Cory Arcangel, datemi un Nintendo e vi solleverò il mondo

Avete mai sentito parlare di Cory Arcangel? beh siamo sicuri che i nostri lettori, sempre informati, lo conosceranno di sicuro. Per tutti quelli che non lo hanno mai sentito nominare possiamo solo aggiungere che il giovane artista newyirchese è un vero e proprio astro nascente della New Media Art. Solitamente le sperimentazioni di Arcangel vertono sulle strette connessioni tra la tecnologia e la cultura con una speciale predilezione verso l’indagine sull’appropriazione dei nuovi mezzi digitali.

Arcangel è celebre per le sue modifiche alle celebri cartucce di videogames Nintendo ed ha persino collaborato con il collettivo Paper Rad con cui ha esposto al MACRO di Roma nel 2009 nel corso della ormai storica mostra New York Minute, panoramica su 60 artisti della nuova generazione newyorchese curata da Kathy Grayson. Una delle opere più chiacchierate del giovane artista è Super Mario Clouds, cartuccia dell’amato Super Mario dove l’unica grafica lasciata integra è rappresentata dalle nuvole.

Banksy senza maschera, nuovo libro per JR, mentre Phlegm prende l’aereo

Una nuova opera di Banksy apparsa a Los Angeles

Mentre la serata degli Academy Awards (meglio noti come Oscar del cinema) si avvicina, il nostro beniamino Banksy ha cominciato a produrre un cospicuo numero di murales nella città di Los Angeles, scaldando i motori per la fatidica cerimonia del prossimo 27 febbraio. Ebbene come già annunciato in un nostro precedente articolo, l’eroe della street art è in nomination con il suo documentario Exit Through The Gift Shop. In molti quindi si sono chiesti se Banksy salirà o meno sul palco per ricevere la prestigiosa statuetta in caso di vincita.

Ricordiamo infatti che l’identità dell’artista è ad oggi segretissima. Ebbene Banksy aveva deciso di mantenere l’anonimato grazie ad un travestimento ma la direzione dell’Academy ha bocciato in pieno questa richiesta: “Banksy ci ha chiesto di ritirare il premio indossando un travestimento in caso di vincita. Tuttavia la richiesta non può essere accolta per evitare possibili intrusi con in mente l’intento di emulare l’artista”. Insomma in caso di vincita Banksy dovrà calare la maschera.

Arte e nudo, un binomio immortale ma su Facebook…

Torniamo oggi a parlare di Facebook una piattaforma estremamente popolare ed amata anche dagli artisti del contemporaneo. Sempre più giovani leve usano infatti questo potente mezzo per pubblicizzare al meglio il proprio lavoro. Ormai è all’ordine del giorno creare eventi per invitare quanta più gente possibile alle mostre o semplicemente mostrare agli altri le foto delle nuove opere come se si trattasse di una forma di portfolio online che può essere apprezzato o criticato da tutti. Oggi però vorremmo parlarvi di una questione assai bizzarra che in qualche modo ostacola la normale fruizione dell’arte su Facebook.

Già perchè il nostro social network preferito odia il corpo umano o se preferite ne ha una paura fottuta. Tutto nasce dal tentativo di arginare la nudità ed il fenomeno del porno ma negli ultimi tempi la situazione è degenerata a tal punto che esporre sulla propria pagina un semplice disegno con un nudo di donna (o di uomo) può scatenare le ire di Mark Zuckerberg e soci. Le contromisure sono sempre le stesse, ammonire formalmente l’utente o cacciarlo direttamente dalla piattaforma.

E anche a Londra si manifesta contro i tagli alla cultura

Forse Andy Warhol, professando i suoi ormai celebri 15 minuti di fama per tutti, non avrebbe mai immaginato una reazione simile. Eppure proprio ad una sua asta organizzata da Sotheby’s nel West End di Londra lo scorso 16 febbraio, alcuni facinorosi sono riusciti a guadagnarsi i loro bei minuti di celebrità.

Tutto è successo in pochi istanti, all’asta era presente una prestigiosa opera della famosa serie Nine Multicolored Marilyns, quella dove la Monroe appare reiterata in colori diversi per intenderci. All’improvviso alcune persone (circa dodici stando alle dichiarazioni della stampa internazionale) si sono introdotte nella sede dell’asta ed hanno cominciato a lanciare al pubblico alcuni biglietti falsi da 50 sterline. In un secondo momento i manifestanti hanno esposto un grande striscione rosso con su scritto: “Orgy of the rich” l’orgia dei ricchi.

The Art of Video Games, i videogiochi vanno al museo

Dopo aver riempito pagine e pagine dei magazine e dei blog d’arte di tutto il mondo con lo scandalo della censura al video A Fire in My Belly, opera del compianto David Wojnarowicz, lo Smithsonian National Portrait gallery di Washington DC torna a far parlare di se ma questa volta per un’affascinante mostra.  Il titolo dell’evento è The Art of Video Games e sarà ospitata presso la chiacchieratissima istituzione dal 16 marzo 2012 fino al 30 settembre dello stesso anno.

