Ann Veronica Janssens alla galleria Alfonso Artiaco

Ann Veronica Janssens per la sua terza personale, le precedenti nel 2007 e nel 2010, alla galleria Alfonso Artiaco di Napoli presenterà nuovi lavori scultorei nella grande sala ed una selezione di video nel Project Space della galleria.

La pratica artistica di Ann Veronica Janssens può essere definita come un viaggio esplorativo nell’esperienza sensoriale della realtà. Mediante l’utilizzo di dispositivi e materiali diversi, installazioni, proiezioni e sculture, questa mostra invita lo spettatore a varcare la soglia di un nuovo spazio sensoriale. Fortemente ispirata dai processi cognitivi, l’artista propone opere dal carattere effimero e fragile che, attraverso l’uso dello spazio e la distribuzione di luce, colore e superfici traslucide o riflettenti, rivelano l’instabilità della nostra percezione del tempo e dello spazio. Proprietà della materia (lucentezza, leggerezza, trasparenza, fluidità) e fenomeni fisici (riflessione, rifrazione, prospettiva, equilibrio, onde) sono rigorosamente studiati per la loro capacità di destabilizzare il concetto stesso di materialità. 


Divieto di Affissione: giovani avanguardie del sud del mondo

Si è aperta ieri a Napoli Divieto di Affissione: giovani avanguardie del sud del mondo. Dopo una prima sosta nella capitale giunge a Napoli la mostra itinerante ideata e curata dalla gallerista Giuliana Ippolito che paragona il suo progetto ad un autobus in viaggio verso numerose località italiane dove saranno coinvolti di volta in volta professionisti di vari settori pronti ad ospitare nel proprio studio le opere di giovani artisti d’arte contemporanea. Non nuova alle sfide, Giuliana Ippolito, giornalista napoletana, quattro anni fa si trasferisce da Napoli a Benevento dove apre la sua “galleria diffusa” in pieno centro storico: più ambienti ospitati nello stesso vicolo ma non comunicanti tra loro dove il dialogo tra passato e avanguardia è di casa. E’ tra le mura storiche di Numen (questo il nome della galleria) che maturano le idee ma capita spesso di esportare i progetti in altre città d’Italia.

E’ il caso di Divieto di Affissione: giovani avanguardie del sud del mondo, il progetto presentato per la prima volta a Roma, oltre Napoli prevede tra le sue tappe Capri, Firenze, Milano, Palermo, Cosenza. “Il nostro itinerario, work in progress, si arricchirà di nuove, impreviste soste; non siamo legati a un calendario rigido, lungo il cammino incontriamo nuovi sostenitori disposti ad ospitarci nei luoghi in cui si svolge la loro vita professionale” ci tiene a precisare Giuliana Ippolito, e inoltre spiega: “Il progetto è stato concepito come un viaggio alla ricerca di una ritrovata materialità, nasce da una riflessione sulla nuova natura del vivere: il mondo reale sembra procedere verso la smaterializzazione. Nella nostra vita di ogni giorno una rarefatta dimensione di pura virtualità ha assunto uno spazio sempre più importante e, paradossalmente, ingombrante”.  

Daniela Di Maro – Cuprum

Venerdì 9 marzo alle ore 18.00 la Galleria Dino Morra Arte Contemporanea di Napoli inaugura Cuprum, mostra personale di Daniela Di Maro a cura di Chiara Pirozzi. La giovane artista torna a Napoli all’indomani della recente vittoria al concorso “Un’Opera per il Castello 2011”, con il progetto intitolato Anastatica Sensibile che entrerà a far parte della collezione permanente di Castel Sant’Elmo.

In occasione dell’evento Daniela Di Maro presenterà una serie di lavori inediti e realizzati site-specific per gli spazi della galleria. Cuprum, che dà il titolo alla mostra, è un’installazione interattiva frutto delle ricerche condotte dall’artista sulle relazioni che intercorrono tra i processi vitali, propri dei sistemi naturali, e le opportunità intrinseche al progresso tecnologico. Le sue sperimentazioni, infatti, conducono alla forte connessione tra le dinamiche della natura e le potenzialità dovute alle tecnologie nate nell’ultimo secolo.

