Ritorna dopo 16 anni la rivista E IL TOPO con un concorso fotografico

E IL TOPO, in collaborazione con CAREOF DOCVA, Milano, e SUPPORTICO LOPEZ, Berlino, indice un concorso per la pubblicazione del numero 12 della rivista, intitolato “Re-Birth”. E IL TOPO – rivista d’artista nata da un’idea di Gabriele Di Matteo, Franco Silvestro e Vedova Mazzei, pubblicata tra il 1992 e il 1996 assieme a Piero Cavellini e la sua “Edizioni Nuovi Strumenti”, – ha proposto progetti inediti, pensati appositamente per essere fruiti attraverso le pagine della rivista. Con i contributi di artisti quali Art Club 2000, Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Maurizio Cattelan Vanessa Beecroft, Mark Dion, Dominique Gonzalez-Foerster, Premiata Ditta, Eva Marisaldi, Miltos Manetas, Grazia Toderi e molti altri, E IL TOPO ha profeticamente registrato lo spirito e l’attitudine di una generazione di artisti i quali, all’epoca, stavano per ricevere il definitvo riconoscimento da parte di critica e pubblico.

Il numero 12 della rivista verrà realizzato nel 2012, dopo sedici anni dalla pubblicazione dell’ultimo numero, in collaborazione con CAREOF DOCVA e SUPPORTICO LOPEZ. Questo nuovo numero vuole mostrare sin dall’inizio un forte senso con di continuità, ma allo stesso tempo di innovazione, nei confronti della precedente edizione. Il concorso è volto a ricercare materiale fotografico, precisamente ritratti di persone del mondo dell’arte che sono decedute negli ultimi 16 anni, il periodo di tempo in cui E IL TOPO era sparito senza lasciare tracce.

DA 0 A 100. LE NUOVE ETÀ DELLA VITA

ARTE E SCIENZA IN PIAZZA™ – manifestazione di diffusione della cultura scientifica organizzata dalla Fondazione Marino Golinelli in collaborazione con il Comune di Bologna – quest’anno presenta, in partnership con La Triennale di Milano, “Da 0 a 100, le nuove età della vita”, a cura di Giovanni Carrada e Cristiana Perrella. Prodotta da Fondazione Marino Golinelli in partnership con La Triennale di Milano, la mostra sarà ospitata a Bologna a Palazzo Re Enzo dal 2 al 12 febbraio e successivamente a Milano in Triennale Bovisa dal 23 febbraio al 28 marzo.

“Da 0 a 100, le nuove età della vita” è una mostra d’arte contemporanea e di scienza per capire come e perché il nostro corpo e la nostra mente sono molto diversi da quelli delle generazioni precedenti, e come svilupparne meglio le potenzialità. Nel corso dell’ultimo secolo infatti la condizione umana è cambiata come mai era avvenuto prima: la nostra costituzione genetica è rimasta la stessa, ma un ambiente trasformato dalla tecnologia ne ha fatto emergere uomini e donne diversi. Non ce ne siamo accorti perché il cambiamento è stato graduale, ma siamo diventati più alti, più, forti e persino più intelligenti. In media naturalmente. E poiché viviamo il doppio rispetto a prima, abbiamo avuto in regalo per così dire una vita in più.

BIOS VINCENT – Il muro ha un suono

Nelle Sale Duca di Montalto della prestigiosa sede di Palazzo Reale di Palermo ospita dal 14 gennaio al 3 febbraio 2012 uno tra i più promettenti artisti della scena contemporanea, il siciliano BIOS Vincent, con la personale Il muro ha un suono curata da Martina Cavallarin. In occasione dell’inaugurazione che si terrà venerdì 13 gennaio 2012 alle ore 19:00, un’inedita performance dal forte impatto emotivo introdurrà il pubblico alla visione della mostra.

La mostra è patrocinata dalla Regione Sicilia, dall’Assemblea della Regione Siciliana e dalla Fondazione Federico II, e organizzata dall’Associazione Sicilia Promotion, con il contributo di Galleria Affiche Milano e Galleria 71 Palermo. Sponsor d’eccezione URSA Italia SrL. BIOS costruisce per gli spazi del Palazzo Reale un percorso del tutto inusuale, che si snoda dal piano inferiore, in cui si è accolti dai video con i gli atti performativi dell’artista, fino alla sala centrale del piano superiore, dove una labirintica installazione composta da oltre 40 opere di grandi dimensioni avvolge il visitatore in spire materiche dalle forti cromie che prendono il sopravvento e lo conducono alla grande parete di fondo interamente coperta da un lavoro di notevoli dimensioni emozionali.

