Artsicle e la vendita di “croste” online

Collezionare opere d’arte è senz’altro un’attività dispendiosa e non sempre redditizia. Molti investimenti infatti si rivelano fallimentari e c’è sempre il rischio di pescare la “carta” sbagliata da un mazzo decisamente cospicuo. Alcuni collezionisti però acquistano opere per il solo privilegio di possedere una creazione unica, in grado di suscitare emozioni e deliziare la vista. Il vasto mare di internet propone diverse piattaforme per l’acquisto di opere d’arte. Si va dai multipli in edizione limitata sino alle opere uniche di quotati artisti internazionali. Alcune case d’asta inoltre hanno da qualche tempo lanciato le aste online e con la Vip Art Fair è ora possibile assistere ad  una fiera d’arte virtuale.

Non sempre però l’offerta è di alta qualità. In questi giorni un’altra nuovissima piattaforma online si inserita in questo vasto spettro di offerte. Si tratta di Artsicle, sito che si propone l’obiettivo di offrire al pubblico opere d’arte originali, accessibili a tutti. Il meccanismo funziona più o meno così, Artisicle invita i migliori artisti emergenti della scena newyorchese ( questo secondo il loro parere) a far parte del proprio circuito.

Posso errare ma non di core. Passato prossimo e futuro anteriore dell’Italia

In occasione delle celebrazioni per il 150mo dell’Unità d’Italia, giovedì 17 marzo, la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone inaugura Posso errare, ma non di core. Passato prossimo e futuro anteriore dell’Italia, una ricostruzione della storia artistica del nostro Paese, che ipotizza un ponte fra il passato recente e il futuro a venire attraverso venti opere d’arte che hanno contraddistinto il decennio appena trascorso.

Questa esposizione è un’occasione per cercare di porre delle basi a delle riflessioni che tracciano un’ipotetica storicizzazione dell’arte dei nostri giorni. La mostra nasce come declinazione di un progetto comune, di un network creato sull’intero territorio nazionale da musei e centri di ricerca appartenenti all’AMACI, che hanno intrapreso una cooperazione per la promozione dell’arte contemporanea secondo una logica, versatile e modulare al tempo stesso.

Vip Art Fair paga i danni

Lo scorso mese vi avevamo dato notizia dell’inaugurazione della prima edizione della Vip Art Fair, esperimento unico nel suo genere che di fatto ha portato su internet una vera e propria fiera dedicata all’arte contemporanea. L’evento era stato lanciato in pompa magna ed ottenuto il nostro press pass, noi di Globartmag siamo andati a curiosare in giro per gli stand virtuali presenti all’attesissima fiera. Una cosa però ci è subito saltata all’occhio, vale a dire l‘incredibile lentezza del sito pesantemente sovraccaricato da milioni di visitatori di tutto il mondo.

Il sito della VIp Art Fair prevedeva anche una chat dove gli utenti potevano parlare con gli assistenti di galleria per chiedere informazioni sulle opere esposte e quanto altro. Inutile dire che poche ore dopo l’inaugurazione dell’evento, anche la chat si è rovinosamente “impallata”, rendendo assai frustranti gli scambi epistolari tra clienti e gallerie. Anche la nostra redazione ha impiegato più di un’ora per visitare solo una manciata di stand e ammirare qualche decina di opere.

Black Swan: il cinema di Darren Aronofsky

Una delle arti che, a mio parere, riesce a mantenere la sua produttività pur situandosi nell’universo della mercificazione globale è il cinema. Seppur con fasi alterne, ogni anno riusciamo a fare esperienza di lungometraggi di garnde valore. Black Swan (in italiano Il cigno nero), dell’ormai noto regista americano Darren Aronofsky, è l’ennesimo capolavoro che il cinema  ci offre.

Non mi  dilungo sulla tecnica che è argomento che non mi compete e che appare abbastanza evidente sin da un primo sguardo. Fotografia eccellente, riprese peculiari che esaltano la tensione dei personaggi, ottimi interpreti, scenografie suggestive. Lui, Aronofsky, abbiamo imparato a conoscerlo con film di grande spessore quali il claustrofobico π – Il teorema del delirio, o l’allucinato Requiem for a Dream, o ancora con il poetico e crudo personaggio, interpretato da Mickey Rourke in The wrestler. Black Swan non è che l’ennesima prova di una bravura fuori dal comune, della ricerca di un nuovo linguaggio a cui ogni volta si aggiunge un tassello in più.

