Irrespektiv, le provocazioni di Kendell Geers

Dal 31 ottobre 2009 il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto presenta la mostra Irrespektiv dell’artista Kendell Geers, nato in Sud Africa e da sempre impegnato in una riflessione profonda e personale sul tema della segregazione razziale.

A cura di Jérôme Sans, Irrespektiv è una coproduzione europea, che associa musei e istituzioni artistiche del Belgio, dell’Inghilterra, della Francia e dell’Italia. Il titolo, una parodia del termine “retrospettiva”, esprime immediatamente il tono della mostra e la pone all’insegna dell’impegno politico e della provocazione. Geers è stato attivo in prima linea nella denuncia delle follie dell’apartheid, ed è giunto a modificare la propria data nascita, per farla coincidere con il maggio 1968. Un rimando al maggio francese che dà il senso della consacrazione all’impegno politico e sociale dell’artista.

Il work in progress del Festival dell’arte contemporanea di Faenza

Il festival dell’arte Contemporanea di Faenza, che si è distinto nella scena internazionale come l’unico appuntamento dedicato alla riflessione sull’arte contemporanea e al confronto tra i suoi protagonisti, torna ad accedere il dibattito, presentando per la prima volta al pubblico la sua terza edizione. La cornice è data dai Ctalks, una serie di incontri in Italia e all’estero che accompagneranno, passo dopo passo, il pubblico all’appuntamento del 2010, riproponendo l’atmosfera, i temi e i contenuti che hanno confermato il successo del festival e offrendo ulteriori stimoli alla riflessione, in un nuovo format itinerante che porterà in viaggio la C Magenta.

Il primo appuntamento si terrà a Milano, Venerdì 23 ottobre 2009 alle ore 17.30 presso la sede della Fondazione Arnaldo Pomodoro. Intitolato Work in progress, sarà un coinvolgente dibattito tra due grandi protagonisti del mondo dell’arte contemporanea, Angela Vettese e Carlos Basualdo, membri della direzione scientifica del festival insieme a Pier Luigi Sacco, sulle tematiche più incisive legate all’arte del presente – ai suoi contenuti, alle sue promesse per il futuro -, compiendo un percorso dentro l’opera e dentro le pratiche del fare arte, diventando quasi un momento di costruzione in progress del programma del festival.

Lawrence Weiner alla Fondazione Merz

Dal 30 ottobre 2009 la Fondazione Merz presenta un progetto speciale dell’artista concettuale Lawrence Weiner pensato appositamente per gli spazi della Fondazione. L’artista americano ha scelto di relazionarsi con lo spazio del museo e con il lavoro di Mario Merz progettando 3 grandi opere posizionate sia negli ambienti interni che esterni della Fondazione.

Alla base del progetto c’è la storia dell’edificio, un’architettura industriale di grande valore storico per la città, che in origine produceva energia per le officine automobilistiche Lancia e che oggi è un contenitore di opere d’arte. Inoltre, come spesso accade nei lavori dell’artista, emerge una sottile riflessione sulla morfologia e geografia della città che lo ospita. “Mi è venuta l’idea di un semplice fregio che, di fatto, stabilisce il tono della relazione tra il mio lavoro e il lavoro di Mario. Mette i tre lati dell’edificio in una prospettiva perfetta, lasciando che quello che io ritengo essere un edificio bellissimo si elevi nel panorama” così introduce la mostra lo stesso Weiner.

After Utopia, Uno sguardo sull’arte contemporanea brasiliana

Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato inaugura il 24 ottobre After Utopia, Uno sguardo sull’arte contemporanea brasiliana. La mostra indaga una dimensione peculiare della scena creativa brasiliana, selezionando opere di ventisette artisti che rendono l’arte un terreno di scambio. Una sospensione di tempo e spazio dove l’unica chiave d’accesso è la nostra modalità di interrelazione con essa.

