Damien Hirst, Saddam Hussein e David Cerny

di Redazione 5

La CO2 contemporary art di Roma inaugura il 21 novembre la prima personale in Italia dell’artista ceco David Cerny, negli ultimi anni protagonista di kermesse cui hanno fatto seguito grandi scalpori nel pubblico internazionale dovuti alle sue provocatorie, quanto geniali, installazioni ed opere.

La sua ultima apparizione al Parlamento Europeo ha fatto molto parlare di sé: a partire dalla volutamente erronea comunicazione della mostra, che pareva dover ricomprendere le opere di più artisti, rivelandosi, invece, una vera e propria partecipazione del solo artista ceco con l’esposizione della discussa installazione Entropa basata sulla ricostruzione sarcastica di una cartina dell’Europa in cui ogni paese si è trovato investito dei “caratteri folkloristici” più tipizzanti (basti pensare ad un’Italia a forma di campo da calcio). Altrettanto potente l’eco procuratagli dalla stampa internazionale per l’ironia impiegata nella sua opera e per i molti visitatori attratti al Parlamento Europeo in quei giorni.Il percorso espositivo si incentra su alcuni dei lavori che hanno fatto di David Cerny un fenomeno inimitabile; CO2 accosta le sue opere più blasonate e ancora mai esposte in Italia, quali gli enormi “KITS” a una irriverente installazione, dal titolo SHARK crudele provocazione di due “celebrità” dei  nostri tempi: un ritratto del feroce Saddam Hussein attraverso il linguaggio artistico di Damien Hirst.
Lungo tutto il percorso il visitatore è accompagnato dalla curiosa installazione “SMALLNESS”, una serie di miniature in bronzo e marmo, che invitano l’osservatore a “gattonare” per comprenderne le fattezze artistiche…

Il lavoro portato avanti da un artista, che ha vissuto di persona gli anni dell’epoca socialista e la Rivoluzione di velluto (sametová revoluce), in un paese, la Repubblica Ceca, che ad oggi festeggia i venti anni dalla caduta del socialismo, avvenuta solo un mese dopo la caduta del muro di Berlino, si fa emblematica di uno spirito di rivalsa su quell’ideologia socialista che già nell’Europa dei primi anni ’80 stentava il confronto con le nuove impostazioni politiche, protese verso un unione di fatto tra le culture.
In quest’ottica il progetto della mostra, nel ventesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino, vuole farsi testimonianza di un altro paese che, analogamente alla Germania, ha vissuto nel 1989 vicissitudini similari. La caduta del socialismo in Cecoslovacchia ha visto in primo luogo svanire il vocabolo “socialista” dai nomi dei due stati: la Repubblica Socialista Ceca divenne Repubblica Ceca scindendosi politicamente e territorialmente dall’attuale Slovacchia.

Commenti (5)

  1. Splendida mostra, geniali i Kits. Io credo sia una delle più belle degli ultimi anni a Roma.

  2. Splendida davvero e bravi voi artmag che li seguite.

    1. Grazie, la mostra è veramente bella
      M.

  3. Non conoscevo l’artista. Ma perchè a Roma non si vedono più spesso mostre di questo livello?
    Globart complimenti per le segnalazioni.

    1. Ma grazie a te!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>