Si avete capito bene, la mostra si terrà tra circa un anno. Ma perchè? la ragione è presto detta, l’evento sarà interamente dedicato ai videogiochi e partirà dagli albori del divertimento elettronico rappresentati da Pac-Man e Pitfall! sino a giungere alle meraviglie tridimensionali dei nostri giorni come Super Mario Galaxy 2.

British Art Show 7, la noia è servita

Matthew Darbyshire

Dal momento della sua nascita nel 1979 il British Art Show, anche noto come BAS, ha contribuito all’escalation della Union Jack, contribuendo inoltre a lanciare in tutto il mondo il fenomeno della generazione Young British Artists (YBA). Va detto infatti che questa piattaforma quinquennale ed itinerante (la mostra infatti va in tour nelle più importanti città del Regno Unito) nata con l’obiettivo di scoprire i nuovi talenti dell’arte contemporanea britannica, ha presentato al grande pubblico, nel 1984,  gente come Paula Rego, Barry Flanagan, Tony Cragg, Antony Gormley.

L ‘edizione del 1990 è stata invece impreziosita dalla presenza di nomi quali Rachel Witheread, Fiona Rae, Mona Hatoum, Julian Opie e Gary Hume. E questo è niente in confronto alla storica edizione del 1995 con i talenti YBA del calibro di Sam Taylor-Wood, Damien Hirst, Douglas Gordon, Chris Ofili e Tacita Dean.  Insomma non è peccato affermare che il BAS ha letteralmente scritto un capitolo dell’arte contemporanea internazionale.

Google e Red Bull rilanciano con lo Street Art View

Troppa grazia digitale ci verrebbe da dire pensando a questo nuovo lieto evento scaturito dal sempre più effervescente mondo dell’arte in versione internet. Alcuni giorni fa avevamo salutato con grande meraviglia la nascita del Google Art Project, piattaforma lanciata dal colosso di Mountain View che permette di osservare da vicino i più grandi capolavori dell’arte oltre che i più prestigiosi musei del globo, il tutto in versione street view. Ebbene a distanza di pochissimo tempo ecco che Google ci stupisce ancora per un progetto legato all’arte.

Questa volta una collaborazione con Red Bull ha dato inizio a Red Bull Street Art View, nuova piattaforma digitale tutta dedicata alla Street Art. L’impresa è quantomai ardua ma decisamente affascinante: raccogliere tutte le opere di street art sparse per il mondo, le quali verranno inserite nel sito di continuo ed anche il pubblico di internet potrà partecipare alla caccia al murale. Street Art View è ovviamente supportato dallo stesso motore di Street View ma l’attenzione è tutta per le opere create in strada.

Damon Winter, un iPhone nel mondo della fotografia Fine Art

Tutti i fotografi professionisti e gli artisti che lavorano con questa meravigliosa tecnica sono anche dei profondi conoscitori del mezzo. Tra obiettivi, filtri, luci e diverse tipologie di pellicola (ancora per poco visto il ritiro dal mercato della mitica emulsione Kodachrome), ci si trova sempre più indaffarati, alla ricerca di una meta ambita, vale a dire un meraviglioso scatto capace di raggiungere la perfezione. Ed eccolo lì, il sudato esempio di Fine Art Photography, soggetto attentamente studiato, luce perfetta, ottimo contrasto ed una giusta profondità di campo.

Dopo lo scatto bisogna poi andarci giù duro con Photoshop, regolare i toni e quanto altro per far risaltare al meglio il lavoro svolto.  Va da sé che tutte queste attrezzature costano tanti bei soldini ed i trucchi imparati durante anni ed anni di pratica difficilmente vengono svelati ad altri fotografi. E se un giorno tutta questa sapienza (che poi era doppia ai tempi della camera oscura e degli anni d’oro della pellicola) venisse riassunta da un piccolo aggeggio in grado di riassumere tutto in poco tempo e con poca fatica? andreste su tutte le furie, ne siamo certi. Stessa cosa è accaduta ai colleghi di Damon Winter, vincitore del terzo posto al prestigioso Picture Of The Year International con la sua serie fotografica A Grunt’s Life.

Se Van Gogh entra nel suo periodo marrone

La notizia è apparsa anche su alcuni quotidiani nazionali: Vincent Van Gogh è entrato nel suo periodo marrone. Ovviamente ci riferiamo al progressivo deterioramento del giallo vivo di alcuni tra i suoi più celebri dipinti, tra cui anche la serie dei Girasoli, dipinti ad olio su tela realizzati tra il 1888 ed il 1889 ad Arles. Ebbene il problema risiede nel giallo cromo usato dal grande maestro, tale colore largamente in voga verso la fine del 19esimo secolo era costituito da elementi chimici industriali altamente tossici ed altamente cangianti. Quindi una volta esposti alla luce i pigmenti possono, nel tempo, spostarsi dalla colorazione originaria.

Questo è il motivo per cui molti dipinti di Van Gogh non appaiono più come prima. Anche il maestro conosceva l’effetto del giallo cromo usato per comporre le opere ma come sappiamo Van Gogh, a causa della sua estrema povertà, non aveva molta scelta.

