Shozo Shimamoto alla Fondazione Morra di Napoli

Dopo il successo bolognese Shozo Shimamoto approda a Napoli con il suo “Volo radente”. L’esposizione sarà inaugurata in occasione del convegno di martedì 12 aprile alle ore 19:30, negli spazi della Fondazione Morra di piazza Dante 89, con l’introduzione di Giuseppe Morra e Romano Gasparotti e l’intervento di Lorenzo Mango. La mostra napoletana riproporrà le opere dell’artista nipponico già esposte a Bologna nella cornice della chiesa dei Santi Vitale e Agricola, in occasione di Artefiera Off.

La straordinaria affluenza di visitatori all’evento bolognese a cura di Achille Bonito Oliva e organizzato dall’associazione Shozo Shimamoto, in collaborazione con la Fondazione Morra e Archivio Pari&Dispari, trova riscontro nella carica emozionale che le opere di Shimamoto, con la loro irruenza cromatica riescono a trasmettere. L’esposizione napoletana si colloca in continuità con l’iniziativa bolognese, con la proiezione dei video di alcune delle ultime performances italiane del maestro ottantatreenne, con la regia di Mario Franco.

Christian Boltanski è “senza fine”…

La Fondazione VOLUME! di Roma inaugura il 6 maggio la mostra SANS FIN di Christian Boltanski.  Un mese prima della Biennale di Venezia 2011 dove rappresenterà la Francia, l’artista realizza un intervento inedito che imprime allo spazio un movimento continuo, e come un vortice meccanico, espone tracce di memorie universali ed echi di dimensioni collettive e  storie personali.

“In questo momento rifletto molto sulle cose che continuano: oggi c’è un popolazione e tra vent’anni ce ne sarà un’altra. La vita riprende sempre”. La casualità della nascita e del tempo storico dell’esistenza conferiscono fragilità e allo stesso tempo mistero alle singole identità le cui piccole memorie sono al centro dell’interesse di Christian Boltanski. Gli archivi, le fotografie, gli abiti, il battito del cuore, negli anni hanno rappresentato il tentativo di ricordare, di sfuggire all’hasard della morte ma anche di interrogare la casualità della nascita. Perché io e non tu, perché ora e non dopo… domande che testimoniano il desiderio di salvare il ricordo, conservare la vita e muovono tentativi destinati a fermarsi davanti al tempo della Storia. Un’arte, tuttavia, che solo apparentemente riflette la sconfitta perché, aldilà delle singole storie, la vita riprende sempre.

Il MiBAC apre gratuitamente, per nove giorni, tutti i luoghi statali dell’arte

L’evento culturale piu’ atteso dell’anno: la XIII Settimana della Cultura. Il MiBAC apre gratuitamente, per nove giorni, tutti i luoghi statali dell’arte: monumenti, musei, aree archeologiche, archivi, biblioteche con dei grandi eventi diffusi su tutto il territorio.

Appuntamenti per tutti i gusti: mostre, convegni, aperture straordinarie, laboratori didattici, visite guidate e concerti che renderanno ancora più speciale l’esperienza di tutti i visitatori. Un’occasione imperdibile per avvicinarsi alla più grande ricchezza del nostro Paese: il nostro patrimonio artistico e culturale.

Cosa succede in Spagna?

In questi ultimi anni la Spagna ha fatto tanto per imporsi all’attenzione della scena dell’arte internazionale. I musei presenti sul territorio sono visitati da milioni di turisti all’anno, le fiere come Arco e Loop, tanto per citarne alcune, sono oramai prestigiose piattaforme di mercato. Inoltre lo stato ha deciso di investire in nuove strutture per l’arte contemporanea come il Canodrom contemporary arts center di Barcellona, attualmente in costruzione.

Per non parlare di Bilbao, del Marco di Vigo e molto altro. Eppure i giovani artisti spagnoli decidono di trasferirsi all’estero, disperdendo un patrimonio già esiguo. La Spagna è terra d’arte ma per trovarla bisogna cercare al di fuori dei suoi confini naturali. Già nel periodo post-franchista, artisti come Pepe Espaliù e Juan Muñoz decisero di cercar fortuna altrove, lo stesso fece Angela de la Cruz sul finire degli anni ’90. Oggi le nuove leve dell’arte spagnola seguono le stesse orme di Paloma Polo, giovane promessa del contemporaneo che ha scelto di trasferirsi ad Amsterdam per proseguire le sue ricerche.