LUIGI GHIRRI – Project Prints. Un’avventura del pensiero e dello sguardo

Nell’ambito del progetto Le scatole viventi / The Living Boxes, a cura di Andrea Bellini, il Castello di Rivoli, in collaborazione con il Fondo Luigi Ghirri,inaugura il 3 febbraio 2012 la mostra LUIGI GHIRRI – Project Prints. Un’avventura del pensiero e dello sguardo, a cura di Elena Re.

Attraverso un’ampia selezione di project prints – le prime stampe a contatto che Ghirri aveva realizzato per visualizzare il proprio lavoro – la mostra offre un percorso, di fatto inedito, sui principali progetti di ricerca fotografica sviluppati dall’artista dal 1980 al 1992, anno della sua prematura scomparsa. Parallelamente – attraverso una raccolta di maquettes di opere da lui realizzate negli anni Settanta, cui si uniscono numerosi scritti, oggetti e documenti originali conservati nel suo archivio – la mostra approfondisce ulteriormente la questione nodale del progetto nell’opera di Luigi Ghirri, diventando nel complesso un singolare momento di riflessione sul pensiero, sulla poetica e sulla visione progettuale dell’autore. Una visione che ha aperto un nuovo scenario, che è entrata a far parte di un dibattito culturale di ampio respiro e che costituisce tutt’oggi un punto di riferimento essenziale per gli artisti della nuova generazione.

Nuova Gestione: l’arte si riappropria dello spazio urbano

Martedì 20 dicembre si è tenuta la presentazione del progetto Nuova Gestione a cura del collettivo Sguardo Contemporaneo. L’evento si prefiggeva di illustrare le dinamiche di un progetto ambizioso che si inserisce nel più ampio contesto di riqualificazione di spazi urbani dove il vissuto quotidiano è messo in relazione con le realtà artistiche contemporanee sempre più altrimenti circoscritte in ambiti istituzionali ed elitari.

L’obiettivo di questo gruppo di giovani curatori e storici dell’arte costituitosi come associazione nel 2007 e già noto per precedenti interventi curatoriali e per la gestione di un magazine di approfondimento on line, consiste più specificatamente nella riqualificazione di locali commerciali sfitti al Quadraro. Il quartiere, un tempo importante luogo commerciale per la presenza dello stabilimento cinematografico di Cinecittà e successivamente presidio antifascista, è poi diventato quartiere popolare atto ad accogliere immigrati in prevalenza dal sud Italia ma anche spunto letterario per il genio di pasoliniano.

Il peggio del 2011 – parte prima

Eccoci giunti come di consueto al nostro diario di bordo del peggio dell’arte contemporanea di questo 2011. Noi come al solito ci auguriamo di non dover assistere più a questi infausti episodi ma del resto il mondo (dell’arte) è bello perché e vario. Largo quindi alla nostra hit list che verrà pubblicata in due puntate:

1 Padiglione Italia alla Biennale di Venezia – Il Vittorione Nazionale© si è impegnato duramente per screditare il buon nome del nostro sistema agli occhi del mondo. Basta guardare la lista dei partecipanti alle prossime manifestazioni internazionali (Whitney Biennial e Triennale del New Museum in testa) per rendersi conto che ormai gli italiani sono divenuti una specie in estinzione. Per il 2012 L’oracolo consiglia di cambiar nome al Padiglione Italia, magari in Padiglione U.S.A. o quanto altro. Almeno sarà un’altra nazione ad esser derisa.

2 Le disavventure di Ai Weiwei e quelle dei Voina – il governo cinese non ha di certo fatto una gran bella figura imprigionando e seviziando il coraggioso Ai e di rimando anche quello russo non ha voluto esser da meno, offrendo tante belle barbarie ai due componenti dei Voina. Per il 2012 L’oracolo consiglia prudenza a chi decide di intraprendere la carriera artistica, almeno trovatevi un buon avvocato.  

