“Simultaneità degli opposti” con Mauro Di Silvestre e il collettivo Foschini/Iacomelli

Il 15 aprile 2011 alle ore 18:30 inaugura alla galleria Bianca Arte Contemporanea di Palermo la doppia personale dal titolo “Simultaneità degli opposti” con Mauro Di Silvestre e il collettivo Foschini/Iacomelli. Un appuntamento dedicato interamente alla pittura, una ricognizione sulla migliore e giovane figurazione contemporanea del centro Italia. Fino al 18 giugno 2011.

Simultaneità degli opposti è il titolo illuminante di un’opera scritta da Bruno Munari nel 1950. Una riconsiderazione della forma astratta, per spiegarla con le parole dell’artista “i segni sono delle forme appoggiate sul fondo, dove il valore è dato dall’energia, dal colore materico, dalle dimensioni, dai collegamenti, dagli spazi vuoti”, una descrizione che ben definisce i virtuosismi segnici di Di Silvestre e le figure fluttuanti di Foschini/Iacomelli. Una relazione puntuale dei rapporti formali che caratterizzano i due differenti approcci pittorici, fatti comunemente di vuoti e pieni, astrazioni tangibili che si riallacciano alla memoria e alle energie vitali di ricordi recenti.

Il MiBAC apre gratuitamente, per nove giorni, tutti i luoghi statali dell’arte

L’evento culturale piu’ atteso dell’anno: la XIII Settimana della Cultura. Il MiBAC apre gratuitamente, per nove giorni, tutti i luoghi statali dell’arte: monumenti, musei, aree archeologiche, archivi, biblioteche con dei grandi eventi diffusi su tutto il territorio.

Appuntamenti per tutti i gusti: mostre, convegni, aperture straordinarie, laboratori didattici, visite guidate e concerti che renderanno ancora più speciale l’esperienza di tutti i visitatori. Un’occasione imperdibile per avvicinarsi alla più grande ricchezza del nostro Paese: il nostro patrimonio artistico e culturale.

Robert Longo alla Galerie Thaddaeus Ropac di Parigi

Tanti anni fa mi capitò di ammirare da una cospicua distanza alcune opere di Robert Longo. “Niente di speciale, in fondo si tratta di banalissime fotografie. Si sono scatti ben curati, ma di fotografie del genere se ne vedono su tutti i rotocalchi”, pensai. Chissà quanta altra gente, scorgendo rapidamente le opere di questo protagonista della Pictures Generation, avrà pensato le medesime cose.

Ed invece in quel frangente fu il mio stesso occhio ad ingannarmi, ciò che sembrava fotografia era invece disegno puro, un fitto intreccio di ricami che di fatto oltrepassava i limiti del medium. Mi trovavo di fronte alla serie Men in the cities e davanti al mio cospetto si contorcevano figure umane, simboli malati dell’ansia contemporanea avvolti da un tormento senza tempo. In quel frangente fui sopraffatta dalle linee e dalle cesellature che donavano ai disegni di Longo un’insperata quanto meravigliosa tridimensionalità.

Lo street artist fa il vandalo e modifica un Sol LeWitt

Vi abbiamo già parlato del folle attacco portato a termine da una donna mentalmente disturbata ai danni del dipinto Two tahitian women (due donne tahitiane) di Paul Gauguin, attualmente esposto alla National Gallery of Art di Washington in occasione di una mostra dedicata al grande maestro.

Ebbene, secondo quanto dichiarato dagli ispettori di polizia che hanno interrogato la donna, quest’ultima avrebbe agito perché: “le due ragazze nel dipinto, con il seno scoperto, avevano degli atteggiamenti smaccatamente lesbo. Ho tentato di distruggerli. Penso che andrebbero bruciati…io sono della CIA ed ho una radio in testa ed ho intenzione di uccidervi” queste sono le esatte (e deliranti) parole che la squilibrata ha pronunciato agli agenti, secondo quanto riportato oggi nelle pagine del Los Angeles Times. Il quotidiano però, oltre a fornire questi inquietanti retroscena, ha svolto una piccola indagine sugli atti di vandalismo all’interno degli spazi della National Gallery, riportando alla luce altri misfatti che prima d’ora non erano mai stati resi noti.

