Jane Fulton Alt fotografa il disastro made in Bp

La marea nera provocata dalla British Petroleum nel golfo del Messico non accenna a diminuire e sono ormai inestimabili i danni ambientali causati dall’esplosione della piattaforma petrolifera carica di greggio. La fotografa Jane Fulton Alt risiede vicino le coste del Lake Michigan ma si è sentita in dovere di documentare un disastro che ben presto potrebbe bussare alla porta di casa di qualunque cittadino del mondo.

L’artista ha così deciso di creare il progetto Crude Awakening, un gioco di parole tra brusco risveglio e risveglio al petrolio, un’esigenza di documentare l’irreparabile danno nata da una profonda anima ambientalista: “La falla che scarica circa 60mila barili di greggio al giorno è in sostanza una vera e propria catastrofe per qualunque forma di vita che popola le spiagge “. C’è da dire che Jane Fulton Alt nelle sue foto è riuscita a catturare la drammaticità degli effetti di tale disastro pur non recandosi nel Golfo Del Messico.

Calano gli “amanti” dell’arte contemporanea

A quanto pare gli italiani stanno perdendo interesse per l’arte contemporanea, almeno questo è quanto si evince da un sondaggio stilato dalla società Ispo. Secondo l’attenta analisi sul territorio, la crisi economica sta radicalmente cambiando il nostro paese ed i cittadini italiani alle prese con bollette, mutui ed altri pagamenti non riescono a trovar tempo e soprattutto i soldi per l’arte. Nel 2008 infatti gli amanti dell’arte erano circa 17,5 milioni di persone, vale a dire il 35% della popolazione totale. Purtroppo nel 2010, a soli due anni di distanza, il numero è sceso drasticamente a 13,5 milioni, vale a dire il 27% della popolazione totale.

Ovviamente queste cifre si riferiscono unicamente agli estimatori di arte in genere perché per quanto riguarda gli amanti dell’arte contemporanea le cose vanno ancor peggio. Nel 2008 erano infatti 9 milioni gli aficionados del contemporaneo vale a dire il 18% della popolazione mentre nel 2010 il tasso si è dimezzato ed è passato così a quota 4,5 milioni, sarebbe a dire il 9% della popolazione nazionale.

Essere artisti emergenti a 76 anni

In piccolo villaggio del Kent abitano due artisti che da tempo vivono assieme, anzi per dirla tutta sono sposati. Uno di loro si chiama Rose Wylie, una pittrice che è solita lavorare ogni giorno con grandi tele non intelaiate. A dirla tutta Rose lavora su tre o quattro tele per volta e molto spesso dipinge sul pavimento. Le sue opere tappezzano tutta l’abitazione, vene sono stipate in ogni muro e penzolano persino dal soffitto. Insomma la casa è zeppa di tele per un unico motivo: Rose non vende le sue opere.

I galleristi hanno tentato di fargli produrre tele di piccole dimensione ma l’artista non riesce a ridurre in piccolo le sue enormi composizioni. Così Rose continua imperterrita ogni giorno a dipingere i suoi quadri simili a giganteschi cartelloni pubblicitari, a volte dipinge una figura per 50 volte, incollando pezzi di tela sulle parti che non le vanno a genio e ricominciando a creare partendo da zero. Il National Museum of Women in the Arts di Washington DC ha recentemente organizzato una mostra dal titolo Women to Watch, evento atto a portare in evidenza il lavoro di artiste donne emergenti o sottovalutate e su sette artiste che provengono dagli Stati Uniti, solo una è inglese.