PERINO & VELE, Luoghi comuni alla Fondazione Arnaldo Pomodoro

Dal 6 aprile al 17 luglio 2011, alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano (via Solari 35), si terrà l’antologica di Perino & Vele, sodalizio nato nel 1994 e composto da Emiliano Perino (New York, 1973) e Luca Vele (Rotondi (AV), 1975). Curata da Lorenzo Respi, col patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Milano, del Comune di Milano, col contributo di Renato Corti, Comieco, Metropolitana di Napoli, l’esposizione dal titolo Luoghi comuni ripercorrerà, attraverso 25 opere di grandi dimensioni, 17 anni di carriera sviluppatasi attorno a un registro tematico che critica, in modo lucido ma allo stesso tempo ironico, la corruzione, la violenza e l’immobilismo sociale.

Attraverso l’originale uso della cartapesta, Perino & Vele modellano forme che alludono a fatti di cronaca, a temi di denuncia sociale e politica, alla distorsione della realtà da parte dei mass media. Oggetti d’uso quotidiano (borsoni, carrozzine, poltrone), segnali stradali (cartelli, transenne, pali) e animali (maiali, cammelli, pipistrelli) diventano il pretesto per focalizzare l’attenzione degli osservatori su argomenti passati sotto silenzio o volutamente dimenticati, come le stragi, o come la violenza nei confronti dell’uomo e degli animali.

The Thinking eye di Renzo Martens al Careof di Milano

Lunedì 28 marzo Careof ospita Kunstverein (Milano) – piattaforma sperimentale, progetto di ricerca e produzione d’arte contemporanea – con Episode 1 e Episode 3, due film di Renzo Martens. La proiezione e l’incontro con l’artista aprono il primo capitolo di The Thinking Eye, una rassegna di film e incontri che Kunstverein (Milano) presenta in diversi spazi cittadini nel corso del 2011. Il titolo The Thinking Eye cita la serie di film per la televisione realizzati da Juan Downey nei primi anni Ottanta: l’artista cileno ha usato il video come mezzo per recuperare l’”io” nei sistemi culturali, politici ed economici occidentali, riflettendo sulla relatività della percezione.

Nel suo lavoro Renzo Martens esamina il ruolo della telecamera nelle zone di conflitto per generare pseudo-documentari che sollevano questioni sul giornalismo, i media, ma anche sull’immagine e la responsabilità dell’arte. In Episode 1 (2003, 45’) Martens dialoga con la popolazione cecena nei campi profughi e con i soldati armati dell’UN, ma invece di documentare le vittime rivolge la telecamera verso sé, ribaltando, così, i ruoli e la situazione osservatore- osservato. Nonostante le premesse, Episode 1 non è un film sulla guerra, piuttosto sugli effetti che provoca l’uso della telecamera in tali contesti.

I santi inesistenti di Doug Jones

In una nuova mostra di opere mixed media ospitata dal MAC di Birmingham dal titolo Alieni Iuris (From Somebody Else’s Authority) in visione dal 26 marzo fino al prossimo 15 maggio 2011), il poliedrico artista Doug Jones attua una irriverente indagine sui  rituali segreti e sul rapporto tra il sociale e lo spirituale. Nell’ installazione Inservi Deo et Laetare (che in italiano suona come servi Dio e sii felice) l’artista ci introduce nella straordinaria vita di un’immaginaria confraternita di santi, presumibilmente fondata nel 1573 da Zadak Nathan Solomon Jones.

I santi sono allo stesso tempo misteriosi e ridicoli, ma esplorano temi drammatici e seri come l‘abuso di droghe ed i diritti gay, il tutto attraverso un umorismo dal gusto dark. Gli abiti indossati dai santi sono ricamati individualmente e recano simboli che illustrano le loro bizzarre storie; angeli nudi, teschi e simboli massonici come la squadra ed il compasso fanno bella mostra di sé.

