Tim Burton e Big Eyes, il film sulla storia della pittrice Margaret Keane

Tim Burton, il genio dark del cinema americano tornerà presto a colpire. L’acclamato regista di celeberrimi cult movies come Beetlejuice (1988), Batman (1989), Edward mani di forbice (1990), La fabbrica di Cioccolato ed Alice in Wonderland (2010) nonché protagonista della retrospettiva organizzata dal MoMa di New York nel 2010, ha deciso di produrre una pellicola incentrata sul mondo dell’arte. Il film in questione si intitolerà Big Eyes ed avrà come protagonista principale la simpaticissima star di Hollywood Reese Whiterspoon.

Il film sarà incentrato sulla vita della pittrice Margaret Keane (classe 1927) : “Sono un grande fan di Margaret Keane ed ho pensato di dedicargli questa pellicola. A dire il vero, il film doveva esser già completato ma ci sono state molte noie con la produzione e tutto si è bloccato. Allora non ho fatto altro che intervenire e produrre il film” ha dichiarato Burton alla stampa internazionale. Nel film seguiremo le vicende della celebre pittrice nascosta dietro l’ombra di suo marito Walter Keane.

Tim Burton e Art in The Streets, due blockbusters a confronto

Alle volte anche il mondo della critica d’arte si concede qualche piccolo divertissement, delle piccole chicche intrise da un sottile velo di ironia che fanno riflettere sulle bizzarrie di un sistema dell’arte contemporanea che spesso e volentieri genera mostri. Il caso del giorno è quello del L.A. Times che ha portato a termine uno speciale confronto tra due mostre blockbuster attualmente in visione a Los Angeles. Le mostre in questione sono ovviamente Art In The Streets, visitabile fino all’8 agosto al MOCA e Tim Burton, ospitata fino al 31 ottobre al LACMA, Los Angeles County Museum of Art.

Inutile aggiungere che i due eventi hanno già attirato migliaia di visitatori, l’evento dedicato a Tim Burton poi aveva già spopolato a New York. Il problema è che la mostra Tim Burton è stata già nominata evento più brutto del 2010 mentre Art in The Streets si avvia a conquistare la palma di evento più brutto del 2011. Divagazioni a parte, vediamo quindi i confronti eseguiti dal L.A. Times:

Jerry Saltz ed il peggio dell’arte americana del 2010

Dopo aver stilato la sua personale lista del meglio dell’arte contemporanea, il critico americano Jerry Saltz ha pubblicato in questi giorni sulle pagine del New York Magazine i 10 momenti peggiori dell’arte a stelle e strisce del 2010, noi ve li rigiriamo così come il buon ( o cattivo) Saltz li ha stilati, a partire dal fondo:

10 Un orrorifica sequenza di frasi udite ad Art Basel Miami Beach: Silvia V. Fendi ha dichiarato “Collezionare arte è il nuovo modo di fare shopping“.  Aby Rosen, magnate del mercato immobiliare ha invece proposto questo: ” I tre mondi più importanti della cultura in questo momento sono la moda, il mercato immobiliare e l’arte. Le fiere d’arte inoltre sono posti dove i super-ricchi possono socializzare con persone del loro stesso livello”.

9 La retrospettiva di Tim Burton al MoMa: non una mostra d’arte ma un modo per far soldi attirando gente nel museo.

8 La mostra di Rivane Neuenschwander al New Museum, troppo sentimentale e troppo ovvia.

Se anche Hannibal Lecter si mette a dipingere…

 Molti divi del cinema e star della canzone coltivano interessi artistici con alterne fortune. Come esempi positivi di abbiamo avuto modo di ammirare le oscure creazioni di David Lynch ed il successo della retrospettiva di Tim Burton al MoMa di New York. Purtroppo eccellere in un campo artistico non significa per forza avere spiccate attitudini anche per l’arte visiva, basti citare il caso del novello divin pittore Sylvester Stallone.

Giuseppe Stampone trasforma la Prometeogallery in una sala da gioco

La Prometeogallery di Milano presenta la prima personale di Giuseppe Stampone presso i propri spazi. La mostra dal titolo The Rules of the Game aprirà giovedì 21 gennaio con un progetto complesso realizzato per l’occasione.

Più direttamente di altri suoi interventi, la personale milanese di Giuseppe Stampone dichiara quale principio di base del proprio lavoro il rapporto tra fiction e realtà sociale. Un rapporto inverso, una dissimmetria costitutiva che si serve dell’elemento fittizio e della scena per smascherare le strategie di cattura nelle quali concretamente siamo presi. C’è sempre la volontà di rivelare il lato oscuro della società civile dietro il keep smiling di matrice americana. Oppure, più in generale, la necessità di denunciare le forme di sovranità ed egemonia dietro l’attuale idea di democrazia.

