Il “grande cerchio nero” di Richard Serra

Il 9 aprile la Gagosian Gallery di Roma inaugura Greenpoint Rounds, una nuova serie di grandi lavori su carta di Richard Serra. Nel corso della sua carriera artistica, Serra ha realizzato disegni non come fasi preparatorie per le opere scultoree, bensì come distinti, immediati, ed essenziali percorsi di ricerca nei quali l’intenzione si traduce in segno. I suoi disegni sono vere e proprie esplorazioni, ricerche autonome ed intuitive dai criteri definiti e, al contempo, parti integranti della ricerca scultorea dell’artista.

Serra inizia a lavorare su Greenpoint Rounds nella primavera del 2009. In questi lavori su larga scala, ciascuno lungo due metri per lato, un grande cerchio nero emerge dalla superficie pesante della carta. L’artista usa il “paintstick”, un pastello ad olio puro: scaldandolo fino a ridurlo a stato viscoso o addirittura liquido, costruisce lentamente forme dense ed irregolari. Ognuna di queste opere possiede così una propria superficie, risultando struttura tangibile piuttosto che semplice piano, e rivelando un carattere ed una energia individuali.

Stefano Arienti da Massimo Minini di Brescia

La galleria Massimo Minini di Brescia presenta dal 10 aprile al 22 maggio 2010 la quinta mostra personale di Stefano Arienti (nato ad Asola, Mantova nel 1961. Vive e lavora Milano) incentrata su una riflessione del tutto personale sui concetti di decorazione e pittura, quest’ultima mostra ci svela solo rappresentazioni di paesaggio e natura.

Punto di partenza dell’artista sono immagini preesistenti, poster fotografici stampati in offset acquistati in un colorificio come tappezzerie, che vengono manipolati e assemblati grazie a cuciture fatte a macchina. In alternativa Arienti utilizza anche sue fotografie che diventano la traccia da percorrere per l’utensile meccanico che andrà ad incidere, segnare, disegnare la pietra.
Nel primo caso l’azione sulla carta ne cambia la consistenza conferendo alle opere un inatteso aspetto materico, segnato dalle imperfezioni causate dalla macchina da cucire, che traccia fili colorati della stessa tinta presente nell’immagine oppure cuce senza filo una semplice traforatura.

Quattordici artisti in Wonderland

Wonderland presenta, nei suggestivi spazi milanesi di Assab One dal 26 marzo al 14 maggio, le opere di 14 giovani artisti che vivono e lavorano a Londra: Alice Anderson, Sam Buxton, Oliver Clegg, Shezad Dawood, Tom Gallant, Stephane Graff, Henry Hudson, Bridget Hugo, Alastair Mackie, Polly Morgan, Boo Saville, Martin Sexton, Jamie Shovlin, Hugo Wilson.

Come suggerisce il titolo, questa mostra intende evocare quel territorio magico in cui si si genera un universo di fertili potenzialità immaginative. La meraviglia viene ormai associata solo al mondo dell’infanzia e in quest’era di incalzanti progressi della scienza e della tecnologia è diventata un’esperienza remota. Eppure nel campo delle arti visive resiste una grande capacità di provare e di creare meraviglia, che è poi uno degli aspetti fondamentali dell’esperienza estetica. Qualcosa che ha a che fare con i poteri del pensiero, con la sensibilità, con l’immaginazione e la creatività. Ma forse ancor più significativamente lo stupore genera una percezione allargata, una freschezza del sentire e una generale aura di ottimismo.

I Tempios Migrantes di Ernesto Morales

L‘Istituto Italo-Latino Americano di Roma e l’Ambasciata Argentina in Italia, in collaborazione con l’Associazione Interno Ventidue Arte Contemporanea, hanno il piacere di presentare il 22 marzo Tiempos Migrantes, mostra personale dell’artista argentino Ernesto Morales. La mostra raccoglie i risultati della ricerca piu’ recente dell’artista argentino connessa fondamentalmente al linguaggio della pittura, utilizzando video e la fotografia come strumenti di indagine formale e concettuale volti all’approfondimento dei temi affrontati quali la memoria, l’identità culturale, l’esilio e le migrazioni.

