
Come si guadagna da vivere la maggior parte dei giovani artisti? Ovviamente se il vostro nome è Damien Hirst basta vendere un paio di squali in formaldeide ed il gioco è fatto, stipendio garantito per almeno due vite. Ma questo scenario non riflette la situazione della stragrande maggioranza dei giovani artisti italiani ed internazionali. Questi coraggiosi eroi del contemporaneo sono costretti ad alternarsi tra la loro vita creativa ed un posto tra gli scaffali del supermercato od in qualche tipografia o studio grafico.
Certo alcune nazioni supportano l’arte in vari modi, la Danimarca ad esempio mette a disposizione circa 17.000 euro di stipendio annuale per 275 artisti per tutto il resto delle loro vite. In Francia invece un artista può chiedere fino a 7.000 euro per equipaggiare il proprio studio. In Italia però non esiste nulla di tutto questo ed allora o si è ricchi di famiglia o sponsorizzati da un ricco magnate, altrimenti non è peccato ricorrere al famoso lavoretto di sostentamento.
Il Famoso sito Virtualtourist ha realizzato anche quest’anno la sua personale top ten degli edifici più brutti del mondo tenendo conto delle opinioni delle centinaia di migliaia di utenti che visitano il sito ogni mese. Ovviamente alcuni di questi edifici sono stato più volte celebrati dal gotha dell’architettura mondiale come vere e proprie opere geniali oltre che innovative. Ma alla gente sembrano non piacere, ed allora ci si chiede a chi serve l’architettura? ovviamente il cittadino comune non può essere elevato al rango di esperto di design ma è innegabile che qualunque edificio è progettato da un uomo per essere usato da un uomo.





L’artista inglese James Reynolds ha ricreato una serie di bizzare installazioni ricavate dai pasti scelti dai prigionieri del braccio della morte come ultimo desiderio culinario prima dell’esecuzione. Il giovane artista di 23 anni ha riempito i vassoi originali delle case circondariali con tutti i i cibi scelti dai morituri, la lista è decisamente stravagante e comprende una singola oliva nera o una cipolla e due bottiglie di Coca cola.

Situata in un tranquillo angolo del modaiolo art district 798 di Pechino, una galleria d’arte presenta da diverso tempo una proposta artistica del tutto inusitata. La collezione di dipinti ad olio e di statue messe in mostra dallo spazio espositivo potrebbe essere comparata a quella di qualsiasi altra galleria d’avanguardia del celebre distretto artistico ma le opere in questione hanno una particolarità, sono state create da artisti che poco sanno della scena contemporanea internazionale poiché provengono dalla Corea del Nord.
La scena della street art newyorchese è senza dubbio ricca di protagonisti, tanto che persino la nostra redazione fatica a seguire tutte le diavolerie di questi eroi suburbani. Questa volta la palla passa a Poster Boy, per chi conoscesse l’artista, la cui identità era ovviamente segreta fino a pochi giorni fa, vi informiamo che è nato nel 1983 ed ha cominciato la sua carriera artistica ai tempi del college.
