COSA SI PROVA AD AVERE UN SUONO IN TESTA? – 1’ traccia Spostamenti e ridefinizioni

C’era uno spazio in disuso e c’era l’interesse per il suono, i segni e l’impero del linguaggio. Li abbiamo messi insieme pensando alla transitorietà di questo luogo, ex sede della Galleria Romberg ora in destinazione d’uso, e alla sua attuale natura di passaggio. Abbiamo riflettuto sui diversi tipi di linguaggi e sulla possibilità, non solo di contaminarsi a vicenda, ma di cedersi il passo. Accade così che da vibrazioni sonore si generino incisioni (Alessandro Fornaci), che un corpo di donna sia elevato a strumento musicale (Silvia Giambrone), che la parola ridefinisca il reale (Alessandro De Francesco), che flussi esterni, anche suoni piccoli ed insignificanti, de- soggettivati e rielaborati ci calino in nuove prospettive sensoriali dell’esistente (Roberto Pugliese).

Ci introducono nel percorso le tavole incisorie di Alessandro Fornaci (Roma, 1974; dove vive e lavora), dense di simboli e di segni ancestrali, più o meno ri-visitati, ri-considerati, ri- significati nella concezione universalistica di un presente infinito, dove passato remoto e futuro si muovono lungo la linea ciclica di un’eterna replica, nel teatro della realtà. Poco oltre le rappresentazioni grafiche dei cinque sensi nobilitati nei cinque solidi platonici – perfezione e bellezza – chiusi in una simbologia prorompente che affonda nell’astrologia, nell’alchimia, nella quintessenza. Ad impreziosire la ricerca di Fornaci è una performance dimostrativa delle sperimentazioni tecniche effettuate per ottenere, tramite vibrazioni sonore da fonti differenti, nuovi processi di stampa.

Verso Est. Chinese Architectural Landscape al MAXXI

Dal 29 luglio al 23 ottobre sarà possibile visitare al MAXXI di Roma la mostra Verso Est. Chinese Architectural Landscape a cura di Fang Zhenning, in coproduzione con il NAMOC – National Art Museum of China, Beijing e CIEA/ CAEG – China International Exhibition Agency of China Arts and Entertainment Group, Beijing

La mostra Verso Est. Chinese Architectural Landscape riflette la fisionomia dei paesaggi architettonici cinesi dell’ultima decade presentando i progetti di architetti e artisti della nuova generazione cresciuti e maturati alla stessa velocità del processo di sviluppo nazionale. L’esposizione prende forma in un’epoca cruciale: come afferma il quotidiano britannico Financial Times nel 2010 la Cina ha investito oltre un trilione di dollari in nuove costruzioni, promuovendo e dando vita al boom immobiliare che l’ha trasformata in una superpotenza leader del settore.

Torna MIT, il festival dei nuovi suoni a Roma

Dopo il sorprendente successo dello scorso anno, MIT – il festival dei nuovi suoni realizzato da Musica per Roma in collaborazione con Snob Production – torna il 22 e 23 luglio per una nuova edizione ricchissima di novità ed artisti tra i più interessanti e seguiti del panorama internazionale. Due giorni di musica e festa, in tutti gli spazi interni ed esterni dell’Auditorium, a partire dalla grande cavea all’aperto, per proseguire in tutte le sale, foyer, corridoi, bar… spazi differenti, in molti casi re-inventati per il festival, in cui scoprire live, dj set, performance e istallazioni.

L’edizione 2011 di Meet In Town si aprirà venerdì 22 luglio con il tributo ad una band che, come poche altre, ha saputo andare oltre le barriere di genere, fondendo tradizioni e mondi musicali differenti: quello del rock indipendente e quello della dance e dell’elettronica. I due più importanti riferimenti attorno a cui si sviluppa il concept e la programmazione del festival.  Screamadelica, l’album che i Primal Scream eseguiranno integralmente dal vivo sul palco della cavea, rappresenta la summa ed il miglior esempio di questo straordinario processo di fusione e contaminazione. Quella di MIT sarà l’unica data italiana del nuovo tour dedicato al ventennale della pubblicazione del capolavoro della band di Bobby Gillespie.

