Tobias Rehberger vuole Roger Federer e Rafael Nadal per un “match” a Londra

L’arte contemporanea è solo un gioco? Decisamente no, ma potrebbe diventare uno sport. Per l’artista tedesco Tobias Rehberger ad esempio, l’arte è un bel campo da tennis. Strano a dirsi ma è proprio così, visto che l’artista ha deciso di installare un campo da gioco regolamentare a Londra, in quel di Hyde Park. L’installazione sarà inaugurata la prossima estate, in concomitanza con i giochi olimpici di Londra 2012. Il campo da tennis sarà completamente funzionale e saranno invitate stars come Roger Federer e Rafael Nadal per giocare alcuni match.

Raggiunto dai microfoni della stampa internazionale, Tobias Rehberger ha così motivato la sua scelta creativa: “E’ importante che un’opera posta all’esterno, come quella che ho intenzione di fare, sia accessibile al pubblico, ma non voglio che sia più democratica di altre opere visto che chiunque può recarsi ad osservare un’opera situata all’interno di un museo o di una galleria o qualunque altro spazio interno. E poi mi interessano le situazioni, in particolare mi piacciono le situazioni difficili”.

Se Steve McCurry riattiva il MACRO di Roma

Domenica 22 gennaio 2012, ore 17:00, una lunghissima fila di visitatori serpeggia ben oltre le cancellate del museo MACRO di Roma in quel di Testaccio. A memoria d’uomo una folla così nutrita non s’era mai vista all’interno dell’ex mattatoio, ed il bello è che gli astanti non si apprestano a presenziare ad un art aperitif o ad un vernissage, bensì ad una mostra che è stata inaugurata già da diverso tempo, esattamente dal 3 dicembre 2011. Parliamo ovviamente della nutrita retrospettiva dedicata a Steve McCurry, oltre duecento scatti che raccontano le storie e i viaggi del genio americano della fotografia documentaristica.

Un successo senza precedenti che apre una grande riflessione sul passato del MACRO e sul futuro di tutti i musei d’arte contemporanea dell’intera nazione. Steve McCurry non è propriamente un artista sperimentale, il suo lavoro è di grande impatto visivo e caratterizzato da una curatissima componente estetica. All’interno della sua visione fotografica non si nascondono significati altri, tutto è ben evidente e pronto ad esser fruito. Forse Steve McCurry è un fotografo “facile”, forse la sua retrospettiva è solamente un blockbuster ma è innegabile che questo evento segna il netto ricongiungimento tra il MACRO e la fotografia, tra il museo ed il suo pubblico.

Incontro con Boris Mikhailov a Palazzo Grassi

Mercoledì 25 gennaio 2012, ore 18 a Palazzo Grassi Silvia Burini, docente di Storia dell’arte moderna dell’Europa Orientale all’università Ca’ Foscari di Venezia, dialogherà con l’artista ucraino Boris Mikhailov (Kharkov, 1938) tra i protagonisti dell’esposizione “Il Mondo vi appartiene“ in corso sino al 21 febbraio 2012 a Palazzo Grassi.

Boris Mikhailov è nato nel 1938 a Kharkov, grande centro industriale dell’Ucraina. Dopo gli studi di Ingegneria, nel 1965 si è avvicinato alla fotografia – attività estremamente pericolosa, sorvegliata attentamente dal KGB. Il lavoro di Mikhailov presenta una visione più veritiera degli ultimi trent’anni di vita sovietica che hanno portato al collasso dell’URSS, in contrasto con la fotografia ufficiale che celebrava un proletariato idealizzato. Dopo aver selezionato fotografie in bianco e nero da album di famiglia trovati qua e là o aver fotografato personalmente i soggetti, Mikhailov applica i colori sui negativi delle immagini (definisce la serie Luriki come una serie di “Ritratti sovietici dipinti”), parodiando ironicamente il modo in cui la propaganda sovietica ravvivava artificialmente scene monotone e grigie.

URSULA MUMENTHALER – RICONQUISTA

Lo studio d’arte contemporanea Pino Casagrande di Roma inaugura il 26 gennaio per la prima volta nei suoi spazi l’artista svizzera Ursula Mumenthaler. In mostra una selezione di oltre 20 fotografie che testimoniano i diversi lavori sullo spazio risalenti alla metà degli anni novanta, fino alla recente serie berlinese “Eingezäunte Brachflächen in Berlin” del 2007.

