Sedicesima edizione per artecinema, Festival Internazionale di Film sull’Arte Contemporanea

Da giovedì 13 a domenica 16 ottobre 2011 torna a Napoli artecinema, il Festival Internazionale di Film sull’Arte Contemporanea, curato da Laura Trisorio. Giunto alla sua sedicesima edizione, il Festival, diviso in tre sezioni, Arte e Dintorni, Architettura, Fotografia, presenta al grande pubblico le diverse realtà dell’arte contemporanea attraverso una selezione di documentari sui maggiori artisti, architetti e fotografi degli ultimi cinquant’anni con interviste, biografie filmate e narrazioni montate con materiali d’archivio.

Al Teatro Augusteo di Napoli saranno presentati, nei giorni della manifestazione, oltre venti documentari – la maggior parte in prima nazionale – ricercati direttamente presso i registi e i produttori in tutto il mondo. Le proiezioni, in lingua originale con traduzione simultanea in cuffia, saranno intervallate da incontri-dibattito con i registi, gli artisti e i produttori. Nella sezione Arte e dintorni si potranno vedere, tra gli altri, filmati dedicati a: Marina Abramović, Bansky, Jean Michel Basquiat, Olafur Eliasson, Antony Gormley, Rebecca Horn, Anish Kapoor, Vik Muniz, Niki de Saint Phalle & Jean Tinguely, Luigi Ontani, Nam June Paik, Pipilotti Rist, Sol LeWitt, William Kentridge oltre ai collezionisti Herb e Dorothy Vogel.

UniverZi DiverZi, Due giorni di performance artistiche, laboratori, esposizioni, musica, danza e cucina per Space Metropoliz

Sabato 8 e Domenica 9 Ottobre 2011 il Metropoliz, l’occupazione meticcia di via Prenestina, 913 a Roma apre ancora una volta le porte all’arte nell’ambito del “cantiere cinematografico” di Space Metropoliz. Le basi di” Big Rocket”, il Grande Razzo che traghetterà  i metropoliziani sulla Luna sono state approntate: “UniverZi DiverZi” è la risposta di visionari d’ogni sorta alla chiamata lanciata per partecipare tutti insieme alla sua festosa progettazione condivisa.

Antonello Viola, trasferirà al Metropoliz il suo studio di pittore per un giorno, chiedendo ospitalità a una delle famiglie che vivono nell’ex fabbrica. Ad ospitarlo saranno peruviani, marocchini, etiopi, rom rumeni, ucraini, italiani? Angelo Bellobono, con la sua installazione “Tutte le lune del mondo”, porterà i volti di uomini, donne e bambini del Metropoliz a librarsi leggeri nell’aria, oltre l’alto muro di cinta che li separa dalla città, a metà strada tra il cielo e la terra. In ogni angolo dell’ex-salumificio l’arte sarà di casa. Sulla torre ancora visitabile il telescopio di Gian Maria Tosatti, e negli essiccatoi l’installazione di Guendalina Salini (visitabile fino a domenica 9 e poi riproposta a partire dal 13 ottobre alla Casa dell’Architettura).

Gli storici murales di Los Angeles hanno i giorni contati?

Come molti di voi ben sapranno, Los Angeles è la capitale mondiale dei murales. Il popolo losangelino ha da tempo intrecciato un intenso rapporto con questa meravigliosa tecnica espressiva, tanto che la storia della città è praticamente scritta sulle sue mura, divenute ormai dei veri e propri libri illustrati catalizzatori di energia creativa.

Attualmente Los Angeles può vantare la sbalorditiva cifra di oltre 2000 murales, eseguiti perlopiù dagli anni ’70 fino al 2006. Parliamo del 2006 poiché fino a quella data le istituzioni cittadine avevano istituito un programma di salvaguardia e promozione di questa forma di street art, provvedendo persino a restaurare le opere troppo deteriorate. Questo perché già dal 1980 i murales vennero promossi a forma di arte pubblica e nel 1984, molte opere furono commissionate dall’amministrazione cittadina in occasione dei giochi olimpici di Los Angeles.

