Buon compleanno Peggy

Come da tradizione, mercoledi’ 26 agosto la Collezione Peggy Guggenheim festeggia il compleanno della mecenate americana con un concerto per pianoforte di Alfonso Alberti, che per l’occasione si cimenterà in una serie di brani concepiti come un doppio tributo a Peggy e alla sua collezione e all’artista texano Robert Rauschenberg, a cui il museo dedica, fino al 20 settembre, la mostra Robert Rauschenberg: Gluts, a cura di Susan Davidson, Senior Curator, Collections & Exhibitions, Museo Solomon R. Guggenheim, e David White, Curator, Robert Rauschenberg Estate.

In molti dei titoli dei pezzi in programma il 26 agosto echeggiano i nomi di artisti come Alexander Calder, Max Ernst, Marcel Duchamp e Pablo Picasso: un chiaro riferimento al dialogo interdisciplinare vivo e continuativo tra i diversi compositori e i grandi protagonisti dell’arte del Novecento.

Una mostra per svelare cos’è la scultura moderna

La galleria Marcorossi-Spiralearte di Pietrasanta inaugura il 22 agosto la mostra Cos’è la scultura moderna? a cura di Cristina Ghisolfi e Luca Beatrice. La mostra, che riprende il titolo dalla storica rassegna Qu’est-ce que la sculpture moderne? (Centre Pompidou, Parigi 1986), presenta un’accurata ricerca di opere rappresentative del lavoro di otto artisti italiani che lavorano attorno al concetto di scultura figurativa contempoanea senza scivolare nel cliche’ o nel gusto retro’: Giuseppe Bergomi (Brescia 1953), Valerio Berruti (Alba 1978), Nicola Bolla (Saluzzo 1963), Aron Demetz (Vipiteno 1972), Michelangelo Galliani (Montecchio Emilia 1975), Nicola Samori’ (Forli’ 1977), Willy Verginer (Bressanone 1957) e Fabio Viale (Cuneo 1975).

Una ricognizione tutta italiana, attenta si’ alle nuove tendenze ma anche alle perizie manuali cosi’ intrinseche nella tradizione scultorea del nostro Paese. La sede, quella della città di Pietrasanta, nota per la grande scuola di scultura e come luogo prescelto da tanti artisti per vivere e lavorare, rappresenta una sfida e al contempo una necessità per la Galleria Marcorossi-Spiralearte che fino ad ora si e’ sempre dedicata alla pittura.

Annunciate le gallerie partecipanti a Pulse 09

Fervono i preparativi per la 5 stagione di Pulse contemporary Art Fair, la fiera internazionale dell’arte che si ripresenta al pubblico per confermare la sua reputazione di leader del panorama fieristico americano. Ieri il direttore Helen Allen ha annunciato la lista degli espositori nella nuova sede di Miami, lo storico palazzo art deco conosciuto come The Ice Palace.

Pulse Miami 2009 proseguirà la sua tradizione ospitando un gruppo eterogeneo di gallerie nuove e famose provenienti dalle diverse aree geografiche del pianeta, la lista totale degli espositori comprende infatti 80 gallerie da 18 differenti nazioni. Seconda solamente ad Art Basel Miami, Pulse rimane un punto di riferimento per il mercato dell’arte contemporanea considerato il fatto che la manifestazione offre anche un nutrito numero di eventi collaterali dedicati ai collezionisti ed agli amanti dell’arte in genere.

Ad Ancona Acusmatiq 4

 Fino ad oggi sabato 8 Agosto, presso la Mole Vanvitelliana di Ancona si terrà quarta edizione del festival di musica ed arte elettronica Acusmatiq. Anche in questa edizione Acusmatiq si ricollega ad un discorso iniziato negli anni passati, presentando forme diverse e suggestive di rapporti tra la produzione musicale e la tecnologia, con uno sguardo sempre attento anche sul rapporto tra la pratica strumentale e l’elettronica nelle diverse forme dettate dalla sensibilità contemporanea.

Nessuna preclusione sulla base del genere di appartenenza, la fortunata formula di Acusmatiq si basa proprio su questa grande apertura a linguaggi e forme anche molto differenti, del passato, del presente e del futuro che vanno a comporre un mosaico spesso complesso e sempre affascinante.
Nell’era della contrazione temporale, dell’annullamento delle distanze operati dalla diffusione capillare delle tecnologie informatiche, Acusmatiq volge il proprio sguardo in tante differenti direzioni.

Il direttore del MoCA di Hong Kong scappa alle Hawaii

Il fondatore del neonato MoCA Museum of Contemporary Art China di Hong Kong ha abbandonato il paese lasciando un enorme buco finanziario ed una montagna di debiti. Jeffrey du Vallier d’Aragon Aranita, pittore e fondatore dell’istituzione no profit aveva annunciato nel 2007 di essere in procinto di stabilire un network di MoCA no profit in tutta la Cina con programmazioni e collezioni in comune.