Lo spazio e la luce sono le linee guida essenziali per entrare nei lavori di Ursula Mumenthaler che a partire da interventi pittorici all’interno di edifici industriali dismessi come fabbriche, garage, sanatori e hotels, traccia perimetri geometrici che risolve in campiture di colore monocrome, poi racchiuse in un’unica prospettiva fotografica, quella frontale dell’osservatore. Da luogo come spazio vissuto in prima persona, a luogo come habitat universale, l’artista sentirà poi il bisogno di allontanarsi dalla geometrizzazione della forma come pratica pittorica, per cercare la stessa nell’edificio in quanto architettura. Da qui la serie “Agra” presente in mostra, che rivela la simmetria della forma nel suo naturale stato di disfacimento edile.

ALTRA NATURA. PROPOSTE DALLA COLLEZIONE DEL MUSEO | Museo Pecci Milano

ALTRA NATURA è il ciclo espositivo incentrato sulla collezione del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, che inaugura la presentazione di nuove proposte al Museo Pecci Milano mercoledì 25 gennaio 2012. La mostra, che resterà aperta fino al 20 febbraio 2012, esplora alcune ipotesi di Altra natura, elaborazioni artistiche intorno all’idea di natura e, allo stesso tempo, riflessioni sulla natura dell’arte per offrire al visitatore informazioni sui processi generativi, le manifestazioni ed esperienze fisiche e mentali dell’arte contemporanea. Le opere di nove artisti, incluso un progetto speciale di Luca Bolognesi in collaborazione con Lo schermo dell’arte Film Festival e due installazioni in situ di Massimo Uberti, sono riunite in un percorso inedito da vedere e da sentire.

Giardino fiorito_Michael Lin
Nell’installazione a pavimento creata per il Centro Pecci da Michael Lin (Floor Painting, 2010), il disegno floreale dipinto trasforma lo spazio espositivo in un accogliente luogo di benvenuto, un giardino che invita ad accomodarsi e farsi avvolgere nei suoi colori brillanti. Sulla tela dipinta (Pillow, 2008) Lin si appropria di motivi decorativi floreali dei tessuti tradizionali taiwanesi degli anni Cinquanta, che diventano la cifra stilistica della sua rappresentazione artistica. In occasione dell’esposizione delle opere sarà presentato il primo volume monografico italiano dedicato al lavoro di Michael Lin, pubblicato da Maretti editore, che documenta la mostra personale dell’artista a Prato (2010-2011).

ARIEL OROZCO – DETRÁS DEL CRISTAL

La seconda personale di Ariel Orozco che inaugura il 9 febbraio alla Federica Schiavo Gallery di Roma consiste in una riflessione essenziale e dinamica su alcune delle contraddizioni, anomalie e paradossi che caratterizzano la nostra esistenza quotidiana e la nostra realtà neoliberale. Confondendo i binari della abbondanza con quelli della scarsità, così come quelli della supremazia con quelli dell’impotenza, la mostra trasmette un senso di suspense proprio della precarietà, suscitando un effetto al contempo comico e inquietante.

Questioni di fragilità, di un lusso decaduto e di un’antica abbondanza, sono affrontate ironicamente in Untitled, una scatola di cioccolata i cui cioccolatini sono totalmente stati consumati, così come in Untitled, una bottiglia di champagne dal vetro così pieno di crepe che sarebbe davvero incauto usarla. Paradossi su carenza e abbondanza assumono un ulteriore significato in Untitled (Sed). L’opera consiste in un’installazione di grandi dimensioni composta da mille bicchieri di vetro colmi di sabbia e disposti sul pavimento della prima stanza a comporre tante pozzanghere. In questo caso, la totale assenza di acqua è controbilanciata dall’abbondanza di qualcos’altro, inutile ma attraente: la sabbia. Allo stesso modo, la vicina Untitled (Problema) complica e semplifica le cose.

Festival delle Scienze 2012 all’Auditorium Parco della Musica

In occasione della settima edizione del Festival delle Scienze ampio spazio sarà dedicato a mostre, installazioni, performance, video ed exhibit che affronteranno il concetto di tempo pervasivo e parte integrante della nostra realtà. Il festival ha inaugurato il 19 gennaio e durerà fino al 22 gennaio e si tiene all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

PERFORMANCE

Erik Satie – Vexations – Spazio Risonanze – No stop da sabato 21 ore 18.00 a domenica 22 ore 18.00 – Ingresso libero

Vexations, di Erik Satie, (1893) è una delle più straordinarie composizioni del musicista francese, non tanto dal punto di vista musicale, quanto per la performance che la sua esecuzione richiede: 35 battute ripetute sempre di continuo, da un alternarsi di centinaia di pianisti, tutto dal vivo e per la durata di un giorno. Una sorta di meditazione temporale senza eventi.