UNIVERSO RIETVELD. Architettura e design per la vita moderna

Il MAXXI di Roma inaugura il 13 aprile a mostra UNIVERSO RIETVELD. Architettura e design per la vita moderna, coprodotta con il Central Museum di Utrecht, analizza l’opera del progettista olandese Gerrit Thomas Rietveld (1888-1964) a confronto con il suo tempo, i suoi colleghi e contemporanei, i luoghi e il milieu artistico del suo paese e oltre.

Rietveld ha vissuto nell’epoca delle rivoluzioni politiche e culturali del Novecento: ha attraversato due guerre mondiali, gli anni della Guerra Fredda e quelli del post-colonialismo. È stato testimone diretto di eventi epocali: la crisi economica del ‘29, la disastrosa inondazione che nel 1953 colpì l’Olanda, le difficoltà della ricostruzione post-bellica. Soprattutto ha partecipato intensamente e da protagonista ai fermenti delle avanguardie artistiche, destinate a lasciare una delle tracce più persistenti nel campo dell’architettura e del design del XX secolo.

Se Weiwei scompare assieme alla Cina

Nel corso di questi due anni ho scritto numerosi articoli su Ai Weiwei e sulle sue assurde vicende con il governo cinese. Ho anche parlato di questo coraggioso artista all’interno del mio libro Oltre ogni limite, ponendo l’accento sulle sue battagliere azioni con il collettivo The Stars prima e le successive lotte in solitaria, prima fra tutte quella per portare alla luce alcune scomode verità sul terremoto del Sichuan, avvenuto in Cina il 12 maggio 2008.

Ho quindi imparato ad amare il talento e lo spirito umanitario di questo grande artista ed ho cercato di trasmettere questa passione agli altri, ai miei lettori, illustrando le nefandezze di una nazione troppo spesso dipinta come il paradiso degli artisti. Ebbene, la Cina non è terra per artisti e non importa quanto fiorenti siano i suoi mercati dell’arte, nella grande nazione asiatica i diritti umani vengono sistematicamente calpestati e questo basta a fotografare l’identità di un governo, di una serie di istituzioni malevole e reazionarie.

Giovedì Difesa: La villa di lato

La villa di lato è una mini serie, o meglio una serie di cortometraggi, in 11 puntate edite nel 2009 per la regia di Marcello Macchia, che in questo caso si firma Ennnio Annio. Come attore della serie si firma invece Maccio Capatonda, nome col quale è famoso agli amanti del genere. Marcello Macchia è inoltre il fondatore a Milano della Shortcut production assieme ad Enrico Venti.

Si tratta di una parodia del genere horror. Diversamente dai trailer fake, molto noti e trasmessi interamente dalla Giallappa’ s nei vari Mai dire lunedì e Mai dire martedì, qui Maccio cambia comicità e si adatta ad un nuovo stile di parodia.

Peter Zumthor ed il suo Pavilion per la Serpentine Gallery

Torna l’outsider, l’architetto che per anni ha lavorato in silenzio, lontano dalle luci della ribalta dell’architettura internazionale. Torna Peter Zumthor, il vincitore del prestigioso Pritzker Prize 2009, il creatore delle Terme di Vals in Svizzera ed altri fantastici edifici pensati per entrare in totale contatto con la natura e l’ambiente circostante.

