Anche Gavin Turk subisce il vecchio trucco del mattone

 Pochi giorni fa la scultura Revolting Brick di Gavin Turk costituita da un semplice mattone firmato dall’artista era esposta su di un bel piedistallo in occasione della mostra Bricks (mattoni appunto) all’Area 10 Project Space di Londra. All’interessante manifestazione erano stati invitati anche altri artisti come Jess Blackstone, Joe Crowdy, Richard Elliott, Jessica Harris, Paul O’Kane e Georgina Starr. Il giorno prima del finissage della mostra i direttori della galleria si sono però accorti di un particolare agghiacciante, il mattone di Gavin Turk era stato rubato.

Al posto dell’opera di Turk che è quotata attorno alle 3.000 sterline, un furbo ladruncolo aveva installato una sua opera e cioè un altro mattone del valore di 40 pence con su scritto “Grazie tante e buona giornata”. Il mattone di rimpiazzo è stato preso da una pila di altri 500 che era presente in un’altra sala della galleria, ovviamente i visitatori erano stati incoraggiati a portarsi via un mattone dalla pila, tale malaugurata idea ha sicuramente facilitato non poco il lavoro del ladro di turno il quale non ha dovuto far altro che prendere un mattone e metterlo al posto di un altro.

Il Turner Prize 2009 a Richard Wright ma non è tutto oro quello che luccica

 Richard Wright è il vincitore del prestigioso Turner Prize 2009. L’artista ha presentato una intricata composizione murale a foglia d’oro che rimarrà in mostra fino al 6 gennaio 2010. Wright attualmente 49enne è il più vecchio vincitore del premio dal 1991 anno in cui fu limitata a 50 anni l’età dei partecipanti. L’artista è riuscito ad imporsi sugli altri partecipanti Enrico David, Roger Hiorns e Lucy Skaer. Wright ha abbandonato la normale pittura su tela alla fine degli anni ’80 ed è divenuto famoso per i suoi wall paintings che vengono temporaneamente esposti per poi essere cancellati.

Quasi tutta la produzione di Wright è andata distrutta per sua decisione. La tecnica dell’artista è un omaggio ai grandi maestri del rinascimento che tracciavano i loro soggetti su carta e successivamente bucavano la superficie per poi soffiare polvere di gesso attraverso i buchi, trasferendo così le immagini sul muro (tecnica anche detta dello spolvero). L’opera di Wright sembra fatta per attrarre anche i tradizionalisti, nelle sue patterns fondamentalmente astratte si intersecano possibilità figurative. Tra le linee si può scorgere una figura, una geometria o un paesaggio apocalittico ma non appena la mente tenta di elaborare un singolo soggetto, l’immagine evapora tra le turbolenze dello sfondo.

Art Basel Miami Beach un successo di pubblico, critica e vendite

Qualcosa è successo ad Art Basel Miami Beach quest’anno. Una strana atmosfera pervasa dal cambiamento e trainata dalla sostanza più che dalla superficialità si è fatta largo imponendosi agli occhi di tutti. La cosa ha giovato a galleristi e collezionisti che si sono detti soddisfatti dell’edizione 2009, abbandonando le polemiche sull’allargamento della fiera e sulla disposizione delle gallerie new entries.

Anche numerose celebrità hanno apprezzato la fiera tanto che la regina del rock alternativo Patti Smith ha lungamente tessuto le lodi della manifestazioni dichiarando che i suoi pezzi preferiti esposti in fiera erano due piccole fotografie di Man Ray e due grandi dipinti di Yves Klein. Insomma in molti hanno gioito di questa rigorosa trasformazione: “Quest’anno Art Basel Miami Beach appartiene alle persone seriamente interessate all’arte e non al superfluo. Ho visto in giro meno sfarzo e più sostanza” ha dichiarato Micky Wolfson Jr., fondatore del Wolfsonian Museum.

Antony Gormley nudo sui tetti di New York

I cittadini di New York che nei prossimi mesi avvisteranno degli uomini nudi sui tetti dei palazzi della città non dovranno allarmarsi e chiamare la polizia e non dovranno nemmeno pensare di essere stati colti da un’allucinazione collettiva perché in realtà le loro visioni saranno frutto di un’opera d’arte contemporanea.