Dopo la grande mostra personale Ciudad de Memorias, realizzata a Buenos Aires lo scorso agosto 2009 presso il Museo Municipal de Bellas Artes Benito Quinquela Martin, il progetto espositivo Tiempos Migrantes segna un nuovo punto di svolta nel percorso artistico di Ernesto Morales, presentando per la prima volta al pubblico le opere inedite della serie vacas migrantes che testimoniano il passaggio ad una fase piu’ strettamente aggiornata sulla trasposizione simbolica e metaforica delle tematiche oggetto della ricerca dell’artista.

Dan Colen – Karma

Il 22 marzo la Galleria Massimo De Carlo di Milano inaugura Karma, la prima personale in Italia di Dan Colen. In mostra alcuni lavori inediti: la maggior parte di essi, come una gigantesca rampa da skateboard, o i trenta tabelloni da basket che diventano tessere di un grande domino, sono connessi alla produzione di Colen più conosciuta, legata alla cultura street e underground da cui l’artista proviene e dalla quale trae spesso ispirazione. Altri lavori, come la serie di confetti paintings, oli su tela che riproducono stelle filanti e coriandoli, o stampe fotografiche su tela di pubblicità commerciali, mostrano una nuova fase in cui, coerentemente al suo percorso stilistico, l’artista si focalizza su nuove tecniche e nuovi soggetti.

Nato nel 1979 a Leonia, nel New Jersey (USA), Dan Colen è considerato una stella nascente nel mondo dell’arte contemporanea. Dalla sua prima mostra, nel 2003, ha catalizzato su di sé l’attenzione del mondo dell’arte e dei mass media, quest’ultimi attirati anche dalla vita scandalosa ed eccessiva che l’artista conduce a New York, assieme ad altri esponenti della cosiddetta Bowery School. Nel 2006 compare, assieme a Ryan McGinley e Dash Snow (deceduto lo scorso giugno per un’overdose di eroina), sulla copertina del New York Magazine, che definisce il trio “figli di Warhol”.

Daniel Spoerri – Dai Tableaux pièges agli Idoli di Prillwitz

In concomitanza con l’ottantesimo compleanno di Daniel Spoerri, il Museo d’arte contemporanea di Villa Croce di Genova gli dedica un’importante retrospettiva, dal 24 marzo al 20 giugno 2010, nel tentativo di proporre una lettura critica complessiva del lavoro di uno dei protagonisti della storia dell’arte contemporanea, a partire dalla sua adesione al gruppo dei Nouveaux Realistes, nell’ottobre del 1960, sino ad oggi.

Il percorso della mostra inizia con alcune recenti sculture della serie Idoli di Prillwitz: Il guerriero, Ragazza con piede d’elefante, Il mostro-granchio, realizzate dal 2005, con una definitiva traduzione nella materia del bronzo di assemblaggi che generano figure aberranti quanto fantastiche.Le prime tre sale sono dedicate all’opera più nota di Daniel Spoerri, i Tableaux-piège, da quelli storici degli anni ‘60/’70 alla rivisitazione del soggetto in anni più recenti, con particolare riguardo alla serie Sevilla Series Eaten by….

Man Ray e Robert Mapplethorpe alla Fondazione Marconi

Il 23 marzo la Fondazione Marconi di Milano presenta la mostra Man Ray-Mapplethorpe, realizzata in concomitanza con la mostra Robert Mapplethorpe. La perfezione della forma (21.03-13.06.2010) organizzata dal Museo d’Arte di Lugano diretto da Bruno Corà, ed in collaborazione con la Mapplethorpe Foundation di New York.

