Blade Runner, il replicante Roy Batty e l’arte nostrana

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. …fondazioni che mettono studi a disposizione di giovani artisti a patto che siano artisti locali e poi cambiano il regolamento in corsa, ammettendo nomi a loro piacimento. Concorsi che premiano artisti protetti da prestigiose gallerie ed anche concorsi che pilotano le scelte dei componenti della giuria. Borse di studio concesse a pochi eletti. Quotazioni che salgono a proprio piacimento. Musei pubblici che architettano mostre ad hoc per le gallerie private. Vendite al di fuori delle tasse. Professionisti non retribuiti, assistenti di galleria senza previdenza sociale e contributi.

Recensioni sui magazine rigorosamente buoniste per non tradire la fiducia degli inserzionisti. Notizie “pagate” per farsi pubblicità. Mostre a pagamento, cataloghi a pagamento. Istituzioni che chiudono la porta in faccia ai talenti locali. Curatori che rubano i progetti ad altri curatori, artisti che infangano altri artisti, storici che sbraitano in tv.

Un Souvenir d’hôpital di Luana Perilli al Progetto Reload Roma

“La gente normale non ha abbastanza informazioni per affrontare le scelte che la medicina ad alta tecnologia comporta…Tuttavia la metà di noi morirà in un ospedale.” Frederick Wiseman.

Dal 24 al 31 Gennaio 2011 il progetto Reolad Roma presenta l’evento Souvenir d’hôpital, video installazione di Luana Perilli a cura di Micol Di Veroli. Un corridoio, un lungo cammino oscuro che si trasforma in avventura mentale, ridimensionando la percezione del tempo e dello spazio. Con Souvenir  d’hôpital, intervento ambientale negli spartani spazi di Reload, Luana Perilli torna a rafforzare la sua indagine sulla consistenza dei luoghi e degli oggetti, riorganizzando le strutture sensibili dello spettatore che si trova così ad assistere ad una sequenza straniante la quale si trasforma in dramma puro poiché scevra da qualsiasi componente drammatica.

All’interno dell’impianto visivo l’artista, seduta su di una sedia a rotelle, si aggira in un ospedale offrendo asettiche panoramiche di un mondo realmente rovesciato dove l’oggetto assume una forma muta ed una sostanza totalmente priva delle sue funzioni originarie. Video e fotografia contribuiscono così a riedificare all’interno del Tunnel un universo grottesco e delirante che somiglia fin troppo alla straniante consistenza dei luoghi pubblici in cui spesso ognuno di noi transita   quotidianamente.

Due video eventi alla Fondazione Bevilacqua La Masa

Doppio appuntamento alla Fondazione Bevilacqua La Masa, che nella sede di Palazzetto Tito, nei pomeriggi di mercoledì 19 e giovedì 20 gennaio 2011, ospiterà 2 eventi all’interno di un programma di incontri sulla video arte curati da Chiara Nuzzi e Camilla Salvaneschi nell’ambito del Laboratorio di tecniche di Allestimento tenuto da Cornelia Lauf con l’assistenza di Mara Ambrozic per il corso di Progettazione e Produzione delle Arti Visive dell’Università IUAV di Venezia.

Mercoledì 19 gennaio 2011 ore 16.30
Screen Saver

Progetto d’arte contemporanea composto da video e film d’artista dal carattere itinerante, ScreenSaver giunge alla suo terzo appuntamento. Mercoledì 19 gennaio alle ore 16,30 la rassegna sarà ospitata a Palazzetto Tito a Venezia, sede della Fondazione Bevilacqua La Masa, all’interno di un programma di incontri sulla video arte curati da Chiara Nuzzi e Camilla Salvaneschi e organizzati dal corso di Progettazione e Produzione delle Arti Visive presso lo IUAV di Venezia, in particolare dal Laboratorio di Tecniche di Allestimento tenuto da Cornelia Lauf con l’assistenza di Mara Ambrozic.

Molte novità al Pastificio Cerere di Roma

È la formazione il trait d’union delle attività promosse nel 2011 dalla Fondazione Pastificio Cerere – attiva dal 2004 in un’ex semoleria pastificio nel quartiere San Lorenzo di Roma – che con la recente nomina a direttore artistico di Marcello Smarrelli, è determinata a rendere ancor più strutturata la propria programmazione, incrementando il dialogo con le istituzioni e affermandosi come punto di riferimento culturale per il territorio.