L’artista inglese Antony Gormley, reduce dal chiacchieratissimo successo londinese della sua installazione One And Other al quarto plinto di Trafalgar Square (dove fra l’altro abbiamo avuto modo di vedere alcune scenette con nudità sia maschili che femminili), ha infatti deciso di installare 31 sculture raffiguranti se stesso privo di abiti nei dintorni del Madison Square Park. La manifestazione partirà il prossimo 26 marzo 2010 e si concluderà il 15 agosto 2010.

Una falsa Tracey Emin manda gli auguri di Natale al vicinato

Alcuni abitanti di un quartiere nell’est di Londra hanno ricevuto i consueti auguri di Natale, usanza che nel regno britannico è talmente antica e salda da resistere persino agli attacchi della posta elettronica e degli sms. Ora voi vi chiederete cosa ci sia di strano in tutto ciò ma la cosa assai stupefacente è che gli inviti recavano il seguente augurio: “Buon Natale da Tracey Emin“.

Nella lettera allegata ai Seasonal Good Wishes la celebre e chiacchierata artista avrebbe persino elencato alcuni piani che prevedono la demolizione di tre grandi magazzini nel quartiere di Spitalfields e la successiva costruzione di un grande studio con annessa Art Facility. Nella lettera Tracey Emin assicura che la costruzione sarà effettuata secondo metodi tradizionali, senza sconvolgere l’ambiente circostante ed implementando anche una grande piscina.

Three Projects@ CIAC: Mario Ricci, Zaelia Bishop, Elio Castellana

Il CIAC, Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea – Castello Colonna, presenta a partire dal 12 dicembre in contemporanea quattro progetti: una grande mostra dal titolo Vedo bene vedo male dell’artista Mario Ricci che occuperà tutte le sale del corpo principale del CIAC.

La selezione dei lavori riguarderà la produzione di quasi trent’anni di ricerca, più due grandi installazioni realizzate appositamente per il CIAC. Mario Ricci prosegue una linea di ricerca che, anche a fronte di una mutata cifra iconografica, indaga con insistenza i meccanismi della percezione, esaltando la miopia dello sguardo.Dai grandi quadri neri polimaterici degli anni ottanta, all’iperrealismo delle tele falsamente estroflesse degli ultimi anni fino alla rinuncia di una visibilità piena a favore di uno sguardo offuscato e miope dell’ultima produzione, la sua ricerca ha sempre puntato verso la possibilità di percezione oltre i rassicuranti ambiti di una figurazione contornata e risolta.

Andrea Aquilanti – Ipotesi per quel che la pittura non dice

Il 12 dicembre la mostra di Andrea Aquilanti chiuderà un ciclo di lavoro della NOTgallery di Napoli, durato 4 anni, e al contempo suggerirà la nuova direzione che la NON galleria intende darsi a partire dal nuovo anno. Col progetto NOTgallery2010, lo spazio espositivo apre un ciclo di trasformazione che lo porterà ad occuparsi prevalentemente di contenuti artistici destinati alle nuove tecnologie.

Alla pittura, il primo medium che l’uomo abbia avuto a disposizione per creare immagini, il compito di “traghettare” la NOTgallery in questo passaggio. Ancora oggi, per molte persone, “fare Arte” vuol dire dipingere, è per questa ragione che solo attraverso la rigenerazione del dipingere può iniziare una fase nuova di produzione artistica.

Francesco Arena e Nina Beier alla galleria Monitor

La galleria Monitor di Roma inaugura il 12 dicembre la mostra di Francesco Arena e Nina Beier in una doppia personale che vede gli artisti impegnati in due progetti complessi ed inediti, caratterizzati da una forte componente site specific.

A distanza di tre anni, Francesco Arena torna ad esporre negli spazi della galleria con un’opera monumentale: 18.900 metri su ardesia è un lavoro sulla memoria, sulla traccia effimera che i passi di un uomo possono lasciare sul selciato nel suo ultimo giorno da persona libera e viva. L’artista ha ripercorso il cammino fatto da Giuseppe Pinelli il 12 Dicembre 1969, dalla mattina fino al tardo pomeriggio quando entrato nella Questura di via FatebeneFratelli di Milano senza più uscirne, smise i suoi panni di cittadino comune per diventare un simbolo della storia politica e sociale italiana.

Le cartoline di Christo e Jeanne Claude

La Off Gallery di Albissola Marina propone sabato 5 dicembre la mostra Christo Postacards, a cura di Beppe Lupo. In mostra circa trenta Postcards autografate in originale da Christo e Jeanne Claude, raffiguranti progetti, disegni, immagini delle installazioni dei due artisti, famosi per avere “impacchettato” musei, palazzi, ma anche isole, scogliere e promontori di tutto il mondo.

