Christo corrompe il governatore

 

Il suo progetto è stato rinviato a data da destinarsi ed allora lui che fa? Tenta di corrompere le istituzioni governative. Stiamo parlando di Christo, il re degli impacchettatori che oramai da tempo immemore sta cercando di far digerire il suo progetto Over The River alle istituzioni del Colorado ed alle associazioni di ambientalisti e animalisti.

Christo shock: Over the River cancellato definitivamente?

Non molto tempo fa avevamo pubblicato la notizia dello slittamento di un anno di Over The River  progetto che Christo aveva lanciato circa 18 anni or sono assieme alla sua amata Jeanne-Claude e che prevede l’impacchettamento del fiume Arkansas in Colorado, con  la sospensione di pannelli di tela traslucida ad alcuni metri dal suo letto.

Lo start del progetto era stato fissato per il 2014 ma di punto in bianco è arrivato il Colorado Department of Trasportation a dire la sua: “il progetto potrebbe causare notevoli rischi al traffico sull’Highway 50, la strada centrale che corre lungo il sito dell’installazione”. L’azione intrapresa dal dipartimento aveva fatto slittare di un anno il progetto di Christo ma nei primi giorni di questa settimana è arrivato l’ulteriore colpo di scena. L’associazione Rags Over the Arkansas River ha infatti avviato un procedimento legale che ha di fatto bloccato a tempo indeterminato la realizzazione del progetto.

Incredibile, Over the River slitta di un anno

Avevamo incontrato Christo Javacheff lo scorso febbraio alla Fondazione Wurth di Capena. In quel frangente il celebre impacchettatore ormai orfano dell’amata Jeanne-Claude, aveva parlato lungamente con il pubblico, illustrando dettagliatamente il suo nuovo progetto Over The River. Il discorso  era stato  inoltre animato da aneddoti e metodologie riguardanti celebri opere del passato come The Umbrellas e Running Fence, inutile dire che questi ed altri progetti sono stati più volte rifiutati dalle varie istituzioni pubbliche ed hanno comunque richiesto duri anni di lavoro. E pare che persino per Over the River le cose stiano andando nello stesso verso, complicazioni e grane incluse.

Se ben ricorderete il progetto progetto che Christo aveva iniziato a progettare circa 18 anni or sono assieme alla sua amata Jeanne-Claude, prevedeva l’impacchettamento del fiume Arkansas in Colorado, con  la sospensione di pannelli di tela traslucida ad alcuni metri dal suo letto. Lo start del progetto era stato fissato per il 2014 ma fino ad oggi diversi problemi hanno rallentato il suo naturale sviluppo. Dopo numerose polemiche da parte degli ambientalisti ed alcuni dubbi delle istituzioni locali, le autorità del Colorado hanno definitivamente approvato.

Nuove grane per Christo ed il suo Over The River, stavolta il problema sono le “buche”

Orfano della grande Jeanne-Claude, Christo ha deciso di non gettare la spugna e come molti di voi ricorderanno ha successivamente rialzato la posta con il suo progetto Over The River. Si tratta di un faraonico progetto ideato assieme alla moglie circa 18 anni or sono e prevede l’impacchettamento del letto del fiume Arjansas in Colorado con la sospensione di migliaia di pannelli in tela traslucida.

Dopo numerose polemiche da parte degli ambientalisti ed alcuni dubbi delle istituzioni locali, le autorità del Colorado hanno definitivamente approvato il progetto lo scorso autunno. A questo punto Christo ha cominciato le fasi preparatorie di un’impresa che costerà 50 milioni di dollari e che si prevede porterà nelle regioni interessate più di 400.000 turisti, con conseguente guadagno per tutto lo stato. Nei giorni scorsi però, un ulteriore colpo di scena ha scosso le ormai placide acque in cui stava navigando Over The River.

Dopo molti problemi Over The River si farà

Torniamo nuovamente a parlare di Over The River, maestoso progetto che Christo aveva iniziato a progettare circa 18 anni or sono assieme alla sua amata Jeanne-Claude. L’impacchettamento del fiume Arkansas in Colorado, che prevede la sospensione di pannelli di tela traslucida ad alcuni metri dal duo letto è stato fissato per il 2014 ma fino ad oggi diversi problemi hanno rallentato il suo naturale sviluppo.

