Il teatro della performance alla GAM di Torino

La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino apre il 24 ottobre una nuova stagione espositiva di grandi mostre legate alla storia e all’identità collezionistica del proprio patrimonio. L’impegno sin qui sostenuto dal museo nell’approfondire lo studio dell’arte degli anni Cinquanta ci offre ora un solido punto di partenza e un invito a proseguire oltre quel limite cronologico, verso un’approfondita considerazione di tutte le espressioni che a partire dal decennio successivo svilupparono in mille direzioni le più radicali implicazioni estetiche che quella prima grande stagione internazionale della pittura aveva raggiunto, tanto negli Stati Uniti quanto in Europa.

La principale eredità di Pollock – per usare le parole di Kaprow – era l’azione, il gesto liberato, il muoversi del corpo dell’artista in uno spazio fatto di dipinti che erano tracce di quella danza tra tele e colori. A quella traccia e a quello spazio costruito attraverso la forza generativa di un’azione è dedicata la mostra Il Teatro della Performance. Peter Brook, uno dei maggiori teorici del teatro contemporaneo, ha affermato che è sufficiente che il corpo di una persona attraversi lo spazio perché attorno a quell’azione, per quanto minima, si articoli in potenza tutta l’energia del teatro.

Marina Abramovic: “gli squali mi terrorizzano”

Marina Abramovic sarà a Torino sabato prossimo per presenziare alla riapertura della GAM, la Galleria civica d’Arte Moderna e Contemporanea che è rimasta chiusa per circa due mesi, tempo sufficiente per un riallestimento generale. Ovviamente la celebre artista sarà a Torino anche per l’inaugurazione della mostra Il Teatro della Performance, dove espone tre installazioni appositamente create per il museo.

La mostra che sarà in visione fino al 31 gennaio 2010 prevede tra l’altro la presenza di alcune opere di Paul Mc Carthy, Herman Nitsch e Gilbert & George. La celebre esponente della ricerca performativa contemporanea che da oltre 35 anni lavora su temi come il sesso, la morte, la politica e l’identità è stata da poco intervistata dal magazine al femminile Marie Claire che le ha dedicato un ampio servizio nel numero in uscita oggi in tutte le edicole.

Quarto appuntamento di SPIRITO, è la volta di Domenico Mangano

Prosegue presso il Complesso Santo Spirito in Sassia in Roma il progetto S P I R I T O ideato e curato da Valentina Ciarallo e Pier Paolo Pancotto e promosso da Giubilarte Eventi che, avviato nel novembre 2008, propone alcune delle presenze più significative nel panorama creativo nazionale ed internazionale (alcune delle quali approdano per la prima volta a Roma o in Italia in forma individuale) mettendole a confronto con uno spazio espositivo eccezionale, lo storico complesso ospedaliero fondato nell’ottavo secolo d.C. e definito nel suo aspetto attuale nella seconda metà del Quattrocento sotto il pontificato di Sisto IV.

Ciascun autore è chiamato a ideare un progetto site specific variabile sotto il profilo della durata (uno o più giorni) e della natura operativa (visivo, performativo, plastico, musicale…). Il quarto appuntamento è stato affidato a Domenico Mangano (Palermo, 1976), già da tempo attivo sulla scena espositiva internazionale che comprende tra l’altro mostre personali al Museo Hendrik C. Andersen, Roma (2008), e la partecipazione a La Folie de la Villa Medicis, Roma, Accademia di Francia (2001); Exit, Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (2002); Manifesta 4, Francoforte (2002); Modern times, Nuoro, Man (2005); XIV Quadriennale, Roma (2005); Italics, Venezia – Chicago (2008 – 2009); Passaggi in Sicilia, Palazzo Riso, Palermo (2009).

Guido Van Der Werve e le regole degli scacchi

Guido Van Der Werve torna alla galleria Monitor di Roma e lo fa in grande stile. L’opening del 21 settembre oltre ad attirare un folto pubblico ha offerto agli astanti la meraviglia di una visione artistica completa, interdisciplinare e soprattutto poetica. Per Minor Pieces, l’artista ha infatti presentato un video, una serie di fotografie, una performance ed un concerto per archi, il tutto incentrato sulla matematica e sul mistero di rebus irrisolti, nuclei centrali di tutte le cose visibili ed invisibili. Van Der Werve parte dal gioco degli scacchi per formulare teorie celesti, il suo lavoro corre sul filo di movimenti minimi disegnati su una scacchiera ideale che regola il tempo, lo spazio e la natura del destino umano.

