Lorenzo Giusti al MAN di Nuoro ma in Sardegna non sono contenti

Il Man di Nuoro, come forse molti di voi già sapranno, ha trovato il suo nuovo direttore. Dopo la dipartita di Cristiana Collu sarà quindi il bravo Lorenzo Giusti, co-direttore dell’ormai defunto EX3 di Firenze. La scelta ha decisamente sbaragliato ogni pronostico ed ha lasciato un poco a bocca asciutta tutti coloro i quali avevano già malignato circa la futura elezione di un direttore sardo e con poca esperienza.

Eppure non tutti sono contenti visto che Francesca Ghirra di Sel, Sinistra Ecologia e Libertà, presidente della commissione Cultura a Cagliari, ha pubblicato le seguenti parole sul suo account di Facebook: “Il MAN ha un nuovo direttore artistico e io, lungi dal dubitare della sua preparazione e competenza professionale, sono molto pessimista e infastidita di come nel nostro paese vengono condotte le selezioni pubbliche”.

Paul Schimmel e l’oscuro licenziamento dal MOCA

Molti di voi penseranno che il pasticciaccio del MAXXI sia un affare squisitamente italiano o romano che dir si voglia. La realtà è che i valzer di poltrone e i defenestramenti di personaggi scomodi non sono un nostro diritto riservato. Anche all’estero infatti vengono perpetrate barbarie molto simili a quelle del nostro belpaese.  Parliamo quindi del MOCA, Museum of Contemporary Art di Los Angeles, guidato da quel volpone di Jeffrey Deitch che di nefandezze ne ha già una sporta piena, basti pensare alla censura al murale di Blu ed altre storie simili.

 Questa volta il caso in questione è il bizzarro licenziamento del curatore capo della prestigiosa istituzione, vale a dire Paul Schimmel. Quest’ultimo è da 22 anni alla direzione dello staff curatoriale del MOCA, praticamente una sorta di Alex Ferguson alla guida del Manchester United. Tra Schimmel e Deitch non è mai corso buon sangue ed alla fine il grande “vecchio” del board del museo, Mr. Eli Broad ha deciso di far fuori il curatore.

Firenze si perde l’EX3 per scommettere sulle ossa della Gioconda

Sulla Monna Lisa o Gioconda che dir si voglia sono state scritte innumerevoli storie e leggende. Sembrerebbe infatti che il capolavoro del povero maestro Leonardo da Vinci sia un perenne specchietto per le allodole per tutti i ricercatori del mistero, tutti quelli che vorrebbero trovare l’isola popolata da Elvis, James Dean,Marilyn Monroe e così via. Ecco quindi che terminata la parabola Codice da Vinci, architettata da Dan Brown, bisognava inventare qualcosa di nuovo per riaccendere l’attenzione.

A Firenze, si sa, sono dei veri e propri geni nel creare miti oscuri ed a trascurare la cultura tangibile. EX3, un centro per l’arte contemporanea aperto tre anni fa con 16 mostre all’attivo ed una programmazione di tutto rispetto ha chiuso da poco i battenti per mancanza di fondi. Parte di quei fondi dove saranno andati a finire?

Si chiude una deludente prima parte del 2012

Ancora una volta la stagione espositiva volge al termine ed ancora una volta siamo qui a contare i feriti. Già, la prima parte del 2012 non si è conclusa molto bene, anzi si potrebbe affermare senza ombra di dubbio che l’ultimo trimestre è stato quantomai disastroso. Le gallerie private hanno mantenuto il livello di guardia e, salvo sporadici casi, non hanno rischiato il lancio di nuovi nomi. Molti dealers hanno preferito rinverdire il loro back catalogue piuttosto che tentare il salto nel vuoto.

