L’arte irlandese contro Bono Vox mentre il MET alza i prezzi

Pensate che le tasse italiane siano troppo alte? Beh, forse la cosa non vi sarà di conforto ma sappiate che l’Italia non è l’unico paese ad avere tasse astronomiche. Parlando di gabelle infatti anche l’Irlanda si difende bene e se fino a qualche anno fa gli artisti potevano godere di tassazioni privilegiate, nel 2006 il governo ha deciso di rialzare la posta, con sommo dispiacere di molti creativi. A questo punto molti artisti hanno deciso di spostare i loro affari all’estero e fra questi nomi c’è anche Bono Vox, carismatico leader degli U2 che ha pensato bene di evitare le tasse nazionali trasferendo i suoi affari in altri lidi, in Olanda ad essere precisi.

Questa fuga ha mandato su tutte le furie molti connazionali della celebre band ed in occasione del ritorno in patria degli U2 previsto per il prossimo 24 giugno al festival di Glastonbury, l’organizzazione artistica Art Uncut inscenerà una performance di protesta molto simile ad una vecchia azione di Banksy.

Alessandro Piangiamore da Magazzino d”Arte Moderna di Roma

Si inaugura ogggi da Magazzino D’arte Moderna di Roma la mostra personale di Alessandro Piangiamore (in visione fino al 15 settembre 2011).

Testimone di fatti ordinari

Ho deciso di scrivere in prima persona, senza delegare ad altri questo compito. Non intendo giustificare alcuna delle opere, per il motivo semplice che qualsiasi spiegazione potrebbe limitarne le potenzialità. È sempre difficile parlare del lavoro, probabilmente – credo – perché composto di immagini, le quali, per loro natura, sono difficili da comunicare.

Viene tutto dal mondo, ma non in quanto avvenimento esterno. Sono come dei “presagi” che possono solo essere accennati; andare a fondo sarebbe troppo difficile e anche inutile. Una precisazione necessaria riguarda la performance eseguita in relazione ad un’opera in mostra, che vede la presenza esclusiva, tra gli esecutori, di persone a me vicine, sempre presenti durante il mio lavoro. Sono i miei giganti.

Marco Neri alla Galleria Pack di Milano

Il 7 giugno 2001 si inaugurava quella che oggi è ricordata come una delle più memorabili edizioni della Biennale di Venezia, quella Platea dell’umanità di Harald Szeeman che si apriva con il Quadro Mondiale, la grande distesa di bandiere dipinte da Marco Neri. Nel decimo anniversario della sua partecipazione alla Biennale, Marco Neri, nella prima mostra personale alla galleria Pack, dà vita ad un tour virtuale attraverso i Giardini della Biennale, in una sorta di rivisitazione critica e sentimentale del proprio passato, presentando 7 dipinti, 5 sculture oltre a 26 collage a rappresentare ciascun padiglione.

Gli edifici , geroglifici-silhouette-bandiere, diventano elementi mistici, sagome in codice binario, cifre grafiche corrispondenti ai connotati di una identità precisa. Ritratti architettonici volti a cogliere la personalità di ciascuna costruizione. Nel realizzarli, la mano dell’artista si piega all’osservanza della specificità strutturale del soggetto. Proprio questa volontà di aderenza al tema – che è non tanto raffigurato quanto indicato simpateticamente, evocato nella sua essenza memoriale – ha portato alla sperimentazione del nastro, alla pratica di una speciale pittura “adesiva”.

Art Forum Berlin chiude i battenti

Si parla spesso di ripresa economica di tutto il sistema dell’arte contemporanea e puntualmente, alla fine di ogni manifestazione di mercato, si sciorinano gli ottimi risultati ottenuti cercando di convincere investitori, addetti del settore e collezionisti del sempre più positivo andamento degli affari. Alcune volte però accadono eventi poco rassicuranti che sembrano rovinare la festa al positivismo imperante.

