Mercosul e Moscow, due biennali a confronto tra geografia e New Media

Con la Istanbul Biennale a regime, pensavate sicuramente di aver già fatto il pieno di manifestazioni biennali. Ed invece, come già detto in un nostro precedente articolo, le biennali non finiscono mai. Ecco quindi che fino al prossimo 15 novembre è possibile visitare la Mercosul Biennale, manifestazione giunta oramai alla sua ottava edizione nella città di Porto Alegre in Brasile. Come già detto la Istanbul Biennale ha scelto come appiglio filosofico l’artista Félix González-Torres, scegliendo quindi di sviluppare la mostra centrale partendo dalle sperimentazioni concettuali del celebre artista.

Parlando invece della Mercosul Biennale,  quest’anno la manifestazione brasiliana è curata da un team formato da Jose Roca, Alexia Tala, Caue Alves, Paola Santoscoy e Aracy Amaral. Il tema prescelto è Geopoetics, vale a dire una sorta di raccoglitore ideale di tutte quelle tematiche che girano attorno ai confini geografici, alle migrazioni, all’identità nazionale, alla multiculturalità e chi più ne ha più ne metta.

LPM 2011 – LIVE PERFORMERS MEETING

La nona edizione di LPM – Live Performers Meeting si sta avvicinando! Dal 19 al 22 maggio il Nuovo Cinema Aquila di Roma sarà preso d’assalto da quasi 500 tra vj, videoartisti e performer internazionali, pronti a rivoluzionare la cultura visiva contemporanea, passando attraverso live video e multimedialità. LPM è da ormai 8 anni un appuntamento irrinunciabile per vj e visual artists provenienti da tutto il mondo, il piu grande evento dedicato a video, new media e tecnologie digitali a livello internazionale, tanto da attirare nella capitale centinaia di artisti dai quattro angoli del globo, oltre a curatori, studiosi ed appassionati del genere. LPM non è un festival, ma un meeting vero e proprio, luogo di dialogo, confronto e scambio volto ad una continua sperimentazione e ricerca stilistico-espressiva nel campo della cultura del video, con un interesse particolare per tutto ciò che riguarda la pratica live.

Per 4 giorni, quindi, vj, visual artists e new media artists si alterneranno nelle 3 sale del Nuovo Cinema Aquila per dare vita ad un flusso di immagini, suoni e performance che trascineranno inevitabilmente lo spettatore in un’esperienza sinestetica e coinvolgente. Artisti dai backgrounds estremamente diversi si esibiranno a rotazione, dando la loro personale interpretazione di una delle sette tematiche che caratterizzano questa edizione: Re-encode, Videntity, Cinematic Derives, Sensible Data, 3D-stereoscopic, Urban Art Media Drifts e Video Mapping. Quest’anno il programma è coordinato da una commissione di artisti di fama mondiale in modo da grarantire al pubblico il meglio di ciò che offre della scena internazionale. Inoltre quest’anno LPM ospita la tappa italiana di VJ Torna, vj contest nato a Budapest: più di 80 vj si sfideranno in una lotta all’ultimo frame.

Cory Arcangel, datemi un Nintendo e vi solleverò il mondo

Avete mai sentito parlare di Cory Arcangel? beh siamo sicuri che i nostri lettori, sempre informati, lo conosceranno di sicuro. Per tutti quelli che non lo hanno mai sentito nominare possiamo solo aggiungere che il giovane artista newyirchese è un vero e proprio astro nascente della New Media Art. Solitamente le sperimentazioni di Arcangel vertono sulle strette connessioni tra la tecnologia e la cultura con una speciale predilezione verso l’indagine sull’appropriazione dei nuovi mezzi digitali.

Arcangel è celebre per le sue modifiche alle celebri cartucce di videogames Nintendo ed ha persino collaborato con il collettivo Paper Rad con cui ha esposto al MACRO di Roma nel 2009 nel corso della ormai storica mostra New York Minute, panoramica su 60 artisti della nuova generazione newyorchese curata da Kathy Grayson. Una delle opere più chiacchierate del giovane artista è Super Mario Clouds, cartuccia dell’amato Super Mario dove l’unica grafica lasciata integra è rappresentata dalle nuvole.

Kinetica, una fiera in bilico tra arte e scienza a Londra

Tomomi Sayuda

Art Basel è senz’altro una manifestazione fieristica celebre e prestigiosa, gli espositori fanno a pugni per entrare al suo interno e gli artisti non vedono l’ora di portare una loro opera fra gli stand. Anche Frieze come Artissima Torino e Artefiera Bologna sono fiere molto amate da pubblico, collezionisti e semplici appassionati. Bisogna però ammettere che nessun’altra fiera al mondo è appassionante quanto Kinetica Art Fair, manifestazione in bilico tra arte e scienza che si è svolta dal 4 al 6 febbraio all’Ambika P3 Gallery di Londra.

Esperienze audiovisuali, tecnologia, forme mutanti, robotica, teorie quantistiche e new media art, tutto fa brodo in questa fiera che ha forse il pregio di riportare la meraviglia ed il gusto per la sorpresa all’interno del dorato mondo dell’arte contemporanea. Tra i tanti espositori e visitatori presenti tra i padiglioni, la fiera ha presentato un programma di eventi collaterali a cui ha partecipato anche il controverso artista Stelarc, quello che si è fatto impiantare un orecchio dentro l’avambraccio, per intenderci.

