Ryan McGinley “sevizia” la povera top model Carolyn Murphy

Avete presente Carolyn Murphy? Ebbene la biondissima e bellissima modella non è certo una nuova scoperta visto che nel corso della sua già lunga carriera ha sfilato per fashion designers come Tom Ford, Roberto Cavalli e Estée Lauder. La top model ha da poco partecipato ad un nuovo video dell’effervescente Ryan McGinley, prodotto per il luxury brand Nowness. Ovviamente la ben nota estrosità del regista ha tramutato un normale video in un’opera d’arte decisamente sopra le righe. “Il mio manager mi ha detto che mi avrebbero rotto delle bottiglie di vetro in testa. Trattandosi di McGinley io pensavo che avrei dovuto spogliarmi ed invece sono stata letteralmente spiazzata” ha candidamente affermato Carolyn Murphy e dobbiamo dire che le cose sono andate proprio così.

Entrance Romance (questo il titolo del video) mostra infatti scene a rallentatore, filmate con una videocamera Phantom che riesce a girare 1.500 immagini per secondo catturando ogni singolo dettaglio della bellissima modella. Durante la pellicola Carolyn Murphy subisce fantasiose angherie: un cane si scrolla l’acqua di dosso proprio vicino a lei, lo stesso cane in seguito la bacia appassionatamente in bocca, successivamente la modella riceve una bottiglia d’acqua in testa fino ad arrivare ad una bolla di vetro con pesce rosso annesso che cozza violentemente sui suoi capelli dorati.

Captain Beefheart, cambiare l’arte con una maschera da trota

Il nome Don Van Vliet vi dice qualcosa? no? allora forse conoscerete meglio l’aka di questo grandissimo artista che da anni si cela dietro lo pseudonimo di Captain Beefheart. Nato il 15 gennaio del 1941 in California, Captain Beefheart è forse uno degli artisti più seminali della scena internazionale. Cantante, musicista,  pittore ma soprattutto grande visionario, l’estroso Vliet è stato in grado di cambiare per sempre la storia della musica contemporanea grazie ad una spontaneità ed una verve senza pari.

Dopo la sua entrata nella Magic Band nel 1965, divenne il leader indiscusso di tale formazione, sino a giungere a veri e propri attacchi di dispotismo creativo. La sua tirannia fu però ben giustificata dall’uscita di una delle pietre miliari del rock, il disco Trout Mask Replica del 1969. L’album rappresentò infatti un punto di rottura definitivo con tutto ciò che era stato prodotto in precedenza.  I 28 brani che lo componevano  erano caratterizzati da un’originale mistura di tempi dispari delle partiture, da testi surreali, sterzate di free jazz ed avanguardia totale, in sostanza una vera e propria anticipazione del punk e della new wave.

Nuova veste e nuove opportunità per il Premio Celeste 2010

Sono aperte le iscrizioni per l’edizione 2010 del Premio Celeste, concorso dedicato all’arte contemporanea che ogni anno prevede l’organizzazione di una mostra di 60 opere finaliste; l’organizzazione di altre mostre in Italia ed all’estero; la creazione di un catalogo con 250 opere illustrate a colori che ogni anno fa il punto della situazione della pittura, fotografia, video, scultura, installazione e lavori multi-mediali in Italia. La qualità, la ricerca, l’innovazione e la contemporaneità sono i criteri fondamentali della selezione delle opere. La selezione delle 40 opere finaliste avviene attraverso un processo totalmente trasparente. Ciascuno dei 22 critici incaricati delle selezioni renderà pubbliche le sue scelte sul sito.

Cosa distingue il Premio Celeste da altri premi arte? A differenza di qualsiasi altro concorso artistico non è prevista la presenza di una giuria che aggiudica i premi. Un comitato composto da più di 20 critici d’arte italiani seleziona le opere finalisti e le opere selezionate per il catalogo. Gli artisti autori delle opere finaliste hanno, secondo il bando del premio, il diritto di aggiudicare i premi tramite un voto che esprimono durante la mostra finale.