I parassiti del metallo aggrediscono anche l’arte contemporanea

Spesso in Italia si sente parlare degli innumerevoli furti di metalli ad opera di veri e propri predoni che saccheggiano linee elettriche e telefoniche alla ricerca di rame e quanto altro. La ricettazione dei metalli è infatti divenuta un vero e proprio business visto che alcuni materiali possono essere rivenduti fino a 10 euro al chilogrammo. Il furto dei metalli non è però un male tutto italiano e soprattutto non affligge solamente il mondo dei servizi pubblici e delle telecomunicazioni. Anche l’arte contemporanea è infatti un facile bersaglio per chiunque abbia intenzione di ricettare bronzo, rame ed altri metalli ormai divenuti preziosi.

Una valida prova di questo sospetto ci arriva direttamente dal Regno Unito dove proprio un’opera d’arte pubblica è caduta vittima dell’epidemia del furto di metalli. La BBC ha infatti dichiarato che una scultura in bronzo di Barbara Hepworth intitolata Two Form (Divided Circe) del 1969 è stata rubata lo scorso 20 dicembre. Sul luogo della sua posa, Dulwich Park (South London) è rimasto solamente il piedistallo. La scultura era stata sistemata nel contesto di Dulwich Park nel 1970 e lì ha riposato tranquillamente fino al tragico evento.

Christo e Jeanne-Claude. Opere nella Collezione Würth

Con oltre 100 opere, la Collezione Würth possiede una delle maggiori raccolte al mondo di oggetti, disegni e collage di Christo e Jeanne-Claude; la mostra “Christo e Jeanne-Claude. Opere nella Collezione Würth” sarà esposta a Roma all’Art Forum Wurth di Capena dal 21 gennaio al 21 aprile 2012.

La mostra realizzata dall’Art Forum proporrà un excursus inedito attraverso le tappe più significative della produzione creativa di Christo e Jeanne-Claude. Originario della Bulgaria, Christo (Javacheff, nato nel 1935) si stabilì nel 1958 a Parigi, dove dal 1960 lavorò nell’ambiente del Nouveau Réalisme e incontrò quella che sarebbe divenuta sua moglie, Jeanne-Claude (1935-2009), con la quale avviò un ininterrotto sodalizio artistico operando dal 1964 negli Stati Uniti e in altri paesi.

SENZ’APPELLO – il primo concorso di videoarte in occasione della giornata della memoria

La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di San Marino, in collaborazione con l’Associazione Culturale MASK, indice la Prima Edizione del concorso Senz’appello, in occasione del giorno della memoria di venerdì 27 gennaio 2012. Il concorso è finalizzato alla presentazione di un’opera audiovisiva che rifletta sul persistere ai nostri giorni di totalitarismi, ideologie e sistemi politici che mirano ad una relativizzazione dell’individuo e dei suoi diritti fondamentali e, in particolare, su quei processi di natura politico-economica in atto che agiscono sui gruppi sociali più deboli, senza che vi sia una reale presa di coscienza da parte dei cittadini.

Il concorso, che intende promuovere l’Arte Contemporanea come strumento di analisi critica del reale, prevede la selezione da parte della giuria di sei lavori video, uno dei quali risulterà vincitore. Le opere selezionate saranno inoltre presentate durante il concerto del San Marino Ensemble diretto dal M° Massimiliano Messieri, previsto per la giornata della memoria del 27 gennaio 2012, presso il Teatro Titano della Repubblica di San Marino. In tale occasione saranno complementari all’evento e verranno proiettati privi di audio.

Whitney Biennial e la Triennale al New Museum, ecco tutti i partecipanti..

Dopo la spumeggiante edizione firmata da Francesco Bonami, che fra l’altro ha riscosso un ottimo successo di pubblico e critica, la Whitney Biennial torna a far parlare di sé. In questi giorni infatti sono trapelati i nomi degli artisti partecipanti alla prossima edizione che si terrà dal 1 marzo al 27 maggio 2012. Fra i partecipanti anche grandi registi/documentaristi come Werner Herzog e Frederick Wiseman, autore di affascinanti quanto sconcertanti film verità come Near Death, girato all’interno di un nosocomio americano.

