Aste in crisi? Maurizio Cattelan gode e se la ride

Il mercato dell’arte contemporanea è strano, la sua natura frammentata e controversa fugge ogni possibile previsione e questo è ancor più evidente in tempi di crisi finanziaria come questi. C’è però un artista le cui quotazioni sembrano andar a gonfie vele, crisi o non crisi. Si tratta del nostro Maurizio Cattelan ( 49 anni ), uno dei pochi artisti italiani viventi ad aver superato i confini nazionali esportando la sua creatività in tutto il mondo. La sua ironia ed il suo senso dell’assurdo ben si sposano con questo clima di incertezza ed anche il mercato sembra reagire a suo favore.

Alla fine di giugno Sotheby’s ha tenuto un’importante asta di arte contemporanea. Quasi tutte le opere in listino sono state vendute al prezzo di stima, eccetto Mini-Me, piccola opera di Cattelan che è stata al centro di una vera e propria battaglia di offerte, dal prezzo di stima di 180.000 sterline, le quotazioni sono salite a 250.000 sterline fino a che due collezionisti per telefono hanno rialzato la cifra fino a raggiungere la bellezza di 493.000 sterline.

The Raveonettes – In and Out of Control

Quarto album per il duo Raveonettes formato da Sune Rose Wagner e Sharin Foo. Dopo due grandi dischi come l’EP Whip It On e Chain Gang Love il terzo Lust Lust Lust mi aveva proprio deluso e sinceramente non mi aspettavo troppo da questo In and Out of Control.

Bye Bye England, L’addio di Tracey Emin

Tracey Emin, la figlia ribelle del Regno Unito sta meditando su una possibile fuga dalla patria che le ha dato fama ed onori. L’artista potrebbe traversare la Manica e trasferirsi in Francia a causa del famoso 50% di tasse stabilito dal governo inglese per quanto riguarda gli introiti derivati dalle compravendite d’arte.

Tracey Emin che possiede già un’abitazione in Francia ha rilasciato una piccante intervista dichiarando di “aver seriamente preso in considerazione l’idea di lasciare la Gran Bretagna. La questione è semplice non ho nessuna voglia di pagare le tasse al 50%, calcolando questa tassa assurda più le spese per la National Insurance riguardante i contributi per la pensione alla fine rischierei di spendere 65 pence per ogni sterlina ricavata.”

Maurizio Mochetti e Massimo Grimaldi i vincitori di MAXXI 2per100


La giuria del concorso internazionale MAXXI 2per100 ha selezionato, tra gli 11 finalisti, i due progetti vincitori: l’opera per l’atrio interno ideata da Maurizio Mochetti e l’opera per l’area esterna di Massimo Grimaldi. I due lavori saranno realizzati dal MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, primo museo dello Stato dedicato alla contemporaneità progettato da Zaha Hadid, che sarà inaugurato nella primavera del 2010 a Roma.

La giuria – composta da Pio Baldi, Presidente della Fondazione MAXXI; Annamaria Tatò in rappresentanza del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti; Anna Mattirolo, direttore MAXXI Arte; Gianluca Racana, in rappresentanza dello Studio Zaha Hadid; Mario Codognato, curatore generale del museo MADRE di Napoli; gli artisti Alfredo Jaar e Giuseppe Penone – si è riunita il 5 ottobre e ha valutato, con un ampio confronto, gli 11 progetti finalisti sulla base dei criteri previsti dal bando:  la qualità e l’originalità artistica della proposta, la coerenza e la congruità con gli spazi architettonici, la realizzabilità tecnica, la durevolezza e la facilità di manutenzione.

In mostra a Roma le opere di David Tibet

Il MOTELSALIERI di Roma nella sua incarnazione di spazio d’arte, ospita a partire dal 16 ottobre la prima mostra personale in Itala di David Tibet dal titolo Docetica!. Nel corso della mostra verranno presentati alcuni lavori grafici dell’artista di origini malesieane.

Titolare del progetto sonoro Current 93, editore di dimenticati scrittori del Macabro e di outider musicali, collezionista delle opere di Louis Wain, ex eretico lettore di Aleister Crowley, studioso di Copto e di Vangeli Apocrifi, David Tibet, negli ultimi anni, decide di far confluire parte della sua ciclopica spinta creativa in quelli che lui chiama “Gnostic Cartoon” lavori su carta in cui condensa idealmente i temi sacri e i motivi apocalittici già ricorrenti nelle sue produzioni musicali.

Air – Love 2

Se qualcosa c’è stato è stato molto tempo fa. Gli Air di oggi sono una vaga ripetizione di quel tormentone lounge progressive elettro haute couture a cui ci avevano abituati. I revival pop di Talkie Walkie sono lontani e questo Love 2 sembra il titolo di un sequel che nessuno attendeva. la track Do the Joy sembra il portabandiera di questo sound obsoleto che ci propinano oggi gli Air, il duo continua poi con gli innesti kraut di Dead Bodies ed il sound da telefilm ani ’70 di Be a Bee.