Gli artisti italiani potranno candidarsi anche al Celeste Prize, premio internazionale con le medesime carateristiche del Premio Celeste italiano.

Linguaggi e Sperimentazioni al Mart di Rovereto


La ricerca artistica contemporanea protagonista della mostra –Linguaggi e Sperimentazioni. Giovani artisti in una collezione contemporanea-. La mostra sarà aperta al pubblico al Mart di Rovereto dall’8 maggio al 22 agosto 2010. La conferenza stampa di presentazione della mostra e’ in programma alle ore 12.30 di venerdi’ 7 maggio, con inaugurazione ufficiale a seguire alle ore 18.

Nelle sale del Mart saranno esposte circa ottanta opere tra dipinti, fotografie, sculture, installazioni e video, provenienti dalla AGI Verona Collection che da sempre si dedica alla ricerca di nuovi talenti. AGI Verona Collection e’ nata nel 1989 dalla volontà di cinque collezionisti veronesi, associati nel desiderio condiviso di sostenere l’arte contemporanea.

Ad oggi sono entrate in collezione oltre 500 opere, realizzate con diversi linguaggi e tecniche artistiche, di differenti poetiche e provenienze, e tra queste le presenze internazionali sono la maggioranza. AGI ha sempre privilegiato l’acquisizione di artisti giovani ed esordienti, e per lo piu’ i lavori sono entrati nella raccolta nell’anno stesso di realizzazione. I giovani e le nuove promesse hanno rappresentato una sfida continua, secondo una sensibilità collezionistica che cerca di catturare sempre il nuovo e l’attuale, registrando cosi’ i cambiamenti e le trasformazioni in atto nella storia dell’arte.

The Cramps al Napa Hospital un concerto/performance estremo ed irripetibile

Nel corso degli anni la musica contemporanea ha varie volte oltrepassato le sue barriere, fondendosi in maniera inscindibile con l’arte visiva. Nomi come Luigi Russolo, John Cage, Edgard Varese o Brian Eno rappresentano esempi lampanti di una  sperimentazione tesa ad unificare la potenza delle arti con l’obiettivo di indagare ogni soluzione creativa possibile. A volte però le intenzioni artistiche sono talmente spontanee e selvagge che solo a distanza di molti anni si riesce a comprenderne la loro forza.

E’ questo il caso della band statunitense The Cramps, formazione nata nel 1975 e fautrice di un originale punk rock fuso con il più tradizionale rockabilly. Il leader della band, Lux Interior (Erick Purkhiser) conobbe Poison Ivy (Kristy Wallace, chitarrista del gruppo ed altro membro fondamentale) a Sacramento in California nel 1972. I due, grandi collezionisti e adoratori dei dischi in vinile, decisero di formare una band e partecipare attivamente ad una scena punk che comprendeva nomi di spicco come Ramones, Television e Patti Smith. Particolarità della band era il fatto di non avere un bassista ma di avere una presenza scenica ed una creatività selvaggia, fuori dal comune. Nella storia di questa band che in fondo potrebbe essere uguale a quella di tante altre del periodo successe però un fatto del tutto inaspettato, una vicenda artistica che ancor oggi ha il sapore di una performance inedita ed inarrivabile. Durante un loro tour del 1978, i Cramps, crearono infatti uno dei momenti artistici più strani di sempre decidendo di suonare all’interno di una casa di cura per malati mentali, il Napa State Mental Hospital.

Absolut sopra le righe con l’aiuto di Spike Jonze

La celebre azienda Absolut, distillatrice di un’ottima vodka, è da sempre connessa al mondo dell’arte contemporanea. Nel corso degli anni sono stati in molti a fotografare la sua inconfondibile bottiglia ed altrettanti artisti sono intervenuti direttamente sul design stesso del contenitore rendendo il celebre distillato un vero e proprio pezzo da collezione. Il 7 marzo 2010 l’Absolut sfiderà a Londra le ordinarie percezioni giornaliere delle persone, lanciando il concetto “Ordinary is no place to be”.