Kara Walker – A negress of noteworthy talent


Il progetto dedicato alla figura di Kara Walker, curato da Olga Gambari, si terrà a Torino a partire dal 25 marzo 2011 e si declinerà in quattro momenti. Intorno alla mostra alla Fondazione Merz (aperta al pubblico dal 25 marzo al 3 luglio), ruoteranno una rassegna di film a cui è fortemente legato e ispirato il lavoro di Kara Walker al Museo Nazionale del Cinema (Cinema Massimo, 27 marzo), un convegno internazionale sulla dimensione politica e psicologica degli stereotipi razziali (25 e 26 marzo) e un workshop (21 e 22 marzo), entrambi a cura di Luca Morena, con la partecipazione di studenti dell’Accademia Albertina e della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Al workshop parteciperà anche la giornalista e scrittrice Rebecca Walker che poi introdurrà la figura di Kara nel convegno e presenterà il suo ultimo libro al Circolo dei Lettori.

Kara Walker, che sarà presente a tutti gli eventi, si confronterà con lo spazio della Fondazione Merz presentando cut papers in libere evoluzioni sulle pareti, una video-installazione, disegni, collage e tempere. Il progetto che la coinvolge è incentrato sulla memoria mitica che prende forma nel suo lavoro, una memoria in costante metamorfosi in cui la dimensione biografica si colloca in connessione con l’esperienza collettiva.

Parte Nero su Bianco il laboratorio di arte contemporanea per bambini

Sabato 26 marzo dalle 16.00 alle 17.30 presso gli spazi di via San Francesco di Sales (Roma), si svolgerà il primo laboratorio didattico della Fondazione VOLUME! dedicato ai bambini dall’età compresa dai cinque ai dieci anni. Con Florigen – questo il titolo della mostra pensata dall’artista inglese Paul Morrison per gli spazi della Fondazione – si inaugura il primo laboratorio artistico, che vede il coinvolgimento dei bambini in un percorso creativo con il quale potranno avvicinarsi all’arte contemporanea attraverso il gioco, la pratica laboratoriale, la rappresentazione.

Dal paesaggio fantasioso ricreato dal wall painting in bianco e nero con il quale Morrison, aumentando la percezione dello spazio, ha dato vita a uno scenario immaginario, i bambini verranno guidati alla conoscenza dei sensi al fine di sviluppare un orientamento creativo. Sarà attraverso la stimolazione del senso olfattivo, tattile e visivo, che i partecipanti, guidati da due operatrici, saranno coinvolti a sviluppare la conoscenza del luogo in cui si trovano a interagire e la capacità di posizionarsi in relazione ad esso.

Bye Bye Kitty! una mostra a New York contro gli stereotipi dell’arte giapponese

Nonostante il tremendo terremoto e la minaccia nucleare di questi ultimi giorni, il Giappone tenta di rialzare la testa. A sostegno della causa giapponese la Japan Society di New York ha infatti inaugurato oggi un grande evento con 16 artisti del sol levante, il 50% degli introiti derivati dai biglietti d’ingresso sarà devoluto in beneficenza per aiutare le vittime del terremoto.

L’evento in questione tenta di offrire una panoramica irriverente ed accattivante sull’arte contemporanea giapponese, scostandosi dagli stereotipi che sino ad ora l’hanno imbrigliata. Non a caso la mostra prende il titolo di Bye Bye Kitty!!!Between Heaven and Hell in Contemporary Japanese Art ( in visione fino al prossimo 12 giugno), incipit che mira a prendere le distanze da un estetica dominata da Hello Kitty e compagnia cantante.

Tagli, Sgarbi ed invidie. La nostra scena dell’arte deve guardare avanti

Ci è giunta voce di un’altra bizzarra azione di protesta del CAM di Casoria ed abbiamo appreso anche la notizia dei primi ed improbabili nomi degli artisti selezionati dal Vittorione Nazionale© per la prossima Biennale di Venezia 2011. Abbiamo inoltre raccolto il piagnisteo dei musei che “lottano” contro i tagli alla cultura. Tuttavia,  noi questa volta non parleremo di tutto ciò.

Il motivo? Ebbene ci siamo un poco stancati di sentire a destra ed a mancina la medesima, banale musica, vale a dire un coro di voci che all’unisono inneggiano alla paura nei confronti dei tagli alla cultura ed al vilipendio della nostra martoriata scena artistica. Di buoni propositi neanche a parlarne così come non si attua mai un’attenta ricognizione sui veri fermenti artistici del territorio, quello che importa è il gossip, l’oltraggio.