La mostra permetterà di identificare analogie e differenze tra le opere e i “punti di vista” dei due poliedrici artisti americani, tra loro distinti per generazione, ma accomunati dalla magistrale capacità di rendere le forme e la bellezza dei soggetti scelti: dai fiori, agli oggetti, ai nudi maschili e femminili. Nel 1920 a Parigi, Man Ray inizia a lavorare come fotografo professionista e con il tempo diviene un collaboratore di “Harper’s Bazar”, “Vogue”, “Vu”, “Vanity Fair” e altre riviste famose. Sebbene in quegli anni Man Ray sia noto soprattutto per i ritratti, è allora riconosciuto come artista della fotografia grazie ai suoi rayographs e alla solarizzazione.

21×21: 21 artisti x il 21° secolo

Il 25 marzo la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino inaugura 21×21: 21 artisti x il 21° secolo, una mostra curata da Francesco Bonami dedicata alla giovane arte italiana, promossa da Confindustria e Unione Industriale di Torino. L’evento si colloca nel programma di celebrazioni per il Centenario di Confindustria, fondata a Torino nel 1910.

La mostra intende sostenere la produzione artistica e il percorso dei giovani talenti più promettenti e valorizzare la creatività italiana. L’esposizione presenterà un’ampia selezione di lavori nuovi o appositamente prodotti, realizzati da 21 giovani artisti italiani. La mostra sarà strutturata in forma di percorso tematico, riunendo opere che riflettono su un argomento di interesse sia per il campo artistico che per la cultura industriale: il rapporto tra innovazione e tradizione, tra l’ideale del progresso e quello della tutela di un patrimonio esistente, la tensione creativa che anima ogni cambiamento.

Alberto Di Fabio alla Gagosian Gallery di New York

La Gagosian Gallery di New York ospitera’ dal 18 marzo al 24 aprile una nuova mostra di opere di Alberto Di Fabio. L’opera di Di Fabio e’ ispirata alle leggi fondamentali del mondo della fisica, agli elementi organici e a come essi interagiscano fra loro. Rappresentando forme naturali e strutture biologiche con fervida immaginazione e con colori vivaci, i suoi dipinti e le sue opere su carta uniscono i mondi della scienza e dell’arte.

Attraverso immagini astratte l’artista ha sviluppato ed ampliato il suo interesse per il mondo naturale. Nei suoi primi lavori Di Fabio esamina le strutture della flora e della fauna, nonche’ gli ecosistemi e le forme astrali, fino ad arrivare allo studio della genetica, del DNA, delle sinapsi cerebrali, e della ricerca farmaceutica e medica.

La Via Dell’Abbondanza di Jan De Cock

Il 18 marzo Francesca Minini di Milano inaugura la seconda mostra in galleria di Jan De Cock che trasforma lo spazio espositivo nel luogo isolato del suo studio. Il punto di partenza della sua riflessione non è più l’architettura delle istituzioni dell’arte: adesso i volumi scultorei giocano un ruolo primario in modo autonomo, senza relazionarsi con lo spazio che li accoglie.ù

Se per la sua prima mostra in collaborazione con Daniel Buren, Jan De Cock si era ispirato all’architettura razionalista degli anni venti, ora la sua riflessione si sviluppa a partire dai nostri canoni classici che si rifanno al periodo romano: la galleria si trasforma in un sito archeologico. Entrando ci ritroviamo proiettati in una rivisitazione moderna della Via dell’Abbondanza dell’antica città di Pompei: un paesaggio di sculture prende possesso dello spazio in modo giocoso attraverso ritmi di colonne, fontane, templi, timpani. I canoni classici dell’architettura romana vengono reinterpretati dall’artista attraverso le sue forme modulari.

Masbedo – Schegge d’incanto

Oggi inaugura presso il CRAA – Centro Ricerca Arte Attuale – Villa Giulia la mostra Schegge d’incanto. La mostra propone una serie di lavori fotografici, scultorei, installativi e video scelti in modo tale da offrire una panoramica completa e inedita del ventaglio di tematiche espressive che caratterizzano la poetica dei Masbedo, in una sorta di primo resoconto storico della loro attività svolta finora.