A curare la Biennial sarà il duo formato da Elisabeth Sussman e Jay Sanders, ex direttore della Greene Naftali Gallery di New York, praticamente un vero volpone del mercato che ha già organizzato molte mostre di successo. Il duo ha operato una scelta – non scelta visto che gli artisti partecipanti sono addirittura 51, segno evidente che il minestrone/padiglione Italia di Vittorione Nazionale© ha fatto scuola. Ma vediamo chi parteciperà alla Whitney Biennial 2012:

 1. Kai Althoff

2. Thom Andersen

3. Charles Atlas

4. Lutz Bacher

5. Forrest Bess (by Robert Gober)

6. Michael Clark

7. Dennis Cooper and Gisèle Vienne

Letture di Difesa: Hitler Warhol Experience

“Leggo per legittima difesa.” (Woody Allen)

Ok questi sono quasi affari miei ma praticamente lo cercavo da circa quindici anni. Il romanzo breve di Lorenzo Miglioli, giornalista, scrittore, saggista, autore di scenografie digitali, poco noto ai più.

Miglioli è tuttavia autore di soli 4 romanzi, tra cui RA-DIO, il primo romanzo ipertestuale in italiano e Berlusconi è un retrovirus, romanzo gratuito scaricabile dalla rete, ma sto divagando.

Giovedì difesa: Sir Sherlock Holmes

Finalmente un nuovo eroe. E finalmente lo vannno a prendere dalla letteratura. Mette voglia di leggere Conan Doyle.

Lo Sherlock Holmes interpretato da Robert Downey Junior è adddiritura affascinante come i cattivi e non noioso come i buoni. Intendo proprio affascinante come il solare caotico Joker, molto più che come il complesso e complessato problematico lunare notturno Batman. Joker che in fondo, a modo suo (e il suo modo è il tutto) la vita la ama e la ama senza regole.

Giulio Paolini alla galleria Massimo Minini

Per la sua sesta esposizione personale alla Galleria Massimo Minini, Giulio Paolini ha realizzato quattro lavori inediti di grande formato. Ciascuna stanza accoglie una sola opera, che attraverso il suo titolo ne evoca un’altra, esposta dall’artista in precedenza nella stessa galleria. “Quanto d’inedito e inatteso queste nuove immagini propongono è però anche traccia antica e sedimentata della nostra comune memoria”, scrive Paolini nella lettera a Minini riprodotta nel foglio-invito della mostra che ripercorre la lunga amicizia tra il gallerista e l’artista.

Nella prima stanza, intitolata L’ospite, quattro cornici dorate presentano un’inquadratura fotografica dello studio dell’artista, che a sua volta inscrive un’immagine dell’ambiente medesimo in cui il lavoro è esposto e nel quale Paolini ha allestito nel 1989 la mostra omonima. Tutt’intorno, altre cornici amplificano sulla parete la prospettiva suggerita dalle fotografie. Nell’ambiente successivo, Eco propone un grande disegno sviluppato su due pareti adiacenti, che attraverso una serie di riquadri evoca la sequenza dei nove elementi costitutivi dell’opera dallo stesso titolo esposta a Brescia nel 1976.

Il grande bluff della curatela all’italiana

Nel sistema dell’arte contemporanea Made In Italy ed in particolar modo all’interno della scena curatoriale c’è qualcosa che non va, qualcosa che la sottoscritta non riesce proprio a digerire ma per meglio analizzare questo profondo stato di malessere bisogna initiare ab ovo. Durante la fine degli anni ’90 e sino al 2005 (circa), la pratica curatoriale nel nostro bel paese ha subito una brusca sterzata, trasformandosi in qualcosa di molto simile alla professione di P.R.

Alcuni curatori hanno mantenuto una visione per così dire critica, perseguendo un tradizionale percorso fatto di saggi, testi, esperienze sia domestiche che oltreconfine, fino al conseguimento degli strumenti  necessari per emergere, misurarsi e “fare sistema”. Altri invece, come si diceva, hanno preferito darsi alle pubbliche relazioni ed al management,  promuovendo artisti a iosa (con scelte discutibili) e promettendo mari e monti alle gallerie private per poi deluderle sistematicamente al mancato arrivo di collezionisti dotati di moneta sonante. Infine c’è chi ha scelto di ricavarsi una figura professionale starting from scratch, illudendo ed illudendosi sul fatto di poter assurgere al ruolo di consulente onnipotente/onnisciente, quando di fatto il nostro mercato era già ottenebrato da scelte operative del tutto inconcludenti.