L’esplosione di colori di Alberto Di Fabio

Edicola Notte ritorna giovedì 8 ottobre ad illuminare Vicolo del Cinque (Roma, zona Trastevere) con un murale, Particella di Dio, di Alberto Di Fabio. Parte così la nuova stagione dell’artist space romano.

Quella di Alberto Di Fabio è un’arte che si nutre di “natura”, e la pittura la interpreta, accecante nel colore giallo delle pareti di Edicola Notte. In questo lavoro la pittura trova la sua vicinanza con l’uomo e la parte di divino propria all’umano. “Particella di Dio” abbaglia e penetra la vista fino a toccare i punti nevralgici del sentire. Una partitura neuronale che ricorda i rami di un albero e che unisce così due lati del biologico, per trascenderli ed elevarli. Scienza che influenza la creazione artistica andando a stabilire un rapporto fra il microcosmo e macrocosmo, fra cellule e Universo, nel ricordo degli esperimenti che, grazie alle nuove scoperte scientifiche, cercano di individuare la massa delle particelle, a partire proprio dalla “Particella di Dio”.

Luca Francesconi alla galleria Umberto Di Marino

La Galleria Umberto Di Marino Arte Contemporanea di Napoli è lieta di presentare, giovedì 8 ottobre 2009, l’ultima personale di Luca Francesconi dal titolo Calendario delle semine, un nuovo capitolo che l’artista scrive all’interno del suo percorso sempre attento all’arte popolare, in cui i materiali, semplici strumenti della cultura rurale, assumono valore metafisico e si caricano di significati antropologici nella lettura del reale.

Lo spazio espositivo si fa strumento di una riflessione che coinvolge il legame tra la storia e le tracce che questa lascia di sé nell’arte e nella tradizione, le opere respirano, vivificandosi di significati più ampi: il tempo diventa massa relativa, reinterpretato attraverso gli oggetti su cui è possibile osservare il passaggio e l’azione dell’uomo come elemento primo, forza e potenza in se stessa. I materiali si fanno portatori di significati, creano un’economia di campi semantici paralleli nel processo di creazione del significato delle opere.

Nicholas Hlobo, chi è?

Oggi 6 ottobre si inaugura presso la galleria e x t r a s p a z i o di Roma la seconda personale Ngubani na lo? di Nicholas Hlobo (Cape Town, SA, 1975). Nicholas Hlobo è noto per installazioni, performance e immagini che affrontano temi complessi e sollecitano diversi livelli di lettura. L’artista coinvolge l’osservatore nella costruzione di una storia dai molteplici significati.

Il titolo della mostra è Ngubani na lo? – traducibile con Chi è?: Chi sono le persone, da dove vengono e, soprattutto, quali identità si costruiscono nei vari contesti? Per Hlobo, porre interrogativi è fondamentale quanto l’atto stesso del fare. Le sue opere sono ricche di riferimenti alla cultura xhosa e all’esperienza di vita nel Sudafrica post-apartheid e al contempo rappresentano una riflessione più generale su temi quali lingua e comunicazione, genere e sessualità, razza ed etnia.
L’artista parla spesso del suo lavoro in termini di ‘scrittura’ e utilizza sempre per i titoli delle opere la sua lingua madre, lo xhosa, appartenente al ceppo nguni, molto diffusa in Sudafrica. Le sue poetiche espressioni idiomatiche, i proverbi e le ambiguità di senso, sono particolarmente adatte a eludere significati scontati e a minare stereotipi.

Jay Reatard – Watch Me Fall

Che folletto maligno questo Jay Reatard, la straordinaria malleabilità della sua voce poi mi conquista e mi riconquista: falsetto, normale, falsetto, brutale non chiedo di meglio. Arrangiamenti a tutta velocità

Nigredo, l’alchimia creativa

L’alchimia è un ponte sospeso tra esoterismo e filosofia, tra fisica e religione. Una struttura instabile fondata sui suoi stessi simboli intrecciati in mutue relazioni che si rincorrono all’infinito alla ricerca della speranza di una vita eterna, di una salvifica pietra filosofale. Il cardine su cui ruota il processo alchemico è la trasformazione, la volontà di cangiare forme e materiali attraverso tre stadi fondamentali. Il primo stadio di questa trasformazione è la Nigredo, momento cruciale in cui la materia si dissolve e si apre al cambiamento, attimo oscuro e purificatore che Carl Gustav Jung paragonava all’incontro della coscienza con l’inconscio ed al confronto con la propria ombra.

L’arte è per sua natura un’alchimia creativa, un processo di trasformazione della materia e dell’immagine mediante una struttura di simboli poiché l’essere umano è un animale simbolico. La Nigredo dell’arte è il punto d’inizio di una nuova materia immaginifica, di una nuova forma che si apre alla ricerca dell’opera perfetta, vera pietra filosofale di ogni istinto creativo.