Davide Balliano – SONO LEGIONE. Concerto per coltello, chitarra e tempesta

Mercoledì 11 gennaio si inaugura al Madre di Napoli per SONO LEGIONE. Concerto per coltello, chitarra e tempesta, un progetto di Davide Balliano con la collaborazione di Stefano Manzi e Danilo Battocchio. La performance è il secondo appuntamento della rassegna Corpus. Arte in Azione, a cura di Adriana Rispoli | Eugenio Viola.

La ricerca di Davide Balliano indaga il lato oscuro dell’esistenza attraverso un’estetica minimale e a tratti asettica che restituisce scenari cupi e visionari. L’artista esplora le scaturigini dell’animo umano, le sue fragilità e incoerenze. Il suo è un immaginario multiforme che emerge da una pluralità di media: disegno, installazione, pittura, performance, piegati ad evidenza degli aspetti irrazionali di un’umanità alienata, in balìa di ansie e ossessioni.

Craigie Horsfield e Melissa Kretschmer alla galleria Alfonso Artiaco

La galleria Alfonso Artiaco di Napoli inaugura il 16 dicembre due mostre: la mostra personale di Craigie Horsfield e nel Project space la mostra di Melissa Kretschmer. Craigie Horsfield (nato a Cambridge nel 1949) è uno dei principali artisti contemporanei nel campo dei progetti sociali: il suo lavoro ha aperto la strada ad una significativa evoluzione dei concetti di comunità e di individuo che hanno influenzato molti artisti che, dopo di lui, si sono cimentati in questo campo.

Le opere di Horsfied spaziano tra diversi media: dai video alle installazioni, dalla fotografia alle sound installation fino ad arrivare alle performance, ciascuno posto sempre in un rapporto dialogante con l’altro ed utilizzati per una costante riflessione sui concetti di “relazione” e di “slow time”, di cui è riconosciuto come l’autore più influente. Per “relazione” Horsfield intende l’idea secondo la quale ciascun individuo si genera attraverso le relazioni che intesse con gli altri per creare un nuovo individuo che si sostanzia in ciascun incontro ed in ciascuna conversazione. I progetti sociali, le installazioni i suoi video o gli arazzi, sono tutti legati dalla costante speculazione sulla nozione di “relazione”, sia nel suo divenire, sia come racconto.

Fausto Melotti al MADRE

A partire dal 16 dicembre 2011 fino al 9 aprile del 2012, si inaugura presso il MADRE a Napoli una grande mostra antologica dedicata a Fausto Melotti (Rovereto 1901 – Milano 1986) a cura di Germano Celant e organizzata in collaborazione con l’Archivio Fausto Melotti.

Riconosciuto da tempo, sia a livello nazionale che internazionale, come i suoi contemporanei Alexander Calder, Alberto Giacometti, Louise Bourgeois e Lucio Fontana, quale figura chiave nell’ambito della scultura moderna e contemporanea, Melotti si è contraddistinto per essere stato, sin dagli inizi degli anni trenta, tra i più significativi protagonisti del rinnovamento e dello sviluppo del linguaggio plastico e materico. La particolare capacità con cui l’artista è riuscito a coniugare la tradizione classica con gli interessi per le avanguardie europee, la conoscenza scientifica con una particolare sensibilità musicale, il talento scultoreo con quello di ceramista, la raffinata abilità letteraria e creatività poetica con la ricercatezza del disegnatore, sono tutte qualità che hanno contribuito ad affermarlo come uno dei talenti artistici più rilevanti del XX secolo.

Iabo likes Naples, and you?

A voi piace Napoli? A noi tantissimo e fortunatamente non siamo i soli a pensarla così visto che lo scorso 9 dicembre un misterioso I Like, il classico pollicione alzato di Facebook, è comparso  sulla facciata del Palazzo San Giacomo, sede storica del Comune di Napoli.

