Roma insorge contro i writers, intanto c’è chi spende 30.000 sterline per un falso Banksy

Abbiamo già affrontato in più riprese il caso graffiti writing, particolare forma di street art che da sempre è oggetto di molte polemiche. Sono in tanti infatti a giudicare quest’espressione artistica come un semplice scarabocchio dimenticando che grandi nomi come Keith Haring e Jean-Michel Basquiat hanno cominciato proprio “scarabocchiando” per le strade cittadine. Ovviamente non tutto può essere considerato arte ed è naturale che molti graffiti tali non sono ma semplici svolazzi che imbrattano edifici, monumenti ed altre realtà architettoniche di interesse storico.

Per arginare il problema e scindere l’arte dal deturpamento del bene pubblico, molte città del mondo hanno studiato numerosi provvedimenti, dalla ferrea repressione ai moderati deterrenti. Il Regno Unito ha invece interpellato i cittadini istituendo un sondaggio sulle opere urbane da cancellare e quelle da tenere. Il comune di Roma ha ultimamente deciso di adottare le maniere forti contro gli attacchi urbani dei writers ed ha così intenzione di creare una banca dati su internet contenente tutti i nomi degli street artist capitolini.

Graffiti New York, un nuovo libro sulla storia dei writers della grande mela

 Anche se i moderni graffiti sono nati a Philadelphia verso la fine degli anni 60, quando gente come Conrbread e Cool Earl cominciarono a bombardare le metropolitane e le mura cittadine con i loro nomi, New York City sarà sempre universalmente riconosciuta come la patria della graffiti-art. Pionieri come Taki 183 hanno prodotto i loro primi tags proprio sui vagoni della metropolitana della grande mela nei primi anni ’70. In seguito, verso la metà degli anni ’70, una nuova ondata di writers ha iniziato a coprire interi treni metropolitani con opere contraddistinte da un intricato lettering.

Gli anni ’80 poi hanno visto le gallerie d’arte aprire le loro porte a gente come Fab 5 freddy e tanti, tantissimi altri, inutile citare la parabola ascendente di artisti come Keith Haring e Jean Michel Basquiat, fino a giungere all’odierno Banksy. Questa storica scalata, dall’universo underground all’istituzionale mondo dei musei, è ampiamente documentata in un nuovo libro di Eric Felisbret che si intitola semplicemente Graffiti New York.

Roy Lichtenstein alla Triennale di Milano

Roy Lichtenstein torna ad esporre in Europa con una grande mostra antologica che si preannuncia come uno degli eventi artistici piu’ importanti del nuovo anno. La mostra, a cura di Gianni Mercurio, si inaugurerà alla Triennale di Milano il 25 gennaio e, nel mese di luglio, sarà trasferita al Ludwig Museum di Colonia, dove rimarrà aperta al pubblico fino al 3 ottobre 2010.

Realizzata in collaborazione con The Roy Lichtenstein Foundation l’esposizione include oltre cento opere, tele per lo piu’ di grande formato, oltre a numerosi disegni, collages e sculture provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private internazionali, tra le quali il Ludwig Museum di Colonia, il Ludwig Forum di Aachen, il Louisiana Museum di Copenaghen, il Whitney Museum e il Gugghenheim Museum di New York, il Moderner Kunst Museum di Vienna, the Broad Art Foundation di Los Angeles.

La Francia cala i suoi assi per il 2010

 Avevamo citato ieri la mancanza di buone notizie dal versante francese e ci eravamo ripromessi di parlarvi dei transalpini non solo riguardo scioperi e furti d’arte. Oggi siamo quindi qui a fornirvi una lista di impedibili mostre che avranno luogo a Parigi, proprio come avevamo fatto nel nostro precedente articolo sull’Inghilterra.

Il Centro Pompidou renderà omaggio all’eccentrica pittura di Lucian Freud in una mostra monografica dal titolo Lucian Freud. L’atelier che aprirà le sue porte dal 10 marzo. Questa è la seconda grande retrospettiva dedicata a Freud in territorio francese. La prima fu organizzata sempre dal Centro Pompidou nel 1987.

Il Grand Palais di Parigi propone invece dal 24 febbraio al 24 maggio una mostra dedicata al più sublime dei pittori inglesi : William Turner (1775-1851). Il grande maestro sarà il protagonista dell’evento intitolato Turner et les Maîtres, dove il genio del pittore inglese sarà affiancato ad opere che hanno ispirato la sua creatività e stiamo parlando di nomi del calibro di Canaletto, Rembrandt, Rubens e Claude le Lorrain.