Chiara Vs Chiara alla Galleria Edieuropa di Roma

Versus significa in opposizione. Tuttavia non c’è partita che non abbia come presupposto la sfida e il rispetto dell’avversario. Allo stesso modo non c’è sfida che possa essere accettata se non si considera l’avversario “degno”, “all’altezza”.  Infine non c’è sport, o sportività che non abbia come sogno, come presupposto, una bella competizione, qualcosa che si trasformi in uno spettacolo per chi guarda.

Una sorta di danza sportiva che non è più per l’avversario ma per il pubblico. Ogni gesto atletico non riguarda soltanto la competizione, bensì la bellezza di se stesso.

Until the end, l’ultima fatica dei Masbedo alla Lorcan O’Neill

L’attesa sale davanti a una piccola porta anonima che dà accesso alla Street View della Galleria Lorcan O’Neill di Roma. Una piccola folla di gente, in fila, aspetta il suo turno per entrare. Finalmente l’uscio si apre, appena il tempo per addentrarsi, per poi richiudersi subito alle proprie spalle. Lo spettatore si ritrova d’un tratto all’interno di una stanza buia di piccole dimensioni. Poiché le vetrate sono state opportunamente mascherate da pareti mobili di cartongesso, si crea un’atmosfera affine alle sensazioni che l’opera suscita nello spettatore.

L’assenza di aperture verso l’esterno aumenta, infatti, quel senso di soffocamento dovuto anche al calore del videoproiettore che riproduce le immagini sulla parete di fronte all’ingresso. Lo sguardo è rapidamente catturato dal video Until the End, il nuovo lavoro presentato dai MASBEDO (Nicolò Massaza, Milano, 1973 e Jacopo Bedogni, Sarzana, 1970; entrambi lavorano a Milano) che, in una sola sequenza, illustra, in primo piano, la figura ossessiva di piedi scalzi, sporchi, lividi, unico soggetto dei lunghi cinque minuti del video in cui è raccontata la loro storia (e la loro verità brutale, la loro bruttezza, li avvicina a quelli di Pietro nella Crocefissione di S. Pietro di Caravaggio).

Christo e Jeanne-Claude al Palazzo Reale di Palermo

Con oltre 100 opere, la Collezione Würth possiede una delle maggiori raccolte al mondo di oggetti, disegni e collage di Christo e Jeanne-Claude; la mostra al Palazzo Reale di Palermo ‘Christo e Jeanne-Claude. Opere nella Collezione Würth”, visitabile dall’8 luglio 2011 all’8 gennaio 2012, dà la possibilità di apprezzarne una selezione. La collaborazione tra ARS e Gruppo Würth, avviata con il sostegno da parte di quest’ultimo dei lavori di restauro della Cappella Palatina, si è consolidata in passato attraverso la realizzazione a Palermo di diverse mostre d’arte contemporanea con capolavori della Collezione Würth ed ora si rinnova in occasione di questo evento espositivo.

Quasi due decenni fa sono iniziati i primi contatti tra Christo e Jeanne-Claude e la Collezione Würth, un legame che si è rafforzato nel tempo grazie a numerosi incontri e un continuo interesse reciproco. Originario della Bulgaria, Christo (Javacheff, nato nel 1935) si stabilì nel 1958 a Parigi dove incontrò quella che sarebbe divenuta sua moglie, Jeanne-Claude (1935-2009), con la quale avviò un lungo sodalizio artistico, operando dal 1964 negli Stati Uniti e in altri paesi.

Masbedo in mostra alla Lorcan O’Neill di Roma

La Galleria Lorcan O’Neill di Roma inaugura il 6 luglio una mostra di lavori inediti dei videoartisti Masbedo. Il progetto, concepito per lo spazio della galleria dedicato ai lavori site-specific, prevede l’esposizione di un video monocanale intitolato Until The End, una serie di fotografie e una video-scultura.

I Masbedo hanno recentemente esibito ad Art Unlimited Basel la video-installazione Kreppa Babies, parte del cosiddetto “ciclo islandese”, e presentato al Museo MAXXI di Roma la video-performance C’est la vie pas le paradis. Con il nuovo video Until The End che sarà presentato per la prima volta in questa occasione, i Masbedo inaugurano un nuovo ciclo di lavori, che tenta la propria piena e consapevole espressione proprio in questo progetto, al quale sono legate una serie di nuove fotografie e una video-scultura.

