Il quiz dell’arte contemporanea

Visto che vanno di gran moda i concorsoni a quiz, eccovi un piccolo test sulla scena dell’arte contemporanea. Inviateci le vostre risposte e vi diremo se siete promossi o bocciati.

La scena dell’arte contemporanea italiana è sorretta da una serie di Lobby che decidono chi può accedervi o meno – Vero o Falso?

Fotografia e lavoro: rotture e continuità tra passato e presente

Domenica 21 ottobre noi di Globartmag abbiamo assistito ad una interessante ed inconsueta iniziativa artistica. Stiamo parlando dello slide show fotografico CONTEMPORARY PHOTOGRAPHERS (AND STILL NO MEN) AT WORK curato da ARTONISE http://www.artnoise.it/ e svoltosi presso la s.t. foto libreria galleria, sita presso il rione romano di Borgo Pio, a due passi dall’abbraccio berniniano della Basilica di S. Pietro. La location, oltre a essere in sintonia con l’evento proposto, è ideale per chi vuole tenersi aggiornato sulle ultime uscite editoriali del settore fotografico, per scambiare opinioni, per bere un buon bicchiere di vino ed osservare da vicino le suggestive istantanee proposte nelle esposizioni visibili nella saletta al piano inferiore.

Nella capitale Ottobre è il mese della Fotografia – Parte 2

L’immancabile Premio IILA per la giovane fotografia latino-americana, arrivato quest’anno alla sua V edizione,  ha proposto il lavoro Reflex Roma di Nicolas Alejandro Sanin, vincitore dello scorso anno, e ha presentato le opere del trionfatore 2012 Alejandro Cartagen. Originario della Repubblica Domenica, Alejandro documenta, attraverso il progetto Los Car Poolers, la tipica pratica degli operai messicani di recarsi a lavoro in gruppo risparmiando tempo e denaro, contribuendo inconsapevolmente alla salvaguardia dell’ambiente.

Nella capitale Ottobre è il mese della Fotografia – Parte 1

Anche quest’anno l’autunno romano ha coinciso con l’apertura di FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma, a cura di Marco Delogu, visitabile fino al 28 ottobre presso la sede del MACRO Testaccio.Obiettivo primario della manifestazione è promuovere la fotografia contemporanea nelle sue diverse forme e nei suoi molteplici idiomi, e valorizzare i talenti emergenti.

Un Uomo chiamato Erri

Operaio, magazziniere e camionista ed ancora studioso di ebraico e Yiddish. In mezzo a tutto questo c’è il grande poeta, il raffinato scrittore autoditdatta che ha conquistato l’Italia intera con la sua complessa semplicità. Come avrete ben capito la nostra consueta Internet Story è dedicata ad Erri De Luca…

L’obituary poco consono di Franz West sul Guardian

Come molti di voi ben sapranno, il mondo dell’arte contemporanea ha subìto lo scorso 25 luglio una grave perdita. Franz West, uno dei più importanti protagonisti della scena artistica e vera e propria icona della scena austriaca è venuto a mancare a 65 anni dopo aver lottato duramente contro il cancro. “Mi approccio all’arte in maniera seria perché credo sia in contraddizione con gran parte del mondo” disse il grande maestro in una sua nota intervista e forse la contraddizione delle sue forme colorate e polimorfe ha più volte riprogrammato l’essenza stessa del processo creativo.

 Ma la vera contraddizione questa volta è toccata ad uno dei più stimati organi di stampa dell’intero globo vale a dire al prestigioso The Guardian. La testata, commentando la dipartita del grande scultore ha infatti usato queste parole: “L’artista austriaco Franz West, morto ieri notte, è stato un vero e proprio giullare, un provocatore, un creatore di oggetti benigni ma al tempo stesso minacciosi.

Ed Anche Jerry Saltz accusa il mondo dell’arte

Se Charles Saatchi si è detto deluso dall’attuale mondo dell’arte, il celebre critico Jerry Saltz non può essere da meno ed ha quindi risposto idealmente al dealer con un articolo comparso sul New York Entertainment. Attaccare un sistema in cui fino ad oggi tutti hanno ben mangiato sembra esser divenuto lo sport nazionale degli Artsters di tutto il mondo. A differenza di Saatchi, Saltz se la prende con i musei, accusandoli di essersi trasformati in enormi parchi di divertimento o circhi consumistici, votati allo spettacolo ed al voyeurismo.

L’inizio della fine, secondo il grande critico, è databile attorno al 2008 con l’inaugurazione della mostra theanyspacewhatever al Guggenheim di New York, una sorta di baraccone iperconcettuale intriso di parole e luci con tanto di top stars dell’arte del calibro di Angela Bulloch, Maurizio Cattelan, Liam Gillick, Dominique Gonzalez-Foerster, Douglas Gordon e Carsten Höller.

Quando l’arte non è cosa

Le “mafiette” e le relative guerre fra “bande” sono il nostro sport nazionale, una pratica tanto antica quanto diffusa che generalmente mette a confronto vari gruppetti (più o meno coesi) di amici che hanno l’intento comune di spartirsi una torta, sia essa piccola o grande. Questo modus operandi è largamente diffuso all’interno della scena dell’arte contemporanea nostrana e forse il Padiglione Minestrone Italia del Vittorione Nazionale ®, nel tentativo di opporsi alle mafiette, ha di fatto portato alla luce un ennesimo gruppetto di amichetti, vale a dire quello degli artisti che si trovano al di fuori della scena ufficiale ma godono comunque della stima di una parte della borghesia costituita da intellettuali, registi e compagnia cantante.

Il gruppetto messo in luce da Vittorione persegue gli stessi intenti delle altre “bande” vale a dire piazzare artisti in luoghi istituzionali, crearsi una cerchia di collezionisti, stringere rapporti con i galleristi e via dicendo.

Lady Pink, la prima eroina della street art


Il mondo della Street Art non è certo un mondo facile. Tra azioni notturne, fughe dalla polizia, lotte per mantenere uno stretto anonimato e “guerre” creative tra le diverse crews, bisogna avere nervi saldi ed una tempra d’acciaio se si vuole emergere. Roba da uomini duri direte voi ma in questi ultimi anni anche donne del calibro di Swoon, Miss Van e Toofly (tanto per citare solo alcuni nomi del vasto panorama street al femminile) hanno dimostrato di essere dotate di grande coraggio e grande visione creativa, al pari dei loro colleghi uomini.

Certo negli anni ’70 a New York erano ben poche le donne dedite a questa meravigliosa disciplina artistica. Una di queste è però entrata nella storia . Parliamo di Lady Pink, artista nata in Ecuador nel 1964 e cresciuta a contatto con la spumeggiante rivoluzione graffiti della Grande Mela. La carriera di Lady Pink inizia nel 1979 quando il suo ragazzo, street artist, viene arrestato.