Carsten Nicolai – Unitxt Mirrored

La Galleria Lorcan O’Neill di Roma inaugura oggi Unitxt Mirrored, un’installazione audio-visiva specialmente creata da Carsten Nicolai per lo spazio di via della Lungara. Si tratta del primo progetto che l’artista tedesco ha sviluppato in collaborazione con la Galleria Lorcan O’Neill Roma. L’installazione occupa l’intero spazio espositivo ed è pensata per essere vista dall’esterno. Parte sonora e parte visiva possono essere fruite solo ponendosi di fronte alla vetrina che come una scatola magica dischiude la scena per lo spettatore attraverso un punto di vista definito.

Il progetto riprende il linguaggio audio-video codificato in UniTxt, lavoro discografico che Carsten Nicolai, sotto lo pseudonimo di Alva Noto, ha prodotto per l’etichetta raster-noton nel 2008. Il titolo Unitxt può essere letto come “unit extended” e si riferisce a un’unità di una griglia ritmica, oppure simultaneamente potrebbe significare “universal text”, e cioè riferisi a un linguaggio universale, come per esempio la matematica (le unità, le costanti, le misure), che viene rappresentato con la parola o con i codici nel suono stesso. L’aspetto visivo consiste nella proiezione di linee orizzontali colorate sempre in movimento e occupa tutta la parete dello spazio; esso è basato sulla manipolazione e modulazione di pattern generati da hardware e software da parte del segnale sonoro.

Quando le maschere mascherano la mancanza di idee

Sarà che siamo in periodo carnevalesco o sarà che di maschere se ne vedono troppe in giro, sta di fatto che oggi parliamo proprio di questa forma di travestimento legata al buon vecchio mondo dell’arte contemporanea. Artefatto, feticcio, ossessione, la maschera, dai tempi dell’antica Grecia passando per la commedia dell’arte ed appunto la farsa carnevalesca rappresenta il sogno di cambiare aspetto, di occultare i propri sentimenti, di incutere timore all’avversario o semplicemente di provocare una sonora risata.

Sin dai suoi primi bagliori, la scintilla della creatività umana ha preso in prestito la maschera per molteplici scopi artistici. Dobbiamo a questo punto dichiarare che a noi l’utilizzo della maschera piace ed anche parecchio, basti citare The Residents, George Condo, Sparklehorse e David Lynch, solo per fare alcuni nomi operanti in diverse discipline che hanno fatto largo uso della maschera. Ultimamente però il gioco si è fatto alquanto banale visto che sempre più giovani artisti decidono di utilizzare la maschera per rendere misterioso ciò che invece è alquanto vuoto e tedioso. Ecco quindi che spuntano come funghi fotografie e video dove i personaggi principali, vestiti in maniera impeccabile, indossano maschere di animali.

E anche a Londra si manifesta contro i tagli alla cultura

Forse Andy Warhol, professando i suoi ormai celebri 15 minuti di fama per tutti, non avrebbe mai immaginato una reazione simile. Eppure proprio ad una sua asta organizzata da Sotheby’s nel West End di Londra lo scorso 16 febbraio, alcuni facinorosi sono riusciti a guadagnarsi i loro bei minuti di celebrità.

Tutto è successo in pochi istanti, all’asta era presente una prestigiosa opera della famosa serie Nine Multicolored Marilyns, quella dove la Monroe appare reiterata in colori diversi per intenderci. All’improvviso alcune persone (circa dodici stando alle dichiarazioni della stampa internazionale) si sono introdotte nella sede dell’asta ed hanno cominciato a lanciare al pubblico alcuni biglietti falsi da 50 sterline. In un secondo momento i manifestanti hanno esposto un grande striscione rosso con su scritto: “Orgy of the rich” l’orgia dei ricchi.