Ed ancora tattiche e mosse scacchistiche ritornano nelle opere fotografiche e nel film di quaranta minuti girato in tre location diverse tra il Marshall Chess Club di Manhattan, il vulcano attivo del monte St Helens e la valle di Sant’Andrea in California, come a voler ribadire la costante presenza di un fato pre-organizzato e regolato da schemi ben precisi.

Tania Bruguera offre cocaina durante una performance

L’artista cubana Tania Bruguera già nota al grande pubblico per la sua proverbiale spregiudicatezza ne ha combinata un’altra delle sue. Nel 2008 durante Art Basel Miami l’artista aveva organizzato una performance del tutto speciale durante la quale alcuni ospiti venivano scortati in una stanza e successivamente interrogati da alcune guardie su di un presunto complotto per uccidere il presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Questa volta però Tania Bruguera ha superato se stessa. Durante una performance tenutasi agli inizi di settembre a Bogota in Colombia, precisamente all’auditorium della Facoltà di belle arti della Universidad Nacional,  l’artista ha offerto al suo pubblico alcune strisce di cocaina. La droga è stata posizionata su di un vassoio e successivamente servita da una sorta di cameriere. Le reazioni a tale sbalorditiva azione artistica sono state varie, secondo quanto riportato dal quotidiano locale El Tiempo la maggior parte dei presenti in sala erano convinti di assistere ad uno scherzo, una banale messa in scena.

Scandalo, un uomo nudo sul quarto plinto di Trafalgar Square

Novità dal quarto plinto di Trafalgar Square dove il progetto di Antony Gormley One & Other sta letteralmente catalizzando l’attenzione di tutto il mondo e portando in piazza la stragrande maggioranza del popolo londinese.

Come ben ricorderete il nostro beniamino ha deciso di creare un’installazione composta da persone comuni che a turno passano un’ora sul plinto svolgendo attività varie o performance. Fin dalla presentazione del progetto si era temuto per possibili comportamenti poco consoni delle “opere” in mostra e ieri come volevasi dimostrare le paure sono divenute realtà. Mr Holwell è infatti salito sul plinto e si è denudato mostrandosi alla folla così come mamma l’ha fatto.

Martin Creed trasforma la danza in una partita a scacchi

Ha vinto il Turner Prize per la sua opera The Lights Going On and Off e lo scorso anno una sua creazione dal titolo Work No 850 ha fatto correre degli atleti all’interno del Tate Britain. Oggi il celebre artista inglese Martin Creed creerà un balletto, curando coreografie, musiche, set e persino l’illuminazione.

L’artista ha già cominciato a lavorare all’opera intitolata Work No 1020 assieme al corpo di ballo del Sadler’s Wells theatre di Londra. La performance è prevista per il prossimo ottobre come parte integrante del programma della Frieze art fair. Come si addice ad un artista che si avvale di rigorose strutture e restrizioni per le sue opere, Martin Creed userà solamente 5 figure del balletto classico, ed a ognuna di esse l’artista ha già assegnato una corrispondente nota musicale.

Un’ora d’arte anche per te

L’arte contemporanea è sempre più grintosa, la sua voglia di far breccia nei cuori degli appassionati diventa ogni giorno più forte. Ormai se ne parla in ogni contesto, nei quotidiani, nei magazine, nei siti internet, nei palinsesti, sembra che solo l’arte contemporanea sia in questo momento l’unica grande scoperta in grado di catalizzare attenzione.

Nel corso degli ultimi anni sono in molti ad aver capito che l’arte non rappresenta solamente la libera espressione della cultura od un investimento economico ma anche un’importante opportunità di far conoscere la propria immagine oltre che un veicolo per attirare masse di pubblico da ogni parte del globo. Le aziende si sono da tempo mosse a sostegno dell’arte contemporanea con enorme ritorno pubblicitario e consensi postivi da appassionati ed addetti al settore.

Il mondo dell’arte contro le violenze sugli animali

 La National Coalition Against Censorship e la College Art Association hanno sporto denuncia presso la corte suprema degli Stati Uniti per un caso di crudeltà nei confronti degli animali. Il caso riguarda il 68enne Robert J. Stevens della Virginia che è stato accusato di aver venduto alcuni video contenenti scene di lotta fra pit bull. Stevens che ha inoltre scritto un libro dal titolo Dogs of Velvet and Steel circa l’allevamento dei pit bull è stato condannato a 37 mesi di prigione per aver prodotto materiale multimediale con atti di violenza contro gli animali.