Cronica ormai la diserzione di questi ultimi dalle fiere d’arte contemporanea di spicco come Torino, Bologna, Milano e Roma. Le quattro kermesse hanno mostrato di non saper tenere il passo con i tempi e non è escluso che si ritorni ad una partita a tre. Roma non ha saputo convincere sino in fondo chi attendeva il rilancio definitivo.

Non si brinda senza Bellini

In questi giorni la notizia è rimbalzata su tutti i magazine di arte contemporanea: Andrea Bellini lascia il Castello di Rivoli per il CAC di Ginevra ed il museo torna a nuotare nel grande mare della tristezza che ormai da tempo bagna la nostra martoriata Penisola. L’accoppiata Beatrice Merz / Andrea Bellini non ha certo contribuito a proiettare il museo nell’olimpo dell’arte contemporanea internazionale anzi, tra Arte Povera e sbadigli, Rivoli ci ha fatto vedere ben poco nei circa 2 anni di gestione del duo. 

Due direttori, due profumati stipendi e molto poco da vedere: Possiamo migliorare e lo faremo”, queste le parole ( dichiarate al quotidiano La Stampa) della coppia di fronte al colossale buco di 480 mila euro, scavato all’interno dei bilanci del povero museo nel marzo 2011. Di fatto per migliorare si è fatto ben poco, 2.2 milioni di euro elargiti dalla Regione per il museo, 145 milioni di euro a testa per lo stipendio annuale dei due direttori.

Ancora una riflessione su La Quadriennale di Roma

Vorremmo qui di seguito esprimere il nostro dissenso per la cancellazione de La Quadriennale di Roma, pubblicando un testo redatto da Occupiamoci di Contemporaneo poiché esso esprime al meglio il pensiero di tutti coloro i quali hanno a cuore la cultura di questo paese. In questo momento.

Ecco fatto. Mancava ancora qualcosa alla festa dell’addio all’arte italiana? Non vi preoccupate. Eccovi serviti. Il grande giornalista televisivo ed ex parlamentare Jas Gawronski (nominato nel febbraio dello scorso anno dall’allora ministro per i Beni e le attività culturali Sandro Bondi) che per i suoi noti meriti manageriali e culturali, è stato fatto accomodare sulla poltrona presidenziale dell’unico ente-fondazione italiano deputato al sostegno e alla promozione dell’arte italiana fuori e dentro i confini nazionali, dichiara che purtroppo non avendo ricevuto i due milioni di euro attesi dallo stato, proprio con grande dispiacere deve comunicare che la prossima Quadriennale di Roma non si farà.

La Quadriennale? Meglio non averla

 

 

«La Quadriennale d’arte di Roma, prevista per il prossimo ottobre, non si farà. Non abbiamo i soldi per realizzarla. Il ministero per i Beni culturali e Arcus Spa non ci hanno dato alcun finanziamento. Servivano, a stare strettissimi, due milioni. Non è arrivata nemmeno una lira». Questa la “denuncia” di Jas Gawronski, presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma, al Corriere della Sera dopo la sconcertante serrata della manifestazione capitolina. La Quadriennale non si farà e come aggiunge il Corriere, era un fatto che non si era mai verificato prima.

 Sarebbe bene sottolineare che Gawronski era stato chiamato proprio per le sue abilità manageriali e che organizzare gli eventi con profumati stanziamenti pubblici non è poi un’impresa impossibile. La reale bravura sta appunto nel procacciarsi soldi nel privato, ma d’altra parte (come già detto in un nostro precedente articolo/provocazione) il fundraising non esiste e anche il buon Gawronski è dovuto scendere a patti con questa dura realtà.