Il FotoGrafia Festival di Roma prova a predire la fotografia del futuro

Parte con tante novità  questa nuova edizione di FotoGrafia Festival Internazionale di Roma: nuova location della manifestazione a MACRO Testaccio, nuove date (23 settembre – 24 ottobre) e un team di tre curatori che affiancano il lavoro di Marco Delogu, direttore artistico del festival: Marc Prust (fotografia ed editoria), Valentina Tanni (fotografia e new media) e Paul Wombell (fotografia e arte contemporanea). FotoGrafia è promosso dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali con il sostegno della Fondazione Roma e, a partire da quest’anno, con la produzione di Zétema Progetto Cultura.

Il tema della nona edizione di FotoGrafia è FUTURSPECTIVES, ovvero “può la fotografia interpretare il futuro?”. Questo paradosso è  subito evidente nel lavoro di Paul Wombell per la sua mostra della sezione fotografia e arte contemporanea “Bumpy ride”. D’abitudine si discute di fotografia al passato. Una volta che una foto è stata scattata, rimanda indietro nel tempo ed in qualche modo diventa storia. Ma alcuni fotografi stanno mettendo in dubbio questa premessa, realizzando immagini che guardano in avanti e non indietro. Sono fotografi che lavorano più come scrittori del genere “science fiction”, usando il processo fotografico per immaginare come il futuro potrebbe apparire. “Bumpy ride” raccoglie il lavoro di fotografi contemporanei come Peter Bialobrzeski, Sonja Brass, Cedric Delsaux, Jill Greenberg, lkka Halso, Mirko Martin e O Zhang che usano sia il digitale che l’analogico e che stanno sfidando le nostre aspettative di ciò che si vede in un’immagine.

Al Photography Show di New York trionfa il bianco e nero ed anche il video

Il Photography Show, la fiera annuale organizzata a New York dall’Association of International Photography Art Dealers (AIPAD) è stata più volte lodata per la sua affascinante selezione di fotografie in bianco e nero. Quest’anno invece la Bryce Wolkovitz Gallery si è guadagnata l’attenzione di pubblico e critica pur allontanandosi sensibilmente dalla fotografia fine-art. La galleria ha infatti presentato l’opera Self-Portrait (2010) di Shirley Shor, un’ipnotica opera video costituita da ritratti multipli su uno schermo singolo con pixel in costante morphing.

L’AIPAD ha deciso di implementare la sezione new media e video art lo scorso anno ed anche se sono ancora poche le gallerie che hanno abbracciato questa nuova proposta, i pochi e coraggiosi dealers che quest’anno si sono avventurati in questa scelta non hanno fallito l’incontro con i collezionisti. Il dealer di Chicago Catherine Edelman, ad esempio, ha portato in fiera alcuni video di Gregory Scott, artista dal passato pittorico che solitamente combina fotografia, pittura ad olio e video loops. Edelman ha venduto due copie di un video di scott intitolato Echo (2010), ogni edizione era quotata circa 22.000 dollari, in questo caso il coraggio è stato decisamente ben premiato.

Archana Hande – All is fair in Magic White

Nel terzo appuntamento con l’arte contemporanea indiana il 21 gennaio la galleria romana Z2O presenta – per la prima volta in Europa – “All is fair in Magic White”, il lavoro dell’artista Archana Hande (Bangalore, 1970) a cura di Maria Teresa Capacchione.

All is fair in Magic White è una sorta di compendio dei lavori e delle idee su cui l’artista ha lavorato negli ultimi dieci anni. Archana Hande ha sviluppato infatti la sua ricerca creativa sul tema dell’”identità”: identità di razza, di classe, di cultura, di religione nell’India post-coloniale e questa ricerca trova in “All is fair in Magic White” una perfetta sintesi narrativa e stilistica.
Archana Hande – che nel suo lavoro si avvale di tutti i media: video, pittura, fotografia e “new media” come Internet (suo il progetto: www.arrangeurownmarriage.com) – in “All is fair in Magic White” narra una storia utilizzando una tecnica di incisione molto diffusa in Asia, quella del “block print”.
Con questa tecnica – usata con l’intento di creare una sorta di continuità con il lavoro artigianale di cui si parla nel racconto – la Hande ha inciso su 120 singoli “stampi” di legno le scene della storia, imprimendole poi su 18 tele su cui è infine intervenuta dipingendo a mano.

Pixilerations V.6 cerca artisti per il festival delle arti digitali

Iscrizioni aperte fino al 21 maggio 2009 per Pixilerations V.6, festival di new media e digital art che avrà luogo a Providence, Rhode Island negli Stati Uniti dal 24 settembre all’11 ottobre 2009. Gli organizzatori della manifestazione invitano artisti, musicisti, video makers e performers a partecipare alle selezioni della manifestazione che come tema principale indagherà il collasso economico sotto il profilo sociale e culturale.

Anche se gli artisti partecipanti non sono obbligati a seguire strettamente questo tema, la direzione artistica di Pixilerations ci tiene a precisare che i lavori presentati dovranno essere focalizzati sull’ambiente, su tematiche socio culturali e sulla politica. Inoltre per l’edizione 2009 la manifestazione è in cerca di lavori che sfruttano le tecnologie mobile legate a telefonini, iPods e così via.