magazine Headquarters di Lungotevere degli Artigiani, 8 in Roma. Si tratta di una mostra itinerante curata da Susan Hapgood e Cornelia Lauf, accompagnata da un completo catalogo illustrato con testi dei curatori, Lorenzo Benedetti, Martha Buskirk, e Daniel McClean.

I Have Seen the Future al MACRO di Roma

Sarà “I have seen the future” il quarto importante evento che il gruppo creativo romano di Cityvision presentera’ il prossimo 17 febbraio alle 18.30 al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma. Dopo l’esperienza e il successo di Rome CityVision Experience, Love and Kill your own Town e Y1 Independent Architecture Stuff, un nuovo evento d’architettura indipendente vedra’ protagonista, per la prima volta a Roma, il famoso studio londinese Squinto/Opera con una lecture dell’architetto Jules Coke (founding director).

Sara’ inoltre annunciato il nuovo concorso d’architettura internazionale che quest’anno indaghera’ sul futuro della Grande Mela: New York Cityvision Competition. La giuria del nuovo concorso sara’ composta da Joshua Prince-Ramus (REX architects), Eva Franch i Gilabert (Storefront for art & architecture), Roland Snooks (Kokkugia), Shohei Shigematsu (OMA ny), Alessandro Orsini (Architensions) e Mitchell Joachim (Terreform One). Durante l’evento verra’ inoltre presentato e distribuito il free press numero 5 di CityVision Magazine e saranno rivelati i vincitori del concorso PFFF Inflatable architecture competition indetto da CityVision e FARM.

Lucamaleonte da Garagezero a Roma

Con De Rerum Natura, Lucamaleonte apre un viaggio all’interno di icone che celebrano l’estetica e la scienza. Come il pensiero di Lucrezio riconduce l’origine all’aggregazione degli atomi nello spazio infinito, così l’artista attraverso l’unione di campiture differenti crea un archivio di bestie che vivono solamente se in relazione. Una natura che si alimenta con il mortifero e l’esoterico, concepita intorno al simbolo, che ancora prima di essere rappresentazione rubata alla tradizione, incarna le esperienze personali dell’artista.

La produzione delle opere nasce dallo studio delle architetture urbane scelte da Lucamaleonte per valorizzare la città e realizzate su poster di diversi formati ospitati da GarageZero per l’occasione.

Se Steve McCurry riattiva il MACRO di Roma

Domenica 22 gennaio 2012, ore 17:00, una lunghissima fila di visitatori serpeggia ben oltre le cancellate del museo MACRO di Roma in quel di Testaccio. A memoria d’uomo una folla così nutrita non s’era mai vista all’interno dell’ex mattatoio, ed il bello è che gli astanti non si apprestano a presenziare ad un art aperitif o ad un vernissage, bensì ad una mostra che è stata inaugurata già da diverso tempo, esattamente dal 3 dicembre 2011. Parliamo ovviamente della nutrita retrospettiva dedicata a Steve McCurry, oltre duecento scatti che raccontano le storie e i viaggi del genio americano della fotografia documentaristica.

Un successo senza precedenti che apre una grande riflessione sul passato del MACRO e sul futuro di tutti i musei d’arte contemporanea dell’intera nazione. Steve McCurry non è propriamente un artista sperimentale, il suo lavoro è di grande impatto visivo e caratterizzato da una curatissima componente estetica. All’interno della sua visione fotografica non si nascondono significati altri, tutto è ben evidente e pronto ad esser fruito. Forse Steve McCurry è un fotografo “facile”, forse la sua retrospettiva è solamente un blockbuster ma è innegabile che questo evento segna il netto ricongiungimento tra il MACRO e la fotografia, tra il museo ed il suo pubblico.

Perché è impossibile amare Damien Hirst ed i suoi Spot Paintings

Così Damien Hirst ha monopolizzato questo lungo inverno dell’arte contemporanea. Il suo faraonico progetto Damien Hirst The Complete Spot Paintings 1986-2011 è finalmente partito e tutte le Gagosian Gallery sparse per il globo sono state prese d’assalto da exhibition-goers, vips, esperti del settore, collezionisti, artisti e semplici appassionati. Tuttavia, dietro le luccicanti paillettes di un sistema sempre pronto al sensazionalismo ed al colpo d’effetto, l’impresa di Hirst può aiutarci a riflettere su alcuni meccanismi che regolano la produzione ed il mercato dell’arte contemporanea.