Short stories 3 – Come le lucciole

CHI: Mario Airò (1961 – Pavia), Tony Brown (1970 – Louisiana), Claude Collins-Stracensky (1975 – Lakewood), Paolo Gonzato (1975 – Busto Arstizio), Franco Guerzoni (1948 – Modena), Eva Marisaldi (1966 – Bologna), Katja Mater (1975 – Olanda), Liliana Moro (1961 – Milano), Nathaniel Rackowe (1975 – Londra), Davide Tranchina (1972 – Bologna), Mark Aerial Waller (1969 – High Wycombe), Silvio Wolf (1952 – Milano).

DOVE: Galleria Nicoletta Rusconi – Milano

QUANDO: 16 settembre – 5 novembre 2011

COSA: Marco Tagliafierro ha invitato il nutrito gruppo di artisti a riflettere sul pensiero pasoliniano attraverso un’opera di Georges Didi-Huberman: Come le lucciole. Una politica delle sopravvivenze. Le lucciole diventano simbolo di eccezione, ognuno di noi può essere lucciola, emanare luce, e librarsi in azioni liberatorie, essere inafferabili per un attimo. Pasolini credeva, nella sua visione drammatica, che le lucciole fossero scomparse, inghiottite dal neo-capitalismo. In realtà esistono ancora, piccole e nascoste, ma resistenti.

Il mondo dell’arte tra 1% e 99%

Voi, proprio voi che state leggendo le mie parole in questo esatto momento. Sono sicura che fra di voi c’è un altissimo numero di giovani artisti, giovani giornalisti, giovani galleristi, giovani curatori e giovani critici. Sto parlando di gente che ha deciso di intraprendere una dura scalata sul ripido monte della scena dell’arte, gente che ha studiato e si è laureata o magari è divenuta maestro d’arte o ancora ha preso parte ad un costosissimo master.

Sto parlando di gente che mangia pane e arte da quando ricorda di avere dei ricordi, che la mattina si sveglia e la prima cosa che fa è aprire un magazine d’arte, che non si perde una mostra nella sua città, che quando va in vacanza non dimentica mai di visitare musei e gallerie locali e molte volte viaggia proprio in funzione dell’arte. Sono le stesse persone che lottano per entrare in una scuderia di qualche galleria che venda le loro opere senza specularci sopra, che lavorano come assistenti di galleria, scrivono tonnellate di articoli e curano mostre su mostre.

Riparte la stagione espositiva con START GENOVA

Per il settimo anno, dal 2005, START GENOVA vede coinvolte le gallerie di arte moderna e contemporanea, aderenti all’Associazione START, che quest’anno inaugurano le proprie mostre collettivamente venerdì 7 ottobre 2011 dalle ore 18.00 alle ore 24.00.

Le mostre nelle ventiquattro gallerie offrono un vasto panorama artistico, con presenze internazionali (Australia, Islanda, Ungheria), che spazia dalla pittura alla fotografia, dalla scultura all’incisione e alle installazioni ambientali. Le mostre rimangono visitabili mediamente per un mese. Le sedi delle gallerie dislocate nel centro storico di Genova, prevalentemente pedonale, fanno di START GENOVA, una manifestazione di grande richiamo e vivacità che coinvolge sia gli addetti ai lavori e gli appassionati sia il pubblico meno abituato a frequentare l’Arte Contemporanea.

Claes Oldenburg e il pennello più grande del mondo

Spesso le opere di arte pubblica si tramutano in un ricettacolo di bizzarrie, errori ed orrori che le amministrazioni propinano al malcapitato cittadino, il quale non può far altro che subirle senza diritto di risposta. A tal proposito, non molto tempo fa L’Espresso ha pubblicato un divertentissimo articolo dal titolo Piazza che vai, bruttura che trovi, dove vengono elencati alcuni monumenti sparsi su tutto il territorio del nostro martoriato Stivale.

C’è l’ormai celebre statua di Papa Giovanni Paolo II di Roma realizzata da Oliviero Rainaldi, quella di Don Camillo e Peppone di Brescello realizzata da Mario Rebeschini, quella dedicata ad Indro Montanelli realizzata da Vito Tongiani nei giardini pubblici di Milano e quella dedicata a Manuela Arcuri realizzata da Salvatino De Matteis per Porto Cesareo. Ovviamente la bella abitudine di posizionare dei monumenti di dubbio gusto nelle piazze cittadine non è un marchio registrato in Italia ma una pratica diffusa in tutte le nazioni del globo.