Gli esperti d’arte sulle prime si dimostrarono scettici sulla riuscita dell’ambizioso progetto ma il 3 ottobre del 2008 il primo MoCA China ha aperto i battenti in uno shopping mall di Hong Kong con la bellezza di 7.500 metri quadrati di superficie espositiva. Dopo tre mesi e tre mostre il MoCA ha però esaurito i fondi chiudendo i battenti lo scorso 19 gennaio. Come afferma il direttore artistico Szewan Leung, direttore artistico e compagna di Aranita, lo stesso sedicente imprenditore si sarebbe trasferito momentaneamente alle Hawaii per ricevere cure mediche proprio poche settimane dopo l’apertura del museo.

Tutti pazzi per la Polaroid

In mostra fino al 6 settembre al Centro italiano della fotografia d’autore di Bibbiena La magia della Polaroid. Gli Autori Italiani interpretano il mito. Il Centro propone un ricco programma di indagine sulle opere di alcuni tra gli autori più importanti del panorama fotografico italiano, per comprendere come l’interpretazione di un mezzo possa trasformare una serie di tecniche e di materiali in pura forza creativa.

Il Centro ospita le fotografie di Nino Migliori e di alcuni nomi del gruppo Abrecal: William Masetti e le sue riflessioni sul cinema, il ritrattista Fulvio Fulchiati, Maurizio Galimberti estroverso personaggio “dada” che si è prepotentemente imposto all’attenzione dei media, Joe Oppedisano con la mitica SX-70. Non mancano opere di Franco Vaccari, uno dei maggiori esponenti dell’arte concettuale, Piero Manai che riscopre l’identità del suo lavoro pittorico, Luca Maria Patella, artista visivo e visionario e la compagna Rosa Foschi.

Una storia strettamente personale di Maddalena Mauri

Nella mostra Una storia strettamente personale a Karlin Studios a Praga, Maddalena Mauri, rappresenta la relazione che ha con la sua visione del passaggio, di cui fa circolare il suo presente è il suo immaginario, quasi come certi poeti dell’ottocento che videro attraverso i loro occhi, popolarsi un intero paesaggio, è un intero paesaggio poi svanire.

Riunisce la materia, terre colorate impastate, spennellate; le convoca sulle pareti fino a farle lievitare. Non allestisce una mostra con quadri, sfida i materiali; è la duttilità del segno che parla, del gesto, che avvolgerà, che stratificherà. Una storia strettamente personale, si snoda così sui muri attraverso una reazione alcune volte gioiosa, altre volte sofferta, perché nei suoi paesaggi c’è la malinconia, la goia, l’amore, la passione. Come un diario è spesso fiduciosa ma anche drammatica e movimentata, come far scorrere per un attimo una tenda e scoprire una luce, un’ombra, un alba, un crepuscolo.

New York, New York

New York a go go, se dalle nostre parti il torrido caldo estivo è teatro di partenze vacanziere che poco hanno a che fare con l’arte contemporanea, la grande mela è in continuo fermento e propone a getto continuo eventi interessanti e gustose notizie.

Si parte dalla Marian Goodman Gallery che fino al 28 agosto propone una mostra collettiva intitolata As Long As it Lasts. All’evento parteciperanno 14 artisti di differenti generazioni tra cui svettano i nomi di Thomas Struth,Oliver Babin, Johanna Billing e Pierre Huyghe. Le opere in mostra vanno dalla scultura al dipinto passando per la fotografia e l’installazione video. Come suggerito dal titolo che in italiano si traduce in Finchè dura, gli artisti in mostra indagano sulla transitoria natura della vita, sulla contemplazione della moralità e sulla morte.

Disegni e opere di Omar Galliani a Lucca

Dal 13 agosto al 6 settembre, al Museo Nazionale di Villa Guinigi e a Villa Bottini di Lucca, si terrà la mostra di Omar Galliani, dal titolo Dalle Stanze dei miei Disegni, curata da Alessandro Romanini, che ripercorre trent’anni di carriera dell’artista emiliano.

Il percorso espositivo, prevede, da un lato, Villa Bottini ospitare 5 grandi opere in forma installativa, una per ogni stanza del Piano Nobile, a rappresentare i vari periodi del suo lavoro, dialogando con i fastosi spazi della villa; dall’altro, il Museo di Villa Guinigi aprirà le proprie sale a una serie di 30 grandi disegni (da fine anni 70 a oggi) e ai famosi -taccuini di viaggio-, esposti per la prima volta in modo complessivo. Questi sono dei veri e propri cahiers de voyage, che registrano in forma grafica, suggestioni, ricordi e impressioni che Galliani ha annotato nel corso degli anni e nelle sue numerose peregrinazioni tra oriente e occidente, dal Messico all’Africa, alla Cina.