La maggior parte degli eventi negativi ricadono sulle fiere del contemporaneo, questo poiché negli ultimi tempi queste manifestazioni spuntano come funghi, avvicendandosi ed accavallandosi l’una sull’altra. Proprio la scorsa settimana i vertici della prestigiosa fiera Art Forum Berlin avevano annunciato di voler unificare la manifestazione alla consorella Art Berlin Contemporary.

Luca Cruz Salvati, un Documento Mentale in mostra a Roma

L’associazione culturale a t e l i e r con il sostegno di Rome University of Fine Arts ha il piacere di presentare, mercoledì 8 giugno 2011 dalle ore 19:00, la prima mostra personale a Roma di Luca Cruz Salvati dal titolo Documento mentale, a cura di Micòl Di Veroli. Per l’occasione verranno presentate al pubblico disegni, incisioni ed un’installazione scultorea del giovanissimo artista newyorkese che da due anni vive e lavora a Roma. Luca Cruz Salvati ha scelto di dedicare la mostra alla memoria del Professore Duilio Rossoni recentemente scomparso.

Documento mentale

Una rapida foto, scattata ed appesa al muro restituisce scorci di sorriso, brandelli di cielo e sole, misti a chiome mosse dal vento e volti amati. A guardar quella foto la memoria riesce a restituire suoni e sensazioni in riferimento ad un’intera situazione. Quella fotografia è quindi un documento reale capace di alimentare il ricordo, una minuziosa e fedele ricostruzione diaristica di un infinitesimale frammento di vita. L’inconscio è però capace di comporre autonomamente immagini mnemoniche, filtrandole attraverso il tessuto emozionale. Questi fotogrammi del pensiero si mescolano ad intime passioni e roventi pulsioni, costituendo un intricato tessuto di storie personali dove realtà e sogno si saldano indissolubilmente.

Cina in Biennale, ma in patria continuano le censure

REUTERS/Petar Kujundzic

FREE AI WEIWEI. Il grido di battaglia che da diverso tempo anche noi di Globartmag intoniamo incessantemente è rimbalzato anche alla Biennale di Venezia. Migliaia di shoppers rossi in distribuzione ai Giardini recano la disperata scritta e portandoli in giro i visitatori possono mostrare al mondo intero le ignobili efferatezze di un regime che forse non è ancora entrato in sintonia con lo spirito della Biennale. Il presidente della kermesse, Paolo Baratta ha scritto una lettera all’ambasciatore cinese per avere notizie sul povero artista ed attendiamo fiduciosi una risposta.

Intanto il contatore presente sul blog I Love Weiwei ci ricorda fatalmente che nel momento stesso in cui questo articolo va in onda sulle nostre pagine elettroniche, Weiwei manca all’appello da 61 giorni.  Oltre 1460 ore vissute in una prigionia di cui si sa poco o nulla, questo vorremmo ribadirlo a chiare lettere. Come se tutto questo non bastasse, nei giorni scorsi a Pechino si è verificato un ennesimo atto di oscurantismo.

Padiglione Minestrone Italia™ by Vittorione Nazionale™: cosa ne pensano i giornali?

Un'immagine dell'allestimento finale del Padiglione Italia

Sul Padiglione Minestrone Italia™ del Vittorione Nazionale™ in quel della Biennale abbiamo scritto fin troppo e ci sembra inutile giudicare ulteriormente qualcosa di  talmente assurdo e doloroso per la nostra martoriata nazione. Riportiamo qui di seguito alcuni articoli apparsi sui maggiori quotidiani italiani, lasciandoli parlare al nostro posto, via alle danze:

“Se l’arte non è «Cosa Nostra», rimane però, in Italia, un affare di famiglia. Perché come racconta lo stesso Sgarbi, c’è chi ha scelto un’artista anche perché era figlio di un conoscente (ad esempio Francesca Leone, nominata da Ennio Morricone che era amico del padre) o di un parente. E in realtà, più che lo stato dell’arte («Perché dovevo limitare le opere? Non potevo mica limitare il numero degli intellettuali cui affidare la scelta», dice lui), il Circo Sgarbi racconta lo stato e i gusti degli intellettuali italiani.” di Rocco Molinterni su La Stampa del 1 giugno 2011.

