
La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino apre il 24 ottobre una nuova stagione espositiva di grandi mostre legate alla storia e all’identità collezionistica del proprio patrimonio. L’impegno sin qui sostenuto dal museo nell’approfondire lo studio dell’arte degli anni Cinquanta ci offre ora un solido punto di partenza e un invito a proseguire oltre quel limite cronologico, verso un’approfondita considerazione di tutte le espressioni che a partire dal decennio successivo svilupparono in mille direzioni le più radicali implicazioni estetiche che quella prima grande stagione internazionale della pittura aveva raggiunto, tanto negli Stati Uniti quanto in Europa.
La principale eredità di Pollock – per usare le parole di Kaprow – era l’azione, il gesto liberato, il muoversi del corpo dell’artista in uno spazio fatto di dipinti che erano tracce di quella danza tra tele e colori. A quella traccia e a quello spazio costruito attraverso la forza generativa di un’azione è dedicata la mostra Il Teatro della Performance. Peter Brook, uno dei maggiori teorici del teatro contemporaneo, ha affermato che è sufficiente che il corpo di una persona attraversi lo spazio perché attorno a quell’azione, per quanto minima, si articoli in potenza tutta l’energia del teatro.




La National Coalition Against Censorship e la College Art Association hanno sporto denuncia presso la corte suprema degli Stati Uniti per un caso di crudeltà nei confronti degli animali. Il caso riguarda il 68enne Robert J. Stevens della Virginia che è stato accusato di aver venduto alcuni video contenenti scene di lotta fra pit bull. Stevens che ha inoltre scritto un libro dal titolo Dogs of Velvet and Steel circa l’allevamento dei pit bull è stato condannato a 37 mesi di prigione per aver prodotto materiale multimediale con atti di violenza contro gli animali.