Short stories 2 – FaR EasT

CHI: Tre artisti coreani: Yulim Song (1983 – Seoul), Jin Han Lee (1982 – Seoul) e Sea Huyn Lee (1967 – Geoje Island), assieme a quattro giapponesi: Kyoko Kanda (1977 – Tokyo), Shimon Minamikawa (1972 – Tokyo), Takako Kimura (1974 – Chiba) e Nobuyoshi Araki (1940 – Tokyo).

DOVE: Galleria Zonca & Zonca – Milano

QUANDO: 15 settembre – 28 ottobre 2011

COSA: La mostra collettiva si prefigge di delineare il panorama dell’arte asiatica attuale attraverso alcuni dei suoi attori. Se non consideriamo le fotografie di Araki, unico “anziano” esposto, che non sono certo nuove o innovative, anche se a mio parere le sue polaroid di fiori sono sempre apprezzabili, ci troviamo di fronte ad una mostra abbastanza fresca e piacevole. Le opere di Takako Kimura rientrano nel cliché dell’estica da manga: scatole laccate in cui vengono disposti piccoli oggetti come pupazzetti e miniature di cibo.

Pranzi ed altre spese fantasma, il museo chiude i battenti dopo soli sei mesi

A volte, quando si tratta di istituire un nuovo polo museale, le amministrazioni pubbliche sono capaci di rimediare sonore cantonate. Di musei di arte contemporanea ve ne sono sicuramente molti ma c’è sempre un progetto pronto per riqualificare un area urbana disagiata o una città un poco in ombra. Tali intenti sono sicuramente nobili ma quando si parla di sviluppare un’architettura monumentale, creata da un archistar pluricelebrato, bisognerebbe andarci con i piedi di piombo e valutare attentamente ogni aspetto.

Una volta creato il contenitore bisogna avere i soldi e le abilità per mettere al suo interno i tanto sospirati contenuti. Purtroppo molte amministrazioni misurano tutto con l’effetto Bilbao, dove il Guggenheim di Frank Gehry ha di fatto portato alla ribalta una città che in passato non aveva poi molto da offrire al turismo internazionale. Ecco quindi che secondo questo schema collaudato, giusto sei mesi fa ad Avilés (cittadina della Spagna che dista circa 290 chilometri da Bilbao) è sorto il Niemeyer Center.

Chiara Dynys – Clean Your Eyes

Il 15 Ottobre 2011 la Galleria Fumagalli di Bergamo inaugura la quarta personale di Chiara Dynys nei suoi spazi. Per l’occasione l’artista espone in anteprima italiana”Clean Your Eyes”, il progetto che ha sviluppato nell’ultimo anno della sua ricerca, e che sarà esposto nel corso del 2012 in prestigiose tappe europee. Il progetto e` realizzato attraverso una fase di ricerca fotografica svoltasi principalmente in Italia, in Argentina e in Siria e una fase plastica, per cui sono state realizzate le “cornici” monocromatiche aggettanti gia` appartenenti per forma e concetto al linguaggio artistico di Chiara Dynys.

La serie di immagini, che si rivelano per quello che sono -monocromi/paesaggi – solo a un occhio paziente e “ripulito”, si inscrive in cornici “barocche”, molto evidenti e “ingombranti”, realizzate in gesso dello stesso colore di base dell’immagine incorniciata, bianco, azzurro, rosso e oro. Il tema del fuoco, dell’aria del ghiaccio e dei deserti, che si mostra nelle opere attraverso la simbologia del colore, è inteso non in maniera colta ma elementare: sono la matrice del diluvio di immagini a cui siamo sottoposti ogni giorno e sono la base per la costituzione del mondo visibile. Diverse interpretazioni dei quattro elementi sviluppano differenti linguaggi, distinguono dalla radice diverse culture, raccontano la nostra storia ma anche la preistoria.

Tacita Dean, Richard Prince e tante altre mostre in giro per il mondo

Eccoci giunti al nostro consueto appuntamento con le mostre da non perdere in giro per il mondo. In questo torrido mese di ottobre, se siete ancora in vacanza o dovete ancora partire, non lasciatevi sfuggire questi gustosissimi appuntamenti:L’OCMA, Orange County Museum of Art di Los Angeles propone Two Schools Of Cool dal 9 ottobre 2011 al 22 gennaio 2012. La mostra presenta al pubblico le opere di 5 team di celebri artisti. I Team sono rispettivamente formati da un artista losangelino ed un nome affermato della scena internazionale. Tra le coppie spiccano quelle di John Baldessari e Shana Lutker, Allen Ruppersberg e Amanda Ross-Ho, Robert Williams e Ed Moses. Nella parte finale della mostra saranno presentate 5 installazioni create appositamente dai team creativi.