L’opera è stata ideata dal camaleontico Iabo, artista che da diverso tempo seguiamo con molto interesse sia per le sue spericolate incursioni in perfetto stile Street Art che per le sue installazioni ed opere pittoriche comparse nelle maggiori fiere d’arte del nostro italico stivale. I like Naples, questo il nome dell’opera in questione, è un gigantesco lightbox rivestito da tela in PVC e fa parte di LuminAria 03 curato da Simona Perchiazzi, progetto che in passato ha accolto tra le sue fila anche altri grandi nomi della new wave italiana come Roxy in the box.

This is tomorrow alla galleria annarumma

Da sempre considerata tra i più acuti osservatori dell’arte giovane inter-e-nazionale, la galleria annarumma di Napoli inaugura il 15 dicembre la collettiva THIS IS TOMORROW, consuntivo di un’attività che raggiungerà il prossimo anno, il traguardo dei dieci anni di lavoro sul campo. Sette i talenti in erba individuati per questa occasione: Aaron Angell (GB 1987), Alfredo Aceto (IT 1991), Trisha Baga (USA 1985), Jacob Kerray (GB 1988), David Ostrowsky (D 1981), Ben Schumacher (CAN 1985), Benjamin Senior (GB 1982).

Collezionista di abitudini è Alfredo Aceto, che sempre s’incammina lungo i sentieri in ombra dell’esistenza, lì dove, tra oggetti che non hanno alcun motivo per essere ricordati, risiedono le piccole meschinerie e grandi fragilità dell’individuo, per consegnare allo sguardo un’umanità più vulnerabile, ma certo più sincera. Come una profetessa dei tempi moderni, Trisha Baga ricorre a tutta la tecnologia di cui la creatività contemporanea può disporre per avvisare del divario che c’è tra lo sguardo e la vista, il conoscere e il ri-conoscere, sublimando l’oggetto comune, interlocutore preferenziale della sua e nostra quotidianità.

Vanessa Beecroft alla Galleria Lia Rumma di Milano e Napoli

Vanessa Beecroft sarà protagonista di una doppia personale nelle sedi della Galleria Lia Rumma di Milano e Napoli. Il 7 giugno inaugura nello spazio milanese di Via Stilicone che ospiterà due eventi: VB70 e VB MARMI. Al piano terra della galleria, in occasione dell’opening, si svolgerà la performance VB70. Una decina di modelle nude, statue-corpo dai movimenti parcellizzati e lentissimi, saranno in scena tra basi di marmo, blocchi di pietra grezza e sculture inedite raffiguranti corpi femminili per formare un unico, suggestivo, gruppo scultoreo. A completare l’evento, i piani superiori della galleria ospitano opere in marmo, frammenti e busti dai colori vividi. Sodalite blu, Macaubas azzurro, Lapislazzuli blu, Rosa Portogallo, Nero del Belgio, Statuario bianco, Onice verde e Rosso Francia incarnano quella intensità di variazioni e di scelte cromatiche con le quali l’artista tinge tutti i suoi ricercati impianti scenografici.

Al centro della personale nella sede di Napoli a partira dal 9 giugno, le videoproiezioni di VB 66 e VB 67, realizzate dall’artista nel 2010, rispettivamente al Mercato Ittico di Napoli e agli Studi Nicoli di Carrara e i lavori fotografici, perlopiù di grandi dimensioni, tratti dalla prima performance. Quando, a febbraio dello scorso anno, Vanessa Beecroft per VB 66 ha restituito per un giorno Palazzo Cosenza, sede del Mercato Ittico di Napoli, agli sguardi di un pubblico entusiasta e particolarmente numeroso, la città partenopea ha avuto in dono un “monumento transitorio”.

Francesco Padovani – The soul of my soul

Venerdì 29 Aprile 2011 presso la galleria CHANGING ROLE di Napoli, inaugura la mostra “The soul of my soul”, personale di Francesco Padovani, a cura di Guido Cabib. L’artista presenta una nuova serie di immagini espressamente prodotte e pensate per gli spazi di Changing Role. Attraverso un ingegno manuale, ossia una superficie riflettente di fogli di alluminio, Padovani ritrae le figure, prevalentemente femminili.