I romani non gradiscono la statua del Papa, lo dice il New York Times

Abbiamo già ampiamente parlato del monumento dedicato a Papa Giovanni Paolo II creato dallo scultore Oliviero Rainaldi ed installato presso la stazione Termini di Roma. Oggi però torniamo sull’argomento perché l’intera situazione è ulteriormente degenerata, tanto che la statua potrebbe essere definita come la punta dell’iceberg del tracollo romano, partendo dal caso Luca Massimo Barbero sino a giungere alla famigerata Rassegna Internazionale di Scultura di Roma partita lo scorso 24 maggio tra il disinteresse generale.

Secondo quanto già riportato da numerosi quotidiani italiani e successivamente avvalorato dal New York Times, il popolo romano non ha gradito per niente il “sentito omaggio” a Papa Karol Wojtyła. Noi di Globartmag l’avevamo battezzata come un incrocio tra Mussolini e Batman ma la cittadinanza ha risposto con una proverbiale vena ironica ancor più pungente della nostra, rinominandola come: “orinale, vespasiano papale, garitta e campana”.

Candice Breitz – Factum

Da più di dieci anni il ritratto è un motivo centrale nella ricerca artistica di Candice Breitz: la definizione dell’individuo è osservata, in relazione alla collettività come nella propria solipsistica interiorità, attraverso l’utilizzo del video documentaristico o di archivio, per lo più inserito in precise installazioni dalla presenza scultorea.

Il 30 maggio negli spazi principali della galleria KAUFMANN REPETTO di Milano si inaugura Factum, una video installazione composta da 7 coppie (e, in un caso tre) di schermi al plasma, corrispondenti ciascuna a una coppia (o a un trio) di gemelli, dei quali viene presentato una sorta di ritratto multiplo, che si snoda attraverso un doppio procedimento di identificazione e differenziazione. Come Factum1 e Factum2, i due dipinti – a prima vista identici, ma ricchi di differenze a un’osservazione attenta – che Robert Rauschenberg realizzò nel 1957, ciascun intervistato si rivela come un facsimile imperfetto del proprio gemello.

Destino:Berlino, una panoramica sulla giovane arte spagnola in Germania

Lo scorso 24 maggio 2011 si è aperto al pubblico l’evento DESTINO: BERLINO / ZIELORT: BERLIN, un’affascinante selezione di artisti spagnoli che vivono nella capitale tedesca. A completamento della mostra che durerà fino al prossimo 17 giugno gli organizzatori hanno preparato una serie di eventi collaterali mirati a sostenere la cultura spagnola al di fuori dei propri confini.  La mostra “DESTINO: BERLINO / ZIELORT: BERLIN” offre un’interessante panoramica sulla pratica creativa di artisti spagnoli che hanno incentrato la propria vita a Berlino già dagli inizi di questo secolo.

Si tratta di un evento unico nel suo genere che accentua l’importanza della città tedesca come punto di riferimento di giovani artisti provenienti da tutta Europa.  La maggior parte degli artisti selezionati sono ad inizio carriera ma si sono già distinti per la loro spumeggiante creatività ed hanno già mostrato di avere le carte in regola per imporsi all’attenzione della scena internazionale. Curatore della mostra è Creixell Espilla-Gilart che ha inoltre selezionato opere di alcuni artisti già ampiamente conosciuti nelle piattaforme di mercato internazionale.

Marzia Migliora e Salla Tykkä all’EX3 Centro per l’arte contemporanea di Firenze

EX3 Centro per l’arte contemporanea di Firenze ospita, a partire da mercoledì 8 giugno fino all’11 settembre 2011, il lavoro di due artiste internazionali: White Depths, prima personale in uno spazio istituzionale italiano della filmakers finlandese Salla Tykkä, a cura di Marinella Paderni, e Rada, progetto site-specific dell’italiana Marzia Migliora, a cura di Arabella Natalini.