Il titolo dell’evento, direttamente desunto dall’opera Schegge d’incanto in fondo al dubbio (2009), video-installazione che ha riscosso il parere favorevole della critica all’interno del Padiglione Italia alla 53ª Biennale di Venezia, intende essere onnicomprensivo delle tematiche riguardanti le opere presentate. In un percorso di corrispondenze ragionate, il curatore Andrea Busto ripercorre le tappe fondamentali della produzione del celebre duo milanese (Nicolo’ Massazza e Jacopo Bedogni), soffermandosi sia sulle potenti e penetranti immagini fotografiche, evocative di atmosfere di inedito lirismo, sia – in modo preponderante – sulle parvenze suggestive e sulla pregnanza comunicativa del mezzo video, vera e propria valvola di sfogo delle loro pulsioni piu’ autentiche.

Paolo Canevari – Nobody knows

Il Centro per l’Arte contemporanea Luigi Pecci inaugura il 20 marzo la mostra personale di Paolo Canevari – Nobody knows a cura di Germano Celant. La mostra ripercorre le tappe fondamentali della sua attività e presenta lavori realizzati per l’occasione.

Il lavoro di Canevari è legato alla riflessione sull’impermanenza nell’arte, sul significato della scultura e su come questa si metta in relazione con il contesto sociale contemporaneo. Fin dai primi anni Novanta, l’artista adotta come materiale d’elezione la gomma delle camere d’aria e dei pneumatici, sviluppando un linguaggio personale teso alla rivisitazione del quotidiano e agli aspetti più intimi della memoria dove si sovrappongono simboli, icone, cultura pop, rappresentazione storica e coscienza politica. La sua opera appare come tra le attuali sintesi delle espressioni linguistiche maturate dagli anni Sessanta in poi e non conosce confini di genere spaziando dal disegno al video, dall’installazione alla performance.

DIONISIO GONZÁLEZ – ORGANOGRAMAS

NOVALIS Contemporary Arts Gallery di Torino inaugura il 4 marzo la prima personale in Italia dellʼartista spagnolo Dionisio González. La mostra, intitolata Organogramas, è un progetto espositivo concepito espressamente per gli spazi della galleria e comprende lʼintero ciclo di foto di grande formato intitolato Halong, il video Thinking Hanoi e lʼinstallazione Organogramas, che dà il titolo alla mostra.

Come scrive Demetrio Paparoni nellʼintroduzione in catalogo, “Lʼintero corpo dʼopera di Dionisio González è una riflessione sulla condizione di invisibilità in cui vivono oggi molti individui, che trovano proprio nella capacità di nascondersi o mimetizzarsi nellʼambiente una possibilità di sopravvivenza. In questo senso il ciclo Favelas (2003-2007), realizzato dallʼartista con foto manipolate al computer e con video, ciclo che gli ha dato un ruolo di primo piano nella scena artistica contemporanea spagnola, sottolinea una marcata dimensione narrativa e sociopolitica.”

SuperEco, anche l’arte strizza l’occhio all’ecologia

Sabato 6 marzo 2010, nell’ambito della manifestazione promossa dall’Assessorato alle Politiche Ambientali del Comune di Roma e organizzata da Openspaceart.com, presso l’Aranciera dell’ex Semenzaio di San Sisto (la grande serra ottocentesca costruita sui resti romani e medievali), inaugura SuperEco mostra che affronta in maniera trasversale il tema “Ecologia” A cura di Angelo Capasso, Emanuela Nobile Mino, Edicola Notte.

La mostra si presenta come una rassegna di opere che offre diversi tipi di interpretazione delle tematiche ambientaliste e, attraverso il lavoro degli artisti e il loro versatile contributo, consente di comprendere meglio non solo l’arte e il suo valore culturale, ma anche le possibili modalità di partecipazione e di responsabilità nei confronti della problematica ambientale. Dieci artisti italiani ed internazionali, di diversa generazione, origine e formazione, appongono un segno rappresentativo del rapporto arte/riuso/recupero/riciclo, indagando i processi che naturalmente legano la ricerca artistica a queste prassi attraverso una rete di analogie linguistiche: il riuso (dei materiali, delle iconografie, dell’informazione), il recupero (della memoria, della tradizione, della manualità), il riciclo (della cultura, del linguaggio, della storia).