Gli scatti di Francesco Padovani, con grande raffinatezza, scavano e mostrano le pulsioni dell’inconscio dell’essere femminile con occhio maschile, ma con una sensibilità del tutto femminile, e questo è già inusuale. Egli mostra l’anima femminile nel suo profondo, nella parte più amata dall’uomo, quella a cui da sempre esso anela, quel misto di grazia, erotismo e protezione.

Gli Itinerari inconsapevoli di Elena Arzuffi per Lithium project

Continua il ciclo espositivo Lithium presso la NOTgallery di Napoli che si prefigge di presentare le ultime esperienze nel campo della video-animazione d’autore. Questa volta, è il lavoro dell’artista bergamasca Elena Arzuffi a far da protagonista di  una personale, a cura di Alessandra Troncone che si terrà dal 21 aprile al 5 maggio.

I suoi Itinerari inconsapevoli si dispiegano in un universo frammentario in cui fotografia e disegno si avvicendano come elementi fondativi della narrazione. Tale peculiarità formale appare uno degli aspetti più interessanti del lavoro dell’artista; l’immagine fotografica, che appare sotto forma di frammento, di suggestione mnemonica, va gradualmente dissolvendosi per lasciar spazio al segno, un segno che potremmo definire sensibile, come filtro percettivo attraverso cui l’artista propone i suoi personali itinerari. Ma questo mix di medium non è l’unico elemento rilevante, non lo sarebbe almeno se non sottolineasse un processo narrativo complesso. Un’esperienza che per sua natura si presta ad essere assimilata e tradotta nella sensibilità altrui.

Robert Barry – Golden words

Evento
 a
 Roma:
 Robert
 BARRY ritorna
 anche
 fisicamente
 dopo
 più
 di
 dieci
 anni
 nella
 Capitale
 con
 la
 personale
 Golden
 Words alla
 galleria
 Giacomo
 Guidi
 &
 MG
 art (dal
 25
 marzo).
 L’artista
 statunitense, 
anticipatore 
e 
principale 
esponente 
dell’Arte 
Concettuale 
insieme 
ai
 suoi
 compagni
di
 percorso 
Joseph 
Kosuth,
 Lawrence
 Weiner
e
 Sol
 LeWitt,
 propone
 una
 serie
 di
 iscrizioni
 parietali
 che
 invadono
 l’intero
 ambiente
 espositivo:
 parole,
 concetti
 ed
 espressioni
 di
 color
 oro
 che
 si
 relazionano
 al
 vuoto
 e
 allo
 spazio
 che
 li
 circonda.

L’interesse 
di 
Barry
 è 
incentrato 
alla
 “spazializzazione” 
delle 
parole. I 
termini
 utilizzati
 sono
 ricavati
 da
 una 
lista
 di
 circa
 200
 vocaboli 
a
 cui
 l’artista
 fa 
continuamente 
riferimento,
 ma
 che 
tra 
loro
 non
 hanno
 nessun 
legame 
sintattico e 
non
 lasciano trapelare
 nessun 
tipo
 di
 significato.
 Le 
parole 
dorate 
sono
 semplici
 segni
 visivi
 che 
irrompono
 in
 questo
 caso, 
tra 
le
 candide
 pareti della
 GUIDI
 &
 MG
 ART.
 Quasi
 in
 contemporanea
 (dal
 22
 marzo)
 Barry
 ripropone 
un 
intervento
 parallelo 
alla
 galleria
 Artiaco di 
Napoli
 con 
la
 mostra
 Troublesome,
 dove
 le
 parole
 saranno
 color
 argento.
 Da
 ricordare
 il
 suo
 intervento
 del
 2006
 a
 Napoli
 dove
 ha 
realizzato 
la 
stazione 
della 
circumvesuviana 
di 
Acerra.