Anish Kapoor spara grosso

Soltanto una piccola elite di artisti, una minoranza è riuscita a mostrare le proprie opere nelle grandi sale della Royal Academy of Arts, fondata nel lontano 1768 in quel di Londra. L’ultima volta che la RA ha dedicato tutto il suo vasto spazio espositivo al lavoro di un unico artista è stato nel 1988 e l’uomo in questione Henry Moore era già morto e stramorto da due anni.

Oggi, circa due decadi dopo, tutte e cinque le gallerie della RA saranno dedicate all’opera di Anish Kapoor. Per festeggiare il grande momento l’artista ha già preparato un’installazione che consiste in un cannone caricato a cera rossa che sparerà ogni venti minuti sul muro antistante, i proiettili esploderanno alla velocità di 50 chilometri orari.

Twister, il tornado è previsto per settembre

Lo scorso aprile Globartmag vi aveva annunciato la nascita del progetto Twister, un modello innovativo di alleanza virtuosa tra dieci musei della Lombardia, nato allo scopo di selezionare, esporre e acquisire opere di arte contemporanea site specific/site related, progettate e prodotte ad hoc tramite un concorso internazionale.

La rete dei dieci musei ha successivamente varato un internazionale concorso ad inviti strutturato con due diverse fasi di selezione: un primo momento di disamina dei curricula e dei lavori di repertorio presentati dagli artisti, un secondo di esame dei veri e propri progetti di massima. Si è richiesto agli artisti di progettare un’opera studiata ad hoc per ciascuno dei dieci musei o in relazione con essi, non invasiva né monumentale, realizzata per rimanere stabilmente nelle collezioni permanenti.

Il MoMa espone Edward Mani di forbice

Il MoMa, Museum of Modern Art di New York, presenterà dal 22 novembre 2009 sino al 26 aprile 2010 una grande mostra tesa ad esplorare l’intera carriera artistica del famoso filmmaker Tim Burton. Sia come regista, sia come artista, illustratore, fotografo e scrittore, il creatore di Nightmare Before Christmas, La Sposa Cadavere, Edward mani di forbice e tantissime altre meraviglie del cinema, ha offerto a milioni di spettatori ed ammiratori di tutto il mondo la possibilità di entrare nei suoi universi fantastici, a tratti spaventosi che non mancano mai di affascinare e stupire.

La mostra intitolata semplicemente Tim Burton, presenterà più di 700 elementi artistici tra film, disegni inediti, dipinti, storyboards, manichini e modellini, costumi ed altri oggetti legati al mondo del cinema raccolti nei 27 anni di carriera del grande regista americano. Tutta questa enorme selezione di oggetti d’arte ed oggetti di scena proviene direttamente dalla collezione privata del regista e da quella dei suoi numerosi collaboratori.

Piero Steinle e la risata contagiosa

Si inaugura giovedi’ 11 giugno la personale Why not laugh, di Piero Steinle al Centro d’Arte Piana dei Colli di Palermo. Noto per aver dedicato parte della propria ricerca al fenomeno della risata, indagandone il suo aspetto piu’ sovversivo e liberatorio, in Why not laugh, Piero Steinle presenta le videoinstallazioni Laughter Project, Paradiesvögel, Island e Moneymantra, oltre a una selezione tematica di fotografie.

La personale, presentata dal Goethe-Institut Palermo, nell’ambito del progetto Omniapolis, assieme al Centro d’Arte Piana dei Colli, racchiude alcune delle videoinstallazioni che Steinle, grazie alla collaborazione con il Goethe-Institut Italien, ha già allestito con successo alla Triennale di Milano, al MADRE di Napoli e al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova.

Tadeusz Kantor e il teatro polacco

Fino al 30 Agosto sarà possibile visitare al Sainsbury Centre for Visual Arts di Norwich nel Regno Unito la mostra An Impossible Journey la più grande retrospettiva sul genio visionario del grande autore teatrale ed artista visuale polacco Tadeusz Kantor.

La mostra presenta al pubblico 30 anni di carriera dell’artista ricreando alcune delle più spettacolari opere di Kantor: The Dead Class (1975) e Wielopole, Wielopole (1980). Tadeusz Kantor è stato uno dei più straordinari e versatili artisti del ventesimo secolo. Pittore, stage designer, performer, poeta e regista, Kantor è stato una figura chiave nel teatro d’avanguardia polacco ed internazionale. Combinando virtualmente ogni forma d’arte il teatro del grande regista ha mesmerizzato il pubblico di tutto il mondo con performance oscure di rara intensità che mescolano il traumatico con l’assurdo, il personale con lo storico, il vivo con il morto e gli attori con dei manichini.