Hirst ha dichiarato di lasciare ai suoi assistenti la realizzazione degli spot paintings: “mettere mano a questo tipo di dipinti mi annoia parecchio” avrebbe dichiarato l’artista alla stampa internazionale. Ciò ha fatto infuriare i puristi e la critica, persino David Hockney si è scagliato duramente contro Hirst, che tra l’altro avrebbe eseguito solo 5 dei 1.400 dipinti attualmente in mostra. Parlare di “artigianato” e manualità può far sorridere nel 2012, specie se si prendono ad esempio la Factory di Andy Warhol, l’arte concettuale o i murales di Sol LeWitt inviati tramite Fax ed eseguiti dagli assistenti a migliaia di chilometri di distanza.

Ursula Mumenthaler allo Studio d’Arte Contemporanea Pino Casagrande di Roma

Lo studio d’arte contemporanea Pino Casagrande è lieto di ospitare (dal 26 gennaio al 16 marzo 2012) per la prima volta nei suoi spazi l’artista svizzera Ursula Mumenthaler. In mostra una selezione di oltre 20 fotografie che testimoniano i diversi lavori sullo spazio risalenti alla metà degli anni novanta, fino alla recente serie berlinese “Eingezäunte Brachflächen in Berlin” del 2007.

Lo spazio e la luce sono le linee guida essenziali per entrare nei lavori di Ursula Mumenthaler che a partire da interventi pittorici all’interno di edifici industriali dismessi come fabbriche, garage, sanatori e hotels, traccia perimetri geometrici che risolve in campiture di colore monocrome, poi racchiuse in un’unica prospettiva fotografica, quella frontale dell’osservatore. Da luogo come spazio vissuto in prima persona, a luogo come habitat universale, l’artista sentirà poi il bisogno di allontanarsi dalla geometrizzazione della forma come pratica pittorica, per cercare la stessa nell’edificio in quanto architettura.

Al Macro di Roma una tavola rotonda sulla mostra di Monica Haller

Martedì 13 dicembre alle ore 18:00, il Museo MACRO di Roma inaugura una tavola rotonda intorno ai temi sollevati dalla mostra di Monica Haller in corso presso la Nomas Foundation fino al 23 febbraio 2012. Intervengono: l’artista, Andrea Cortellessa, Arturo Mazzarella, Tommaso Pincio, modera Stefano Chiodi. The Veterans Book Project e’ una biblioteca che Monica Haller sta creando insieme ai veterani delle guerre americane degli ultimi anni.

L’artista non e’ l’autrice dei libri, ma compone gli elementi del progetto e la griglia che gli autori possono riempire, cura lo spazio per i loro esperimenti e fornisce il software editoriale open source da lei messo a punto. L’artista e’ un’ascoltatrice, una redattrice, una grafica, una testimone. Usa il formato del libro per la sua materialita’, per la sua qualita’ di veicolo di storia e di memoria.

Esther Stocker alla galleria OREDARIA di Roma

Dopo Destino Comune, l’installazione ambientale allestita al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma – e realizzata in collaborazione con OREDARIA Arti Contemporanee, Esther Stocker torna a Roma (dal 6 dicembre 2011 al 12 febbraio 2012) con la sua prima personale presso gli spazi espositivi di OREDARIA . La ricerca artistica della Stocker è da sempre incentrata sullo studio delle leggi legate alla percezione visiva utilizzate però non come mera trasposizione grafica dei loro postulati su tela o nelle installazioni, bensì come strumenti da sfruttare per allargare la portata comunicativa delle sue opere.

Come afferma l’artista, “anche se di solito non lo sappiamo abbiamo aspettative di forme, aspettiamo che si comportino in modo prevedibile. Personalmente sono affascinata dal modo in cui riconosciamo queste aspettative solo quando non sono soddisfatte.”In Defence of Free Forms, titolo di questa sua personale, risulta quindi essere una dichiarazione di intenti che, in modo efficace, racchiude una riflessione sulla sua intera carriera e, allo stesso tempo, rappresenta un avanzamento sperimentale delle proprie soluzioni artistiche.