Il lavoro immaginativo e rigoroso di Marzia Migliora (Alessandria, 1972) si sviluppa attraverso un complesso processo di “scavo”, costituito da molteplici fasi di ricerca. A un primo momento di suggestione e fascinazione rispetto a elementi che possono provenire da fonti diverse, segue un procedimento di elaborazione e sedimentazione, in cui l’artista mette accuratamente a fuoco il progetto per dargli infine forma attraverso l’uso di un’ampia varietà di mezzi espressivi, che vanno dalla fotografia al disegno, dal video all’installazione. Marzia Migliora si è formata come fotografa, realizzando principalmente progetti che riflettono sull’archivio, la memoria e la temporalità, per passare successivamente al video, come naturale continuazione e articolazione della sua ricerca. Della pratica fotografica viene mantenuta l’importanza attribuibile al punto di vista, come possibilità di esplorazione del quotidiano attraverso immagini e oggetti fruibili dallo spettatore, che lo conducono a immedesimarsi nell’esperienza proposta.

PJ Harvey irrompe nel mondo dell’arte contemporanea

Molti di voi conosceranno sicuramente PJ Harvey, Ebbene per coloro i quali non la conoscessero, possiamo dirvi che la portentosa rocker di Yeovil (Gran Bretagna) è stata ribattezzata dalla stampa musicale come la “nuova Patti Smith”. PJ Harvey non è però un nome nuovo poichè già dai primi anni ’90 questa poetica quanto energica cantautrice si è conquistata i favori di pubblico e critica con albums contraddistinti da un sound alternativo e poderoso. Impossibile dimenticare il successo mondiale di To Bring You My Love, caratterizzato da songs ambigue e provocatorie, come impossibile non amare i testi ruvidi e disincantati presenti nell’Lp Is This Desire? del 1999.

Tra concerti-performance accesi dal suo look sexy-trasandato-anarchico, PJ Harvey è arrivata sino ai nostri giorni con inalterata potenza creativa. A testimonianza di ciò possiamo citare il nuovo album Let England Shake (2011) caratterizzato da un abbandono della selvaggia irriverenza degli esordi per giungere ad una maturità artistica ancor più profonda e struggente.

Il MAXXI di Roma censura Jacob TV

La censura del MOCA ai danni dello street artist italiano Blu, la censura dello Smithsonian National Portrait Gallery di Washington DC ai danni di David Wojnarowicz e le molteplici censure ai danni di Ai Weiwei da parte del governo cinese. Ecco, se tutto questo non vi basta, possiamo oggi aggiungere a questa spregevole lista un ennesimo atto terroristico nei confronti dell’arte che proviene dritto dritto dall’Italia e più precisamente dal MAXXI di Roma.

La notizia è apparsa un poco in sordina ma fortunatamente un recente articolo del 19 maggio di Roberta Carlini apparso sulle pagine de L’Espresso ha portato in evidenza gli eventi che hanno condotto a questo scempio. Come molti di voi ben sapranno il MAXXI ha inaugurato lo scorso 21 aprile la rassegna di video e performance live dal titolo Expanded Video, con opere di Jacob TV, Masbedo, Martha Colburn e People Like Us (aka Vicki Bennett).

Cosa salvare quando la casa brucia?

Una casa che brucia è un bel problema ed è noto che nel momento della fuga non si ha il momento di fermarsi a riflettere, bisogna agire, scappare, salvare le persone care. Molti però hanno perfino il tempo di salvare dalle fiamme qualche oggetto prezioso o semplicemente qualche caro ricordo. Ebbene, forse traendo ispirazione dalla grande song dei Talking Heads dal titolo Burning Down the House o forse per puro spirito dissacratorio è ultimamente nata una nuova piattaforma web dal titolo The Burning House, come ci fanno notare i nostri cugini d’oltreoceano di Hyperallergic.

La domanda che il fantasioso blog The Burning House rivolge ai fotografi che animano le sue pagine è assai diretta quanto spiazzante: “Se la tua casa stesse bruciando, cosa porteresti con te? Si tratta di un conflitto tra il materiale ed il sentimentale. Quello che porti con te riflette i tuoi interessi, il tuo passato e le tue priorità”.