Gustav Klimt allo Spazio Oberdan di Milano

Si tiene a Milano, presso lo Spazio Oberdan della Provincia di Milano, in Viale Vittorio Veneto 2, dal 4 febbraio al 6 maggio 2012 la mostra Gustav Klimt. Disegni intorno al fregio di Beethoven promossa dalla Provincia di Milano, prodotta e organizzata da Alef cultural project management. La mostra è a cura di Annette Vogel, per la sezioni disegni, di Lorenza Tonani, per la sezione sulla grafica secessionista, di Maria Porro, per la riproduzione scenografica del Fregio di Beethoven.

Klimt, rappresentante autorevole della Secessione e artista di straordinaria rilevanza nella storia dell’arte moderna, avrebbe festeggiato nel 2012 il suo 150° compleanno. In occasione di questa particolare ricorrenza una serie di importanti eventi internazionali celebrano la figura e l’opera del Maestro austriaco. Vienna, città in cui Klimt ha trascorso gran parte della sua esistenza, ospita, nelle sue sedi espositive più prestigiose, numerose mostre di grande levatura. Altre città europee da Parigi a Barcellona, da Berlino a Londra, accolgono speciali e interessanti workshop per indagare e scoprire le opere del grande artista.

Bianco e Valente – Costellazioni di me

La galleria Fabio Tiboni / SPONDA inaugura il 29 gennaio la mostra Costellazioni di me del duo artistico Bianco-Valente, già attivi sul territorio bolognese nel 2007 con un’installazione ambientale al Museo di Palazzo Poggi. Il lavoro di Bianco-Valente è da sempre incentrato sui concetti di percezione e relazione: in questa occasione viene proposta un’installazione ambientale che fornirà il pretesto per l’incontro e lo scambio delle energie potenziali tra lo spettatore e il luogo, tra le persone e le cose.

Bianco-Valente avvolgeranno le pareti e il soffitto della galleria in una rete relazionale disegnata trascrivendo le parole dei saggi e delle lettere con cui gli astronomi, nei secoli passati, hanno via via descritto le proprie osservazioni e le proprie visioni, volte a definire i corpi celesti e le leggi che li tengono in relazione. Pochi sanno che fu proprio a Bologna che Copernico cominciò, grazie all’incontro e alla collaborazione con l’astronomo ferrarese Domenico Maria Novara, ad approfondire i suoi studi astronomici e a fare le prime osservazioni, che lo portarono dopo circa 20 anni a formulare la sua teoria eliocentrica che, riprendendo gli studi dei pitagorici e alcune intuizioni del suo mentore bolognese, rimetteva il Sole al centro dell’universo allora conosciuto.

Damien Hirst (non) riposa in pace

Quanti articoli abbiamo scritto su Damien Hirst in queste ultime settimane? Troppi forse, e come se tutto questo non bastasse, proprio nel corso di questa settimana abbiamo redatto un’accurata critica sulla megamostra The Complete Spot Paintings ospitata dalle Gagosian Gallery di tutto il mondo. Il guaio è che al “povero” Mr. Hirst sembra accadere ogni tipo di bizzarria e per forza di cose non possiamo non documentare quanto accade.

Il celebre magazine The Village Voice ha pubblicato proprio ieri una notizia a dir poco allarmante scritta da Christian Viveros-Faune. Secondo il giornalista Damien Hirst sarebbe deceduto nella giornata del 12 gennaio scorso a New York in seguito alle complicazioni derivate da una diverticolite acuta. Causa di tutto ciò l’immane stress e le fatiche dell’allestimento che avrebbero stroncato l’artista a soli 46 anni. Il bello è che il Village Voice continua con il suo lungo “coccodrillo” con l’intera storia di Damien Hirst dalle origini fino ai giorni nostri, disquisendo sulla sua continua ricerca della morte all’interno della produzione artistica.