Il saluto infinito di Mariana Ferratto

Dal 25 febbraio The Gallery Apart ospiterà la mostra “Ciao”, la nuova personale di Mariana Ferratto. Si tratta dell’ultimo progetto dell’artista, elaborato, sviluppato e realizzato a Parigi nel corso del periodo di residenza dell’artista presso la Cité Internationale des Arts, dove è stata ospite per otto mesi nell’atelier messole a disposizione da Incontri internazionali d’arte, l’Associazione fondata e diretta con grande passione da Graziella Lonardi Buontempo.

Il progetto si sviluppa in due direzioni, un lavoro video e una serie fotografica composta da foto di scena. Il video propone una scena che si ripete milioni di volte in tutte le stazioni ferroviarie del mondo: una donna scende dal treno e si dirige verso un uomo che l’attende. Camminano uno in direzione dell’altra, sorridendo ed affrettandosi sempre più per abbreviare il tempo della promessa dell’incontro, finché si abbracciano felici.

The Art of Video Games, i videogiochi vanno al museo

Dopo aver riempito pagine e pagine dei magazine e dei blog d’arte di tutto il mondo con lo scandalo della censura al video A Fire in My Belly, opera del compianto David Wojnarowicz, lo Smithsonian National Portrait gallery di Washington DC torna a far parlare di se ma questa volta per un’affascinante mostra.  Il titolo dell’evento è The Art of Video Games e sarà ospitata presso la chiacchieratissima istituzione dal 16 marzo 2012 fino al 30 settembre dello stesso anno.

Si avete capito bene, la mostra si terrà tra circa un anno. Ma perchè? la ragione è presto detta, l’evento sarà interamente dedicato ai videogiochi e partirà dagli albori del divertimento elettronico rappresentati da Pac-Man e Pitfall! sino a giungere alle meraviglie tridimensionali dei nostri giorni come Super Mario Galaxy 2.

British Art Show 7, la noia è servita

Matthew Darbyshire

Dal momento della sua nascita nel 1979 il British Art Show, anche noto come BAS, ha contribuito all’escalation della Union Jack, contribuendo inoltre a lanciare in tutto il mondo il fenomeno della generazione Young British Artists (YBA). Va detto infatti che questa piattaforma quinquennale ed itinerante (la mostra infatti va in tour nelle più importanti città del Regno Unito) nata con l’obiettivo di scoprire i nuovi talenti dell’arte contemporanea britannica, ha presentato al grande pubblico, nel 1984,  gente come Paula Rego, Barry Flanagan, Tony Cragg, Antony Gormley.

L ‘edizione del 1990 è stata invece impreziosita dalla presenza di nomi quali Rachel Witheread, Fiona Rae, Mona Hatoum, Julian Opie e Gary Hume. E questo è niente in confronto alla storica edizione del 1995 con i talenti YBA del calibro di Sam Taylor-Wood, Damien Hirst, Douglas Gordon, Chris Ofili e Tacita Dean.  Insomma non è peccato affermare che il BAS ha letteralmente scritto un capitolo dell’arte contemporanea internazionale.

Giovedì Difesa: qualunquemente…

Qualunquemente, film diretto da Giulio Manfredonia è un film incentrato sulle vicende del protagonista, Cetto La Qualunque, candidato a sindaco, interpretato dal comico Antonio Albanese. Personalmente l’ho trovato di buon livello, anche se l’impressione è che la generazione più recente di comici, con qualche eccezione, più che prodotti filmici realmente narrativi e strutturati realizzi una sorta di gag lunghe, di estensione delle strisce televisive.

La caricatura tuttavia prende grande forza dalla paradossale situazione, diciamo “politica” attuale, che, quella si, forse lo renderebbe film commedia da esportare all’estero: manuale di italianità paradossale, di situazioni capovolte cui abbiamo fatto l’abitudine. La follia dei commenti e della sceneggiatura svela infatti la follia di un italia che si esplicita rendendo modus operandi quello che tutti sappiamo dovrebbe rimanere nascosto, un mondo capovolto.