Michelangelo Pistoletto al MAXXI

Michelangelo Pistoletto: Da Uno a Molti, 1956-1974 e Cittadellarte sono le due mostre che il MAXXI, in coproduzione con il Philadelphia Museum of Art, dedica al grande Maestro italiano, dal 4 marzo al 15 agosto 2011.  Michelangelo Pistoletto: Da Uno a Molti, 1956-1974, con più di 100 lavori provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e americane, racconta uno degli artisti italiani viventi più importanti a livello internazionale, riconosciuto come figura chiave dell’arte contemporanea, uno degli esponenti fondatori dell’Arte Povera e figura di riferimento per le giovani generazioni, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2003, considerato negli Stati Uniti un anticipatore delle pratiche artistiche di partecipazione collaborativa.

Cittadellarte è un focus sull’omonimo laboratorio creativo fondato Pistoletto a Biella nel 1998, dove l’arte ancor di più si fa rete, in diretta interazione con la società. Il progetto prende come punto di partenza le pratiche artistiche sperimentali avviate negli anni Sessanta che prevedevano il coinvolgimento e la partecipazione attiva del pubblico.

Il Giovane artista eterno ed il Giovane artista premio

Giovane artista, talento emergente. Etichette sempre più abusate dal sistema, lame a doppio taglio che in molti casi possono ritorcersi contro chi le impugna come luccicanti trofei da offrire al mercato. Il nostro paese è pieno di giovani artisti e gallerie, fondazioni e quanto altro li coccolano per un periodo limitato, nella speranza di trovare al più presto una gallina dalle uova d’oro da spremere a dovere. Essere giovani artisti di talento è però cosa assai ardua, anche se va detto che l’Italia abbonda di figure interessanti destinate a “sfondare”, prima o poi. A far da cornice a questi veraci ed impegnati ricercatori dell’arte vi è però un nucleo di “soliti noti” che tenta di confondere le acque per continuare a vivacchiare all’interno della scena. Questo nucleo è suddiviso in varie categorie che noi prontamente vi offriamo qui di seguito:

Giovane artista premio – si tratta di una categoria che solitamente vince prestigiosi concorsi e residenze messe in palio da blasonate fondazioni. Per qualche tempo il giovane artista premio riesce ad accaparrarsi allori multipli in diverse discipline e nello stesso anno. Trascorso il termine del suo “mandato” è destinato ad infoltire la schiera dei dimenticati ma continuerà a vincere qualche premio  ogni tanto, per sbarcare il lunario.

Laurie Anderson, Trisha Brown e Gordon Matta-Clark conquistano Londra

Questa primavera la Barbican Art Gallery di Londra presenterà al pubblico un evento imperdibile che riunirà in un sol colpo tre grandi figure dell’arte contemporanea internazionale, vale a dire Laurie Anderson, Trisha Brown e Gordon Matta-Clark, veri e propri pionieri della Downtown Scene della New York del 1970. L’evento, in visione dal 2 marzo fino al 22 maggio 2011 rappresenta un’importante piattaforma che permetterà al pubblico di esaminare gli approcci sperimentali e spesso arditi, adottati da queste tre figure di spicco della scena artistica di Manhattan.

Performance artist e musicista Laurie Anderson, coreografa Trisha Brown ed artista visivo Gordon Matta-Clark, i tre erano amici e partecipanti attivi all’interno della comunità artistica di New York ma anche tre artisti estremamente malleabili, in grado di passare in modo fluido da una tecnica all’altra, adottando seminali soluzioni di continuità. La mostra, curata da Lydia Yee, riunisce circa 160 opere di Anderson, Brown e Matta-Clark, molte rare ed alcune presentate per la prima volta fuori dai confini della Grande Mela.

Zimmerfrei alla Nuova Accademia di Belle Arti Milano

Martedì 1 marzo, presso la Nuova Accademia di Belle Arti Milano, si terrà la proiezione dell’ultimo lavoro video del gruppo Zimmerfrei, LKN Confidential. Il film è stato girato in una singolare strada di Bruxelles, rue de Laeken/Lakensestraat. La via ha da sempre una vocazione commerciale e il grande boom degli anni ’60 è tuttora evocato come la belle époque, eppure negli ultimi venticinque anni la costruzione dei grandi centri commerciali della vicina rue Neuve/Nieuwstraat e altre maldestre operazioni immobiliari l’hanno fatta piombare in un periodo di decadenza.

A poco è valso il tentativo di rilanciare rue de Laeken offrendo affitti convenzionati a gallerie d’arte e associazioni no profit: l’economia stenta a ripartire e la strada si è assestata in una sorta di tempo lento in cui convivono botteghe tramandate da generazioni (la drogheria, il fiorista), famiglie di panettieri e solitari barbieri che abitano nel retrobottega, prostitute e papponi, un bar dedicato a Che Guevara e uno al cane del proprietario, e poi agopuntori, architetti, spacciatori, collezionisti e ristoratori dalle alterne fortune, la sede del teatro nazionale fiammingo, il museo della franco-massoneria e tre dei più antichi templi massonici della città.