Zumthor è infatti il prossimo designer chiamato a progettare il prossimo Pavilion della Serpentine Gallery, installazione temporanea che verrà svelata al pubblico londinese il prossimo luglio e rimarrà in piedi fino a settembre 2011. Fino a ieri i piani di Zumthor sono stati coperti da una sorta di segreto di stato ma ora finalmente l’architetto ha illustrato ai quotidiani inglesi i suoi piani per il futuro padiglione. Il prossimo Serpentine Pavilion nasconderà al suo interno una sorta di giardino contemplativo creato dal designer olandese Piet Oudolf.

MiArt 2011

Cento gallerie, il top degli artisti internazionali, un padiglione, quattro giorni di fiera. Dopo due anni di ottimi risultati, sia in termini di business che di presenze, MiArt 2011 punta ancora di più all’eccellenza del sistema artistico attraverso un’ulteriore selezione delle gallerie per presentarsi al mercato e al pubblico come una fiera unica, che ospita le più importanti gallerie italiane. In programma dall’8 all’11 aprile 2011 (inaugurazione su invito giovedì 7 aprile e apertura straordinaria il sabato sino alle 21.00), MiArt 2011 verrà concentrata in un unico padiglione (pad. 3, fieramilanocity, viale Scarampo, Porta Teodorico), dove le gallerie invitate alla partecipazione saranno collocate per analogia delle proposte secondo gli ambiti storico, contemporaneo e giovani a favore di una visione complessiva del panorama artistico internazionale.

“Gli ottimi risultati delle ultime due edizioni, in cui abbiamo puntato sulla qualità, confermano la necessità di realizzare una fiera sempre più selezionata, in cui solo le gallerie più serie, prestigiose e autorevoli siano chiamate a rappresentare artisti e opere della produzione italiana e internazionale dall’inizio del Novecento ad oggi. – sottolinea Michele Perini, Presidente di Fiera Milano Spa. E aggiunge: – A determinare l’internazionalità di una manifestazione non è la provenienza delle gallerie d’arte ma degli artisti, ed è per questo che MiArt ha deciso di imprimere una caratterizzazione netta alla fiera, ospitando il meglio delle gallerie italiane che rappresentano il meglio degli artisti internazionali”.

Galan: “fuori i cartelloni pubblicitari da Venezia!” ed altre notizie…

Torniamo ancora a parlare di Biennale di Venezia edizione 2011 per documentarvi di alcune iniziative senz’altro positive che rappresenteranno alcune delle tante (molte non sempre incoraggianti) novità presenti quest’anno in laguna. Come ben saprete il Padiglione Venezia sarà presto restaurato e verrà presto restituito al pubblico con rinnovato smalto. Padri di questa rinascita sono Louis Vuitton (alta moda) e Arzanà Navi (celebre armatore), due grandi brands che si sono riuniti per finanziare l’ardua impresa.

A stretto giro di tempo il logoro padiglione verrà interamente rinnovato e saranno revisionati  parte lapidea, copertura, impianti ed opere murarie. L’edificio ospiterà in seguito Mari Verticali, mostra di Fabrizio Plessi. Nel mentre a Venezia continua la telenovela del Vittorione Nazionale©. A quanto pare Sgarbi, dopo esser stato sollevato dall’incarico di soprintendente del polo museale veneziano potrebbe essere reintegrato dal nuovo ministro dei beni culturali Giancarlo Galan.

Gauguin troppo scabroso e una donna lo aggredisce

Sin dall’alba dei tempi i capolavori dell’arte custoditi nei musei sono stati ammirati da milioni di appassionati provenienti da ogni parte del globo. Alle volte però tra il pubblico si cela qualche invasato che non ha la benché minima intenzione di ammirare l’arte, bensì arrecare danno ad essa, ed allora son dolori. Certo le istituzioni museali sono costantemente impegnate nella salvaguardia delle loro opere ma è praticamente impossibile prevedere un atto repentino quanto inaspettato.

Ecco quindi che nel corso della storia, molte opere sono state squarciate, scarabocchiate o comunque oltraggiate da vandali, mitomani o peggio ancora artisti invidiosi. L’ultima notizia in tal senso proviene dalla National Gallery di Washington D.C., prestigiosa istituzione che attualmente ospita una mostra sui capolavori di Paul Gauguin.