La vocazione didattica caratterizza da sempre la Fondazione capitolina, nata da un’idea del suo Presidente, Flavio Misciattelli, e dal restauro del più importante sito di archeologia industriale di San Lorenzo. Dismessa la produzione nel 1960, l’ex fabbrica si è popolata di atelier di artisti, diventando negli anni Ottanta la sede del celebre “Gruppo di San Lorenzo”, con Nunzio, Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Piero Pizzi Cannella, Marco Tirelli…. Ancora oggi gli spazi dell’ex stabilimento industriale ospitano studi d’artista, loft e scuole di fotografia.

Thomas Scheibitz – Il fiume e le sue fonti

La Collezione Maramotti di Reggio Emilia presenta una mostra di dipinti e sculture di Thomas Scheibitz, uno dei più significativi artisti tedeschi contemporanei (nel 2005 ha rappresentato la Germania alla Biennale di Venezia). Nella complessa struttura compositiva delle opere di Scheibitz, i variati elementi iconici e tettonici costituiscono o alludono a trasposizioni astratte, para-geometriche, di figure e segni tratti dal deposito collettivo di immagini che la cultura visuale storica e i diversi media, dalla pubblicità al cinema, mettono oggi a disposizione. Nel processo di costruzione pittorica messo in atto dall’artista, questi elementi sono sempre caratterizzati da un’accentuata inscrizione prospettica, che si è mantenuta costante nell’evolversi del suo linguaggio.

Un analogo procedere si manifesta nelle sue sculture: l’artista traspone ermeticamente in articolazioni plastiche astratte le figure che ha raccolto nell’esplorazione sistematica dell’immaginario visuale collettivo, evolvendo la citazione in invenzione. Per questo egli fa regolarmente coesistere nelle sue esposizioni opere su tela e strutture tridimensionali.

Reload abbatte il muro dell’indifferenza

Un muro di mattoni, un ostacolo che viene abbattuto, il tanto sospirato ricongiungimento fra la cittadinanza romana e la giovane arte. In questa simbolica performance-incipit eseguita dal pubblico si cela l’importanza di un evento come Reload, inauguratosi il 10 gennaio scorso nelle Ex Officine Automobilistiche di Via Alessandro Ghisleri 44 a Roma ed organizzato da Gian Maria Tosatti . Per arrivare al punto, in una capitale dove si aprono nuove ale museali, dove i più grandi archistar creano le loro più  avveniristiche architetture, dove schiere di curatori istituzionalizzati faticano a metter in piedi un programma espositivo e dove si pensa a dare il nome ad un ristorante più che a sfamare la gente con la cultura, Reload giunge come un’insperata ancora di salvezza a cannibalizzare il gap tra pubblico e offerta culturale del territorio, tra artisti emergenti e spazi espositivi.

A ribadire l’importanza della manifestazione la presenza all’opening dell’Assessore alle Politiche Culturali Umberto Croppi, dimostratosi più volte sensibile alle operazioni indipendenti. Reload, oltre ad oggettivare quella tanto sospirata e mai concretizzata project room per l’arte emergente, ha dimostrato alle istituzioni che per attirare il pubblico all’interno di eventi culturali non è necessario disporre di cifre spropositate o di nomi altisonanti ma di creatività, impegno e tanto spirito di condivisione.

Curator’s Table al Progetto Reload di Roma

Dal 17 al 22 gennaio 2011 il Progetto Reload Roma ospiterà l’evento Curator’s Table. L’evento intende mettere in mostra la fase di ricerca curatoriale. Se solitamente viene esposto il lavoro dell’artista e discusso il processo che risiede dietro lo sviluppo di un opera d’arte, Curator’s Table presenta le fasi di sviluppo inerenti l’idea del curatore, frutto di un percorso continuo e costante. Studio visits, incontri, letture, impressioni, scoperte sono i momenti di studio che si intrecciano per rivelarsi sotto forma di testo scritto o visivo.