Al Pacino porta al cinema Matisse mentre Lady Gaga copia Mariko Mori

Parliamo oggi di una succosa notizia che farà sicuramente felici gli innumerevoli seguaci del maestro francese Henri Matisse. La pluripremiata cineasta indiano-canadese Deepa Mehta, autrice di celebre pellicole come Earth(1998), Bollywood/Hollywood (2002) e Water – Coraggio di Amare (2005) ha infatti intenzione di girare un film sulla vita del celebre pittore. Il ruolo di Matisse sarà interpretato da, udite udite, Al Pacino recentemente impegnato nella sua ultima fatica Son of No One che si appresta a comparire nella hit list del Sundance Film Festival.

La trama del film, che dovrebbe intitolarsi Masterpiece, sarà incentrata sulla storia d’amore tra il celebre maestro le la sua dama di compagnia, musa e modella Monique Bourgeois. La donna, scomparsa nel 2005 ha però più volte insistito sull’esistenza di un amore platonico tra lei e Matisse, un sentimento puro dove la Bourgeois si sentiva: “come sua nipote o la sua musa, Matisse era un perfetto gentiluomo” secondo quanto dichiarato in numerose interviste.

La Cina cancella la grande retrospettiva dedicata ad Ai Weiwei

Censure, censure ed ancora censure. Il mondo dell’arte contemporanea internazionale non sembra voler concedere ai suoi più grandi protagonisti quella libertà creativa necessaria per per dar sfogo a tutto il loro potenziale espressivo. Anche questa volta ad esser chiamato in causa è il nostro eroe senza macchia e senza paura Ai Weiwei che dopo percosse, minacce e vessazioni ha ricevuto l’ennesimo colpo basso da parte dei dittatori dell’arte. Cosa ancor più sbalorditiva è che le censure provengono da una nazione che dovrebbe portarlo in gloria in tutto il mondo, vale a dire la madre patria Cina.

Il nostro eroe aveva già preparato una grande retrospettiva all’UCCA di Pechino, che secondo i piani prestabiliti doveva svolgersi il prossimo marzo 2011. Qualcosa però è andato storto e come volevasi dimostrare le autorità cinesi hanno esercitato numerose pressioni sull’artista, convincendolo a desistere dalla nobile impresa. Il direttore della UCCA, Vivienne Li, raggiunta dalla AFP avrebbe parlato di un periodo politicamente complicato ed una situazione quindi non adatta al regolare svolgimento della manifestazioni.

Google festeggia San Valentino con l’opera di Robert Indiana

Oggi è San Valentino, la festa degli innamorati che ogni 14 febbrao viene festeggiata dai fidanzatini in tutto il mondo. E anche Google ha voluto farci un regalo e per l’occasione ha fatto realizzare il Doodle di quest’oggi al grandissimo artista Robert Indiana.

Robert Indiana si trasferì a New York nel 1954 e si unì al movimento della Pop Art, usando caratteristici disegni di immagini per realizzare approcci di arte commerciale che si evolsero gradualmente verso ciò che Indiana chiama “poesie scultoree”.

Street art a supporto di Blu mentre Bilal si toglie la macchina fotografica dalla testa

L’incidente diplomatico tra Jeffrey Deitch, il MOCA e la street art all’italiana rappresentata dal talento nostrano Blu sembra aver lasciato alcuni interessanti strascichi all’interno della scena street losangelina. Come ben ricorderete Deitch aveva censurato il murale di Blu, recante delle bare fasciate da dollari al posto delle classiche bandiere, per non incappare in possibili guai. Ovviamente dopo aver subito la cancellazione del murale, la street art di Los Angeles è passata al contrattacco organizzando alcune rappresaglie artistiche.

L’ultima in ordine di tempo riguarda alcuni esempi di poster art che ci fa notare il sempre pronto magazine Hyperallergic. I due poster ritratti in foto sono stati prodotti da Mark Of The Beast e LA RAW e sono stati affissi in parecchie zone della città. All’interno dei posters Il “povero” Deitch compare in situazioni ironiche.

Rihanna scopiazza da David LaChapelle per il suo video S&M

Oggi ci dedichiamo a qualcosa di un poco più frivolo. Molti sostengono che Lady Gaga sia una copia spudorata della Lady di ferro del pop, vale a dire Madonna. Comunque sia la signorina Germanotta ha pur sempre una gran voce ed è un’appassionata d’arte contemporanea, al punto che reputa le sue esibizioni come vere e proprie performance. Non è mistero, e noi lo sappiamo bene, che Lady Gaga stia tentando in tutti i modi di entrare nel circuito delle arti visive ma a fronte dei vari tentativi l’impresa non è ancora riuscita. Stesso dicasi per il nostro James Franco.

Copia o non copia, in questi ultimi giorni il Daily Mail ha scoperto un’altra popstar dedita a piccoli “furti” di natura estetica. Stiamo parlando di Rihanna, il ciclone delle Barbados che con la sua hit Umbrella ha venduto milioni di dischi in tutto il mondo (come spesso dicevano a Superclassifica Show). Ebbene la ventiduenne peperina nel suo ultimo singolo S&M, ovviamente mosso da tematiche sadomaso.