E Zaha Hadid ha creato la sua astronave

 Lo Z-Pod è finalmente atterrato, il Burnham pavilion progettato da Zaha Hadid per celebrare il centesimo anniversario del Daniel Burnham’s Plan di Chicago è stato inaugurato nel Millenium Park in pompa magna. L’opera il cui vero titolo è Cloud Gate è in realtà una scultura permanente dalle forme aliene in perfetta combinazione con le forme naturalistiche circostanti.

Il Padiglione progettato da Zaha Hadid è in perfetta sintonia con il pensiero di un futuro urbanistico a misura dell’uomo e della natura sviluppato da Burnham architetto statunitense che aderì allo stile neoclassicista europeo dell’Ecole des Beaux-Arts divenendo uno dei principali esponenti del movimento americano City Beautiful e progettando nel 1909 il nuovo piano urbanistico di Chicago.

KayOne in mostra alla Triennale Bovisa


L’estate della Street art è sempre più ricca e variegata, se in tutto il mondo le stars di questo movimento compiono azzardate performance ed invadono i più famosi luoghi deputati all’arte, anche Milano non è da meno ed a sorpresa tira fuori dal cilindro Caratteri Mobili, evento espositivo dedicato al talento tutto italiano di KayOne che dal 15 settembre al 2 ottobre sarà parte integrante della Triennale Bovisa.

Caratteri Mobili come quelli dei primi graffiti sui treni della metropolitana di New York, caratteri mobili come la stampa di Gutenberg, caratteri mobili come quelle lettere che nei quadri di KayOne fluttuano in uno spazio di colore ed energia gestuale e materica. Pioniere a Milano quando i graffiti comparivano solo nelle serie riciclate dei telefilm americani, Marco Mantovani in arte KayOne classe 1972 ha cominciato nel 1988 a soli 16 anni. Oggi ha 37 anni e passa gran parte del suo tempo negli uffici dell’agenzia pubblicitaria Mantovani ADV, fondata insieme con suo fratello lavorando come art director e dipingendo quadri.

Nuova opera al Guggenheim di New York? no, l’ha messa Mat Benote

 Lo scorso week end lo street artist Mat Benote ha compiuto un’altra delle sue controverse azioni clandestine proprio nel Guggenheim Museum di New York, tempio sacro dell’arte contemporanea mondiale.

L’azione si è compiuta durante il normale orario d’apertura del museo beffando decine di guardie, telecamere di sicurezza ed allarmi. Benote si è introdotto all’interno degli spazi che ospitano la collezione permanente ed ha installato una sua opera descrivendo l’intero gesto come Fine Art Graffiti. Poco dopo la sorveglianza si è resa conto  dell’intruso ed ha prontamente fatto rimuovere l’opera affissa con tanto di didascalia.

Le apparizioni di Cerith Wyn Evans e Throbbing Gristle

Esasperati ed esasperanti, trasgressivi fino al midollo, i Throbbing Gristle sono stati una band di musica sperimentale ed un gruppo artistico inimitabile, capace di esplorare senza confini tematiche come la morte, il fascismo, la mutilazione ed il degrado fondendole con suoni cacofonici e metallici, loop e antimelodie estremiste che hanno portato il confronto artistico a livellli altissimi.

Formatisi nell’autunno del 1975 a Londra per volere del leader, il signor Genesis P-Orridge (oggi signora) e di Chris Carter, Cosey Fanni Tutti e Peter Christopherson, i Throbbing Gristle salirono presto agli onori della cronaca per le loro controverse esibizioni dal vivo, durante le quali facevano ampio uso di immagini disturbanti, tra cui fotografie pornografiche e altre che raffiguravano campi di concentramento nazisti con l’obiettivo di indagare i lati più oscuri e deviati dell’animo umano.

Rimosso il monumento di Thomas Heatherwick

 L’arte pubblica non sempre riesce nel suo intento estetico e culturale, in particolar modo i monumenti cittadini contemporanei che fanno bella figura nelle piazze e nelle vie d’Italia molto spesso si sono rivelati un spreco inutile di denaro oltre che una sorta di tangente da onorare all’artista raccomandato di turno.

Certo non siamo qui a dire che tutte le opere d’arte pubbliche dovrebbero esser tali e quali al monumento equestre al Gattamelata di Donatello, situato in piazza del Santo a Padova ma se è vero che la parola monumento deriva da monumentum, in latino ricordo, è altrettanto vero che le opere contemporanee lasciano sicuramente un brutto ricordo nella storia delle nostre metropoli. Tuttavia le brutture cittadine non sono solamente una specialità italiana.