Volta 09, la fiera della sperimentazione

Torna a Basilea dall’8 al 13 giugno nei nuovi spazi del Markthalle la sensazionale fiera dell’arte VOLTA art show. Giunta oramai alla sua quinta edizione la manifestazione rappresenta un’importante vetrina per gallerie d’arte di fama internazionale e per i giovani artisti internazionali rappresentati i quali sono incoraggiati ad esporre progetti di avanguardia estrema in una cornice che rappresenta una grande mostra collettiva più che un evento di mercato.

Fin dalla sua nascita Volta rappresenta una piattaforma espositiva che mira ad offrire proposte artistiche rigidamente selezionate e non solo votate al commercio estremo all’insegna della sperimentazione e della promozione della giovane arte. Il Markthalle offrirà a VOLTA 5 più di 2.600 metri quadrati di spazio espositivo necessari per ospitare progetti sempre più interessanti e portare l’evento ad un livello di professionalità estrema.

Abderrahmane Sissako, la poesia del cinema africano

Dal 26 giugno al 2 luglio il MOMA di New York esporrà sette film del filmaker mauritano Abderrahmane Sissako classe 1961. L’acclamato regista da diversi anni crea lungometraggi poetici che indagano sulla contemporaneità dell’Africa tentando di riconnettersi alla cultura ed al passato di una nazione dai mille problemi e dalle mille sfaccettature.

Lo stile unico di Sissako trae linfa da allegorie sulla sua vita e sulle sue esperienze personali esplorando il dramma, l’identità e gli effetti del colonialismo sulla cultura e sull’economia africana. Sissako ha un suo stile nomadico: i film da lui firmati riprendono il flusso di infiniti spostamenti delle genti africane, sono attimi dilatati dal viaggio che decretano i confini sterminati entro i quali si compone la migrazione, finendo con il creare traiettorie che l’apparentano alla land-art.

Il Rock & Roll in mostra a New York

Il Brooklyn Museum inaugurerà il 30 ottobre 2009 una grande mostra dedicata alla fotografia dal titolo Who Shot Rock & Roll: A Photographic History. L’evento illustrerà, nella prima mostra in assoluto in un grande museo, il ruolo collaborativo e creativo che la fotografia ha interpretato nella storia del Rock and Roll.

La mostra  presenterà al pubblico 175 opere di 105 fotografi organizzate in sei diverse sezioni: immagini scattate dietro le scene, ritratti di giovani musicisti all’inizio della carriera, fotografia di performance dal vivo, immagini di folle di pubblico e fans, ritratti di musicisti celebri ed immagini di artworks e copertine famose. Sin dai primi giorni di vita il Rock and Roll è stato immortalato in fotografie che hanno tramutato cantanti e musicisti in vere e proprie icone. I fotografi con il loro lavoro hanno contribuito a creare la Rock revolution ed ha restituire alla musica una identità visiva. 

Il paradiso e la terra di Richard Long

Heaven and Earth è il titolo di una grande mostra dedicata al talento di Richard Long che avrà dal 3 giugno al 6 settembre 2009 al Tate Britain di Londra. L’evento oltre a sottolineare l’importanza di uno dei più grandi artisti britannici rappresenta la più completa retrospettiva dedicata al maestro negli ultimi diciotto anni.

La mostra comprende 80 opere tra sculture, opere murarie, fotografie ed opere testuali che documentano il cammino di Long in giro per il mondo da Dartmoor al Giappone ed offrono l’opportunità di comprendere il pensiero dell’artista riguardo al rapporto tra arte e paesaggio attraverso 40 anni di carriera. Richard Long è salito alla ribalta alla fine degli anni sessanta come maggior esponente di una generazione di artisti britannici che ha esteso le possibilità della scultura oltre i tradizionali metodi e materiali.

VRAOUM! a Parigi l’arte contemporanea assieme al fumetto

Dal 28 maggio al 27 settembre la Maison Rouge, fondazione Antoine de Galbert di Parigi presenta la mostra VRAOUM!, una selezione di dipinti, disegni e sculture dedicati al fumetto senza gerarchie e divisioni di sorta alla scoperta dei numerosi tesori di questa arte popolare e alla ricerca di possibili analogie e similitudini con l’arte contemporanea.

Tintin, Mickey Mouse, Superman, Astérix, ed Astro Boy questi e altri personaggi ed eroi del fumetto non solo hanno stimolato la fantasia di milioni di lettori in tutto il mondo ma hanno influenzato l’arte di maestri del contemporaneo quali Takashi Murakami, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Jean-Michel Basquiat e tantissimi altri.  L’evento presenterà al pubblico una selezione di 200 tavole tra le più rare alle più celebri di raffinati talenti del fumetto internazionale come Hergé, Magnus, Will Eisner, Charles M. Schulz, Chester Gould, Steve Ditko, Crepax e Manara affiancate a più di 80 opere d’arte contemporanea che spaziano tra la pittura, il murales e l’installazione di altrettanti maestri quali Philippe Parreno, Liam Gillick, Mariko Mori, Keith Haring, Peter Saul, Gilles Barbier e tanti altri ancora.