Absolut presenterà il film I’m Here, A Robot story in an Absolut world, pellicola girata a Los Angeles dal grande artista Spike Jonze. Il film ha riscosso un grande successo di pubblico durante la prima assoluta al Sundance Film Festival lo scorso 21 gennaio ( prossimamente il film sarà proiettato anche alla Berlinale).

Un documentario sulla nuova scena Lowbrow

Il Lowbrow, famosa corrente partita dalla realtà underground della Los Angeles degli anni ’70 e depositaria della cultura dei comics e dei linguaggi visivi propri della strada, è in procinto di cambiar pelle. Come molti di voi sicuramente sapranno, da alcuni anni imperversano sulla scena dell’arte internazionale i giovani talenti della New Brow, ebbene la London Miles Gallery di Londra ha deciso di ospitare nei suoi spazi, in prima visione assoluta, la proiezione di un interessante documentario dedicato a questa corrente artistica.

Si tratta di New-Brow The rise of Underground Art, film presentato dalla Humble pictures in collaborazione con la Shooting Gallery di San Francisco e vincitore del festival contemporary art documentary. Il documentario mette in luce le storie e la creatività dei grandi personaggi di questo nuovo movimento d’arte contemporanea e cioè artisti del calibro di Shepard Fairey, Ron English, Silvia Ji, Gary Baseman, Shag e molti altri. Questi grandi protagonisti del filone New Brow illustrano le loro opere ed i loro progetti passati e futuri ma cosa ancor più importante durante lo scorrere delle immagini Baseman e soci parlano liberamente di questo movimento dalle sue origini al suo sviluppo odierno, anticipando qualche previsione sul suo futuro.

Yang Fudong gira un video per Prada

 Nell’ultima decade Yang Fudong si è guadagnato fama internazionale con i suo film, i suoi video ed i suoi lavori fotografici, divenendo uno dei più acclamati artisti contemporanei. Ad esempio la presentazione del suo ciclo di cinque film Seven Intellectuals in a Bamboo Forest, è stato un evento di rilievo della Biennale di Venezia del 2007. I personaggi creati dal regista vagano in una Shanghai dal glorioso passato e  dal ricco presente in maniera del tutto elegante.

Prada,brand italiano attentissimo all’arte contemporanea e sempre in prima lista quando si parla di eleganza, ha contattato il regista ed ha deciso di commissionargli un film per la campagna primavera estate 2010 della sua linea di abbigliamento maschile. Il film intitolato First Spring dura nove minuti ed è stato girato in bianco e nero. All’interno della pellicola i modelli Prada fluttano nell’aria con l’aiuto di ombrelli neri, tra i cieli di una Shanghai fine anni ’30, mentre alcuni membri della corte imperiale attraversano le strade sottostanti. In altre scene i modelli posano in interni riccamente adornati che si riallacciano all’epoca d’oro della gloriosa città. In tutta questa ambientazione fiabesca First Spring si basa su di un antico proverbio cinese: “Tutto il lavoro di un anno dipende da un buon inizio in primavera“.

Allison Schulnik gira il nuovo video dei Grizzly Bear

Allison Schulnik è un’artista che ci piace davvero,abbiamo avuto il piacere di ammirare le sue sensazionali opere pittoriche, assieme ad una stupefacente installazione di Artists Anonymous, lo scorso aprile nel corso di una mostra tenutasi alla galleria romana 1/9 Unosunove. Oggi la fantasiosa artista statunitense balza nuovamente agli onori della cronaca per un nuovo lavoro. Si tratta di un video creato appositamente per Ready, Able pezzo contenuto nel nuovo album della indie-rock band di Brooklyn che prende il nome di Grizzly Bear. Il quartetto formato da Daniel Rossen, Ed Droste, Chris Taylor e Christopher Bear è decisamente quanto di più cool sia mai uscito negli ultimi tre anni dalla scena musicale newyorkese e non è un caso che i quattro abbiano scelto una delle più promettenti artiste in giro al momento.