A Madrid una cattedrale costruita con…rifiuti

La Sagrada Familia non è l’unico edificio sacro attualmente in costruzione in terra spagnola. Esiste infatti un’altra chiesa, molto particolare, che da circa 50 anni è in fase di crescita in un tranquillo quartiere di Madrid. Questo monumento sacro è totalmente costituito da materiali di scarto e Justo Martinez ci ha lavorato, in totale solitudine, da quando è stato costretto a lasciare la sua vita monacale per problemi di salute.

Justo Martinez ha costruito la sua cattedrale con materiale di recupero ed ora deve solo finire qualche particolare come il tetto ed alcune finestre, ovviamente mancano anche i permessi per aprire il luogo al pubblico.

Street art made in U.K., non solo Banksy

Ben Eine

In questi ultimi giorni il celebre art magazine Artinfo ha stilato una lista di 5 protagonisti della street art del Regno Unito, i quali molte volte finiscono per far da comparse a nomi ben più noti ma che non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi in quanto a tecnica e visionarietà . Vorremmo riproporvi questa lista nella speranza di ricordarvi dei nomi che sicuramente lasceranno un segno all’interno della storia di questa meravigliosa tecnica artistica. Si parte con Ben Eine, classe 1970, autore di enormi lettere che solitamente campeggiano sulle saracinesche dei negozi di Londra, uno stile deciso e variopinto quanto essenziale che non manca mai di stupire i cittadini della capitale britannica.

Citato anche Paul Insect, classe 1971, celebre per le sue Baby Heads, facce di bambolotti con la testa squarciata da innumerevoli figure che sembrano rappresentare i loro pensieri o comunque un reticolo di simboli decisamente affascinanti.

I Voina finalmente liberi

Passiamo rapidamente in Russia per capire cosa sta succedendo ai malcapitati artisti Leonid Nikolaev e Oleg Vorotnikov, entrambi membri del gruppo Voina che erano stati incarcerati alcuni mesi fa. I Voina, autori di performances belligeranti e rivoluzionarie, avevano infatti rovesciato un’auto della polizia durante una loro azione artistica. Dopo l’arresto la cauzione per la loro uscita di prigione era stata fissata sui 10.300 dollari ed il celebre street artist Banksy si era offerto di pagarla. Il giudice aveva però rifiutato l’offerta del nostro beniamino poichè la legge russa non ammette donazioni da parte di individui senza identità accertata.

Ebbene finalmente il duo è stato liberato, dietro pagamento della cauzione. L’accusa aveva dichiarato di non voler liberare gli artisti perchè “in tal modo avrebbero proseguito le loro attività illegali una volta fuori”. La difesa ha invece parlato di “persone che combattono per diritti civili etichettati come vandali o criminali”.

César Meneghetti – I/O_ io è un altro

Lunedì 28 Febbraio presso le sale espositive del MLAC – Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea, Sapienza Università di Roma, si inaugura la mostra I/O _io è un altro, un progetto in itinere e in progress di César Meneghetti, in collaborazione con Gli Amici, disabili mentali della Comunità di S. Egidio. La mostra è curata da Simonetta Lux e da Domenico Scudero.

In questo progetto Meneghetti indaga i confini della normalità aprendo la comunicazione tra due mondi apparentemente separati. Su questa frontiera della disabilità mentale l’artista ha sviluppato una serie di azioni dal febbraio 2010 ad oggi arrivando al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea per una prima verifica. I protagonisti, soggetti-oggetti dell’intero lavoro, da trenta anni creano e studiano nei workshop dei nove laboratori d’arte della Comunità di S. Egidio a Roma. Un’opera corale sui disabili e con i disabili, i quali si raccontano attraverso una prima serie di ritratti parlati, raccolti da Meneghetti in uno o più impianti artistici. Una serie di “mapping” di luoghi e persone a testimonianza della propria appartenenza umana senza confini.

MICHAEL FLIRI | 0O°°°oo°0Oo°O0

Dal 13 marzo al 30 aprile 2011 il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta 0O°°°oo°0Oo°O0, l’ultima opera di Michael Fliri, considerato uno dei migliori talenti della nuova scena artistica italiana, vincitore nel 2008-2009 del Premio d’artista bandito dal Museion di Bolzano in collaborazione con la Dena Foundation for Contemporary Art.

L’opera inedita presentata nella Project Room del Centro Pecci è un’azione ripresa in video che, come in altri lavori di Fliri, parte da una complessa costruzione e preparazione fisica per sviluppare con semplicità narrativa un’intensa visione immaginativa, in grado di trasportare situazioni e pratiche apparentemente consuete in una dimensione poetica.