Google e Red Bull rilanciano con lo Street Art View

Troppa grazia digitale ci verrebbe da dire pensando a questo nuovo lieto evento scaturito dal sempre più effervescente mondo dell’arte in versione internet. Alcuni giorni fa avevamo salutato con grande meraviglia la nascita del Google Art Project, piattaforma lanciata dal colosso di Mountain View che permette di osservare da vicino i più grandi capolavori dell’arte oltre che i più prestigiosi musei del globo, il tutto in versione street view. Ebbene a distanza di pochissimo tempo ecco che Google ci stupisce ancora per un progetto legato all’arte.

Questa volta una collaborazione con Red Bull ha dato inizio a Red Bull Street Art View, nuova piattaforma digitale tutta dedicata alla Street Art. L’impresa è quantomai ardua ma decisamente affascinante: raccogliere tutte le opere di street art sparse per il mondo, le quali verranno inserite nel sito di continuo ed anche il pubblico di internet potrà partecipare alla caccia al murale. Street Art View è ovviamente supportato dallo stesso motore di Street View ma l’attenzione è tutta per le opere create in strada.

La mappa “affettiva” di Palermo di Bianco e Valente

Artisti, architetti, critici, scrittori, musicisti per costruire una mappa urbana “affettiva” di Palermo.. Ventotto nomi in tutto, e tutti protagonisti di un unico evento, ospitato nella project room di Riso, Museo d’arte contemporanea della Sicilia. L’occasione è data del quinto appuntamento con “PPS//Meetings”, il ciclo di personali ed eventi speciali, a cura di Helga Marsala, a corredo della collettiva “PPS – paesaggio e popolo della Sicilia”, curata da Giovanni Iovane.
Il 17 febbraio, alle 19, l’installazione del celebre duo di artisti italiani Bianco-Valente. A seguire, negli spazi del secondo piano, un nuovo concerto della rassegna musicale “Bound”, a cura di Federico Lupo. Il musicista palermitano Hatori Yumi proporrà un live set di elettronica minimale e glitch, accompagnato da un set video con forme astratte e geometriche.

Damon Winter, un iPhone nel mondo della fotografia Fine Art

Tutti i fotografi professionisti e gli artisti che lavorano con questa meravigliosa tecnica sono anche dei profondi conoscitori del mezzo. Tra obiettivi, filtri, luci e diverse tipologie di pellicola (ancora per poco visto il ritiro dal mercato della mitica emulsione Kodachrome), ci si trova sempre più indaffarati, alla ricerca di una meta ambita, vale a dire un meraviglioso scatto capace di raggiungere la perfezione. Ed eccolo lì, il sudato esempio di Fine Art Photography, soggetto attentamente studiato, luce perfetta, ottimo contrasto ed una giusta profondità di campo.

Dopo lo scatto bisogna poi andarci giù duro con Photoshop, regolare i toni e quanto altro per far risaltare al meglio il lavoro svolto.  Va da sé che tutte queste attrezzature costano tanti bei soldini ed i trucchi imparati durante anni ed anni di pratica difficilmente vengono svelati ad altri fotografi. E se un giorno tutta questa sapienza (che poi era doppia ai tempi della camera oscura e degli anni d’oro della pellicola) venisse riassunta da un piccolo aggeggio in grado di riassumere tutto in poco tempo e con poca fatica? andreste su tutte le furie, ne siamo certi. Stessa cosa è accaduta ai colleghi di Damon Winter, vincitore del terzo posto al prestigioso Picture Of The Year International con la sua serie fotografica A Grunt’s Life.

Se Van Gogh entra nel suo periodo marrone

La notizia è apparsa anche su alcuni quotidiani nazionali: Vincent Van Gogh è entrato nel suo periodo marrone. Ovviamente ci riferiamo al progressivo deterioramento del giallo vivo di alcuni tra i suoi più celebri dipinti, tra cui anche la serie dei Girasoli, dipinti ad olio su tela realizzati tra il 1888 ed il 1889 ad Arles. Ebbene il problema risiede nel giallo cromo usato dal grande maestro, tale colore largamente in voga verso la fine del 19esimo secolo era costituito da elementi chimici industriali altamente tossici ed altamente cangianti. Quindi una volta esposti alla luce i pigmenti possono, nel tempo, spostarsi dalla colorazione originaria.