Per il video che dura in totale 4 minuti e 30 secondi, Allison Schulnik ha scelto la tecnica di animazione dello stop and motion, nota in Italia con la definizione di animazione a passo uno, una tecnica alquanto laboriosa in cui le immagini ed i movimenti vengono ripresi fotogramma per fotogramma. Il soggetto animato dall’artista è stato creato utilizzando semplice argilla e prende le sembianze di Hobo Clown, un personaggio a metà tra il clochard ed il clown ricorrente in altri dipinti.

Next Big Thing: Cat Claws – Magic Powers / Deflore – Human Indu[B]strial

Indie rock, noise e tanta energia a go-go per questo quartetto romano formato da Lavinia De Santoli (voce, chitarra), Valentina Larussa (batteria), Guido Lampredi (basso) e Marco Caizzi (chitarra, xylofono). Ci rivedo un poco di tutto nella loro musica dai Sonic Youth ai Pixies passando per gli Stooges ma tutto ciò è amalgamato alla grande senza suonare troppo scontato o fare il verso a nessuno. Già perchè ragazzetti miei la musica dei Cat Claws è decisamente originale, lo dicono i riffs nervosi e la ritmica a tamburo battente con il cantato sbarazzino e quantomai azzeccato. Poco italiani i Claws e meno male dico io, ironia,sperimentazione e forza bruta sono i loro punti cardine lo si sente dalla cantilenante Stupid Song con chitarre in reverse e ritmo trascinante. Meravigliosa A Day As A Cat con sound bello pieno che si apre in un chorus dissonante che mi piace assai. Joseph propone invece un muro di noise impenetrabile ma di gran classe. Insomma sto Magic Powers è un disco ben fatto, ben prodotto in pratica ben suonato come non si vedeva da tempo in Italia. Esplosivi.

The Slits – Trapped Animal

Tremate, tremate le Slits sono tornate. Purtroppo aggiungerei io, certo non si sentiva certo il bisogno di questa formazione riot grrls britannica che negli anni ottanta ha inciso un dischetto omonimo dal sapore punk rock il quale ha il pregio di non scimmiottare le altre band maschili e vivere di un sound aggressivo proprio. Le Slits si sono poi perse in un vortice di world music commerciale ( strambo ma vero ) per poi riunirsi nel 2007.

Echo And The Bunnymen – The Fountain

Di album Echo and the Bunnymen ne hanno fatti tanti, alcuni vere e proprie pietre miliari di un pop psichedelico partorito dalla fumosa Liverpool degli anni’80. Del guizzo e dell’eccentricità di Crocodiles e Ocean Rain rimane però ben poco oggi e dopo la ultima reunion gli Echo hanno perso gran parte della verve che avevano un tempo. Questo The Fountain non brilla certo di luce propria anche se nell’orda di canzoni tirate via a caso qualche cosetta si salva.

Flight of the Conchords – I Told You I Was Freaky

Conoscete i Flight of the Conchords? nooo? ma dove abitate? Bret McKenzie e Jemaine Clement (i componenti della band) sono il più popolare duo di chitarristi-digi-bongo a cappella-rap-funk-folk comico della Nuova Zelanda. Formatisi in radio i nostri eroi sono poi sbarcati in televisione nel 2007 ed hanno fatto divertire milioni di fans con le loro sconclusionate canzoni.

Built To Spill – There is No Enemy

Tornano i Built To Spill, in sostanza torna il progetto del loro leader indiscusso Doug Martsch. Dopo il grande suond indie degli anni ’90 il gruppo si è accartocciato su se stesso componendo comunque due gran bei disconi come Perfect From Now On e Keep It Like a Secret.