OVER FORTY, una collettiva riservata unicamente agli over 40

Martedì 28 giugno 2011, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22 – Roma, si inaugura la mostra Over Forty a cura di Loredana Rea. L’esposizione rimarrà aperta fino al 15 luglio, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.

Il tema che fa da collante al percorso espositivo è il desiderio di rispondere con ironia a una tendenza tipica di questi anni, quella circoscrivere l’indagine sulle ricerche contemporanee ad artisti “sotto i quaranta”, da una parte seguendo la necessità di delineare una mappatura, dall’altra perché si pensa che solo dai più giovani possano arrivare proposte nuove.
Studio Arte Fuori Centro ha sempre aperto il suo spazio a chiunque facesse ricerca, disinteressandosi dell’età anagrafica, attento anzi a costruire un dialogo e un confronto tra generazioni diverse, per suggerire sempre nuove possibilità di sconfinamenti, di commistioni e di interferenze. Quindi come risposta ai noti quesiti: sei un artista? hai meno di quaranta anni? con Over Forty replichiamo: sei un artista? hai più di quaranta anni?… bene allora fai il caso nostro!

Diamond – Unknown Pleasues

Il suo tratto, noto a tutti coloro che hanno percorso e percorrono le strade cittadine, il 16 giugno varca la soglia della Mondo Bizzarro Gallery di Roma. In occasione della sua mostra personale, Diamond darà forma ad un racconto animato da emozioni e piaceri celati. Stencil e mano libera si fondono per dare vita ai soggetti femminili che mettono l’artista nella condizione di cristallizzare espressioni del volto che esprimono una vasta gamma di sentimenti e infinite contraddizioni: attrazione, repulsione, inganno, ossessione. Ogni volto, per Diamond, rappresenta una sensazione momentanea, e svanisce nel momento stesso in cui si prova.

A corollario del corpo principale di opere una seconda sezione che nasce come omaggio alla cultura giapponese e che si basa sull’esaltazione della linea e dell’azione che determina il segno. In Unknown Pleasures l’universo femminile di Diamond sviluppa le sue spire con la precisione e l’essenza dei segni orientali, creando un ambiente unico all’interno della galleria romana e restituendo in pieno la magia che l’artista sviluppa quotidianamente sulle strade.

Gian Maria Tosatti – Lo spazio come memoria personale e collettiva

Lunedì 6 giugno 2011, alle ore 17.00, si terrà presso il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Sapienza Università di Roma, la MasterClass / Incontro con l’artista Gian Maria Tosatti dal titolo Lo spazio come memoria personale e collettiva, a cura di Chiara Pirozzi.

In questa occasione l’artista presenterà le sue opere a partire dall’ultimo lavoro intitolato Testamento – Devozioni X, un’installazione site-specific realizzata all’interno della Torretta dell’Ospedale San Camillo di Roma. L’opera rappresenta l’ultima tappa del ciclo Devozioni, nel quale l’artista ha realizzato una serie di installazioni in luoghi fatiscenti e obsoleti della città. Con questa operazione Gian Maria Tosatti costruisce ambienti visionari, allo scopo di rendere espliciti una serie di archetipi che, a partire dall’età classica, hanno fortemente segnato e condizionato la storia dell’umanità.

Valerio Rocco Orlando – Quale Educazione per Marte?

Dal 9 giugno al 9 luglio la Nomas Foundation di Roma ospiterà la mostra che racconta e documenta le fasi del laboratorio tenuto lo scorso inverno dall’artista Valerio Rocco Orlando nelle classi di alcuni licei della città di Roma. Parafrasando il titolo della mostra di Dominique Gonzalez-Foerster Quelle architecture pour Mars? (2001), Quale educazione per Marte? è il tentativo di sperimentare un modello alternativo di trasmissione di conoscenze e di rapporti all’interno dell’istituzione scuola, attraverso il modello laboratoriale.