Dopo un inizio caratterizzato da impacchettamenti di oggetti, il duo ha esteso le proprie operazioni intervenendo temporaneamente sull’ambiente, avvicinandosi, pur rifiutandone l’appartenenza, alla corrente artistica della Land Art (erano loro stessi a commentare, con un pizzico di ironia, che “le etichette sono importanti, ma soprattutto per le bottiglie di vino”). Utilizzando tessuti industriali e corde hanno “imballato” paesaggi e monumenti con eventi artistici di enorme risonanza: si pensi che nel 1972 i due artisti hanno attraversato la vallata di Grand Hogback in Colorado con una vela di tessuto arancione, mentre tra il 1980 e il 1983 hanno circondato con 600 mila metri quadrati di tessuto di polipropilene rosa galleggiante undici isole di fronte a Miami, per dedicarsi a “impacchettare”, successivamente, il Reichstag di Berlino, le Mura Aureliane di Roma e il Pont Neuf di Parigi.

Nowhere Boy, La storia di John Lennon nel primo film di Sam Taylor-Wood

Il FIlm si intitola Nowhere Boy ed è l’esordio alla regia ( in un lungometraggio) di Sam Taylor-Wood, celebre e talentuosa artista britannica di cui vi abbiamo già parlato in precedenti articoli. Dopo aver partecipato al Turner Prize nel 1997, dopo aver vinto il premio Illy Caffé come giovane artista alla 47esima Biennale di Venezia e dopo aver eseguito un video ritratto di  David Beckham dormiente, commissionato dalla National Portrait Gallery di Londra, l’eclettica artista ha deciso di tentare la fortuna con il cinema e vista la sua bravura siamo sicuri che il film da lei girato sarà sicuramente interessante.

Del Resto Sam Taylor-Wood non è certo una meteora alcune delle sue opere sono state esposte nei più importanti musei del mondo come il MOMA di New York, la Fondaciò “La Caixa” di Barcellona, il Centre Pompidou di Parigi e la Fondazione Prada di Milano. Nowhere Boy non è quello che si dice il primo tentativo assoluto visto che nel 2008 l’artista ha diretto il cortometraggio Love You More, scritto da Patrick Marber e prodotto da Anthony Minghella, opera che è stata poi presentata in concorso al Festival di Cannes ricevendo critiche favorevoli.

Power List, la lista dei potenti del mondo dell’arte contemporanea

 Mentre il mondo dell’arte contemporanea è a Miami in occasione di Art Basel Miami Beach, il celebre magazine d’arte Art+Auction ha pubblicato la 2009 Power List, una lista di tutti gli attori dell’arte contemporanea che si sono rivelati nell’anno passato figure dominanti nei loro campi d’appartenenza. Come cita il magazine, il potere ha molte forme e si allarga su molte attività legate all’arte come le gallerie ed il collezionismo. Nella lista di quest’anno c’è anche posto per il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. La lista non elenca solo i successi ma anche le tremende e rovinose cadute di stile successe quest’anno come la decisione di mettere in vendita la propria collezione di opere presa dalla Brandeis University ed il disastro della mostra Chanel Mobile Art che è stata largamente derisa da pubblico e critica.

Abbiamo scandagliato la lista alla ricerca di qualche nome italiano ed ecco cosa abbiamo trovato: Alla categoria Power Dealers c’è anche Massimo De Carlo che rappresenta nomi del calibro di Chris Burden e Carsten Holler, il prossimo mese De Carlo aprirà un nuovo spazio a Londra. Alla voce Power Of Tradition abbiamo trovato Giuseppe Eskenazi nato a Milano e celebre dealer di arte orientale. Nella categoria Power Patrons ci sono anche gli acclamati Miuccia Prada & Patrizio Bertelli che con la loro fondazione ed il Prada Transformer disegnato da Rem Koolhaas hanno compiuto grandi opere a sostegno dell’arte. Alla voce Power Curators troviamo il nostro Francesco Bonami che con la sua mostra Italics: Italian Art Between Tradition and Revolution, 1968-2008, ha girato il mondo portando la nostra arte in campo internazionale.