Questo è il motivo per cui molti dipinti di Van Gogh non appaiono più come prima. Anche il maestro conosceva l’effetto del giallo cromo usato per comporre le opere ma come sappiamo Van Gogh, a causa della sua estrema povertà, non aveva molta scelta.

Nina Fischer & Maroan el Sani – Impero dei segni

Lunedì 21 febbraio 2011, dalle ore 18.00, la Galleria Marie-Laure Fleisch presenta per la prima volta in Italia il lavoro degli artisti tedeschi Nina Fischer & Maroan el Sani. Saranno esposte per l’occasione otto fotografie di grande formato accompagnate da disegni e bozzetti che testimoniano la nascita, l’evolversi e lo svolgimento del loro progetto che ha avuto luogo al Palazzo dei Congressi di Roma.

In galleria verrà inoltre proiettato il film in HD, dall’omonimo titolo Impero dei Segni, creato dagli artisti durante le fasi di realizzazione del progetto espositivo. La mostra sarà preceduta da un talk con gli artisti che si terrà all’Auditorium del MAXXI di Roma, sabato 19 febbraio 2011 alle ore 17.00. Farà da moderatore Ludovico Pratesi.

Al Pacino porta al cinema Matisse mentre Lady Gaga copia Mariko Mori

Parliamo oggi di una succosa notizia che farà sicuramente felici gli innumerevoli seguaci del maestro francese Henri Matisse. La pluripremiata cineasta indiano-canadese Deepa Mehta, autrice di celebre pellicole come Earth(1998), Bollywood/Hollywood (2002) e Water – Coraggio di Amare (2005) ha infatti intenzione di girare un film sulla vita del celebre pittore. Il ruolo di Matisse sarà interpretato da, udite udite, Al Pacino recentemente impegnato nella sua ultima fatica Son of No One che si appresta a comparire nella hit list del Sundance Film Festival.

La trama del film, che dovrebbe intitolarsi Masterpiece, sarà incentrata sulla storia d’amore tra il celebre maestro le la sua dama di compagnia, musa e modella Monique Bourgeois. La donna, scomparsa nel 2005 ha però più volte insistito sull’esistenza di un amore platonico tra lei e Matisse, un sentimento puro dove la Bourgeois si sentiva: “come sua nipote o la sua musa, Matisse era un perfetto gentiluomo” secondo quanto dichiarato in numerose interviste.

La Cina cancella la grande retrospettiva dedicata ad Ai Weiwei

Censure, censure ed ancora censure. Il mondo dell’arte contemporanea internazionale non sembra voler concedere ai suoi più grandi protagonisti quella libertà creativa necessaria per per dar sfogo a tutto il loro potenziale espressivo. Anche questa volta ad esser chiamato in causa è il nostro eroe senza macchia e senza paura Ai Weiwei che dopo percosse, minacce e vessazioni ha ricevuto l’ennesimo colpo basso da parte dei dittatori dell’arte. Cosa ancor più sbalorditiva è che le censure provengono da una nazione che dovrebbe portarlo in gloria in tutto il mondo, vale a dire la madre patria Cina.

Il nostro eroe aveva già preparato una grande retrospettiva all’UCCA di Pechino, che secondo i piani prestabiliti doveva svolgersi il prossimo marzo 2011. Qualcosa però è andato storto e come volevasi dimostrare le autorità cinesi hanno esercitato numerose pressioni sull’artista, convincendolo a desistere dalla nobile impresa. Il direttore della UCCA, Vivienne Li, raggiunta dalla AFP avrebbe parlato di un periodo politicamente complicato ed una situazione quindi non adatta al regolare svolgimento della manifestazioni.