Curator’s Table rivela le fasi di ricerca, gli ultimi incontri, i legami ancora impercettibili ma potenzialmente attivi tra argomenti, poetiche, pratiche che conducono all’elaborazione di un discorso critico complesso costruito nel tempo. Cosa hanno in comune i lavori esposti? Come viene condotta la ricerca curatoriale? Quali sono i percorsi che regolano la ricerca? Disponendo il materiale studiato, depositato, raccolto su un palco, si cerca di riconoscere la sottile linea rossa che da il via al saggio visivo, al tentativo curatoriale di stesura di una partitura critica sul presente.

Eli Broad e le prime immagini del suo nuovo museo a Los Angeles

Sembrava la barzelletta del secolo ed invece il nuovo museo di Eli Broad, tanto annunciato e mai svelato al pubblico, ha finalmente una location, un’architettura ed un archistar ben precisi. In questi ultimi giorni infatti Broad ha dato in pasto alla stampa di Los Angeles i rendering in 3D del progetto pensato da Diller Scofidio + Renfro, il team di architetti che sono riusciti a fare le scarpe a Rem Koolhaas nel corso della gara a “progetta tu il museo”.

Ebbene le linee del nuovo museo sono decisamente stravaganti, si tratta di un gigantesco rombo con disegno ad alveare che sarà perlopiù costituito da cemento. Ovviamente i tempi di sviluppo dell’intero progetto sono ancora molto lunghi ed anche i costi totali saranno un buon deterrente, si parla infatti di circa 130 milioni di dollari di spese.  Punto forte del museo sarà la lobby che permetterà una sorta di relazione visiva tra i pedoni all’interno ed i visitatori che arrivano in automobile.

The Wall (Archives) al Progetto Reolad Roma

Da lunedì 10 fino al 15 gennaio il Progetto Reload Roma ospiterà l’evento The Wall (Archives) curato da  Pietro Gaglianò. Il progetto consiste nella creazione di un archivio compilato attraverso i contributi formali o teorici di artisti, curatori, professionisti di diverse discipline sul concetto di muro, inteso nella sua declinazione geopolitica, sociale, morale. L’archivio si muove di città in città ampliandosi col lavoro degli artisti incontrati nel percorso.

Alla fine della mostra nel tunnel l’archivio resterà aperto e consultabile in uno degli altri spazi di Reload. Durante i due mesi del progetto il curatore incontrerà gli artisti di Roma e li inviterà ad aggiungere propri file all’archivio. Ho chiesto ad amici, artisti, curatori, professionisti di diverse discipline, di inviarmi un contributo formale o teorico per creare un archivio sul concetto di muro, inteso nella sua declinazione geopolitica, sociale, morale.

L’Italia e le troppe scene dell’arte emergente

La scena dell’arte emergente italiana. In verità sarebbe più corretto parlare di scene della giovane arte, poiché le divisioni presenti all’interno del nostro paese sono ancor più evidenti quando si parla di creatività. Tali sottoinsiemi di un grande insieme appaiono slegati da quest’ultimo e questo inutile frazionamento rappresenta il punto debole dell’arte emergente del tricolore. Unendo tutte queste diversità l’Italia potrebbe sfruttare al meglio la sua forza creativa, inserendosi nel gruppetto delle nazioni che “contano”. Unità e collaborazione è quindi l’auspicio e l’esortazione che ci sentiamo di rivolgere a tutti gli addetti del settore, all’insegna di un 2011 proficuo per la giovane arte italiana. Ecco quindi l’analisi delle varie scene presenti sul nostro territorio:

La scena delle fondazioni, associazioni ed altre organizzazioni che hanno come obiettivo la  promozione dell’arte emergente gioca un ruolo importante nel nostro paese. Questi organismi generalmente si propongono come piattaforme per la sperimentazione ma spesso e volentieri supportano nomi già noti al mainstream. Si gioca sul sicuro con meno rischi e si punta su artisti con buoni dealers alle spalle. Ogni fondazione ha il suo gruppo di giovani artisti ben distinto.

Europunk. La cultura visiva punk in Europa 1976-1980

L’Accademia di Francia – Villa Medici di Roma inaugura il 20 gennaio EUROPUNK, la prima mostra a respiro internazionale che presenterà la produzione alternativa nel campo delle arti visive, nella seconda metà degli anni 1970, in particolare quella realizzata nel Regno Unito e in Francia, ma anche in Germania, Svizzera, Italia e Olanda.