La Germania presenta Liam Gillick alla Biennale e poi lo ripudia.

Una delle più sorprendenti decisioni della 53esima Biennale di Venezia è stata la selezione di Liam Gillick, artista inglese, come rappresentante del padiglione tedesco. In ogni modo questa apparente sfida alle sensibilità nazionali e patriottiche sembra aver scatenato un sanguigno responso.

Walter Bornsen del partito cristiano democratico tedesco ha condannato questa decisione come semplicemente sbagliata affermando che i padiglioni nazionali rappresentano una vetrina per i talenti del proprio paese e Liam Gillick non ha nulla a che fare con la Germania. Le polemiche sembrano comunque decisamente scontate e spuntate considerando il fatto che Gillick non è il primo artista non tedesco ad aver occupato il padiglione nazionale, nel 1993 il coreano Nam June Paik non solo ha rappresentato la Germania ma ha anche vinto il Leone D’oro.

Il vetro è sotto stress alla Biennale di Venezia

Glass Stress è il titolo di un evento collaterale della 53esima Biennale di Venezia che celebra l’uso del vetro nell’arte contemporanea. La mostra si terrà simultaneamente all’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti situato nel Palazzo Cavalli Franchetti ed alla  Scuola Grande Confraternita di San Teodoro in San Marco dal 6 giugno al 22 novembre prossimo venturo.

Glass Stress presenterà al pubblico opere già conosciute assieme ad opere appositamente commissionate per la manifestazione provenienti dal genio creativo di oltre 45 artisti moderni e contemporanei, alcuni dei quali si sono cimentati con il vetro per la prima volta in assoluto. La manifestazione esplorerà l’approccio di ogni singolo artista a questo fragile e sensibile materiale sviscerandone i suoi limiti tecnici e la sintesi tra l’dea d’artista e la bravura del maestro vetraio.

Damien Hirst, Il Tate ed i Gemelli

 Incredibile ma vero siamo ancora qui a parlare dei nuovi pruriti artistici di Damien Hirst e di una nuova mostra al Tate Modern di Londra. L’artista sembra essere una inesauribile fucina di idee il più delle volte molto discutibili mentre la famosa istituzione museale britannica inanella una mostra dietro l’altra, il più delle volte abbastanza interessante.

Insomma tirando le somme Londra resta stabilmente nelle zone alte della classifica delle più prolifiche location per quanto riguarda la scena dell’arte contemporanea. Ma torniamo a bomba, dal 1 ottobre 2009 al 17 gennaio 2010 il Tate ospiterà una mostra dal titolo Pop Life: Art in a Material World, ovviamente come suggerisce tale incipit l’evento indagherà sulle influenze della società del consumismo nei confronti della creazione artistica, niente di nuovo sotto al sole e va da sé che lo spettro di Andy Warhol aleggerà più o meno in maniera convincente nel corso di un megapolpettone i cui ingredienti principali saranno nomi del calibro di Tracey Emin, Keith Haring, Martin Kippenberger, Jeff Koons e Takashi Muratami.

Rebecca Horn si trasforma in fata Morgana

Nella sua sede di Piazza San Marco la Fondazione Bevilacqua La Masa ospiterà una mostra personale dell’artista tedesca Rebecca Horn, aperta fino al 20 settembre. L’artista e’ una delle poche nel panorama attuale ad avere affrontato un numero impressionante di linguaggi artistici, dalla performance, alla scultura, alla poesia, fino al film e all’opera lirica. I temi che affronta sono di carattere universale: l’amore, la difficoltà di mantenere la salute fisica e psicologica, il senso della caducità delle cose.

E’ dagli anni Settanta che con questa sua attitudine l’artista e’ stata una precorritrice importante sia delle pratiche performative, sia dell’installazione ambientale e di una scultura in relazione di dialogo con lo spazio, con la storia, con la politica. In galleria, un percorso misterioso ci parlerà dell’amore come fata morgana; un’illusione impossibile da evitare, affascinante e pericolosa. Pietre, ali di piume irrigidite da un meccanismo che le fa muovere, un dipinto di grandi dimensioni e altri piu’ piccoli segneranno un percorso poetico e al contempo drammatico. Tra le opere anche una nuova versione di Feather Fingers (Guanti di piume, 1972), incentrata sull’illusione del tatto e sulle mani. Una penna viene attaccata a ciascun dito con un anello di metallo, per far si’, nelle intenzioni dell’artista, che la mano diventi “simmetrica (e sensibile) come un’ala di uccello”.