
Questa non è certo la prima volta che parliamo di Damien Hirst e qualcosa ci fa pensare che non sarà nemmeno l’ultima. Il fatto è che l’eclettico artista britannico ne combina una dietro l’altra come la sua cuginetta Tracey Emin e risulta davvero difficile seguire tutto ciò che Hirst dice o Hirst fa. In una recente intervista al quotidiano britannico The Guardian, il celebre rampollo della generazione Young British Artists reduce da una tempesta di critiche per la sua pessima mostra pittorica alla Wallace Collection di Londra (potete leggere un nostro precedente articolo sull’intera faccenda), ha dichiarato che il genio artistico non è innato ma si acquisisce attraverso la pratica.
Hirst ha inoltre continuato affermando che “Tutti possono essere come Rembrandt, personalmente non penso che un pittore come Rembrandt sia un vero genio. Si tratta di osservare ed esercitarsi, tutto può essere imparato e questa è la grandezza dell’arte. Si può diventare come Rembrandt se solo si vuole. Con la pratica si possono fare eccezionali dipinti”.
Mentre le aste serali di Christie’s e Sotheby’s hanno ultimamente registrato cifre multi-milionarie a Phillips de Pury è andata un poco peggio. Lo scorso 12 novembre la celebre casa d’aste ha presentato una piccola selezione di arte contemporanea curata da Simon de Pury in persona. Purtroppo l’intero lotto di opere che aveva una stima totale tra i 6 milioni di dollari e gli 8 milioni di dollari ha totalizzato un modesto ( si fa per dire ) bottino di 7 milioni. L’opera Ice Bucket di Jeff Koons del 1986 è andata ampiamente sotto la sua stima, totalizzando 230.000 dollari. Un poco meglio ha fatto l’opera Untitled del 2006 di Guyton/Walker che è riuscita a raggiungere 74.500 dollari contro i 30.000 di stima massima.
Per molti la vita è come una fiaba a lieto fine per altri invece la favola si trasforma in un vero e proprio inferno. Stephanie Seymour, la supermodel quarantunenne veterana di cataloghi, sfilate e paginoni centrali di Playboy è in rotta con suo marito, il celebre magnate Peter Brant. Come spesso capita in questo tipo di vicende familiari dell’alta società le pratiche per il divorzio non sono certo rose e fiori, anzi nella maggior parte dei casi si verificano scene tratte dal celebre film La Guerra dei Roses del simpatico Danny DeVito.
Giusto pochi giorni fa stavamo appunto parlando di classifiche sui furti d’arte nel mondo in un nostro


il 6 novembre la storica galleria romana L’Attico di Fabio Sargentini ha inaugurato la mostra Oltre Il Trompe l’Oeil, doppia personale di Stefano Di Stasio e Marco Tirelli, primo di una serie di tre appuntamenti che vedranno la presenza di Mimmo Paladino e Piero Pizzi Cannella l’11 dicembre e Matteo Montani affiancato a Luca Padroni il prossimo 22 Gennaio 2010. Ovviamente Globartmag era presente all’affollatissima premiere e vi offre qui di seguito la recensione della mostra.
Nuova proposta artistica per il prestigioso Palais de Tokyo di Parigi, il celebre spazio espositivo presenta in questi giorni (fino al 17 gennaio 2010) una mostra dal titolo Chasing Napoleon, collettiva zeppa di artisti da tener d’occhio che si propone di indagare sulla volontà di esilio e fuga da un mondo di banalità intellettuale oltre che scandagliare un particolare momento storico ossia l’anno 1977.Cosa centra il 1977 direte voi, bene si da il caso che in quell’anno Ted Kaczynski meglio noto come Unabomber si trovava nascosto in una capanna nel Montana a disseminare il panico tra la popolazione con i suoi ordigni esplosivi nascosti nei luoghi e negli oggetti più impensati.
Peter Howson è un artista scozzese, non uno dei più grandi certo ma nemmeno un pittore della domenica visto che nel 1993 ha ricoperto il ruolo di artista di guerra per l’esercito britannico durante il conflitto bosniaco, creando alcune delle più incredibili e controverse opere che fissarono su tela gli orrori e le atrocità di quella insensata lotta fratricida. Nella sua prima spedizione in Bosnia l’artista rimase talmente traumatizzato che chiese di tornare a casa senza aver prodotto nemmeno un disegno. Quando Howson decise di tornare in Bosnia riuscì finalmente a sbloccarsi ma dovette creare le sue opere usando il lucido da scarpe e la cera delle candele poichè una parte del suo materiale artistico era stata rubata.