Così  come il filosofo della scienza Bruno Latour, nel suo libro “La vie de laboratoire” (1979), aveva analizzato le scoperte scientifiche, attraverso lo studio delle relazioni degli scienziati tra di loro e con le loro famiglie e i loro amici, in modo simile Quale educazione per Marte? ha analizzato l’istituzione scuola, attraverso l’esame dei rapporti esistenti tra gli studenti che la vivono ogni giorno in prima persona. Nel corso del workshop, gli studenti, insieme all’artista, hanno discusso in seduta intima e informale i meccanismi alla base delle relazioni che intercorrono nella scuola e hanno raccolto storie, a partire dall’analisi dei luoghi che le attraversano. L’obiettivo era di attivare, attraverso interviste individuali realizzate in modo omogeneo (riprese con medesime inquadrature e luci), un gioco di specchi che riflettesse la molteplicità dei rapporti alla base della formazione sentimentale e gnoseologica degli studenti.

Il disegno come pratica artistica: Marco Bongiorni e Sergio Breviario per Marie-Laure Fleisch

Marco Bongiorni, Selfportrait on Glass, 2010, inchiostro su vetro, 25x29 cm. Copyright: 2010, Marco Bongiorni.

Una delle caratteristiche che contraddistinguono l’arte contemporanea, ma che forse è sempre stata insita nella natura stessa della pratica artistica, è il dibattito tra due differenti approcci. Se da un lato è l’adorniana forma il luogo di convergenza dell’esperienza artistica, dall’altro, essa è intesa come mezzo, strumento sensibile  e rivelatore, che solo “schiantandosi” contro il proprio limite giunge a proiettarsi verso la meta delle possibilità. Drawings by two, a cura di Ludovico Pratesi presso la galleria Galleria Marie-Laure Fleisch di Roma, ci offre l’occasione di esperire dei due differenti approcci attraverso le ricerche artistiche di Marco Bongiorni e Sergio Breviario entrambe declinate attraverso l’utilizzo ossessivo del segno grafico.

Per Bongiorni, la cui ricerca verte in particolar modo sui tratti distintivi del suo volto, il segno è qualcosa che si da nel tempo, che è soggetto alle modificazioni sensibile e dunque che non può rimandare a una verità assoluta se non quella che fa riferimento alla forma, alla sua compiutezza intrinseca. Non a caso l’artista sceglie di riprendere le espressioni del suo volto rendendosi conto che ogni volta si rivelano alla sua mano esperta come qualcosa di nuovo, tanto più se relazionate alla propria identità.

Il sogno fotografico di Franco Angeli

Il sogno fotografico di Franco Angeli arriva per la prima volta a Roma con una mostra ospitata dal 26 maggio al 4 settembre dai Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali. Una raccolta inedita, segreta e privatissima di fotografie che l’artista, uno dei massimi esponenti della Scuola di Piazza del Popolo, ha voluto lasciare, insieme a una grande tela intitolata “Marina capitolina”, a Marina Ripa di Meana, che è stata sua compagna per otto intensi anni, dal 1967 al 1975.

Carlo Ripa di Meana, curatore della mostra, ha suddiviso 100 scatti in bianco e nero in sei sezioni: Marina – Lucrezia – Amici – URSS – Moda – Sperimentazioni, che ritraggono la moglie Marina e Franco Angeli tra Roma, Ansedonia, Londra, Milano, Positano, Ponza e Mosca. Ricordi di una vita insieme, dove l’arte era una filosofia e la politica una compagna di vita.

Donatella Spaziani – Cielo

Sabato 28 maggio 2011, alle ore 11, gli Incontri Internazionali d’Arte presentano il Cielo di Donatella Spaziani. Avviato nel 2001, “Cielo” è il ciclo degli interventi site specific che si succedono sul soffitto della Biblioteca degli Incontri Internazionali d’Arte, nella sede storica dell’Associazione a PalazzoTaverna a Roma.

Dopo Time Space III dell’artista taiwanese Mali Wu (2001), Senza titolo di Maurizio Cannavacciuolo (2002), Signore e signori… di Giulio Paolini (2004), Né in cielo, né in terra di Andrea Aquilanti (2006), RidonDanza Rondini di Luigi Ontani (2007), Speriamo Senza Titolo di Enzo Cucchi (2007) e Direzioni di Jost Wischnewski (2008), si inaugura il lavoro Maggio 2011 di Donatella Spaziani, a cura di Cecilia Casorati. L’iniziativa vuole essere un omaggio a Graziella Lonardi Buontempo, fondatrice degli Incontri Internazionali d’Arte e ideatrice del ciclo “Cielo”.