Molte associazioni di ambientalisti, tra cui la ROAR (rags over the Arkansas river), si sono fermamente opposte al progetto. Secondo alcuni l’installazione dell’opera potrebbe causare un sovraccarico della Route 50, una strada relativamente stretta, con possibili incidenti automobilistici. Poi ci sono poi i danni alla vegetazione, alla qualità dell’aria e dell’acqua e quelli alla salute pubblica. Di tutte queste problematiche si è occupato il Bureau of Land Management del Colorado che ha iniziato un’attenta valutazione sui rischi ambientali e non del progetto.

Noie per Christo, Over the River non facilita gli accoppiamenti dei volatili

Mentre è ancora vivo il dolore per la scomparsa di Jeanne-Claude, sua metà sentimentale e creativa, Christo non ha nessuna intenzione di gettare la spugna ed ha anzi proseguito la progettazione del suo nuovo, grande progetto Over The River. Come già anticipato in alcuni nostri articoli l’opera, ideata con Jeanne-Claude circa 18 anni or sono, prevede la sospensione di pannelli di tela traslucida ad alcuni metri dal letto del fiume Arkansas nello stato del Colorado.

Ovviamente si teme un impatto ambientale e per questo il Bureau of Land Management è da lungo tempo impegnato nello studio della concessione dei permessi che dovrebbe manifestarsi il prossimo anno. Se l’opera dovesse risultare idonea, il tutto potrebbe essere installato nel  2014 con un costo di circa 50 milioni di dollari. Christo ha già a disposizione circa 7 milioni di dollari che come al solito provengono da donazioni private e dalla vendita di schizzi e disegni. Ma i soldi non sono l’unico problema da risolvere, molte associazioni di ambientalisti si sino infatti scagliate contro il progetto.

La burocrazia ed i cittadini del Colorado contro “gli stracci sul fiume” di Christo


Christo sta progettando da diverso tempo una grande installazione dal titolo Over The River, opera costituita da grandi pannelli di tela che dovrebbero dispiegarsi sulle 42 miglia del fiume Arkansas in Colorado. L’ambizioso progetto era molto sentito anche dalla compagna/collega Jeanne-Claude (prematuramente scomparsa all’età di 74 anni il 18 novembre del 2009) che purtroppo non ha vissuto abbastanza per poter vedere l’opera realizzata. C’è da dire che molto spesso i progetti di Christo sono difficili da realizzare proprio per la loro vasta scala ed una volta portati a termine per molti risultano incomprensibili.

Forse anche il Bureau of Land Management del Colorado non ha ben compreso gli intenti del noto artista. L’organismo di gestione del territorio ha infatti stilato un complesso rapporto in quattro volumi che definisce l’opera di Christo potenzialmente dannosa per l’ambiente e per le cittadine vicine di Salida e Cañon City, dove i teli di tessuto dovrebbero essere installati. Il Land Management ha però voluto dare una possibilità all’artista, fornendo alcuni suggerimenti per minimizzare il potenziale impatto ambientale.

Nuovo progetto per Christo e Jeanne Claude, ma non tutti ne sono contenti

Christo e Jeanne Claude sono sempre in movimento, le progettazioni delle loro monumentali installazioni site specific richiedono molti anni di preparazione ed implicano un’alta percentuale di rischio a danno di cose o persone, problemi che vengono vagliati dalla coppia attraverso lunghe concertazioni con gli enti locali.

Come molti di voi ben sapranno Christo e Jeanne Claude sono famosi per l’utilizzo di tessuto colorato, usato per imballare paesaggi, monumenti e luoghi, i due artisti sono infatti tra i precursori della Land Art assieme a  Richard Long, Barry Flanagan, Robert Smithson, Dennis Oppenheim e Walter De Maria.

Tra le opere più famose del dinamico duo possiamo citare Valley Curtain (1970-1972) costituito  da un telo lungo 400 metri steso lungo una valle delle Montagne Rocciose in Colorado, Surrounded Islands (1980-1983) costituito da una cintura di polipropilene fucsia stesa attorno alle isole della baia di Biscayne a Miami e The Gates (2004-2005), un percorso di 37 kilometri attraverso il Central Park di New York, costituito da materiale arancione intervallato da 7 503 portici, alti circa cinque metri e disposti a quattro metri di distanza tra loro.