Se invece vi trovate a Londra non perdetevi Tacita Dean alla Turbine Hall del Tate Modern, in onda dall’11 ottobre 2011 al’11 marzo 2012. Per l’occasione l’artista ha deciso di installare un’immersiva e gigantesca installazione video, perfetta per le enormi sale dello spazio targato Unilever Series. A Bruxelles c’è invece Richard Prince con l’evento The Fug, ospitato dal 9 ottobre al 5 novembre dalla Galerie Almine Rech. Dopo le noie legali Prince ha deciso di rispolverare il suo corpus di opere risalenti alla Pictures Generation. Aspettatevi i suoi Marlboro men a cavallo.

Zaha Hadid e lo Stirling Prize: un amore senza fine tra mille polemiche


Quando si parla di premi e concorsi legati al mondo della cultura siamo soliti pensare ai meccanismi non troppo chiari, ai favoritismi, alle polemiche di pubblico e critica e chi più ne ha più ne metta. Parlando invece di architettura saremmo portati a pensare che tutti questi meccanismi non esistano. Ed invece anche nel mondo degli archistar le vicende poco chiare sono all’ordine del giorno, ma partiamo dal principio.

Nei giorni scorsi si è svolta la cerimonia di premiazione dello Stirling Prize, ambito e prestigioso alloro britannico organizzato dal Royal Institute of British Architects o, se preferite, RIBA. Il premio è riservato ai migliori progetti architettonici realizzati durante l’anno in corso. Per il 2011 la selezione finale comprendeva nomi pluriblasonati come O’Donnell and Tuomey, selezionati per il progetto An Gaelaras, AHMM per l’Angel Building, David Chipperfield Architects per il Folkwang Museum, Bennetts Associates per il Royal Shakespeare Theatre, Hopkins Architects per il Velodrome ed anche Zaha Hadid per la scuola Evelyn Grace Academy di Londra.

VIDEOit 2011 – INTERVALLO MEDITERRANEO


Alla dodicesima edizione di attività del festival dedicato alle creazioni audiovisive d’artista provenienti da paesi dell’area mediterranea, Artegiovane quest’anno ha deciso di dedicare uno special focus su una serie di temi e problematiche più ampie, così come testimoniate dalla complessa situazione politica in pieno corso di trasformazione in molti paesi del Medio Oriente. La rassegna dunque intende offrire non solo un programma sostanzialmente rinnovato, nel corso delle tre serate (5-7 ottobre) sempre presso la Fondazione Merz, a Torino, ma si articola offrendo nuovamente una serie di appuntamenti con la danza contemporanea, mantenendo il carattere interdisciplinare dimostrato negli anni.

Supermarket dell’arte in crisi? Gagosian chiude il suo Store di Madison Avenue

 Quella del supermaket dell’arte contemporanea è oramai divenuta una vera e propria moda all’interno di un sistema sempre più alla disperata ricerca di soluzioni per un mercato stitico. Teorizzato da Charles Saatchi e messo in pratica da Larry Gagosian, l’art supermarket è il nomignolo attribuibile alle attività di dealers internazionali che decidono di aprire numerose sedi in tutte le parti del globo, colonizzandolo alla stregua di una partita a Risiko.

Il supermarket dell’arte non rappresenta però un reale tempio dell’arte, in quanto è facile trovarvi opere costosissime di artisti-meteore che scompaiono così come erano apparsi, in un battibaleno. Ne consegue che per i poveri collezionisti, turlupinati da quotazioni fuori dal mercato, si prospetta un magro futuro all’interno del quale vendere l’opera dell’ex artista del momento rappresenta una titanica impresa. Il mito del supermarket dell’arte è però una chimera che potrebbe trasformarsi in un brutto sogno, visto che a forza di espandersi si rischia di far la fine di Napoleone in Russia. In questi ultimi giorni è inoltre accaduto un fatto molto strano: proprio il colosso Gagosian ha fatto registrare una singolare battuta d’arresto.