Contemporary art news from the world

Performa 09: Yeondoo Jung presents “Cinemagician” at Asia Society
November 21st, 2009
On November 19th and 20th, Asia Society hosted one of 9 individual artists commissioned to conceive a piece of interactive art specifically for the 3nd Performa Biennial that has been remastering the landscape of New York art scene for the last two weeks. Yeondoo Jung’s Cinemagician is a project of one of the most prominent Korean artists working today. Combining theater, cinema, and performance, Jung create a trompe d’oeil effect that is both highly innovative and amusing. He tackles the often overlooked process behind creating a video work, art form that increasingly pervades modern practice. By allowing the audiences to witness first hand the making of Jung’s video work, he activates the space between the artist and the public. Jung recognizes the importance of the creative process to the final product and thus implicates the audience in actively participating in creating the work. via the art observed
The Museum of Modern Art presents “Tim Burton, a major retrospective exploring the full scale of Tim Burton’s career, both as a director and concept artist for live-action and animated films, and as an artist, illustrator, photographer, and writer. On view from November 22, 2009, through April 26, 2010, the exhibition brings together over 700 examples of sketchbooks, concept art, drawings, paintings, photographs, and a selection of his amateur films, and is the Museum’s most comprehensive monographic exhibition devoted to a filmmaker. An extensive film retrospective spanning …via Artdaily

Dopo la retrospettiva di Tim Burton e il turno dei fratelli Coen

Sembra che ultimamente il dorato mondo del cinema sia divenuto il principale interesse del grande circus dell’arte contemporanea internazionale. Ormai siamo abituati e vedere opere di Tim Burton, David Lynch e Wim Wenders in musei, gallerie ed altri luoghi deputati all’arte e dobbiamo dire che la cosa non ci dispiace affatto anche perché questi nomi uniti ad altri del mondo della musica come Brian Eno, Laurie Anderson e David Byrne hanno sovente aggiunto, con le loro diverse esperienze, un pizzico di sale in più al mondo delle arti visivi.

Alcuni giorni fa il Walker Art Center di Minneapolis ha deciso di ospitare dal 18 settembre al 17 ottobre un evento dal titolo Joel e Ethan Coen: Raising Cain, interessante retrospettiva dedicata al visionario ed ironico talento dei fratelli della settima arte. L’interessante manifestazione presenterà una serie di proiezioni di tutti i film dei Coen dagli esordi di A Serious Man del 1984 fino a Burn After Reading dello scorso anno.

Tim Burton sfida Jan Švankmajer con il nuovo film Alice

L’attesa dei fan di tutto il mondo è  finita. Tim Burton ha oramai ultimato le riprese del suo prossimo film, si tratta di Alice nel paese delle meraviglie, adattamento del celeberrimo romanzo di Lewis Carroll la cui uscita in Italia è prevista per il 4 marzo 2010. Le prime immagini della pellicola sono state presentate pochi giorni fa al Comic-Con di San Diego davanti ad una folla di oltre seimila persone. Alice nel paese delle meraviglie è stata presentata insieme ad altri film girati con la tecnica digitale per la proiezione 3-D, nuova ed ennesima trovata del cinema statunitense con cui sono stati prodotti anche A Christmas Carol di Bob Zemeckis e Tron legacy, ambedue destinati anche al mercato italiano.

Alice sembra il soggetto più adatto per l’immaginario di Tim Burton che in passato ha creato alcune perle del cinema fantastico e fiabesco come Beetlejuice, Edward mani di forbice, Nightmare before christmas, La fabbrica di cioccolato e La sposa cadavere, titoli che per stessa ammissione di Burton hanno tratto notevole ispirazione da movimenti underground americani come il Lowbrow.

Il MoMa espone Edward Mani di forbice

Il MoMa, Museum of Modern Art di New York, presenterà dal 22 novembre 2009 sino al 26 aprile 2010 una grande mostra tesa ad esplorare l’intera carriera artistica del famoso filmmaker Tim Burton. Sia come regista, sia come artista, illustratore, fotografo e scrittore, il creatore di Nightmare Before Christmas, La Sposa Cadavere, Edward mani di forbice e tantissime altre meraviglie del cinema, ha offerto a milioni di spettatori ed ammiratori di tutto il mondo la possibilità di entrare nei suoi universi fantastici, a tratti spaventosi che non mancano mai di affascinare e stupire.

La mostra intitolata semplicemente Tim Burton, presenterà più di 700 elementi artistici tra film, disegni inediti, dipinti, storyboards, manichini e modellini, costumi ed altri oggetti legati al mondo del cinema raccolti nei 27 anni di carriera del grande regista americano. Tutta questa enorme selezione di oggetti d’arte ed oggetti di scena proviene direttamente dalla collezione privata del regista e da quella dei suoi numerosi collaboratori.