Stephanie Seymour chiede il divorzio e ruba la collezione d’arte del marito

 Per molti la vita è come una fiaba a lieto fine per altri invece la favola si trasforma in un vero e proprio inferno. Stephanie Seymour, la supermodel quarantunenne veterana di cataloghi, sfilate e paginoni centrali di Playboy è in rotta con suo marito, il celebre magnate Peter Brant. Come spesso capita in questo tipo di vicende familiari dell’alta società le pratiche per il divorzio non sono certo rose e fiori, anzi nella maggior parte dei casi si verificano scene tratte dal celebre film La Guerra dei Roses del simpatico Danny DeVito.

Il problema è che oltre sulla custodia dei tre figli della coppia i giudici dovranno pronunciarsi su di un’interminabile sequela di beni di grande valore attualmente contesi tra i due e qui entriamo nel settore dell’arte contemporanea. Già perchè la coppia, quando era ancora in comunione di beni, possedeva numerose opere d’arte. Stephanie Seymour in particolare vanta numerosi ritratti commissionati ad artisti del calibro di Julian Schnabel, Jeff Koons, Richard Prince ed anche il nostro beniamino Maurizio Cattelan, il quale per non perdere la sua proverbiale ironia ha creato un busto della famosa top model dal titolo Trophy Wife, in sostanza la scultura somiglia ad un trofeo di caccia con una bella donna al posto del leone o del cervo di turno.

Crisi: Simon de Pury canta e Rebecca Smith chiude

Simon de Pury e Rebecca Smith, due storie dissimili legate dall’arte con due differenti destini. Due aspetti della crisi economica internazionale che raggiunge il mondo dell’arte con finali differenti ed inaspettati. Da un lato le case d’asta che dopo un breve periodo di indecisione sono ripartite alla grande, livellando un poco le quotazioni pur sempre alte e macinando dollari e sterline.Dall’altro capo del filo le gallerie, in special modo quelle votate alla sperimentazione, che hanno accusato il colpo ritirandosi dal mercato e chiudendo definitivamente i battenti.

Simon De Pury, leader incontrastato della casa d’aste Phillips de Pury ha sedi sparse in tutto il mondo e lo scorso ottobre ha totalizzato un bacino di vendite di 60 milioni di sterline, bottino di tutto rispetto aiutato dalla vendita dell’opera Year of the Boar, di Jean Michel Basquiat che ha totalizzato la bellezza di 1.105.250 sterline.

Sull’onda di questi successi Simon de Pury non ha certo esitato a manifestare la sua gioia utilizzando i suoi soldi per uno scopo assai buffo, ma si sa che le persone ricche fanno cose strane con i loro soldi. Pury ha infatti prodotto un video musicale sulle note di If I Had a Hammer, nota in Italia come Datemi un Martello e cantata da Rita Pavone.

VRAOUM! a Parigi l’arte contemporanea assieme al fumetto

Dal 28 maggio al 27 settembre la Maison Rouge, fondazione Antoine de Galbert di Parigi presenta la mostra VRAOUM!, una selezione di dipinti, disegni e sculture dedicati al fumetto senza gerarchie e divisioni di sorta alla scoperta dei numerosi tesori di questa arte popolare e alla ricerca di possibili analogie e similitudini con l’arte contemporanea.

Tintin, Mickey Mouse, Superman, Astérix, ed Astro Boy questi e altri personaggi ed eroi del fumetto non solo hanno stimolato la fantasia di milioni di lettori in tutto il mondo ma hanno influenzato l’arte di maestri del contemporaneo quali Takashi Murakami, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Jean-Michel Basquiat e tantissimi altri.  L’evento presenterà al pubblico una selezione di 200 tavole tra le più rare alle più celebri di raffinati talenti del fumetto internazionale come Hergé, Magnus, Will Eisner, Charles M. Schulz, Chester Gould, Steve Ditko, Crepax e Manara affiancate a più di 80 opere d’arte contemporanea che spaziano tra la pittura, il murales e l’installazione di altrettanti maestri quali Philippe Parreno, Liam Gillick, Mariko Mori, Keith Haring, Peter Saul, Gilles Barbier e tanti altri ancora.