Una MAXXI rissa

Il tracollo del MAXXI di Roma somiglia troppo a quello che negli ultimi mesi stiamo assistendo nel resto del nostro martoriato stivale. Andiamo a farvi il riassunto di questa assurda telenovela. Circa un mese fa la decisione presa dal Mibac di commissariare il museo per un presunto buco nel bilancio. Di fatto il ministero aveva già da tempo chiuso i rubinetti, pregiudicando così il bilancio preventivo del 2012. Insomma una situazione del tipo “ti levo i soldi e poi dico che non hai soldi”. La presidenza del museo si era invece difesa sciorinando 450 mila visitatori nel 2011 ed una capacità di autofinanziamento di circa il 50% per quanto riguarda i fondi necessari alla sopravvivenza, tutto questo nonostante il taglione del 43% dei fondi statali che abbiamo citato poco fa.

 In tutto questo bisogna calcolare il disastroso danno d’immagine subito dal museo, quasi tutti i più importanti quotidiani internazionali hanno parlato di questa vicenda e ciò non è senz’altro salutare per la ricerca di nuovi sponsor.

Vicenda MAXXI, l’Amaci precisa

Precisazione riguardo all’incontro del Sottosegretario Roberto Cecchi con i rappresentanti della Consulta Permanente per l’Arte Contemporanea. Con riferimento al comunicato diramato dal MIBAC lo scorso martedì 24 aprile in seguito all’incontro del Sottosegretario Roberto Cecchi con i rappresentanti della Consulta Permanente per l’Arte Contemporanea, AMACI intende precisare che il proprio Vicepresidente, Ludovico Pratesi, ha preso parte al suddetto incontro in qualità di rappresentante delegato dalla Consulta stessa e non in rappresentanza dell’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.

AMACI è infatti ancora in attesa di ricevere una risposta ufficiale dal Presidente del Consiglio, Mario Monti, e dai Ministri competenti in merito alla richiesta di audizione inoltrata con carattere d’urgenza lo scorso martedì 17 aprile. In questa fase particolarmente delicata della vita nazionale, infatti, il Consiglio Direttivo dell’Associazione ritiene essere il Governo l’unico interlocutore in grado di valutare l’impatto economico e sociale del settore dell’arte contemporanea in Italia e il contributo concreto che adeguate politiche culturali, inserite in un più ampio piano di sviluppo e rilancio, possono dare al nostro Paese per uscire dall’attuale scenario di crisi e per poter mantenere e accrescere la credibilità riconosciuta a livello internazionale.

Il grande museo che fa chiudere gli altri musei

 

I governi non sono tutti uguali. Già perché fuori dalle nostre parti le decisioni in merito alla cultura vengono affrontate con maggior coscienza, ma spieghiamoci meglio. Prendiamo ad esempio la nascita di un nuovo polo museale dedicato all’arte contemporanea, dalle nostre parti e negli ultimi tempi questa è una pratica assai diffusa.

Costruire un nuovo museo significa innanzitutto sottrarre soldi ai contribuenti, pagare profumatamente l’archistar più in voga del momento, mettere in moto la macchina dei favori-controfavori del settore edilizio, spendere un capitale nei materiali ed accorgersi di aver sforato il bilancio indi per cui: stanziamento di altri bei verdoni ai danni del povero cittadino. Tutto si fa in nome della cultura, ma di cultura in questa macchinazioni se ne intravede giusto l’ombra.

Arte & Design Argentini in Italia al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino

Dal 2 maggio al 2 giugno 2012 nella splendida cornice della città di Torino presso il Museo Regionale di Scienze Naturali si potrà ammirare in un unico evento il progetto Arte & Diseño Argentino en Italia – Arte & Design Argentini in Italia. L’evento, promosso dal Ministero degli Affari Esteri Argentino, dall’Ambasciata Argentina in Italia, con il patrocinio del Comune di Torino, della Camera del Commercio e la Regione Piemonte, ha come obiettivo primario la divulgazione dell’arte e del design argentino attraverso una mostra e varie iniziative che creeranno una vera e propria piattaforma di dialogo tra l’Argentina e l’Italia, due paesi da sempre legati da affinità sociali e culturali.

