
La crisi economica è lungi dal terminare. A fronte dei timidi tentativi propagandistici del governo che tenta in tutti i modi di far credere che i momenti peggiori siano ormai alle spalle, la situazione in cui versano i nostri centri nevralgici della cultura non ci fa certo ben sperare per il futuro.
Il MADRE di Napoli rischia la chiusura, Il Maxxi di Roma non ha ancora emanato una programmazione certa, il Castello di Rivoli e la Gam di Torino non se la passano bene e l’Istituto Italo-Latino Americano (IILA) di Roma sarà presto costretto a cambiare sede per i troppi costi di gestione. Insomma presi nell’insieme tutti questi eventi forniscono un quadro della situazione non certo esaltante. Ed allora come dovrebbe reagire il mondo dell’arte ai tagli alla cultura? Alcune valide risposte sono state fornite in questi giorni, mentre è in atto la prestigiosa fiera inglese Frieze, dal Guardian che ha intervistato alcuni personaggi di spicco dell’arte contemporanea.


A Milano e a Genova si chiama Start, a Roma l’opening collettivo delle gallerie dedicato all’arte contemporanea si chiama Art2Nights. Quindi venerdì 8 e sabato 9 ottobre, grazie all’organizzazione dell’associazione Untitled Association si è verificata un’immersione totale all’interno del vasto mare delle offerte artistiche capitoline, un tuffo a cui hanno partecipato migliaia di persone.