Metterà in valore personalità quali Jamie Reid, che inventò il celebre volto della regina con gli occhi e la bocca coperti dal nome della band dei Sex Pistols e dal titolo della canzone God Save the Queen, Malcolm McLaren, ideatore, manager e deus ex machina della stessa band, o il team francese Bazooka (costituito da Olivia Clavel, Lulu Larsen, Kiki Picasso, Loulou Picasso, Ti-5 Dur, Bernard Vidal e Jean Rouzaud) di cui sarà esposta l’abbondante produzione di questo movimento rimasta anonima per molto tempo e scovata dopo una lunga ricerca attraverso l’Europa.

L’oroscopo dell’arte contemporanea del 2011

Ecco a voi un oroscopo semiserio dell’arte contemporanea del 2011. Alcune previsioni forse si riveleranno azzeccate altre non si avvereranno mai, ma questo è l’imprevedibile mondo dell’arte. Bando alle ciance e partiamo subito col servizio:

I musei di arte contemporanea si apriranno a nuove prospettive. Sappiamo bene che i direttori di alcuni musei espongono solo artisti di determinate gallerie. Così facendo ci si dimentica di agire per interesse pubblico e si agisce per interesse di una ristretta cerchia di amichetti. Tutti sono contenti e le quotazioni degli artisti salgono. Inciuciare meno è la parola d’ordine.

I giovani artisti avranno maggior controllo sulle loro carriere. Oramai il mondo di internet mette a disposizione diverse soluzioni per mostrare il proprio lavoro o stringere accordi tramite i social networks. I giretti poco chiari di certi dealers opportunisti sono noti a tutti, evitare quindi di subire una strumentalizzazione del proprio lavoro ed agire sempre di più in modo indipendente. L’oracolo consiglia spregiudicatezza.

Giulia Piscitelli alla Fondazione Giuliani di Roma

La Fondazione Giuliani per l’arte contemporanea di Roma presenta il 22 gennaio la mostra personale di Giulia Piscitelli dal titolo Rischi minori, la prima a Roma e la più ampia tra quelle sinora realizzate dall’artista. Curata da Stefano Chiodi, la mostra raccoglie un nutrito gruppo di opere che testimoniano un percorso tra i più originali del panorama artistico degli ultimi anni.

Giulia Piscitelli rivolge alla contemporaneità uno sguardo acuto e imprevedibile, in cui l’esplorazione della dimensione quotidiana, in chiave sociale e individuale al tempo stesso, porta allo scoperto tratti grotteschi e paradossali, un umorismo amaro e malinconico che si mescola a un’aggressiva ironia. Utilizzando un’ampia gamma di mezzi espressivi – dal disegno al video, dalla pittura alla fotografia e all’installazione – l’artista agisce di volta in volta con il distacco dell’etnologo e la partecipazione empatica del testimone privilegiato; le zone marginali delle città e le periferie industriali diventano lo scenario ideale di una ricerca che ha come oggetto un’umanità dispersa, confusa, dalla vitalità contraddittoria, che nei suoi tic, nelle sue ossessioni, nella sua frammentata routine esistenziale appare incarnare una condizione comune a tutti nell’epoca attuale.

Ancora tempo per iscriversi al Premio Reportage Napoli Monitor

Napoli Monitor è un mensile indipendente che esce con regolarità dal gennaio del 2007. È distribuito tra Napoli e provincia, e in alcune librerie delle principali città italiane. Ha una redazione nei Quartieri Spagnoli a Napoli, in via Concordia 72, e un blog www.napolimonitor.it Il giornale si finanzia con le vendite, gli abbonamenti, la pubblicità e l’appoggio dei sostenitori. Sul giornale di carta ci sono molti disegni, su quello in rete anche molte fotografie.

Il reportage è il genere che pratichiamo più assiduamente. Per chi dispone di pochi mezzi il modo migliore per raccontare una storia è quello di fidarsi dei propri sensi: andare a vedere con i propri occhi, ascoltare con le proprie orecchie, toccare con mano. Per noi il reportage è quella cosa a metà tra giornalismo e letteratura che ci consente di descrivere la realtà con sufficiente libertà e ci chiede in cambio responsabilità, precisione e profondità. Con questo bando vogliamo condividere la nostra ricerca e promuovere la conoscenza critica del mondo che ci circonda.