Il percorso espositivo analizza l’arte brasiliana come se fosse un riflesso della propria identità d’origine, un effetto che ha superato qualsiasi stereotipo stabilito e poi conferito dalla cultura europea. La mostra trae spunto dalla metafora e dalla realizzazione di una delle più grandi utopie mai concepite: la città di Brasilia. Un posto senza luogo che ha visto l’idea di una elite diventare un centro di potere reale. Brasilia è stata concepita come il punto di contatto tra il Brasile Arcaico e quello Moderno, che però restano ad oggi ancora sconosciuti e incompresi.

Indagini di un cane, opere dalle collezioni Face

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino dal 21 ottobre  presenta Indagini di un cane, prima mostra del progetto europeo FACE, a cui aderiscono: Fondazione DESTE, Atene (Grecia), Fondazione Ellipse, Cascais (Portogallo), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (Italia), La Maison Rouge, Parigi (Francia), Magasin 3, Stoccolma (Svezia).

I soci fondatori di FACE sono istituzioni non-profit nate su iniziativa di collezionisti privati che hanno creato spazi pubblici per la produzione e promozione dell’arte contemporanea. Questa alleanza ha l’obiettivo di sostenere e ampliare le loro attività tramite ambiziosi progetti su scala internazionale. La mostra presenta una selezione di circa 40 opere provenienti dalle collezioni delle cinque istituzioni, che hanno curato il progetto congiuntamente.

Il teatro della performance alla GAM di Torino

La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino apre il 24 ottobre una nuova stagione espositiva di grandi mostre legate alla storia e all’identità collezionistica del proprio patrimonio. L’impegno sin qui sostenuto dal museo nell’approfondire lo studio dell’arte degli anni Cinquanta ci offre ora un solido punto di partenza e un invito a proseguire oltre quel limite cronologico, verso un’approfondita considerazione di tutte le espressioni che a partire dal decennio successivo svilupparono in mille direzioni le più radicali implicazioni estetiche che quella prima grande stagione internazionale della pittura aveva raggiunto, tanto negli Stati Uniti quanto in Europa.

La principale eredità di Pollock – per usare le parole di Kaprow – era l’azione, il gesto liberato, il muoversi del corpo dell’artista in uno spazio fatto di dipinti che erano tracce di quella danza tra tele e colori. A quella traccia e a quello spazio costruito attraverso la forza generativa di un’azione è dedicata la mostra Il Teatro della Performance. Peter Brook, uno dei maggiori teorici del teatro contemporaneo, ha affermato che è sufficiente che il corpo di una persona attraversi lo spazio perché attorno a quell’azione, per quanto minima, si articoli in potenza tutta l’energia del teatro.

Acriter et Fideliter, il coraggio e la verità di Antonio Riello

La galleria LipanjePuntin artecontemporanea di Roma inaugura il 20 ottobre Acriter et Fideliter, mostra personale di Antonio Riello (1959, Marostica) a cura di Jonathan Turner.

Antonio Riello è uno degli artisti europei più eclettici, visionari e controversi, e si esprime attraverso pittura, scultura, design, fotografia, istallazioni e videogiochi. Il gioco, come procedura che manipola immagini e oggetti sul filo della finzione ironica e della sciarada concettuale, è la cifra stilistica che lega le invenzioni dell’artista. In Acriter et Fideliter Riello si concentra su uno dei suoi temi ricorrenti: le armi e il mondo militare. L’artista ha inventato una serie di armi rivisitate e rielaborate come potenziali oggetti di design. Queste creazioni artistiche sono la perfetta ibridazione tra il coltellino svizzero (nelle versioni aggiornate e superaccessoriate) e l’alabarda medievale.