Volume Collection alla Fondazione Bevilacqua La Masa

Il progetto Volume Collection , in mostra alla Fondazione Bevilacqua La Masa dal 24 luglio al 9 agosto 2010,  raccoglie i lavori di un gruppo di artisti contemporanei le cui idee artistiche sono rappresentate o realizzate attraverso il medium del libro, sia nella sua forma reale, stampata, sia nelle varie forme: libro-oggetto, libro-opera, libro-oggetto teorico, video, web-art, performance, azione, fotografia o pittura concettuale. Le prassi artistiche rappresentate in questo progetto assumono una posizione precisa, comunicando un impegno critico verso la costellazione politico-economica dominante nelle società contemporanee e nella teoria dell’arte.

La mostra Volume Collection presenterà una varietà di eventi:

Una performance-azione di protesta per le tasse statali sulla vendita dei libri, un manuale di offerte degli “schnell-kurs” di vari professionisti criminali, manifesti concettuali presentati in forma di libro, libri di carattere anarco-religioso, libri-diari con mappature di relazioni, un libro-oggetto teorico sugli aspetti importanti del contesto dell’arte e delle sue funzioni, una presentazione di libri volanti.

ED TEMPLETON – Il Cimitero della Ragione

È uno tsunami di immagini quello destinato ad invadere il MAN di Nuoro a partire dal 29 luglio: una folla di centinaia e centinaia di immagini e figure di Ed Templeton, l’Andy Warhol o forse meglio il Basquiat dell’America di oggi. In Il Cimitero della Ragione, questo il titolo della mostra, foto, disegni, acrilici, sculture, video, clips, interventi sonori raccontano le storie, le emozioni e le frequentazioni degli ultimi quindici anni del vitale e dinamico Templeton.

Quindici anni in cui l’artista, oggi poco più che trentenne, è stato interprete direttamente coinvolto, e non solo spettatore, dell’America delle periferie, violenta e insieme tenera, luoghi non luogo, senza misure o mezze misure. Sono spaccati su adolescenti in cerca di identità. Band che vivono la noia ruotando su una pista da skateboard, il sangue delle loro cadute, le tribù della notte, le droghe e gli incontri intimi bruciati nelle piccole stanze di hotel. L’artista entra in profondità, vive i mondi, non si limita a registrarli con lo sguardo di un entomologo. La leggerezza è semmai nell’espressione, quasi riproposizioni di fanzines illustrate o meglio di adolescenziali e caotici diari di vita.

Hilario Isola | Matteo Norzi – A BALLAD OF THE FLOODED MUSEUM

La Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia è lieta di annunciare la mostra A Ballad of the Flooded Museum, personale degli artisti italiani Hilario Isola e Matteo Norzi, a cura di Paola Nicolin, che aprirà al pubblico giovedì 26 agosto 2010, nei giorni di inaugurazione della 12. Mostra lnternazionale di Architettura di Venezia.

La mostra, ospitata nelle sale di Palazzetto Tito, è una riflessione sull’acqua come elemento contraddittorio, che sostiene e insieme trascina, che preserva e distrugge, che ricorda e sommerge per sempre, cambiando radicalmente la percezione dello spazio, della luce e dei corpi. Il progetto nasce da una ricerca intrapresa da poco più di un anno dal duo artistico, ispirata a Jacques Cousteau e legata in particolare ad alcuni esperimenti dedicati all’insediamento abitativo sui fondali marini al largo del Sudan, realizzati dal grande oceanografo francese nei primi anni Sessanta.

Paolo Angelosanto. Residenza d’artista

The Rad’Art Project e l’Associazione Artéco sono lieti di comunicare la proposta dell’artista visivo Paolo Angelosanto che segna l’apertura del programma di interscambi internazionali di residenza.

Grazie all’accordo quadro stipulato tra The Rad’Art Project e La Chambre Blanche, Paolo Angelosanto, realizzerà dal 2 agosto al 10 settembre 2010, presso lo spazio canadese, la prima delle residenze di questo programma di interscambio.
Il Progetto “The Rad’Art Project”, gestito dall’Associazione Artéco, con sede a Mercato Saraceno (FC) – Località San Romano, si prefigge la creazione di un centro permanente dedicato alla ricerca artistica contemporanea internazionale dove, arti visive, performative, scenico-coreografiche, video arte e ricerca sonora ne configurano i contenuti.

