Vestiti con i microbi ed altre sranezze dell’arte contemporanea

Stramberie per il mondo comune, normale amministrazione per il mondo dell’arte contemporanea. Già, l’universo creativo è per sua natura avvezzo alle stranezze e di quando in quando esse affiorano spontaneamente in ogni parte del globo. Vediamo ad esempio le stramberie di questa settimana: L’artista australiana Donna Franklin è riuscita a creare una grande quantità di cellule fibrose inoculando un batterio usato nel processo di fermentazione dell’aceto all’interno del vino.

Il batterio produce cellulosa se immerso in una soluzione che contiene glucosio. Questa speciale cellulosa microbica, che l’artista ha ribattezzato Micro-be, è chimicamente simile al cotone tanto che è facilmente utilizzabile per produrre abiti come quello che appare nella foto.

A Madrid una cattedrale costruita con…rifiuti

La Sagrada Familia non è l’unico edificio sacro attualmente in costruzione in terra spagnola. Esiste infatti un’altra chiesa, molto particolare, che da circa 50 anni è in fase di crescita in un tranquillo quartiere di Madrid. Questo monumento sacro è totalmente costituito da materiali di scarto e Justo Martinez ci ha lavorato, in totale solitudine, da quando è stato costretto a lasciare la sua vita monacale per problemi di salute.

Justo Martinez ha costruito la sua cattedrale con materiale di recupero ed ora deve solo finire qualche particolare come il tetto ed alcune finestre, ovviamente mancano anche i permessi per aprire il luogo al pubblico.

Stranezze made in U.S.A.: arte a Times Square ed una statua-enigma a Washington

Ve lo immaginate se ogni manifesto pubblicitario ed ogni maxischermo di Times Square a New York si trasformasse in un’opera d’arte? Sarebbe veramente sensazionale. Va comunque detto che nel corso degli anni artisti come  Maya Lin, Marina Abramovic e Keith Haring si sono impossessati di alcuni degli schermi per mostrare le loro opere. Noi però stiamo parlando dell’intera piazza, anzi ad esser precisi questo è il progetto di Justus Bruns, giovane ed intraprendente artista olandese che ha da poco lanciato l’azione intitolata TS2AS, sarebbe a dire Times Square into Art Square.

Justus ha intenzione di coprire tutto il disturbo visivo causato dalla pubblicità di una delle piazze più famose del mondo, sostituendo cartelloni e schermi con opere d’arte. Il curioso progetto è stato varato nel Dicembre del 2009 ed originariamente tutto è partito come un grande scherzo, successivamente alcuni sponsor hanno preso in seria considerazione l’idea di Justus e si sono offerti di sovvenzionare l’intera azione.  

Patatine di carta, gioielli che crescono e carote-sigarette: ecco il nuovo design

 A noi piace il design, sopratutto quello più visionario ed irriverente poichè ci aiuta a guardare agli oggetti del nostro quotidiano mediante un’ottica totalmente diversa, confondendo le nostre percezioni ed emozioni. Proprio ieri abbiamo avuto modo di ammirare il talento di Alejandro Aravena e la sua sedia Chairless, presentata al Salone del Mobile di Milano edizione 2010. Oggi vi presentiamo un’altra simpatica proposta di design, sempre presente al salone ma che con i mobili non ha niente a che vedere. Parliamo infatti di cibo e più precisamente delle patatine in busta.

Tutti amano le chips ma sappiamo benissimo che in quanto a grassi e colesterolo le simpatiche sfogliatine croccanti non scherzano. Ecco quindi che il simpatico designer islandese/italiano Hafsteinn Juliusson ha presentato un nuovo tipo di patatine fritte, coloratissime e ben fasciate da una confezione up to date. Le patatine di Juliusson si chiamano Slim Chips e possono essere mangiate tutti i giorni perchè hanno zero calorie e non hanno grassi. Incredibile direte voi ma la cosa ancor più strana è che in realtà non si tratta di patatine ma di carta commestibile aromatizzata. “invece di ingrassare ora potrete mangiare carta in vari gusti” afferma il designer e c’è da dire che per ora noi preferiamo le patate.

Alla mostra di Marina Abramovic al Moma fioccano le molestie sessuali

Abbiamo già parlato della grande e meravigliosa retrospettiva intitolata The Artist is Present che il Moma di New York ( fino al prossimo 31 maggio) ha dedicato alla visionaria creatività di Marina Abramovic. Ovviamente la manifestazione sta andando a gonfie vele e l’artista ha già raccolto fiumi di consensi e critiche positive. Tutti sembrano contenti e gioiosi ma sembra che alcuni performers impegnati nelle re-performances di note opere di Marina Abramovic non siano dello stesso avviso. Sembrerebbe infatti che alcuni performers (ricordiamo che numerose opere di Marina Abramovic prevedono la presenza di corpi nudi) abbiano subito molestie da parte dei visitatori della mostra.

Alcuni giorni fa un giovane ballerino di nome Will Rawls era appunto impegnato in un’opera presente all’evento. Nello specifico Rawls era in piedi all’entrata della galleria, di fronte ad una donna nuda, molti di voi avranno già capito che l’opera in questione è Imponderabilia del 1977 originariamente inscenata da Marina Abramovic ed il suo compagno Ulay. Tornando a noi, Rawls aveva già notato con la coda dell’occhio un vecchio uomo che era in procinto di passare attraverso i corpi nudi dei due performers.

I Musei più stravaganti del mondo

Sappiamo benissimo che molti di voi saranno sicuramente in giro per il mondo durante queste vacanze pasquali. Ovviamente se state visitando Globartmag sarete sicuramente interessati all’arte contemporanea ed alle forme creative in genere. In vacanza però c’è bisogno di relax ed anche un poco di sano divertimento culturale non guasta mai. Tra un museo di arte contemporanea e l’altro vi suggeriamo una divertente lista dei musei più stravaganti del mondo.

Meguro Parasite Museum, Tokyo: Crediateci o meno a Tokio esiste un museo (l’unico) dedicato ai parassiti, occhio a non far salire a bordo qualche nuovo e simpatico amico.

Museo delle torture medievali, Praga: il più completo museo del suo genere.

Museo della Stregoneria, Cornovaglia: Streghe, riti magici ed affini. In questo museo potrete trovare il necessario per preparare una pozione d’amore o sconfiggere un vostro avversario.

Museo di Antropologia e Etnografia, San Pietroburgo: C’è l’imbarazzo della scelta tra feti deformi, animali con due teste e parti anatomiche bizzarre, tutto ovviamente conservato in vasi di formaldeide, proprio come quelli dei film horror.

Tim Miller ha creato 365 dipinti in un anno

La produzione artistica non è certo un problema per Tim Miller, l’artista ha infatti prodotto nel 2009 un dipinto al giorno totalizzando così la bellezza di 365 opere. La cosa ancor più buffa è che l’artista australiano ha usato sempre lo stesso soggetto, il tramonto. Miller ha così catturato la bellezza naturale di 365 tramonti tutti diversi fra loro. Ogni giorno l’artista si ha interrotto le sue attività quotidiane per mettersi a dipingere il cielo in qualunque condizione fosse, incluso il passaggio di un jet a quarantamila piedi d’altezza.