Il Guggenheim. L’avanguardia americana 1945–1980

di Redazione Commenta

Il Guggenheim. L’avanguardia americana 1945–1980 illustra gli snodi principali dello sviluppo dell’arte americana in un periodo di grandi trasformazioni nella storia degli Stati Uniti: un’epoca segnata da prosperità economica, rivolgimenti politici e conflitti internazionali, oltre che da progressi sostanziali in ambito culturale.

La mostra che inaugura il 7 febbraio a Palazzo delle Esposizioni di Roma prende le mosse dagli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, quando gli Stati Uniti si affermarono come centro globale dell’arte moderna e l’ascesa dell’Espressionismo astratto iniziò ad attrarre l’attenzione internazionale su una cerchia di artisti attivi a New York. A partire da quel momento, nell’arte americana si assiste a una straordinaria proliferazione delle pratiche estetiche più diverse: dall’irriverente entusiasmo della Pop art per l’immaginario popolare fino alle meditazioni intellettualistiche sul significato dell’immagine che caratterizzano l’Arte concettuale negli anni sessanta; dall’estetica scarnificata del Minimalismo alle sgargianti iconografie del Fotorealismo negli anni settanta. Pur producendo opere profondamente diverse tra loro, tali movimenti furono accomunati da un impegno sostanziale ad indagare la natura intrinseca, il senso e le finalità dell’arte.
Nel prendere in esame quest’epoca cruciale per la storia dell’arte americana, la mostra rivela anche il ruolo svolto dal Solomon R. Guggenheim Museum nel dar forma a quegli sviluppi grazie al costante sostegno offerto agli artisti emergenti. I dipinti, le sculture, le fotografie e le installazioni in mostra, provenienti in primo luogo dalla collezione permanente del museo di New York, rappresentano gli interessi specifici dei singoli curatori, collezionisti e studiosi che hanno promosso l’arte contemporanea del loro tempo, lasciando la loro impronta sull’istituzione.

Il percorso espositivo riflette inoltre l’evoluzione del Guggenheim, da vetrina dedicata alla pittura astratta europea a centro internazionale di riferimento per l’arte moderna e contemporanea. Uno sviluppo messo in particolare evidenza dalla presenza di opere decisive di Jackson Pollock e Arshile Gorky appartenenti alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, e dello spettacolare Barge [Chiatta] (1962–63) di Robert Rauschenberg, dal Guggenheim Museum Bilbao.

 

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