Giulio Paolini – Memoriale dal Convento. In via d’ipotesi

Dopo aver ospitato le mostre personali di Enzo Cucchi nel 2007, Ettore Spalletti nel 2008, Mario Merz nel 2009, quest’anno l’arte contemporanea internazionale torna nel Convento dei Servi di Maria di Monteciccardo il 17 luglio con il quarto appuntamento di Memoriale dal Convento, dedicato a Giulio Paolini. Il titolo del ciclo, tratto da un celebre romanzo dello scrittore portoghese Jose’ Saramago, sottolinea la particolare natura del luogo che ospita la mostra: un convento del Seicento immerso nel paesaggio marchigiano.

Nelle stanze del Conventino Paolini presenta un percorso concettuale che si dipana tra idea, immagine, identità, progetto, disegno e fotografia.

Sweet Sheets approda a Modica


A pochi mesi di distanza dalla terza edizione, SWEET SHEETS, evento nato nel 2007, ideato ed ospitato dalla palermitana ZELLE ARTE CONTEMPORNEA, giunge ad una quarta tappa completamente rinnovata. Ad ospitare questo doveroso omaggio alla magia e alla fragilità della carta, e’ adesso Modica, città barocca della Sicilia orientale, e piu’ precisamente dal 6 al 30 agosto al Palazzo della Cultura, ex sede dello storico tribunale ed oggi sede del Museo Civico Archeologico, sito nel cuore del centro storico.

Grazie a nuove sinergie e alla preziosa collaborazione della galleria romana MOTELSALIERI diretta da Fabio Quaranta, si e’ giunti ad un totale di oltre 100 artisti che in questi anni hanno appoggiato e condiviso il progetto ed oltre 500 opere di piccolo e medio formato, strutturate in una sorta di opera corale saturata all’eccesso.

People meet in architecture – Mostra Internazionale di Architettura

Sarà aperta al pubblico da domenica 29 agosto a domenica 21 novembre 2010, ai Giardini della Biennale e all’Arsenale, la 12. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo People meet in architecture, diretta da Kazuyo Sejima e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. La vernice avrà luogo nei giorni 26, 27 e 28 agosto 2010. Dopo una serie di Biennali affidate a eminenti critici o storici, questo Settore è nuovamente affidato a un architetto, Kazuyo Sejima. Prima donna a dirigere la Biennale Architettura, Sejima è stata recentemente insignita del prestigioso Pritzker Architecture Prize 2010 (insieme a Ryue Nishizawa).

La mostra People meet in architecture sarà allestita al Palazzo delle Esposizioni della Biennale (Giardini) e all’Arsenale formando un unico percorso espositivo, con 48 partecipanti tra studi, architetti, ingegneri e artisti da tutto il mondo. La Mostra sarà affiancata, come di consueto, negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, da 55 Partecipazioni nazionali. Ailati. Riflessi dal futuro è il tema del Padiglione Italia all’Arsenale, organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con il PaBAAC – Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, e curato da Luca Molinari. Le nazioni presenti per la prima volta saranno Albania, Bahrain, Iran, Malesia, Marocco e Ruanda.

Il dipinto di Mandela morto e il Turner da 35 milioni di euro

Un dipinto che raffigura Nelson Mandela morto sul tavolo d’autopsia ha provocato lo scorso sabato un vero e proprio putiferio a Johannesburg in Sud Africa. Il dipinto in questione creato dall’artista locale Yuill Damaso è in realtà una copia della celebre opera di Rembrandt, la Lezione di anatomia del dottor Tulp ed il corpo esangue del celebre presidente di colore è circondato da importanti figure politiche sud africane intente a portare a termine l’autopsia. Damaso ha dichiarato di aver dipinto il quadro come tributo al celebre uomo politico.