Aaron Young allo studio Giangaleazzo Visconti di Milano

Dopo numerose mostre internazionali in alcuni degli spazi espositivi più prestigiosi al mondo, tra cui il P.S. 1 di Long Island City (NY), il Kunst-Werke di Berlino e la Serpentine Gallery di Londra, e dopo la recente partecipazione alla Brucennial curata da Vito Schnabel a SoHo (NY) e la mostra personale al MACRO di Roma,  Aaron Young torna ad esporre in Italia il 7 aprile 2011t allo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano.

Per l’appuntamento milanese, saranno esposte 7 opere di grandi dimensioni, realizzate su alluminio e legno e due sculture, cancelli di ferro e oro 24kt, tutte realizzate tra il 2007 e il 2009. Il lavoro di Young è il risultato di performances piene di energia che coinvolgono motociclisti, skateboarders e tatuatori (stereotipi di un tessuto urbano ribelle), che diretti dall’artista e in sella ad una motocicletta, attraverso acrobazie talvolta pericolose, lasciano segni di sgommate e frenate su lastre di alluminio o legno appositamente preparate con diversi strati di colore.

Biennale di Venezia 2011, tutte le participazioni

Nella speranza di farvi piacere, pubblichiamo qui di seguito la lista completa delle partecipazioni nazionali alla prossima Biennale di Venezia, edizione 2011. Ovviamente per quanto riguarda l’Italia non è stata ancora resa nota le lista ufficiale delle partecipazioni, noi però siamo fiduciosi. Vedrete che prima o poi ci sarà da ridere. Ma bando alle ciance e via con i nomi:

ALBANIA

Geopathies – Anila Rubiku, Orion Shima, Gentian Shkurti, Eltjon Valle, Driant Zeneli – Commissario: Parid Tefereçi. Curatore: Riccardo Caldura. Sede: Spazio Rolak, Giudecca 211/b

ANDORRA

Oltre la visione – Helena Guàrdia Ribó, Francisco Sánchez Sánchez – Commissario: Pedro de Sancristóval y Múrua, Joan Gil Gregório, Ermengol Puig Tàpies, Francesc Rodríguez Rossa. Curatori: Paolo de Grandis, Josep M. Ubach Bernada. Sede: Chiesa di San Samuele, Campo San Samuele

ARABIA SAUDITA

Shadia Alem e Raja Alem – Commissario: Abdulaziz Alsebail. Curatore: Mona Khazindar, Robin Start. Sede: Padiglione all’Arsenale

Nulla da obiettare, disarmanti verità – Michael Bevilacqua e Dean Sameshima a The FLat

Mentre noi siamo sempre rinchiusi nel nostro piccolo mondo antico, in altri luoghi esiste una realtà  manifesta di rabbia e dannazione. Sembra di fare un salto nel tempo entrando da The Flat di Massimo Carasi (Milano), negli anni bui di New York o nell’era del Punk underground a Londra, eppure siamo qua ed è tutto così reale che ci deve scuotere per forza.

Al piano terra accolgono le spettatore alcune grandi tele di Michael Bevilacqua, per chi conosce già il lavoro dell’artista californiano potrebbero sembrare variazioni sul tema. Michael da sempre gioca con colori e citazioni con un’arte che a prima vista potrebbe sembrare un’attualizzazione della pop art, con i suoi riferimenti a personaggi e simboli della cultura massificata americana, ma il suo è un gioco molto più complesso di mistificazione dell’immagine attraverso la parola e viceversa. Vicino all’ingresso piccole carte come copertine di libri di storie che non vorremmo leggere, ma invece ci inseguono, i colori tenui pastello nascondo  Klu Klux Klan, American Psyco e l’artista stesso, o almeno parte di esso.