La legge ammette eccezioni per opere che mostrino seri intenti artistici ma c’è il rischio che giudici e pubblici ministeri interpretino questa legge in maniera del tutto personale, evitando di riconoscere quelle opere che davvero rappresentano un serio esempio di avanguardia e di arte concettuale. D’altro canto non è la prima volta che un artista subisce le ire della legge o della censura, basti pensare a Marcel Duchamp e Andy Warhol. C’è da dire che andrebbero comunque ben analizzate quelle opere che potrebbero nascondere una reale minaccia contro poveri animali indifesi.

Zhang Huan mette in scena il Samele di Handel

Il famoso artista contemporaneo cinese Zhang Huan non è certo nuovo alla performance art, ma il prossimo autunno egli porterà la sua esperienza su tale disciplina artistica ad un nuovo livello.

La KT Wong Foundation e Théâtre Royal de la Monnaie, il teatro dell’opera del Belgio, hanno infatti scelto Zhang Huan come direttore e disegner di una nuova produzione del Semele di George Frideric Handel. L’evento coincide con il 250esimo anniversario dalla morte del grande compositore tedesco. L’opera è fondata sulla mitologia greca e narra le complicate relazioni tra dei e comuni mortali ed i sentimenti di gelosia tra gli dei.

Anselm Kiefer si da al teatro

Per celebrare il ventesimo anniversario dell’Opéra Bastille di Parigi, Gerard Mortier, direttore dell’Opéra national de Paris ha ingaggiato il grande artista Anselm Kiefer per l’intera creazione di stage, set e costumi di una grande performance visiva e musicale, in collaborazione con il compositore Jörg Widmann che ha scritto per l’occasione uno spartito originale.

Questa eccezionale manifestazione è del tutto in linea con il pensiero del direttore Mortier che è da sempre impegnato ad avvicinare lirica e teatro alle altre discipline artistiche. Per questa ultima produzione sotto la sua egida Mortier ha voluto creare un potente incontro tra teatro, pittura, scultura e musica sottolineando la grande apertura dell’Opéra de Paris alla ricchezza delle pratiche interdisciplinari connesse all’arte contemporanea.

Tania Bruguera alla Fondazione Merz di Torino

I’ll give you just enough to keep you from dying- Study for Endgame è il primo dei quattro appuntamenti di Meteorite in Giardino, una rassegna di arte visiva a cura di Maria Centonze. Il titolo dell’iniziativa prende spunto da un’opera di Mario Merz del 1976.

Lo spazio esterno della Fondazione, in particolare la “vasca”, che conteneva i sylos della ex centrale termica, ospiterà le installazioni che resteranno visibili fino alla domenica successiva a ogni evento.

Nelle vasche della Fondazione, Tania Bruguera creerà le condizioni necessarie per una comunicazione individuale e collettiva attraverso una selva di microfoni e amplificatori i cui cavi di collegamento costituiranno un vero e proprio tetto sotto il quale i visitatori potranno muoversi prendendo parte direttamente all’azione.

Che fare? ci pensa Dan Perjovschi

Che fare?/What Is To Be Done? è un ciclo di eventi partito il 3 aprile negli spazi del Castello di Rivoli. Ogni appuntamento si tiene in una differente area del museo e coinvolge alcuni tra i protagonisti della performance contemporanea.

Che fare? prende il titolo dalla celebre opera di Mario Merz che, realizzata nel vivo della contestazione del 1968, riflette sul dubbio perenne che accompagna l’artista nel relazionarsi con il mondo.

La Performance art nasce negli anni Sessanta e si sviluppa ampiamente negli anni Settanta, anche se esempi di azioni performative si contano già nei primi anni del secolo scorso con le manifestazioni dei dadaisti e dei futuristi. Genere oggi ampiamente riscoperto, la performance occupa un ruolo rilevante nell’arte dei nostri giorni – tra permanenza ed effimero.

Fatevi Misurare da Roman Ondák al MoMa di New York

Il MoMa, Museum of  Modern Art di New York cala per l’ennesima volta il suo asso. La famosa istituzione museale statunitense non paga dell’attuale calendario espositivo tra cui figurano i nomi di Aernout Mik, León Ferrari e Mira Schendel è in procinto di inaugurare il 24 giugno prossimo Measuring The Universe, di Roman Ondák.

L’evento rappresenta il 4° appuntamento dedicato ad una serie di performance che ha già visto tra le sue fila nomi del calibro di Tehching Hsieh, Simone Forti ed Yvonne RainerMeasuring the Universe (2007) è un’opera di recente acquisizione per il MoMa, si tratta di una performance in cui l’altezza di ogni visitatore è annotata sul muro dello spazio espositivo da un operatore del museo adibito ad annotare il nome del visitatore e la data dell’effettiva misurazione in corrispondenza dell’altezza massima della persona misurata.