George Lucas e l’attacco dei cloni dell’arte contemporanea

Il mondo dello star system è alquanto bizzarro, i divi che lo animano sono sempre in cerca di un qualcosa di irraggiungibile, puntualmente pronta a sfuggirli di mano. I premi, gli onori, la gloria e l’amore dei fans non è mai abbastanza, questo poiché il divo che canta o recita vorrebbe essere considerato un artista in piena regola. Ecco quindi che Lady Gaga e James Franco si auto proclamano performers e Sylvester Stallone pittore.

L’ultimo in ordine di tempo è il regista George Lucas, autore della saga di Star Wars nonché della nuova pellicola Red Tails. Ebbene Lucas ha dichiarato di voler tornare alle origini del cinema sperimentale, vale a dire ciò che sin dai primi anni della sua carriera ha acceso nel suo cuore l’amore per la celluloide. Questo significa che presto vedremo un Lucas videoartista alla stregua di Bill Viola. La cosa fa comunque sorridere, visto che il regista ha più volte affermato, nel corso degli ultimi anni, di voler tornare alle arti visive senza mai dare un benché minimo segno di scostamento dalle pellicole blockbusters che attualmente dirige.

Terza edizione a Villa Medici del Festival Controtempo

La terza edizione del Festival Controtempo dell’Accademia di Francia a Roma, dal 24 al 28 gennaio 2012, si iscrive in con­tinuità con le due precedenti, e scandisce così un ciclo di tre edizioni accomunate ad evidenziare i legami mantenuti dai compositori francesi e quelli italiani. La prima edizione si è concentrata su una corrente nata nel 1970, la corrente “spet­trale”. La seconda ha sottolineato un atteggiamento, quello della “radicalità”. L’edizione 2012 vuole onorare invece un compositore, Fausto Romitelli (1963-2004). Romitelli ha radicalizzato la scrittura spettrale (armonie timbriche, logica della metamorfosi, lo sviluppo delle onde), metten­dola in contatto con le espressioni allucinate e violente del rock psichedelico. La sua arte, intrisa di una profonda ori­ginalità, rompe con “l’accademismo moderno”, che tanto ama prendere in giro.

Sotto la direzione artistica del compositore Yann Robin, Controtempo presenterà l’Ensemble intercontemporain, Garth Knox, l’Ensemble l’Itinéraire, l’Ensemble Multi-latérale e il PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble. La parte elettronica di ogni concerto sarà rea­lizzata dallo GMEM Centre National de Création Musicale de Marseille. I concerti di questa terza edizione si terranno presso Università La Sapienza – Sala Aula Magna, presso l’Auditorium Parco della Musica – Teatro Studio, e negli spazi del Grand Salon dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici.

Hanksy, lo street artist che copia Banksy e altre notizie dal mondo della street art

Visto che da parecchio tempo non parliamo di Street Art, cogliamo oggi l’occasione per fornirvi alcune gustose notizie su questa meravigliosa forma espressiva. Cominciamo dal nostro beniamino Banksy, negli ultimi tempi a New York erano comparsi murales molto simili a quelli prodotti dall’artista, tanto che in molti hanno pensato ad una sua tournee negli States. Ad uno sguardo più attento ci si è però resi conto che i murales non erano opera di Banksy bensì di Hanksy, nuovo street artist newyorchese che ha deciso di ricalcare le orme del suo ben più noto collega d’oltreoceano.

Hanksy non fa altro che copiare pari pari lo stile di Banksy aggiungendo una bizzarra caratteristica, la faccia dell’attore Tom Hanks che puntualmente compare in ogni rappresentazione. Ecco quindi che anche il celebre topone di Banksy viene riprodotto fedelmente con in aggiunta la testa della celebre star di Hollywood. Insomma ormai il nostro amico Banksy è divenuto talmente celebre anche negli States che già qualcuno gli fa concorrenza. 

Giovedì difesa: J.Edgar

Un ottimo lavoro questo film di Clint Eastwood su John Edgar Hoover, con un maestoso Leonardo Di Caprio nei panni del capo dell’FBI. Quella che si analizza è la vita e i pensieri di uno degli uomini più influenti del mondo. A capo dell’FBI per circa 50 anni, durante 8 legislazioni.

La sceneggiatura non si risparmia nulla: la purezza e il buon senso ma anche l’ottusità e i sotterfugi. Quella che viene fuori è una linea di rigidità che poco si concede e molto piega a quello che considera necessario o fondamentale. Lo stato prima di tutto e combattere i suoi nemici (che siano veri o immaginari) il cittadino medio dovrà dormire sonni tranquilli.