Premio Cairo 2009

Dieci anni di Premio Cairo. Il decennale sarà festeggiato con una edizione speciale della manifestazione, ampliando gli spazi espositivi sino ad occupare l’intero Palazzo della Permanente a Milano. Inoltre, in questa occasione, per la scelta dei venti artisti il Premio si è avvalso della collaborazione di dieci protagonisti del mondo dell’arte: Luca Massimo Barbero, direttore Macro di Roma, Andrea Bruciati, direttore Galleria arte moderna di Monfalcone, Mimmo Di Marzio, giornalista de “Il Giornale”, Giacinto Di Pietrantonio, direttore Gamec di Bergamo, Manuela Gandini, giornalista de “La Stampa”, Gianluca Marziani, critico e giornalista, Franziska Nori, direttore CCCS – Centro la Strozzina di Firenze, Cristiana Perrella, curatrice, Angela Vettese, presidente fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, curatrice e giornalista de “il Sole 24 ore”, Emma Zanella, direttore Galleria arte moderna e contemporanea di Gallarate.

Nahum Tevet alla Fondazione Volume!

La Fondazione Volume! di Roma presenta dal 21 ottobre fino al 21 novembre l’intervento di Nahum Tevet, artista israeliano il cui idioma compositivo gioca sulla relazione tra arte e architettura, esplorando nuovi territori espressivi sgombri da specifiche definizioni.

Combinazioni di elementi modulari costruiscono a Volume! un sistema di diversi livelli di percezione.
Assemblaggi di elementi lignei, prossimi alla linearità minimalista ma lontani dalle sue implicazioni teoriche e concettuali, si prestano all’occhio dell’osservatore come un’immagine familiare, ricordando oggetti già vissuti, legandosi strettamente alla dimensione abitativa di Volume! ed ai suoi spazi.
I moduli instaurano una relazione con la struttura dello spazio preservando tuttavia un’autonomia concettuale, formale e cromatica. Un percorso armonico e silenzioso che al contempo destabilizza la percezione dell’osservatore e relativizza la sua posizione rispetto allo spazio, una sorta di ossimoro che scuote, offrendo una nuova dimensione mentale.

Youssef Nabil alla Galleria Poggiali e Forconi di Firenze

Il 17 ottobre 2009 inaugurerà, negli spazi della Galleria Poggiali e Forconi di Firenze, la prima mostra personale a Firenze dell’artista egiziano Youssef Nabil (Cairo 1972, vive e lavora a New York). La mostra raccoglie oltre 35 lavori, alcuni di grandi dimensioni, dai primi anni novanta ad oggi. Per l’occasione sarà esposta in anteprima mondiale l’opera Self Portrait with Botticelli – Florence, autoritratto dell’artista di fronte alla Primavera di Botticelli, realizzato nelle sale della Galleria degli Uffizi e prodotto per questa mostra.

Le opere di Youssef Nabil consistono in fotografie ritoccate a mano. Si tratta perlopiù, ma non esclusivamente, di due tipologie di ritratti: quelli di amici e di celebrità, spesso del mondo dell’arte internazionale e altrettanto spesso non europee, ma che in Occidente si sono imposte – da Tracey Emin a Mona Hatoum o a Zaha Hadid – e di autoritratti messi in scena su sfondi densi di significato, dalla facciata di sale cinematografiche a camere d’albergo, da un lato, e, dall’altro, paesaggi mitici, da Parigi a Hollywood o a Rio de Janeiro.

Zaha Hadid, madrina della Biennale internazionale di architettura Barbara Cappochin

Ospite d’onore della IV Biennale internazioale di Architettura “Barbara Cappochin” è l’architetto Zaha Hadid. Premio Pritzker 2004 e protagonista mondiale del decostruttivismo: a Palazzo della Ragione, a Padova, a partire dal 26 ottobre verrà inaugurata la mostra monografica il cui progetto porta la sua firma.

L’esposizione farà conoscere i numerosi e innovativi progetti di uno degli interpreti più significativi nella scena mondiale del decostruttivismo in architettura. Irachena di nascita e naturalizzata a Londra alla fine degli anni ’70, la Hadid è stata la prima donna a vincere nel 2004 il Premio Pritzker. Moltissimi i progetti realizzati in tutto il mondo, tra gli ultimi in corso quello rivoluzionario per il MAXXI di Roma.