L’evento sarà composto da due sezioni: DesignAbroad, curato da Creatività Etica e Contemporary Art Abroad curato da Massimo Scaringella e Lic, Lìa Cristal, all’interno delle quali sarà possibile ammirare la meravigliosa natura dell’arte e del design argentino, individuando quegli elementi di raccordo con le estetiche ed i concetti della creatività italiana. Il progetto vuole creare una vera e propria collaborazione fra le istituzioni locali ed i principali attori del progetto, a tale fine si creeranno una serie d’incontri tra i partecipanti argentini ed i differenti protagonisti dei settori arte e design italiano.

Nessun curatore, nessun padiglione

Cose strane accadono dalle nostre parti. Già, anche se al di fuori dei nostri confini la crisi economica non è certo scongiurata, i governi delle altre nazioni che tempo fa erano solite definirsi “avanzate” lottano duramente per difendere la cultura. Noi invece che con la cultura ci abbiamo sempre campato, vedi orde di turisti nelle città d’arte, non riusciamo nemmeno a far funzionare quello che ci è rimasto.

Questa crisi economica avrà pur bloccato la crescita ma di fatto la situazione è ben più grave, vale a dire che più che un stallo questa ci sembra una vera e propria involuzione. Nello specifico, basti pensare alle nostre grandi manifestazioni nazionali ed internazionali di arte contemporanea ed ai nostri musei per accorgersi di una condizione gravissima che peggiora al continuo variar della situazione politica.

La consulta per l’arte contemporanea incontra il MIBAC

In merito alla grave situazione del MAXXI, Museo Nazionale delle arti del XXI secoli di Roma ed al suo paventato commissariamento, due rappresentanti della Consulta Permanente per L’Arte Contemporanea- Roma hanno incontrato il 24 aprile scorso il Sottosegretario del MIBAC Roberto Cecchi per discutere dell’annunciato commissariamento del MAXXI e delle politiche future del Ministero che riguardano l’Arte Contemporanea.

La Consulta ha ribadito la propria contrarietà alla procedura di  commissariamento e la perplessità in merito alle modalità con cui tale procedura è stata avviata, sottolineando il grave danno di immagine già prodotto e quello ancor più grave che si produrrebbe qualora il commissariamento venisse confermato. Ha altresì evidenziato l’intrinseca contraddittorietà della decisione del MIBAC, considerando che la situazione di incertezza finanziaria in cui il museo è costretto ad operare, all’origine del commissariamento, è causata proprio dalla mancanza di certezza e di stabilità dei finanziamenti erogati dal Ministero stesso.

Due Mostre alla Triennale di Milano

Il fotografo Gérard Rancinan e l’autrice Caroline Gaudriault sono acuti osservatori di un mondo in continuo cambiamento. L’opera di Rancinan è unica nel suo genere. Prima arriva lo spettatore è sorpreso dall’impatto fotografico, poi dall’opera scaturisce la forza delle idee sulle quali le immagini sono costruite. Il lavoro di Gérard Rancinan e Caroline Gaudriault è innegabilmente legato al mondo dell’arte contemporanea e combina un approccio purista alla fotografia a un’alta sensibilità letteraria. La mostra Trilogia dei Moderni (dal 3/5/2012 al 27/5/2012) può essere riassunta così: sette anni di lavoro, 3 parti di una trilogia, 70 fotografie, 300 modelli, 3 libri, una grande mostra che sarà presentata in tutto il mondo.

La Trilogia dei Moderni è un’opera divisa in tre parti, la prima intitolata Metamorphoses è stata presentata al Palais de Tokyo a Parigi nel 2009, e la seconda Hypotheses alla Chapelle Saint-Saveur nel 2011. La terza e ultima parte, dal titolo Wonderful World che completa la trilogia, sarà presentata in anteprima assoluta alla Triennale di Milano dal 4 al 27 maggio 2012.

Dopo il lancio milanese, sarà presentata in numerose istituzioni museali in tutto il mondo.