A New York l’Asian Contemporary art week

Si inaugura il 21 marzo, a New York, la settima edizione dell’Asian Contemporary art week. La data non è casuale, se da noi coincide col il primo giorno di primavera (o almeno si spera!), in alcuni paesi asiatici inaugura l’inizio del nuovo anno. La rassegna, della durata di dieci giorni, prevede il coinvolgimento di oltre 35 musei e gallerie e si articolerà attraverso conversazioni con artisti, pannelli, proiezioni, presentazioni di libri, mostre, e visite guidate.

Attraverso questa molteplicità di eventi, Asian Contemporary art week si prefigge di far conoscere a livello globale le ultime esperienze artistiche dei paesi asiatici con uno sguardo però rivolto anche verso i grandi nomi che hanno già dato un contributo indispensabile al panorama artistico contemporaneo quali MF Husain e Monir Shahroudy Farmanfarmaian che per altro, prenderanno parte alla serie di discussioni con gli artisti. La selezione degli artisti prevede il coinvolgimento di Afghanistan, Bangladesh, Burma, Cina, India, Indonesia, Iran, Giappone, Kazakhstan e Pakistan e ha suscitato un entusiasmo tale che probabilmente l’iniziativa verrà replicata lungo la West Coast americana.

Francesco Bonami pioniere del comunicato stampa video

E’ forse giunta l’ora di cambiare il modo di comunicare al pubblico il proprio evento o la propria mostra. Sino a poco tempo fa si è ragionato in termini cartacei con disboscamenti inesorabili annessi. Tra inviti, volantini, comunicati stampa e quanto altro il mondo dell’arte contemporanea non ha certo contribuito alla salvaguardia dell’ambiente naturale.

In seguito abbiamo assistito alla rivoluzione internet e con sommo piacere ci siamo accorti che molti inviti e moltissimi comunicati stampa hanno iniziato a viaggiare sulla rete, evitando inutili sprechi di carta e raggiungendo un sempre più grande bacino di utenze. Oggi siamo nell’era del video, tutto passa attraverso lo schermo di un pc e forse tra qualche anno il classico comunicato stampa redazionale potrebbe essere affiancato da un trailer.

Pinault di Pinault: Beneficio del dubbio e il mondo vi appartiene 2 mostre per la Biennale

A Venezia tutti aspettano la Biennale edizione 2011 ma una persona in particolare sta già affilando accuratamente le armi. Stiamo ovviamente parlando di François Pinault, magnate dell’arte che nel 2009 catalizzò l’intera attenzione di pubblico e stampa con il suo centro espositivo di Punta della Dogana, impreziosito dall’intervento del grande architetto giapponese Tadao Ando. Con i suoi gioielli Palazzo Grassi e Punta della Dogana, Pinault si prepara quest’anno a stupire Venezia con ben due mostre, sarebbe a dire Il Mondo Vi AppartieneThe World Belongs to You e Elogio del Dubbio – In Paise Of Doubt.

Ecco gli artisti di Il Mondo Vi Appartiene – The World Belongs to You in programma dal 2 giugno 2011 al Palazzo Grassi

Ahmed Alsoudani, Yto Barrada, Alighiero Boetti, Sergey Bratkov, Frédéric Bruly Bouabré, Maurizio Cattelan, David Claerbout, Matthew Day Jackson, Marlene Dumas, El Anatsui, Urs Fischer, Cyprien Gaillard, Adrian Ghenie, Loris Gréaud, David Hammons,  Nicholas Hlobo, Thomas Houseago, Huang Yong Ping, Jeff Koons, Friedrich Kunath, Louise Lawler, Boris Mikhailov, Farhad Moshiri, Takashi Murakami, Giuseppe Penone, Philippe Perrot, Sigmar Polke, Charles Ray, Thomas Schütte, Rudolf Stingel, Lee Ufan, Joana Vasconcelos, Francesco Vezzoli, Jonathan Wateridge,  Sislej Xhafa, Sun Yuan & Peng Yu, Yang Jiechang, Zhang Huan, Zeng Fanzhi.