Dopo Mario Botta (2003), David Chipperfield (2005) e Kengo Kuma (2007), ZAHA HADID allestirà la sua mostra personale per la Biennale, in uno dei monumenti più famosi di Padova, nonché degli edifici simbolo della città. Oltre all’importante valenza storica, il “Salone”di Palazzo della Ragione, infatti, riveste una notevole importanza anche da un punto di vista artistico e architettonico: è infatti decorato con uno stupendo ed elaborato ciclo di affreschi e si ritiene che il suo tetto sia il più largo in Europa costruito senza il supporto di colonne.

Il tempo preso in prestito di Jan Fabre

Mercoledì 28 ottobre il Museo Carlo Bilotti di Roma inaugura la mostra dell’artista belga Jan Fabre. Il continuo travaso d’idee tra arti plastiche e teatrali che caratterizza il lavoro di Jan Fabre prende vita in Il Tempo preso in prestito: una mostra e al tempo stesso un punto di osservazione privilegiato sul laboratorio dell’artista belga, un percorso attraverso i suoi spettacoli visti con gli occhi di celebri fotografi come Carl De Keyzer, Robert Mapplethorpe, Jorge Molder ed Helmut Newton.
Dice Fabre: “La fine di uno spettacolo assomiglia a un corpo la cui anima parte per vagabondare tra i corpi del pubblico”. Un’anima che può far rivivere il proprio corpo in modo diverso, con una triangolazione che dal tavolo da disegno e da lavoro dell’artista arriva fino alle fotografie d’autore. Nel teatro di Fabre è soprattutto l’interprete a diventare strumento di sperimentazione, per la costruzione di significati e per una ricerca del senso stesso del teatro. La valenza ludica o metafisica, scioccante o commovente della presenza corporea degli attori, trova la sensualità statuaria dell’obbiettivo di Mappelthorpe, il gioioso, geometrico e ricercato edonismo degli still life di Newton, la vivacità della sala prove e del laboratorio teatrale negli scatti di De Keyzer, l’irrequieto movimento della scena in Molder.

Galleria Davide Di Maggio, da Berlino a Milano

La Galleria Davide Di Maggio dopo l’esperienza di sei anni a Berlino, inaugura il suo nuovo spazio a Milano. Per l’occasione in collaborazione con la Galleria studio legale (Roma e Caserta) sarà presentata la prima mostra personale in Italia della giovane artista inglese Kate Lyddon, nata nel 1979, già presente nella Saatchi Gallery. In mostra saranno presentati una selezione di opere su tela e su carta realizzate per l’occasione.

Nelle immagini di Kate Lyddon, vi è rappresentata la confusione e la paura, ma anche l’humor. L’artista attira l’attenzione del visitatore ricreando scene di vita quotidiana,  alternando situazioni divertenti ad altre meno. “C’è un elemento autobiografico nel mio lavoro, sono inspirata da cose che accadono a me e ai miei amici, spesso un sentimento, un emozione o un’esperienza mi fanno pensare ad una canzone che poi io sviluppo nei quadri” dice Kate Lyddon.

Al via Artecinema 2009

La 14ma edizione di Artecinema, Festival Internazionale di Film sull’Arte Contemporanea curato da Laura Trisorio, si terrà a Napoli dal 15 al 18 ottobre 2009, nel centralissimo Teatro Augusteo. Artecinema rappresenta dal 1996 un appuntamento imperdibile per gli appassionati di arte.

Riconosciuto a livello internazionale per il suo alto valore culturale e didattico, si avvale del sostegno di istituzioni pubbliche e sponsor privati. Nelle tre sezioni del festival – Arte e Dintorni, Architettura, Fotografia – vengono mostrati documentari sugli artisti, gli architetti e i fotografi più interessanti della scena contemporanea con proiezioni dalle 17 alle 24 intervallate da incontri e dibattiti con registi, artisti e produttori.