L’opera è stata esposta in un centro commerciale di Johannesburg ma sin dalle prime ore della sua mostra l’African National Congress (ANC) ha esposto le sue rimostranze: “Siamo disgustati e stupiti da una tale volgarità. Si tratta di un’opera di cattivo gusto che ed estremamente irrispettosa nei confronti di Mandela” hanno dichiarato i vertici dell’ANC che hanno inoltre tacciato l’opera di razzismo. Per contro Damaso ha dichiarato di non voler assolutamente mancare di rispetto al grande leader: “Il mio dipinto mostra le ossa e la carne di Mandela. Ciò per farci ricordare che prima di tutto egli è un uomo come noi”. A noi il dipinto sembra abbastanza brutto da non richiedere ulteriori commenti.

Favole cinesi per la buona notte.

La nostra storia inizia tanto tempo fa nel regno di An Yang City, provincia di Henan, Cina. Qui nacque Zhang Huan, uno scricciolo senza grandi speranze di vita, ma con alcune vacche e una nonna che gli voleva molto bene. Questa è una favola d’altri tempi, di quelle che oggi servono di più, di quelle che affascinano e donano speranza, ma non ve la posso raccontare io. Se andrete la domenica pomeriggio (ore 18.00) al Pac, ve la racconteranno (gratis!).

Se si pensa alla figura dell’artista nella storia ci si trova sempre di fronte a personaggi carismatici, dalle vite avventuroso e burrascose, dalle vicende equivoche o spaventose; insomma di quei personaggi che una volta che ci lasciano le penne un bel biopic non glielo leva nessuno. Oggi, qui da noi, tutto ciò si è perso: l’artista è come me, senza aurea magica e, che resti tra noi, questo essere sceso dal piedistallo non credo gli abbia fatto proprio bene.

Francesco Zizola al Mart di Rovereto

In occasione della quarta edizione di “Rovereto Immagini”, il festival di fotografia di Rovereto, il fotografo romano sarà presente nel mezzanino del museo con una selezione di scatti realizzati in venti anni di foto-reportage. Ingresso libero. In occasione di “Rovereto Immagini”, la mostra “Shadows”, a cura di Deanna Richardson, presenta dal 17 luglio al 29 agosto 2010 alcune delle immagini più significative che Francesco Zizola ha realizzato per testimoniare conflitti, pandemie, catastrofi ecologiche, malnutrizione, eccessi dell’industria mediatica e della società dei consumi, in trentacinque differenti paesi.

Percorrendo con discrezione il confine lungo cui i racconti privati si trasformano in storia collettiva per farsi interrogativo etico, le immagini in mostra offrono al visitatore la possibilità di una prospettiva critica su realtà rimaste per lo più ai margini delle notizie. Come involontari protagonisti, i soggetti ritratti emergono dalle ombre dei diritti negati, per raccontarsi silenziosamente.

Donald Rodney, quando l’arte è una malattia

Donald Rodney (1961-1998) è stato uno dei più acclamati e seminali artisti britannici degli anni ‘ 80. La sua figura versatile ed innovativa si è formata all’interno del BLK Art Group ed in seguito si è guadagnata un proprio posto all’interno della scena dell’arte contemporanea internazionale. Completati gli studi artistici Rodney decise di incentrare le sue opere verso tematiche politiche, orientando l’attenzione sui mass media, sull’arte in relazione alla cultura popolare e sul razzismo e l’identità razziale.

In tenera età Rodney si ammalò di una rara forma di anemia degenerativa, meglio nota come anemia drepanocitica e sapeva che non sarebbe arrivato a toccare i cinquanta anni d’età. L’infermità non ridusse però il suo potenziale creativo ed anzi l’artista iniziò a utilizzare proprio gli strumenti medici dismessi dagli ospedali inglesi, implementandoli all’interno delle sue opere.