Festini ad Art Basel Miami Beach 2009 ma qualcuno rimane scontento

 Il bello di Art Basel Miami Beach non è solamente rappresentato dal momento della fiera. Sembrerebbe infatti che la miriade di eventi e festini (che hanno poco a che fare con l’arte) che si svolgono durante la manifestazione siano decisamente elettrizzanti ed affascinanti almeno quanto l’evento fieristico. Ancor prima dell’ inaugurazione il gallerista Paul Kasmin stava festeggiando allo Standard Hotel con Christian Louboutin, il gallerista berlinese Max Hetlzer ed i designer Genevieve Jones e Mattia Bonetti. Ma solamente dopo la Vip preview che è durata fino alle nove di sera dono iniziati i veri bagordi. I galleristi Rachel Lehmann e David Maupin hanno organizzato un cocktail per la loro artista Teresita Fernandez al Setai Resort, tra gli ospiti c’erano Calvin Klein, Stefano Tronchi ed il direttore della PS1, Agnes Gund.

La Galerie Gmurzynska di Zurigo aveva anch’essa un party al Setai. L’evento era in onore del celebre attore Sylvester Stallone che pensate un poco ha deciso di tramutarsi in pittore ed è presente in fiera con alcune delle sue opere. All’evento, dove c’erano anche delle bellissime ragazze-sirena immerse in un piscina, hanno partecipato alcuni collezionisti, uomini d’affari e celebrità varie tra cui il capo della Warner Bros. Lyor Cohen, Jennifer Flavin e la principessa Michael di Kent, tutti sembravano molto divertiti mentre sorseggiavano Champagne. Le bollicine sono state protagoniste anche alla festa del Bruce High Quality Foundation, sponsorizzata da Dom Perignon.

Studio Trisorio porta Eulalia Valldosera a Roma e Napoli

Il 9 dicembre 2009 allo Studio Trisorio di Napoli e l’11 dicembre allo spazio a Roma saranno inaugurate le personali di Eulalia Valldosera. Dopo la vasta antologica al Museo Reina Sofia di Madrid lo scorso febbraio, l’artista spagnola presenterà a Napoli un’installazione intitolata Dependencia mutua composta da un nuovo video girato nel Museo Archeologico di Napoli e dai suoi famosi flying objects, proiezioni nello spazio di oggetti riflessi da specchi rotanti.

Nel video, una donna delle pulizie di origine ucraina spolvera la grande statua in marmo dell’imperatore Claudio che rappresenta allo stesso tempo un tesoro del passato e una figura maschile in posizione di dominio. Toccando, pulendo la statua dell’imperatore, la donna sfida la dimensione dell’intangibilità dei simboli di potere. Attraverso questa azione metaforica l’artista si interroga sulle relazioni fra ruoli egemonici e subalterni. Si chiede se la contrapposizione fra il potente e il sottomesso – fra il maschile e il femminile – sia presente nella nostra psiche a livello inconscio e riflette sulla relazione di reciproca dipendenza secondo la quale un ruolo ha bisogno dell´altro per giustificare la propria presenza nel mondo.

Preview di Art Basel Miami Beach: vendono i giovani e capolavori d’arte confiscati

 Art Basel Miami Beach ha già fatto registrare importanti movimenti nel giorno della tanto attesa Vip Preview. Secondo quanto dichiarato dall’organizzazione quest’anno sono stati effettuati numerosi cambi per dare alle giovani gallerie ed agli artisti emergenti una piattaforma adatta a mettere in mostra le loro offerte creative. Questi cambiamenti hanno dato luogo ad alcune strambe giustapposizioni come quella tra il magnate Larry Gagosian, affiancato da James Fuentes una galleria dalle modeste dimensioni di New York. Fuentes ha però portato alla fiera alcune interessanti sculture, una di queste ( raffigurante la testa di Homer Simpson) creata da Agathe Snow è stata subito acquistata dal collezionista e dealer Asher Edelman per 16.000 dollari.

Anche allo spazio di Miguel Abreu è andata piuttosto bene visto che la galleria ha venduto tutti i dipinti di Pieter Schoolwerth che aveva portato in fiera (ed anche alcuni che non erano stati portati) con cifre che si aggirano tra i 14.000 ed i 30.000 dollari. La galleria Wallspace di Chelsea ha invece venduto tre opere di Walead Beshty dichiarando che altri 10 collezionisti erano interessate a comprarne una. La galleria di Los Angeles Cherry and Martin ha invece venduto una grande tela di Amanda Ross-Ho per 12.000 dollari. Insomma sembrerebbe che per gli artisti emergenti sia andata piuttosto bene. Intanto ad Art Basel Miami Beach c’è stato anche tempo per un giallo inaspettato.